Buongiorno, sono Fabio, 36 anni. Da diversi anni combatto con ansia e soprattutto depressione croni
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Buongiorno, sono Fabio, 36 anni.
Da diversi anni combatto con ansia e soprattutto depressione cronica. Honprovato vari farmaci e terapie con psicologi ma nel momento in cui mi dicono "devi reagire e farti forza" mollo perche' mi sento incompreso. A me manca proprio la volonta' e non ho voglia di fare niente...
Passo le giornate a sopravvivere piu' che vivere..
Che fare per questo malessere interiore che non passa?
Da diversi anni combatto con ansia e soprattutto depressione cronica. Honprovato vari farmaci e terapie con psicologi ma nel momento in cui mi dicono "devi reagire e farti forza" mollo perche' mi sento incompreso. A me manca proprio la volonta' e non ho voglia di fare niente...
Passo le giornate a sopravvivere piu' che vivere..
Che fare per questo malessere interiore che non passa?
Salve, credo che sia opportuno per lei intraprendere un percorso psicologico per riuscire a comprendere meglio l’ansia.
Buona giornata.
Dott. Fiori
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Gentile Signore le informazioni che condivide sono pur importanti ma molto limitate e pertanto un consulto con uno psicoterapeuta è sicuramente una buona possibilità. Pongo la sua attenzione sull'opportunità di analizzare i motivi che l'hanno portata a terminare le precedenti relazioni terapeutiche. Un cordiale saluto
Gentile Fabio, la miglior cosa è provare ad analizzare ed elaborare con un terapeuta cosa significa per lei: "mancare la volontà di fare le cose, non avere voglia di fare niente", da quanto tempo accade ciò , eventuali motivi et altro.
Non si scoraggi se le dicono che deve reagire anzi con il terapeuta provate a trovare una "nuova modailtà per reagire"
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Non si scoraggi se le dicono che deve reagire anzi con il terapeuta provate a trovare una "nuova modailtà per reagire"
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Buonasera. Mi spiace per la situazione in cui si trova. Credo che quello che potrebbe aiutarla sia un percorso psicoterapico. Un buon terapeuta sarà in grado di farla sentire accolto e compreso. E insieme potrete trovare il modo di migliorare la sua situazione.
Cordialmente
Dott.ssa Francesca Torretta
Cordialmente
Dott.ssa Francesca Torretta
Caro utente,
riduttivo pensare che una persona depressa non abbia volontà. Deve essere una grande sofferenza credere che sia manchevole in questo. Come sentirsi dire di “reagire e farsi forza” quando quell’energia proprio non si riesce a rintracciare, pur con i maggiori sforzi. Non conoscendola è veramente difficile poterla aiutare. Capisco che ha già provato molti percorsi, tuttavia penso che sia estremamente importante per lei essere seguito da psichiatra e psicoterapeuta.
Le auguro di trovare un po’ di serenità e di provare ancora a cercare il professionista adatto a lei.
Un caro saluto.
Dott.ssa Francesca Tardio
riduttivo pensare che una persona depressa non abbia volontà. Deve essere una grande sofferenza credere che sia manchevole in questo. Come sentirsi dire di “reagire e farsi forza” quando quell’energia proprio non si riesce a rintracciare, pur con i maggiori sforzi. Non conoscendola è veramente difficile poterla aiutare. Capisco che ha già provato molti percorsi, tuttavia penso che sia estremamente importante per lei essere seguito da psichiatra e psicoterapeuta.
Le auguro di trovare un po’ di serenità e di provare ancora a cercare il professionista adatto a lei.
Un caro saluto.
Dott.ssa Francesca Tardio
Salve. Se bastasse la volontà per stare meglio, saremmo tutti sereni.
Un buon percorso psicoterapeutico che possa chiarire cosa le toglie energia e le causa depressione e ansia, che possa stimolare la fiducia in se stesso, che l'aiuti a recuperare un pó di energia positiva sarebbe consigliabile. Nel suo caso riterrei più idonea una terapia psicocorporea di tipo bioenergetico. Lavora sull'integrazione mente corpo e attraverso lo scioglimento di tensioni fisiche si può lavorare anche sullo scioglimento delle tensioni emotive. Distinti saluti
Un buon percorso psicoterapeutico che possa chiarire cosa le toglie energia e le causa depressione e ansia, che possa stimolare la fiducia in se stesso, che l'aiuti a recuperare un pó di energia positiva sarebbe consigliabile. Nel suo caso riterrei più idonea una terapia psicocorporea di tipo bioenergetico. Lavora sull'integrazione mente corpo e attraverso lo scioglimento di tensioni fisiche si può lavorare anche sullo scioglimento delle tensioni emotive. Distinti saluti
Caro Fabio, la mancanza di volontà di fare qualsiasi cosa, di motivazione, di speranza che le cose possano migliorare, di trovare la forza per reagire sono tutti sintomi depressivi. Le persone più care, spinte dall'affetto e dalla convinzione di fare una cosa buona, spesso insistono con parole come dai, reagisci, fai qualcosa, esci, vedi qualcuno... senza comprendere che un importante calo dell'umore impedisce di fare tutto questo e l'effetto ottenuto è opposto a quel che si spera, la persona si sente peggio, incompresa, incapace, in colpa o arrabbiata. Se si aggiunge qualche esperienza non positiva con i professionisti della salute, la speranza di stare meglio e la motivazione di farsi aiutare subisce un ulteriore calo. L'ansia e la depressione che si protraggono nel tempo fanno aumentare la sofferenza e diventa importante farsi aiutare per uscire da questo tunnel. Per cui Le consiglierei di usare la speranza che ha conservato e che ha dimostrato di avere scrivendo su questo sito, per la ricerca del terapeuta giusto per Lei, che Le ispiri fiducia e da cui si sentirà compreso. Glielo auguro di cuore. Dott.ssa Katarina Faggionato
Buongiorno, è perfettamente comprensibile che si senta incompreso se viene sollecitato a fare qualcosa che è al centro del suo problema :"il non avere voglia di fare niente".
Dal momento che scrive a questo portale, tuttavia, indica anche una spinta a non volere rinunciare.
Ebbene, intenda la domanda che pone qui come uno slancio vitale e riprovi con la psicoterapia. Auguri!
Daniela Bianchi
Dal momento che scrive a questo portale, tuttavia, indica anche una spinta a non volere rinunciare.
Ebbene, intenda la domanda che pone qui come uno slancio vitale e riprovi con la psicoterapia. Auguri!
Daniela Bianchi
Buonasera.
Descrive una situazione di sofferenza e di insoddisfazione che si trascina da tempo. Una consulenza clinica potrebbe aiutarla a collocare il disagio che avverte in rapporto ad altri aspetti della sua persona e della sua esperienza, valutando poi col terapeuta la proposta di un eventuale programma psicoterapeutico. SG
Descrive una situazione di sofferenza e di insoddisfazione che si trascina da tempo. Una consulenza clinica potrebbe aiutarla a collocare il disagio che avverte in rapporto ad altri aspetti della sua persona e della sua esperienza, valutando poi col terapeuta la proposta di un eventuale programma psicoterapeutico. SG
Quello che ci accade ha sempre delle motivazioni che lo producono! Si tratta di capire e vedere cosa si può fare per ritrovare la forza e la gioia di vivere
Buongiorno Fabio,
facendo riferimento alla mia esperienza clinica, posso ipotizzare che le precedenti terapie farmacologiche a cui si è sottoposto non siano state quelle adatte a lei, nel senso che se la prescrizione è giusta il paziente riesce a riprendere in mano la sua vita e il suo cervello funziona meglio.
A ciò si associa la psicoterapia. Perciò, mi chiedo, i precedenti terapeuti come sono stati scelti? selezionati da lei stesso o consigliati?
Consideri infatti che è molto importante ai fini della riuscita terapeutica, che lo stesso paziente selezioni il terapeuta che gli ispira fiducia perchè è importante nella costruzione dell'alleanza terapeutica.
Quindi, le consiglio di scegliere oggi un terapeuta che le ispiri fiducia e affidarsi a lui/lei, anche on line.
Le auguro di risolvere la sua situazione.
facendo riferimento alla mia esperienza clinica, posso ipotizzare che le precedenti terapie farmacologiche a cui si è sottoposto non siano state quelle adatte a lei, nel senso che se la prescrizione è giusta il paziente riesce a riprendere in mano la sua vita e il suo cervello funziona meglio.
A ciò si associa la psicoterapia. Perciò, mi chiedo, i precedenti terapeuti come sono stati scelti? selezionati da lei stesso o consigliati?
Consideri infatti che è molto importante ai fini della riuscita terapeutica, che lo stesso paziente selezioni il terapeuta che gli ispira fiducia perchè è importante nella costruzione dell'alleanza terapeutica.
Quindi, le consiglio di scegliere oggi un terapeuta che le ispiri fiducia e affidarsi a lui/lei, anche on line.
Le auguro di risolvere la sua situazione.
Gentile utente di mio dottore,
la comorbilità tra depressione e sintomi d’ansia è molto frequente;
la psicoterapia di tipo sistemico-relazionale, insieme ad un adeguato trattamento farmacologico, sarebbero i trattamenti efficaci ed elettivi per i disturbi depressivi.
I pensieri e le convinzioni negative su di sé, sul mondo e sul futuro hanno un ruolo chiave nell’esordio e nel mantenimento della depressione.
Nella cura di questo disturbo la psicoterapia si focalizza soprattutto sui modi in cui il soggetto interpreta gli eventi che accadono, vi reagisce e valuta se stesso.
Il terapeuta si propone di aiutare il paziente a identificare e modificare i pensieri e le convinzioni negative che ha su se stesso, sul mondo e sul futuro, accompagando il paziente nel far sperimentare un modo diverso di stare nel mondo relazionale.
Il cambiamento porterà a una regolazione del tono dell’umore e a modificazioni dei sintomi e dei comportamenti, che a loro volta influiranno positivamente sui pensieri. Parallelamente a ciò si inserisce l’intervento terapeutico rispetto al comportamento quotidiano del paziente, attuando in maniera graduale specifici cambiamenti e procedendo in direzione inversa rispetto alla tendenza all’inattività e all’isolamento sociale indotta dal disturbo.
Qualora avesse bisogno di un consulto per approfondire la situazione, non esiti a contattarmi in privato.
Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
la comorbilità tra depressione e sintomi d’ansia è molto frequente;
la psicoterapia di tipo sistemico-relazionale, insieme ad un adeguato trattamento farmacologico, sarebbero i trattamenti efficaci ed elettivi per i disturbi depressivi.
I pensieri e le convinzioni negative su di sé, sul mondo e sul futuro hanno un ruolo chiave nell’esordio e nel mantenimento della depressione.
Nella cura di questo disturbo la psicoterapia si focalizza soprattutto sui modi in cui il soggetto interpreta gli eventi che accadono, vi reagisce e valuta se stesso.
Il terapeuta si propone di aiutare il paziente a identificare e modificare i pensieri e le convinzioni negative che ha su se stesso, sul mondo e sul futuro, accompagando il paziente nel far sperimentare un modo diverso di stare nel mondo relazionale.
Il cambiamento porterà a una regolazione del tono dell’umore e a modificazioni dei sintomi e dei comportamenti, che a loro volta influiranno positivamente sui pensieri. Parallelamente a ciò si inserisce l’intervento terapeutico rispetto al comportamento quotidiano del paziente, attuando in maniera graduale specifici cambiamenti e procedendo in direzione inversa rispetto alla tendenza all’inattività e all’isolamento sociale indotta dal disturbo.
Qualora avesse bisogno di un consulto per approfondire la situazione, non esiti a contattarmi in privato.
Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Gentile Fabio, da ciò che scrive traspare una profonda sofferenza. Credo che ciò che potrebbe aiutarla sia comprendere l'origine di tale malessere attraverso un percorso psicoterapeutico. Resto disponibile nel caso avesse bisogno di eventuali chiarimenti. Un saluto. Dott.ssa Georgia Silvi
Gentile Fabio,
il malessere e la sofferenza vanno ascoltati, e assieme all'aiuto di un professionista, deve cercare di comprendere il senso più profondo di quello che le accade e che vive. Solo riuscendo a cogliere il significato più profondo di questo suo malessere che potrà affrontarlo e potrà finalmente riprendere in mano la sua vita.
Un saluto cordiale
Dott.ssa Di Giovanni
il malessere e la sofferenza vanno ascoltati, e assieme all'aiuto di un professionista, deve cercare di comprendere il senso più profondo di quello che le accade e che vive. Solo riuscendo a cogliere il significato più profondo di questo suo malessere che potrà affrontarlo e potrà finalmente riprendere in mano la sua vita.
Un saluto cordiale
Dott.ssa Di Giovanni
Gentile utente, la terapia farmacologica e la psicoterapia associata sono la strada indicata. Il fatto che parli di "cosa fare" mi fa pensare all'idea diffusa che ci sia sempre un qualcosa da mettere in pratica per poter risolvere i problemi. Ciò che doveva fare l'ha fatto contattando chi le desse dei farmaci indicati al suo caso e un terapeuta che la aiutasse a sentirsi compreso e accettato ( mi sembra di capire che sia accaduto). Per i farmaci occorre spesso una rivalutazione da parte dello psichiatra per trovarne uno adeguato alla sua persona; per quanto riguarda la psicoterapia deve trovare il dottore che ha una mente e uno spazio in cui si trovi a suo agio e magari quelli con cui si è visto non sono riusciti a colmare questa esigenza, sempre che lei abbia atteso un tempo idoneo e non qualche singola seduta. Non è questione solo di bravura ma di incontro di menti che riguarda l'unicità di ogni singola persona.
Spero di essere stata chiara.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Spero di essere stata chiara.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno Fabio, dalla sua domanda si può intuire che potrebbe esserle utile intraprendere un percorso psicoterapeutico, proprio per affrontare i contenuti che ha esposto. Il fatto che abbia fatto vari tentativi non efficaci, non significa che la strada da intraprendere non sia quella di farsi supportare dal punto di vista psicologico. Come tutti, anche lei ha il diritto "di vivere e non solo sopravvivere" e nella psicoterapia questo è uno degli obiettivi che si persegue in tutti gli orientamenti. Saluti. Dott. Donato Scorza
Buongiorno Fabio, dalle poche righe che scrive si colgono la sofferenza che prova e la stanchezza legata al mancato sollievo degli interventi attuati fino ad ora. Penso che potrebbe essere utile iniziare un percorso psicoterapeutico (possibilmente integrato da un adeguato supporto farmacologico), nel quale darsi il tempo di comprendere meglio questo suo disagio profondo e poter riattivare e rinforzare le sue risorse (che evidentemente ci sono, data questa sua richiesta!) per recuperare un maggior stato di benessere. Cordialmente. Vittoria Sbarbaro
Buonasera Fabio,
dev'essere difficile andare avanti sentendo che i propri sforzi siano tesi solo a sopravvivere... Eppure, colgo che ciò nonostante, lei abbia ancora speranza di riuscire a vivere. Provi ad iniziare nuovamente una psicoterapia, affrontando anche i momenti di difficoltà e di scoraggiamento per riuscire a non mollare!
Buona serata
Dr. ssa Clotilde Marinacci
dev'essere difficile andare avanti sentendo che i propri sforzi siano tesi solo a sopravvivere... Eppure, colgo che ciò nonostante, lei abbia ancora speranza di riuscire a vivere. Provi ad iniziare nuovamente una psicoterapia, affrontando anche i momenti di difficoltà e di scoraggiamento per riuscire a non mollare!
Buona serata
Dr. ssa Clotilde Marinacci
Gentile Fabio, il percorso farmacologico assieme a quello psicoterapeutico sono la strada giusta: le consiglio, pertanto, di provare nuovamente ad intraprenderla. Il farmaco, infatti, aiuterà ad alleviare i sintomi, mentre la psicoterapia a darli un senso. Atraverso la psicoterapia, inoltre, penso che sarebbe opportuno capire cosa si nasconda dietro al suo mollare perchè si sente incompreso: le è capitato in altre occasioni? Penso che un pochino di speranza, se proprio non la sente come volontà, ce l'abbia dato che ha scritto qua: la ascolti e cerchi un terapeuta vicino a lei che la possa aiutare. Tutti meritiamo di vivere e non sopravvivere, e le assicuro che è possibile affrontare "questo malessere interiore che non passa": basta capire che cosa sia davvero e la psicoterapia è la chiave di lettura miglore. Rimango disponibile per qualsiasi altra informazione. Un caro saluto
Buonasera, capisco il suo stato di demotivazione non le fa provare la gioia di vivere, è difficile darle una risposta xché abbiamo poche notizie sulla sua vita. Specialmente come è stata la sua infanzia ed il rapporto con i suoi genitori. Quindi sarebbe bene che elabori con delle sedute di psicoterapia i vari stadi della sua vita come si sono svolti per poter affrontare con più ottimismo il suo futuro, la saluto cordialmente.ente, dott. Eugenia Cardilli.
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