Buongiorno, sono estremamente in confusione e non so come comportarmi. Circa 5 mesi fa mi sono molto
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Buongiorno, sono estremamente in confusione e non so come comportarmi. Circa 5 mesi fa mi sono molto avvicinata ad una mia compagna di squadra di pallavolo di parecchi anni piú giovane. All'epoca dei fatti lei era fidanzata con un suo coetaneo da 4 anni (prima storia seria e duratura). Abbiamo iniziato a conoscerci in maniera piú profonda tramite messaggi, ci siamo fatte domane che ci hanno permesso di conoscerci meglio e ci siamo rese conto di avere molte cose in comune e punti di vista molto simili se non uguali. Io sono lesbica, lei ovviamente lo ha sempre saputo ma non é mai stato un problema, non ha pregiudizi. Il nostro rapporto ha continuato ad approfondirsi, carezze, abbracci, una sera ha anche dormito da me e non abbiamo chiuso occhio restando tutta la notte abbracciate a parlare. É capitato anche di baciarci, sempre comunque partito da lei perché io, sapendo la sua situazione, non ho mai voluto forzare nulla. Ogni volta che ci incontravamo c'era sempre più trasporto, ma quando ci separavamo subentravano in lei i sensi di colpa nei confronti del fidanzato, dubbi per il fatto che lei si é sempre vista con un uomo, dubbi per la differenza di etá...quindi mi chiedeva di fare in modo non succedesse piú, ma quando ci vedavamo di nuovo, regolarmente non riuscivamo a starci lontane. Lei é arrivata anche a lasciare il ragazzo x un breve periodo, per poi tornarci comunque insieme dicendo che nonostante tutto le faceva piú male il pensiero di perderlo. Continuava peró a dirmi cose di un certo peso, che per lei ero diventata molto importante, che quando stava con me non aveva pensieri, che la facevo star benissimo, che le facevo perdere un battito ogni volta che la guardavo o le dicevo certe cose...che non voleva perdermi. Alla fine me ne sono innamorata e gliel'ho detto (sapendo che in cuor suo giá ne era consapevole), le ho detto quello che provavo perché credo che amare qualcuno non sia mai sbagliato e sia giusto dirlo per non avere poi rimpianti e rodersi pensando ai "se" e ai "magari". Come risposta mi arrivó un "lo avevo capito ma non pensavo cosí tanto, mi dispiace e per quanto per un periodo ho pensato che anche da parte mia ci fosse qualcosa di profondo, ho fatto la scelta di stare con lui" ...ovviamente mi é crollata la terra sotto i piedi. Lei é una persona molto razionale, fa fatica ad esternare le sue emozioni. É anche molto empatica e mette sempre il bene degli altri davanti al suo. Io sono piú di pancia, istintiva, seguo le emozioni nonostante lavori molto anche con la ragione. Ad oggi continuiamo a sentirci assiduamente, ci vediamo ad allenamento e le volte che ci incontriamo da sole é perché lei, raramente, passa a trovarmi. In queste occasioni stiamo abbracciate, niente di piú, ma é un tipo di abbraccio diverso da quello che si potrebbe avere in un normale rapporto di amicizia. Io non riesco a chiudere, non riesco ad allontanarmi anche se questa situazione mi fa stare in bilico. Non capisco se stia cercando di soffocare quello che prova veramente o se davvero non prova un qualcosa di cosí forte nei miei confronti. A maggior ragione che pochi giorni fa mi ha detto che si porta dentro il peso della scelta che ha fatto soprattutto perché non l'ha fatta per lei ma per non far stare male un'altra persona (il fidanzato) e che le dispiace perché vorrebbe fosse diverso. In questa situazione non so se devo aspettare che si capisca, non so se devo continuare a sperare, non so cosa fare perché il solo pensare di non sentirla piú mi fa mancare il fiato. Quello che mi fa avere un sacco di dubbi è che in parecchie occasioni é ambigua e contraddittoria e mi rendo conto che molte volte si trattiene dal dirmi determinate cose...la sento che é trattenuta e questo mi porta ancor di piú a pensare che forse dovrei avere pazienza e aspettare. Ma mi é difficile far finta di niente, mi é difficile restare serena quando è con lui, mi é difficile non poterla vivere, mi é difficile sopportare la mancanza della presenza. Chiedo scusa per essermi dilungata e ringrazio chiunque voglia rispondere. Grazie
Gentilissima buongiorno, grazie per questa intima confessione d'amore che aimè ha un gusto dolce amaro.
Le potrei dire tante cose, ma lei molte le ha già sentite, le intuisce già e dirimeri i sui leciti dubbi, non è cosa semplice poichè non sono relativi ai sui sentimenti ma a quelli di un'altra donna che , possiamo lecita,ente pensare, in cuor suo non sa nemmeno lei cosa fare.
Non possiamo certo interpretare o pensare di conoscere ciò che sente o prova, ma possiamo credere che una giovane donna etero, che si trova in una relazione sentimentale con un ragazzo da tempo e che si ritrova , nel più dolce dei modi leggendo il suo scritto, a scoprirsi probabilmente attratta da una donna , non si troverà in una posizione comoda ed una scelta altrettanto comoda .
Abbandonare certezze su e per il compagno , è successivo alla confusione che in lei stessa genere questa possibile scoperta.
Professionalmente le dico che non posso fare nessuna inferenza, poichè è più alla ragazza che dovremmo chiedere e non a lei , il cui indirizzo sessuale ed il cui sentimento sono palesi e non la fanno sentire in contrasto che ciò che lei è e con il suo orientamento sessuale.
Se volesse affrontare il suo stato emotivo, il suo essere in bilico in una situazione amorosa che resta tale nei sentimenti ma non palaseta verbalmente e nemmeno sessualemente, come affrontare questa relazione??? come dare un nome a questa situazione, non esiti a contattarmi.
intanto la saluto caramente e le auguro il meglio
Dott.ssa Giusi Vicino
Le potrei dire tante cose, ma lei molte le ha già sentite, le intuisce già e dirimeri i sui leciti dubbi, non è cosa semplice poichè non sono relativi ai sui sentimenti ma a quelli di un'altra donna che , possiamo lecita,ente pensare, in cuor suo non sa nemmeno lei cosa fare.
Non possiamo certo interpretare o pensare di conoscere ciò che sente o prova, ma possiamo credere che una giovane donna etero, che si trova in una relazione sentimentale con un ragazzo da tempo e che si ritrova , nel più dolce dei modi leggendo il suo scritto, a scoprirsi probabilmente attratta da una donna , non si troverà in una posizione comoda ed una scelta altrettanto comoda .
Abbandonare certezze su e per il compagno , è successivo alla confusione che in lei stessa genere questa possibile scoperta.
Professionalmente le dico che non posso fare nessuna inferenza, poichè è più alla ragazza che dovremmo chiedere e non a lei , il cui indirizzo sessuale ed il cui sentimento sono palesi e non la fanno sentire in contrasto che ciò che lei è e con il suo orientamento sessuale.
Se volesse affrontare il suo stato emotivo, il suo essere in bilico in una situazione amorosa che resta tale nei sentimenti ma non palaseta verbalmente e nemmeno sessualemente, come affrontare questa relazione??? come dare un nome a questa situazione, non esiti a contattarmi.
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Dott.ssa Giusi Vicino
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Buongiorno lei prova evidentemente un forte sentimento per questa persona che vive e manifesta apertamente. L'amore però non deve essere struggimento e soprattutto non è accontentarsi delle briciole che le possono lasciare. A volte il desiderio e la speranza porta a idealizzare l'altro e spesso a confondere le sue comunicazioni e i suoi desideri. Sicuramente dover fare i conti con il proprio orientamento sessuale in età adulta, come sta accadendo alla sua amica, è molto più complesso che farlo durante l'adolescenza, ma credo questo non può essere un suo problema a meno che non le venga espressamente chiesto aiuto. Le domande che lei deve porsi non sono solo "Ricambia davvero lei i miei sentimenti ?" ma anche "Cosa voglio io? Voglio ancora soffrire per una relazione ambigua che mi fa sentire continuamente come sulle montagne russe? Credo che prima di tutto lei debba proteggere ed amare lei stessa per poi dedicarsi agli altri. Un caro saluto e auguri per tutto...
Buongiorno, capisco la sua confusione e il dolore che sta vivendo. La situazione che descrive è emotivamente complessa e sembra che lei stia cercando di gestire una relazione molto ambigua e contraddittoria. Da un lato, la sua compagna di squadra sembra provare un forte legame affettivo con lei, ma dall’altro è vincolata da una relazione precedente e dai suoi sensi di colpa. La sua difficoltà nel fare una scelta definitiva può essere legata alla paura di ferire gli altri e alla difficoltà di affrontare le proprie emozioni, come spesso accade a chi ha una personalità razionale e empatica come quella che lei descrive.
Le consiglio di riflettere su cosa desidera veramente, rispettando i suoi sentimenti, ma cercando anche di capire se il suo attaccamento è sostenibile in una situazione così incerta. Continuare ad aspettare in queste condizioni potrebbe portarla a soffrire ulteriormente, quindi potrebbe essere utile intraprendere un percorso terapeutico per aiutarla a chiarire i suoi bisogni emotivi, gestire il dolore della relazione non corrisposta e comprendere meglio cosa sia più sano per il suo benessere. La terapia breve strategica potrebbe essere un approccio utile per affrontare rapidamente il blocco emotivo che la sta tormentando, aiutandola a fare chiarezza sui suoi desideri e a prendere decisioni più consapevoli.
Salve gentile Utente, la confusione e la destabilizzazione che lei ha descritto è comprensibile. Sicuramente per lei non è facile decidere come comportarsi. se aspettarla o andare avanti. Il mio consiglio è farsi accompagnare in un percorso psicologico per poter concentrarsi su di sé, affrontando questa situazione difficile emotivamente. Importante, infatti, è rimanere centrati su di sé, seppure la situazione relazionale è confusa e la destabilizza.
Resto a disposizione
Ilaria Ammirati
Resto a disposizione
Ilaria Ammirati
Salve, quella che descrive sembra essere a tutti gli effetti una dinamica relazionale in cui è molto difficile rispettare le proprie emozioni e i propri sentimenti perché l'altro non è pronto a concedersi o ha delle resistenze che non permettono una chiara definizione della situazione. Quando in una dinamica relazionale, che sia amicale o sentimentale, che sia etero o omosessuale, si è posti di fronte ad ambiguità, ambivalenza e contraddittorietà si resta spesso bloccati e appesi a quanto l'altro (non) sta facendo. Ambiguità e contraddizione servono all'altro per non affrontare determinati vissuti che per qualche ragione lo mettono in difficoltà (andrebbero approfondite le motivazioni caso per caso, vanno da resistenze profonde a potenziale manipolazione affettiva); ma ambiguità e contraddizione nel frattempo decidono per entrambi uno stallo relazionale, impongono un clima emotivo in cui non ci si sente liberi di poter essere autentici o di esprimere le proprie emozioni perché "ogni movimento" potrebbe rovinare la situazione di stallo e non far più esistere neanche quello (esponendo a vissuti di dipendenza affettiva, relazione tossica o violenza psicologica). È opportuno riconoscere dentro di sé, attraverso un percorso psicoterapeutico, la condizione emotiva in cui l'altro ci pone all'interno della relazione per poter comprendere come muoversi verso la possibilità di rispettare le proprie emozioni e se stessi. Ambiguità e contraddizione rovinano un rapporto, possono essere transitori ma se perdurano dobbiamo renderci conto del perché, del "a cosa servono", "a chi servono".
Esprimere chiaramente il proprio amore è rispettare se stessi. Offrire all'altro ambiguità e contraddizione è sintomo di paure profonde, ma non rispetta l'altro che è costretto così a bloccarsi. È difficile, lo comprendo, separarsi da situazioni come queste perché emotivamente coinvolgono molto intensamente; ma va trovata la modalità di muoversi dallo stallo e dall'ambiguità che comunque non fanno stare bene e non permettono vita emotiva ed affettiva.
Spero di aver risposto e resto disponibile sull'argomento.
Dott. ssa Martina Paiolo
Esprimere chiaramente il proprio amore è rispettare se stessi. Offrire all'altro ambiguità e contraddizione è sintomo di paure profonde, ma non rispetta l'altro che è costretto così a bloccarsi. È difficile, lo comprendo, separarsi da situazioni come queste perché emotivamente coinvolgono molto intensamente; ma va trovata la modalità di muoversi dallo stallo e dall'ambiguità che comunque non fanno stare bene e non permettono vita emotiva ed affettiva.
Spero di aver risposto e resto disponibile sull'argomento.
Dott. ssa Martina Paiolo
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso questa esperienza così intensa e complessa. Capisco quanto possa essere difficile affrontare una situazione caratterizzata da emozioni profonde e un senso di incertezza, ma anche da una forte ambivalenza. Da una parte sembra esserci un coinvolgimento autentico e il desiderio di costruire qualcosa di significativo, mentre dall’altra emergono dubbi e incertezze che sembrano provenire dall’altra persona.
A volte, nel tentativo di comprendere l’altra persona e i suoi comportamenti, rischiamo di perdere di vista ciò che ci fa stare bene e di cui abbiamo bisogno. Potrebbe essere utile chiedersi: questa situazione le permette di sentirsi serena? Attendere che l’altra persona chiarisca i propri sentimenti è davvero ciò che desidera, o potrebbe esporla a ulteriore sofferenza?
Riflettere su ciò che può fare per rispettare i suoi bisogni potrebbe aiutarla a ritrovare un maggiore equilibrio. Se volesse esplorare più a fondo questi temi, sono disponibile sia online che in presenza.
Un saluto, Dott. Gianluca Pignatelli.
A volte, nel tentativo di comprendere l’altra persona e i suoi comportamenti, rischiamo di perdere di vista ciò che ci fa stare bene e di cui abbiamo bisogno. Potrebbe essere utile chiedersi: questa situazione le permette di sentirsi serena? Attendere che l’altra persona chiarisca i propri sentimenti è davvero ciò che desidera, o potrebbe esporla a ulteriore sofferenza?
Riflettere su ciò che può fare per rispettare i suoi bisogni potrebbe aiutarla a ritrovare un maggiore equilibrio. Se volesse esplorare più a fondo questi temi, sono disponibile sia online che in presenza.
Un saluto, Dott. Gianluca Pignatelli.
buonasera
leggere le sue parole mi riporta sempre di più dentro convinzioni che abbiamo in comune, soprattutto quando dice che amare qualcuno non sia mai sbagliato. nelle relazioni importanti, almeno per tutte quelle differenti dalle relazioni famigliari, vi deve essere però un ingrediente fondamentale: un certo grado di reciprocità, tolta questa parte si rischia di cedere parti di sè in nome di un'astrazione, di un'idea che può renderci dipendenti ancor più che dalla persona stessa. forse perchè questa idea ci rende vivi, o ci fa immaginare che oltre ad amare davvero e con tutto il cuore, possiamo essere amati a nostra volta, anche in nome della purezza di ciò che proviamo. quello che avviene di solito all'interno di un percorso terapeutico, forse la cosa che vale più di tutto insieme all'assunto a tratti freddo e razionale di "conoscere se stessi", è la capacità rinnovata o per la prima volta conquistata di saperci tutelare, di provare amore per noi stessi anche di fronte ad una storia personale fatta di ferite e ad un mondo che non ha mai saputo farlo fino in fondo. così la lascio con degli interrogativi che credo possano aiutarla: ciò che fa con questa ragazza la sta aiutando a tutelarsi dalla sofferenza? quanto è disposta ad aspettare prima che questo amore sfiorisca o che lei abbia perso altre occasioni di essere felice con altre persone? forse ci può essere un modo per far incontrare i vostri mondi, ma forse non a queste condizioni e da quello che scrive trovo ingiusto che lei soffra e abbia sofferto per tutto questo tempo. cordialità.
leggere le sue parole mi riporta sempre di più dentro convinzioni che abbiamo in comune, soprattutto quando dice che amare qualcuno non sia mai sbagliato. nelle relazioni importanti, almeno per tutte quelle differenti dalle relazioni famigliari, vi deve essere però un ingrediente fondamentale: un certo grado di reciprocità, tolta questa parte si rischia di cedere parti di sè in nome di un'astrazione, di un'idea che può renderci dipendenti ancor più che dalla persona stessa. forse perchè questa idea ci rende vivi, o ci fa immaginare che oltre ad amare davvero e con tutto il cuore, possiamo essere amati a nostra volta, anche in nome della purezza di ciò che proviamo. quello che avviene di solito all'interno di un percorso terapeutico, forse la cosa che vale più di tutto insieme all'assunto a tratti freddo e razionale di "conoscere se stessi", è la capacità rinnovata o per la prima volta conquistata di saperci tutelare, di provare amore per noi stessi anche di fronte ad una storia personale fatta di ferite e ad un mondo che non ha mai saputo farlo fino in fondo. così la lascio con degli interrogativi che credo possano aiutarla: ciò che fa con questa ragazza la sta aiutando a tutelarsi dalla sofferenza? quanto è disposta ad aspettare prima che questo amore sfiorisca o che lei abbia perso altre occasioni di essere felice con altre persone? forse ci può essere un modo per far incontrare i vostri mondi, ma forse non a queste condizioni e da quello che scrive trovo ingiusto che lei soffra e abbia sofferto per tutto questo tempo. cordialità.
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