Buongiorno , sono distrutto ….. sto rovinando la vita alla mia famiglia e a me …. Colpa della mia ip

17 risposte
Buongiorno , sono distrutto ….. sto rovinando la vita alla mia famiglia e a me …. Colpa della mia ipocondria e paura di tutto …… come posso fare ? Ho fatto 1 anni da una psicologa ma è contato poco …. Non voglio prendere farmaci perché ho 2 bimbe piccole e voglio essere presente non rincoglionito …… ho 52 anni . c’è un indirizzo più specifico in psicologia, piu adatto per curare questa cosa che mi distrugge moralmente ? Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno,

Mi dispiace molto sentire quanto stia soffrendo a causa della sua ipocondria e delle sue paure. Vorrei rassicurarla che esistono approcci specifici in psicologia che possono essere molto efficaci per trattare questi problemi senza necessariamente ricorrere ai farmaci. Ecco alcune opzioni che potrebbe considerare:

1. Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT)
La Terapia Cognitivo-Comportamentale è ampiamente riconosciuta come uno degli approcci più efficaci per trattare l'ipocondria e l'ansia. La CBT si concentra sull'identificazione e sulla modifica dei pensieri e dei comportamenti negativi che alimentano l'ansia e la paura delle malattie. Attraverso tecniche come la ristrutturazione cognitiva e l'esposizione graduale, la CBT aiuta a sviluppare una prospettiva più realistica e serena sulla salute.

2. Terapia Metacognitiva
Questo approccio si focalizza sui processi di pensiero stessi, piuttosto che sui contenuti dei pensieri. Aiuta a diventare consapevoli dei propri stili di pensiero disfunzionali e a sviluppare strategie per interrompere i cicli di preoccupazione e rumore mentale.

3. Mindfulness e Terapia di Accettazione e Impegno (ACT)
La mindfulness e la Terapia di Accettazione e Impegno (ACT) possono essere particolarmente utili per gestire l'ansia e l'ipocondria. Queste tecniche aiutano a sviluppare una maggiore consapevolezza e accettazione dei propri pensieri e sensazioni, riducendo l'impatto emotivo che hanno sulla sua vita quotidiana.

4. Terapia Interpersonale (IPT)
La Terapia Interpersonale può essere utile se l'ipocondria è legata a difficoltà nelle relazioni interpersonali o a eventi di vita stressanti. Questo approccio si concentra sul miglioramento delle relazioni sociali e sullo sviluppo di abilità per affrontare i cambiamenti di vita in modo più sano.

5. Biofeedback e Tecniche di Rilassamento
Queste tecniche possono aiutare a gestire i sintomi fisici dell'ansia, come la tensione muscolare e il battito cardiaco accelerato. Attraverso il biofeedback, si impara a controllare le risposte fisiologiche allo stress.

6. Terapia Psicoanalitica o Psicodinamica
Se ritiene che le sue paure e ansie possano avere radici profonde nel suo passato, una terapia psicodinamica o psicoanalitica potrebbe aiutarla a esplorare e comprendere questi aspetti più profondi della sua psiche.

7. Gruppi di Supporto
Partecipare a gruppi di supporto per persone che soffrono di ipocondria può essere molto utile. Condividere le proprie esperienze con altre persone che affrontano problemi simili può offrire conforto e nuove prospettive.

Ad ogni modo, mi sento di consigliarle un approccio meno rigido e negativo nei confrotni della terapia farmacologica, ad oggi i farmaci sono più efficaci e con molti meno effetti collaterali. Spero che possa riflettere su questa possibilità senza farsi spaventare da preconcetti. Un caro saluto,
In qualità di psicoterapeuta esperta in Ipnosi e Mindfulness, posso dirle che ci sono diverse tecniche che potrebbero essere particolarmente efficaci nel suo caso. L'ipnosi, per esempio, può aiutare a esplorare e modificare i modelli di pensiero inconsci che alimentano l'ipocondria. Attraverso la Mindfulness, invece, è possibile sviluppare una maggiore consapevolezza del momento presente, riducendo così l'ansia e le preoccupazioni eccessive riguardo alla salute. Si tratta di interventi di breve durata.
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Salve, non so come sia andata la psicoterapia che ha seguito ma forse aveva bisogno di più tempo ? L'ipocondria causa certamente un forte disagio che si ripercuote sulla Sua vita quotidiana creando disagio. Direi di riprendere la psicoterapia lavorando soprattutto sulle relazioni importante e le emozioni.
Saluti
Dott.ssa Imma Cerciello
psicologa - psicoterapeuta
Salve, dipende dai fattori scatenanti, in ogni caso dovrebbe fare una scelta anche esplorando un po.
Ci sono diversi metodi che sono efficaci, dall'analisi bioenergetica fino alla mindfulness, può esplorare scegliendo quello che fa per lei.
L'importante è che sia disposto a mettersi in discussione.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Buongiorno, con calma si può affrontare la questione.
Sono disponibile ad aiutarla tramite consulenza online per capire bene la problematica.
Al limite si può intraprendere un percorso di psicoterapia individuale online.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Gentile Amica,
è una vita davvero angosciosa quella di chi è preda di continui dubbi sulla sua salute! Non è mai possibile fidarsi fino in fondo, come se rimanesse sempre qualcosa che chi ci sta intorno, e soprattutto i medici, non riescono a capire. non è facile arrivare fino al motivo che ci spinge a questa angoscia cronica, a questa sfiducia terribile e incomunicabile - ma si può fare. Talvolta si possono scoprire traumi nel nostro passato, che ci hanno molto spaventato in momenti di grande fragilità personale.

le consiglio una psicoterapia cognitivo-comportamentale, ed eventualmente l'impiego dell'EMDR per elaborare eventuali traumi del suo passato.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno, dalle sue parole traspare una forte sofferenza mi spiace molto per la sua condizione. Le linee guida attuali prediligono per il trattamento di questo disturbo la psicoterapia abbinata, se necessario, ad un intervento di tipo farmacologico. La terapia cognitivo comportamentale si è dimostrata efficace nel trattamento dell'ipocondria visto che va ad intervenire non solo sulla sintomatologia ma, anche, sui circoli viziosi che spesso si creano e sull'utilizzo di comportamenti protettivi che sembrano inizialmente portare beneficio a chi ne soffre ma che, in realtà, diventano fattori di mantenimento del disturbo stesso. Capisco che a volte la terapia farmacologica può spaventare ma, in alcuni casi, può essere necessaria per stabilizzare la situazione e rendere più accessibile l'intervento psicoterapico.
Si affidi a dei professionisti che possano aiutarla e supportarla in questo percorso di cura. Rimango a disposizione.
Dott.ssa Alessia Lazzaretto
Buongiorno, cosa intende per "é contato poco"? Ne ha parlato con il/la sua terapeuta? Magari è necessario più tempo. In ogni caso se vuole cambiare, provi due o tre colloqui con psicoterapeuti di orientamento diverso e scelga la persona con cui si è trovato meglio a livello relazionale. Per quanto riguarda la terapia farmacologica, l'ha provata o afferma a priori? Tenga conto che la sua ipocondria e conseguente infelicità inficia molto la sua qualità di vita. é sicuro che così si gode le sue figlie di più che se prendesse farmaci? Ne parli con uno psichiatra di fiducia, e poi decida se rimanere sulla sua posizione o cambiarla. Cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Credo che per il suo problema l'approccio più adatto sia quello cognitivo comportamentale, se necessario con l'affiancamento di uno psichiatra. Non abbia paura del farmaco: a volte è una stampella necessaria ad abbassare il livello di sofferenza e a permetterci di lavorare. Abbassare il livello di sofferenza e lavorare attivamente con un terapeuta di cui si fida la aiuterà senz'altro anche a godere del tempo con le sue bambine. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Provi a rivolgersi ad uno psicoterapeuta ad indirizzo sistemico familiare.
In bocca al lupo
Buongiorno gentile utente. Mi dispiace del suo disagio ma le consiglio di non mollare la presa e di continuare a proseguire con un percorso terapeutico poiché è l'unico metodo con cui si può affrontare questa situazione. Non credo che ci sia un approccio privilegiato rispetto ad altri, tutto dipende invece dalla relazione che si instaura tra lei e il /la suo/a psicoterapeuta.
Cordialmente Dott. Paolo Di San Diego
Buongiorno comprendo il suo malessere e la difficile situazione che sta vivendo. E' importante, a mio avviso, che intraprenda un percorso psicoterapeutico non psicologico. La invito a verificare attentamente questa distinzione. Gli psicologi non sono preparati a fronteggiare un disturbo come il suo: E' necessario che si rivolga ad uno psicoterapeuta esperto, indipendentemente dall'indirizzo, con il quale si senta a suo agio e a cui possa esprimere anche le sue perplessità rispetto alla precedente esperienza. Le auguro di risolvere quanto prima.
Gentile utente, non credo sia importante l'approccio del terapeuta. Piuttosto, per chi fa fatica a prendere farmaci, è importante forse intensificare gli incontri, magari due a settimana. Fermo restando che i farmaci non hanno lo scopo di "rincoglionire" le persone ma di ristabilire un equilibrio, riducendo i sintomi. Sarà poi la terapia a permetterle di "scavare" fino ad individuare l'esordio delle fobie e le strategie disfunzionali. Io comincerei a guardare l'approccio farmacologico come un alleato piuttosto che come un nemico. Nessun medico si assume la responsabilità di somministrare farmaci che possono essere dannosi per l'individuo. Provi a fidarsi e non abbandoni il percorso psicoterapeutico. In bocca al lupo. Saluti, dott.ssa Simona Annunziata
Buongiorno, posso dirle che l'ipocondria è un disturbo molto diffuso e invalidante ma che si può trattare con un percorso di psicoterapia mirato.
Esistono delle strategie specifiche che vanno a scardinare il problema fino a risolverlo.
Gentile utente, non c'è un indirizzo specifico al quale rivolgersi o un terapeuta più adatto. Solitamente è la costruzione di una buona alleanza che garantisce un buon percorso a prescindere dal tipo di indirizzo. Il sesso del terapeuta ha anche la sua influenza per l' andamento di un buon percorso. Non si arrenda e non esiti a ricominciare un nuovo viaggio che sicuramente sarà utile a lei e alla sua famiglia. Cordialità dott. Gaetano Marino
Gent.mo, per poterle prospettare un lavoro psicoterapeutico appropriato è importante una valutazione clinica per comprendere meglio il disturbo che lamenta e la sua situazione personale, unitamente ai tentativi di cura finora fatti e che sente non essere stati utili. SG

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