Buongiorno Sono arrivata a scrivervi perché la situazione credo sia arrivata al limite. Sono d'acco
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Buongiorno
Sono arrivata a scrivervi perché la situazione credo sia arrivata al limite. Sono d'accordo (e anche la mia psicoterapeuta lo è) di prendere appuntamento per un consulto psichiatrico, che ormai arriverà a gennaio, in quanto io da domani a natale lavorerò e poi ci sono le feste. Nel frattempo non so cosa fare, a parte essere sballottata dai sintomi. Sto pensando di rinunciare a qualche giorno di vacanza perché non so come potrei reagire, e anche al lavoro non so come andrà. Per questo vi scrivo.
Soffro di un disturbo del sonno ormai da anni, ma nellultimo mese i sintomi sono aimentati: dormo poche ore, se dormo mi agito molto (normalmente mi agito, ma ora sempre piu) o de sono sveglia non posso fare a meno di rimuginare, piangere, disperarmi. Ho molte crisi di pianto durante la giornata, di sera e durante la notte (spero che lavorando stia meglio anche se sento la deprivazione del sonno, mi fa male la testa e gli occhi). Non ho molti contatti (ormai passo le giornate sola in casa) ebnellultimo periodo sto prendendo coscienza che nessuno può aiutarmi: i miei genitori da cui sono dipendente (ormai mi ignorano), le mie amiche che anche se lontane si prendono i miei sfoghi (ormai sono al limite me l'hanno detto). Non sopporto più la solitudine (e sono mesi però che sono sola), mi estati detto che faccio domande senza senso, voglio spiegazioni per ogni cosa scritta, che voglio consigli che non accetto. Ho questi momenti di sbalzi d'umore (che durano dai 5 min a un oretta) dove piango, ma le emozioni dentro di me sono un subbuglio: posso essere in ansia, triste, rassegnata, rabbiosa. Niente di controllabile, i pensieri sembrano impazziti. Poi magari mi calmo o se ho da fare sono meno intensi (anche se ultimamente mi è capitato un paio di volte di scoppiare a piangere fuori di casa.
Sono alquanto disperata, ma magari una reazione normale questa? Non è normale?
A quanto pare sono irrazionale, ma io non me ne rendo conto. Sembro isterica, o
è segno di astinenza dalla dipendenza/solitudine? La mancanza di sonno la sento tutta, ma non credo sia solo quello.
Mi faccio un sacco di domande a cui desidero risposta e agli altri non sembra una cosa troppo normale. Sono preoccupata perché vengo rifiutata.
La psicologa mi ha informato che ho un'organizzazione di tipo borderline con tratti di dipendenza forti. Non so se può essere d'aiuto.
Non so più cosa fare perché fino a gennaio non posso vedere un medico, ma non so se resisto sino a gennaio. Non so cosa possa succedere, i sintomi potrebbero peggiorare?
Vi ringrazio tanto. Sono disperata.
Sono arrivata a scrivervi perché la situazione credo sia arrivata al limite. Sono d'accordo (e anche la mia psicoterapeuta lo è) di prendere appuntamento per un consulto psichiatrico, che ormai arriverà a gennaio, in quanto io da domani a natale lavorerò e poi ci sono le feste. Nel frattempo non so cosa fare, a parte essere sballottata dai sintomi. Sto pensando di rinunciare a qualche giorno di vacanza perché non so come potrei reagire, e anche al lavoro non so come andrà. Per questo vi scrivo.
Soffro di un disturbo del sonno ormai da anni, ma nellultimo mese i sintomi sono aimentati: dormo poche ore, se dormo mi agito molto (normalmente mi agito, ma ora sempre piu) o de sono sveglia non posso fare a meno di rimuginare, piangere, disperarmi. Ho molte crisi di pianto durante la giornata, di sera e durante la notte (spero che lavorando stia meglio anche se sento la deprivazione del sonno, mi fa male la testa e gli occhi). Non ho molti contatti (ormai passo le giornate sola in casa) ebnellultimo periodo sto prendendo coscienza che nessuno può aiutarmi: i miei genitori da cui sono dipendente (ormai mi ignorano), le mie amiche che anche se lontane si prendono i miei sfoghi (ormai sono al limite me l'hanno detto). Non sopporto più la solitudine (e sono mesi però che sono sola), mi estati detto che faccio domande senza senso, voglio spiegazioni per ogni cosa scritta, che voglio consigli che non accetto. Ho questi momenti di sbalzi d'umore (che durano dai 5 min a un oretta) dove piango, ma le emozioni dentro di me sono un subbuglio: posso essere in ansia, triste, rassegnata, rabbiosa. Niente di controllabile, i pensieri sembrano impazziti. Poi magari mi calmo o se ho da fare sono meno intensi (anche se ultimamente mi è capitato un paio di volte di scoppiare a piangere fuori di casa.
Sono alquanto disperata, ma magari una reazione normale questa? Non è normale?
A quanto pare sono irrazionale, ma io non me ne rendo conto. Sembro isterica, o
è segno di astinenza dalla dipendenza/solitudine? La mancanza di sonno la sento tutta, ma non credo sia solo quello.
Mi faccio un sacco di domande a cui desidero risposta e agli altri non sembra una cosa troppo normale. Sono preoccupata perché vengo rifiutata.
La psicologa mi ha informato che ho un'organizzazione di tipo borderline con tratti di dipendenza forti. Non so se può essere d'aiuto.
Non so più cosa fare perché fino a gennaio non posso vedere un medico, ma non so se resisto sino a gennaio. Non so cosa possa succedere, i sintomi potrebbero peggiorare?
Vi ringrazio tanto. Sono disperata.
Buongiorno
Immagino che se la domanda è andare da uno psichiatra o meno la risposta sia si. Uno perché la deprivazione di sonno è un problema che bisogna provare a risolvere, ed i farmaci in questo senso, se altri metodi non hanno funzionato, potrebbero sicuramente aiutarla. Due perché la sua psicoterapeuta è d’accordo e dunque ritiene che, per riuscire a portare avanti il vostro lavoro, sia necessario un sostegno farmacologico che possa quantomeno calmare le acque di un mare che sembra in tempesta. Se si è in tempesta è difficile riflettere su se stessi. E se è corretta la diagnosi della sua terapeuta, che parla di organizzazione borderline di personalità, un sostegno di questo tipo potrà forse aiutarla in un percorso impegnativo e faticoso che metterà alla prova la pazienza di entrambe ma che rappresenta anche la strada principale per arrivare a stare meglio con se stessa e con gli altri.
un saluto
Immagino che se la domanda è andare da uno psichiatra o meno la risposta sia si. Uno perché la deprivazione di sonno è un problema che bisogna provare a risolvere, ed i farmaci in questo senso, se altri metodi non hanno funzionato, potrebbero sicuramente aiutarla. Due perché la sua psicoterapeuta è d’accordo e dunque ritiene che, per riuscire a portare avanti il vostro lavoro, sia necessario un sostegno farmacologico che possa quantomeno calmare le acque di un mare che sembra in tempesta. Se si è in tempesta è difficile riflettere su se stessi. E se è corretta la diagnosi della sua terapeuta, che parla di organizzazione borderline di personalità, un sostegno di questo tipo potrà forse aiutarla in un percorso impegnativo e faticoso che metterà alla prova la pazienza di entrambe ma che rappresenta anche la strada principale per arrivare a stare meglio con se stessa e con gli altri.
un saluto
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Gentile signora,
dalle sue parole si percepisce tutto il malessere ed il senso di solitudine che prova. Mi permetta di suggerirle di mettere se stessa e la sua salute prima di ogni cosa e pertanto di provare ad accorciare i tempi d’attesa prima della visita dello specialista, è possibile che debba iniziare una terapia farmacologica, certamente una psicoterapia le sarebbe di grande aiuto.
Cordialmente
dalle sue parole si percepisce tutto il malessere ed il senso di solitudine che prova. Mi permetta di suggerirle di mettere se stessa e la sua salute prima di ogni cosa e pertanto di provare ad accorciare i tempi d’attesa prima della visita dello specialista, è possibile che debba iniziare una terapia farmacologica, certamente una psicoterapia le sarebbe di grande aiuto.
Cordialmente
Buonasera ho letto la sua “confusa ma chiara “ richiesta di aiuto.
Prenda un appuntamento con uno psichiatra di fiducia è da lì si vedrà il procedere.
Buona notte.
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Buona notte.
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