Buongiorno. Sono alla seconda settimana di lavoro e sono già esaurita a livello psicologico. È il mi
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Buongiorno. Sono alla seconda settimana di lavoro e sono già esaurita a livello psicologico. È il mio primo lavoro e mi ritrovo a dover chiamare in altre lingue. Sono sempre stata abbastanza timida ma pensavo di potercela fare, invece mi sono resa conto che il mio livello della lingua straniera non è sufficiente per fare una conversazione importante. Ogni volta procrastino le chiamate ritrovandomi a fare 4 chiamate in un giorno. La mia responsabile mi sta minacciando dicendo che non ha mai trovato una persona così incapace come me e che entro questa settimana se non mi sblocco mi licenzia. Ogni volta poi mi viene da piangere. Ora sono in ufficio e ho mal di testa perché vorrei solo piangere ma non posso. Questo lavoro non mi piace e non mi sento nemmeno capace di farlo. È normale che io speri di venir licenziata? Mi manca casa mia, la mia routine e per ogni chiamata che devo fare ho l’ansia e il malessere perché non mi sento all’altezza. Vorrei solo che ki licenziasse ora. Comunque c’è l’ho con me stessa perché non riesco a superare i miei blocchi
Gentilissima,
comprendo quanto possa essere difficile trovarsi in un lavoro che non sente adatto a Lei, soprattutto con la pressione aggiuntiva della timidezza e delle aspettative personali. È naturale sentirsi bloccati in una situazione così nuova e complessa.
Inizi con un passo semplice: scelga una chiamata breve o meno impegnativa e si concentri su quella, senza pensare a tutto il resto. Ogni piccolo traguardo può aiutarla a rafforzare la sua sicurezza. Inoltre, non permetta che i giudizi della sua responsabile definiscano chi è: Lei è molto più di questa esperienza.
Se desidera, potremmo riflettere insieme su come affrontare questa situazione nel breve termine e pianificare un percorso che rispecchi meglio le sue aspirazioni.
Un caro saluto, Dott. Fabio di Guglielmo
comprendo quanto possa essere difficile trovarsi in un lavoro che non sente adatto a Lei, soprattutto con la pressione aggiuntiva della timidezza e delle aspettative personali. È naturale sentirsi bloccati in una situazione così nuova e complessa.
Inizi con un passo semplice: scelga una chiamata breve o meno impegnativa e si concentri su quella, senza pensare a tutto il resto. Ogni piccolo traguardo può aiutarla a rafforzare la sua sicurezza. Inoltre, non permetta che i giudizi della sua responsabile definiscano chi è: Lei è molto più di questa esperienza.
Se desidera, potremmo riflettere insieme su come affrontare questa situazione nel breve termine e pianificare un percorso che rispecchi meglio le sue aspirazioni.
Un caro saluto, Dott. Fabio di Guglielmo
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Buongiorno,
il tuo disagio è comprensibile, dato che stai affrontando un ambiente nuovo con alte aspettative e responsabilità. È normale sentirsi sopraffatti, soprattutto quando le richieste sembrano superare le proprie capacità percepite. Non sei "incapace", ma ti trovi in un contesto che non valorizza i tuoi punti di forza e ti espone a un forte stress. Ti incoraggio a riflettere su ciò che desideri davvero: se questo lavoro non ti rappresenta, non c’è nulla di male nel valutare alternative più in linea con te. Inoltre, potrebbe essere utile intraprendere un percorso di psicoterapia interazionista, che lavora sul senso e sui significati attribuiti alle esperienze, per affrontare meglio questo momento e ridurre il senso di colpa verso te stessa. Sei più capace di quanto pensi, non permettere che un'esperienza ti definisca.
Un caro saluto,
Marco Di Campli
il tuo disagio è comprensibile, dato che stai affrontando un ambiente nuovo con alte aspettative e responsabilità. È normale sentirsi sopraffatti, soprattutto quando le richieste sembrano superare le proprie capacità percepite. Non sei "incapace", ma ti trovi in un contesto che non valorizza i tuoi punti di forza e ti espone a un forte stress. Ti incoraggio a riflettere su ciò che desideri davvero: se questo lavoro non ti rappresenta, non c’è nulla di male nel valutare alternative più in linea con te. Inoltre, potrebbe essere utile intraprendere un percorso di psicoterapia interazionista, che lavora sul senso e sui significati attribuiti alle esperienze, per affrontare meglio questo momento e ridurre il senso di colpa verso te stessa. Sei più capace di quanto pensi, non permettere che un'esperienza ti definisca.
Un caro saluto,
Marco Di Campli
Essendo il tuo primo lavoro, è comprensibile che ci siano emozioni come ansia, paura di non essere all’altezza e una sensazione di disorientamento. A questo si aggiunge il fatto che ti trovi a gestire un’attività che tocca un’area in cui non ti senti sicura, come parlare in lingue straniere in contesti lavorativi.
La timidezza e il senso di inadeguatezza che provi sono ostacoli che non definiscono il tuo valore o le tue capacità, ma sono il risultato di una combinazione di fattori: le aspettative che ti sei posta, la mancanza di supporto e il fatto che ti trovi in un ambiente nuovo e sfidante. Questi sentimenti, se affrontati in modo costruttivo, possono diventare un'opportunità per conoscerti meglio e sviluppare strumenti per gestire situazioni simili in futuro.
Un percorso di psicoterapia strategico-integrata potrebbe esserti di grande aiuto per affrontare questa fase. Si potrebbe lavorare sul tuo modo di gestire l’ansia, sulla percezione delle tue capacità e sulla costruzione di strategie per affrontare situazioni che ora ti sembrano insormontabili. Attraverso un lavoro mirato, potresti imparare a trasformare la procrastinazione e il blocco emotivo in azioni più efficaci e a riprendere fiducia in te stessa. Questo percorso non serve solo a superare il momento presente, ma a prepararti per affrontare sfide future con maggiore sicurezza e serenità.
Dott. Tommaso Giovannetti
La timidezza e il senso di inadeguatezza che provi sono ostacoli che non definiscono il tuo valore o le tue capacità, ma sono il risultato di una combinazione di fattori: le aspettative che ti sei posta, la mancanza di supporto e il fatto che ti trovi in un ambiente nuovo e sfidante. Questi sentimenti, se affrontati in modo costruttivo, possono diventare un'opportunità per conoscerti meglio e sviluppare strumenti per gestire situazioni simili in futuro.
Un percorso di psicoterapia strategico-integrata potrebbe esserti di grande aiuto per affrontare questa fase. Si potrebbe lavorare sul tuo modo di gestire l’ansia, sulla percezione delle tue capacità e sulla costruzione di strategie per affrontare situazioni che ora ti sembrano insormontabili. Attraverso un lavoro mirato, potresti imparare a trasformare la procrastinazione e il blocco emotivo in azioni più efficaci e a riprendere fiducia in te stessa. Questo percorso non serve solo a superare il momento presente, ma a prepararti per affrontare sfide future con maggiore sicurezza e serenità.
Dott. Tommaso Giovannetti
Buongiorno,
mi arriva molto forte questo bisogno di essere compresa e di sentirti a casa. Spesso il pianto ci dice qualcosa, ci comunica quello che vorremmo dire. Di conseguenza è importante fermarci e ascoltarci.
mi arriva molto forte questo bisogno di essere compresa e di sentirti a casa. Spesso il pianto ci dice qualcosa, ci comunica quello che vorremmo dire. Di conseguenza è importante fermarci e ascoltarci.
Capisco quanto questa situazione possa essere difficile e dolorosa per te, e voglio rassicurarti che i sentimenti che stai provando sono del tutto normali, soprattutto considerando che ti trovi in un contesto nuovo e impegnativo. Essere al primo lavoro, confrontarsi con le proprie insicurezze e gestire pressioni esterne sono sfide significative.
Ecco alcuni spunti che potrebbero aiutarti a riflettere e a trovare un po’ di sollievo:
Accetta i tuoi sentimenti senza giudicarti: È normale sentirsi sopraffatti quando si affrontano situazioni nuove, specialmente se si ha una personalità timida e si percepiscono carenze linguistiche. Non sei "incapace", stai solo cercando di adattarti a una sfida molto grande.
Fai un passo indietro per valutare la situazione:
Questo lavoro è davvero in linea con le tue aspettative e i tuoi interessi?
È normale non amare il primo lavoro o capire che non è quello giusto per te. Permettiti di considerare se potrebbe essere utile esplorare altre opportunità che ti facciano sentire più a tuo agio.
Affronta il senso di inadeguatezza:
Nessuno è perfetto fin da subito. Se il problema principale è la lingua, potresti iniziare con piccoli passi, come scrivere in anticipo le frasi principali o esercitarti con un collega.
Ogni errore che fai è un'opportunità per imparare, non una dimostrazione di incapacità.
Gestisci il rapporto con la responsabile:
I suoi commenti sono stati poco costruttivi e ingiustificati. Potresti provare a comunicare il tuo disagio, spiegando che stai facendo del tuo meglio. A volte una conversazione aperta può migliorare il clima.
Considera il supporto esterno:
Parlane con qualcuno di fiducia (un amico, un familiare o un professionista) per sfogarti e ricevere un punto di vista esterno.
Se l'ansia e il malessere sono troppo intensi, valutare il supporto di uno psicologo potrebbe aiutarti a trovare strategie più efficaci per affrontare queste emozioni.
Non sentirti in colpa per voler mollare: Sperimentare situazioni difficili non significa doverle sopportare a ogni costo. È legittimo sperare in un cambiamento, soprattutto se questo lavoro sta impattando negativamente sulla tua salute mentale.
Infine, ricorda che non sei sola. Molte persone affrontano difficoltà simili al primo lavoro, e non c’è nulla di sbagliato nel riconoscere i propri limiti e cercare un ambiente che ti faccia stare meglio. Sei già molto coraggiosa per aver scritto di questa situazione e per cercare una via d'uscita.
Ecco alcuni spunti che potrebbero aiutarti a riflettere e a trovare un po’ di sollievo:
Accetta i tuoi sentimenti senza giudicarti: È normale sentirsi sopraffatti quando si affrontano situazioni nuove, specialmente se si ha una personalità timida e si percepiscono carenze linguistiche. Non sei "incapace", stai solo cercando di adattarti a una sfida molto grande.
Fai un passo indietro per valutare la situazione:
Questo lavoro è davvero in linea con le tue aspettative e i tuoi interessi?
È normale non amare il primo lavoro o capire che non è quello giusto per te. Permettiti di considerare se potrebbe essere utile esplorare altre opportunità che ti facciano sentire più a tuo agio.
Affronta il senso di inadeguatezza:
Nessuno è perfetto fin da subito. Se il problema principale è la lingua, potresti iniziare con piccoli passi, come scrivere in anticipo le frasi principali o esercitarti con un collega.
Ogni errore che fai è un'opportunità per imparare, non una dimostrazione di incapacità.
Gestisci il rapporto con la responsabile:
I suoi commenti sono stati poco costruttivi e ingiustificati. Potresti provare a comunicare il tuo disagio, spiegando che stai facendo del tuo meglio. A volte una conversazione aperta può migliorare il clima.
Considera il supporto esterno:
Parlane con qualcuno di fiducia (un amico, un familiare o un professionista) per sfogarti e ricevere un punto di vista esterno.
Se l'ansia e il malessere sono troppo intensi, valutare il supporto di uno psicologo potrebbe aiutarti a trovare strategie più efficaci per affrontare queste emozioni.
Non sentirti in colpa per voler mollare: Sperimentare situazioni difficili non significa doverle sopportare a ogni costo. È legittimo sperare in un cambiamento, soprattutto se questo lavoro sta impattando negativamente sulla tua salute mentale.
Infine, ricorda che non sei sola. Molte persone affrontano difficoltà simili al primo lavoro, e non c’è nulla di sbagliato nel riconoscere i propri limiti e cercare un ambiente che ti faccia stare meglio. Sei già molto coraggiosa per aver scritto di questa situazione e per cercare una via d'uscita.
Buongiorno e grazie per aver condiviso la tua esperienza con noi.
Capisco quanto possa essere difficile affrontare questa situazione. È normale sentirsi sopraffatti quando si affrontano nuove sfide, soprattutto in un contesto lavorativo che non ci fa sentire a nostro agio. Ti consiglierei di prenderti un momento per approfondire il tema con un professionista. Nel frattempo potresti fare dei piccoli passi per affrontare le chiamate, magari preparando una traccia o delle frasi utili in anticipo.
Capisco quanto possa essere difficile affrontare questa situazione. È normale sentirsi sopraffatti quando si affrontano nuove sfide, soprattutto in un contesto lavorativo che non ci fa sentire a nostro agio. Ti consiglierei di prenderti un momento per approfondire il tema con un professionista. Nel frattempo potresti fare dei piccoli passi per affrontare le chiamate, magari preparando una traccia o delle frasi utili in anticipo.
Cara utente, grazie per aver condiviso la tua situazione attuale con noi.
Spesso nel nostro percorso ci troviamo di fronte ad ostacoli che ci sembrano insormontabili, capita a tutti. La tua ansia e la tua rabbia verso te stessa sono sentimenti che in questo contesto è normale sentire, ma solo il fatto che sei riuscita a parlarne dimostra la tua motivazione ad affrontarli, accettando che a volte nella vita questi momenti esistono. Se vuoi parlare con qualcuno per provare a convivere meglio con questa situazione e affrontarla al meglio, qui sei nel posto giusto.
Per qualunque cosa mi puoi contattare anche online.
Spesso nel nostro percorso ci troviamo di fronte ad ostacoli che ci sembrano insormontabili, capita a tutti. La tua ansia e la tua rabbia verso te stessa sono sentimenti che in questo contesto è normale sentire, ma solo il fatto che sei riuscita a parlarne dimostra la tua motivazione ad affrontarli, accettando che a volte nella vita questi momenti esistono. Se vuoi parlare con qualcuno per provare a convivere meglio con questa situazione e affrontarla al meglio, qui sei nel posto giusto.
Per qualunque cosa mi puoi contattare anche online.
Gentilissima,
Mi dispiace molto per ciò che sta affrontando, sicuramente non deve essere semplice.
Leggendo ciò che scrive, la prima domanda che mi viene in mente è: "lei ritiene di non riuscire a fare questo lavoro per via della sua timidezza o il livello di conoscenza della lingua straniera richiesto è superiore rispetto al suo?".
Nel caso in cui la riposta a questa domanda fosse la seconda alternativa, non deve assolutamente farsene una colpa. Ognuno di noi ha un proprio bagaglio di conoscenze, ha una propria formazione e/o esperienza, se lei ha una determinato livello di conoscenza di una lingua e le viene richiesto un livello nettamente superiore, è più che normale non riuscire a fare quel compito, non perché lei sia "un'incapace" ma perché evidentemente ha una formazione e una conoscenza diversa.
Le faccio un esempio, se ad un ragazzo, che ha appena svolto la laurea triennale in economia, viene richiesto di svolgere un compito che necessita di maggior esperienza, di più anni di studio, di una laurea magistrale o una formazione aggiuntiva, è più che ragionevole che, questo ragazzo, nonostante le sue capacità, la dedizione e l'impegno certe mansioni o certi lavori non riesca ancora a svolgerli in autonomia.
Per questo ci tengo a dirle che, il suo non riuscire ad effettuare le chiamate non deve vederlo come un fallimento o come un "non essere all'altezza" ma come una necessità di formarsi maggiormente, di fare più esperienza, di essere inizialmente affiancata ed aiutata o come la possibilità di ricercare un lavoro che sia maggiormente in linea con le sue capacità, i suoi studi e il suo livello di formazione.
Tutti hanno difficoltà nello svolgere un qualcosa che, per ovvie ragioni, è al di sopra delle loro capacità, a maggior ragione se è il suo primo lavoro. Il primo lavoro (come anche i seguenti) significa imparare, provare, sbagliare e riprovare, affiancarsi a qualcuno ed essere aiutati, trovare qualcuno di disponibile e apprendere.
Non nasciamo perfetti e non usciamo dalla scuola o dall'università sapendo già fare tutto nel migliore dei modi; si sbaglia e ci si sente in difficoltà dopo anni e anni di lavoro, figuriamoci alla prima esperienza.
In un posto e in una mansione nella quale non si sente all'altezza e non si sente adeguata, credo sia comprensibile il cercare di procrastinare e persino il desiderio di essere licenziata.
Vorrebbe che il suo capo la licenziasse così forse le toglierebbe questo peso al posto suo. Ma ricordi che è suo diritto parlarne con il suo superiore e, se lo ritiene giusto e necessario, è suo diritto anche licenziarsi.
Se il lavoro non le piace, se non sta bene in quel posto, se crede che sia un ambiente che non la aiuta in questa prima esperienza e nella sua crescita, non dovrebbe sentirsi in colpa per una sua eventuale scelta di andarsene.
Infine, da ciò che riporta, credo che il fulcro del discorso, aldilà del lavoro e della difficoltà nella lingua, siano questi "blocchi" di cui parla, che sembra la facciano molto soffrire.
Se se la sente, le consiglierei di parlarne con un professionista, per darsi la possibilità di pensare di più a se stessa e per cercare di stare meglio.
Nel caso in cui le facesse piacere, mi rendo disponibile per una prima consulenza, anche online.
Le auguro un buon proseguimento,
Dott.ssa Carlotta Cazzin
Mi dispiace molto per ciò che sta affrontando, sicuramente non deve essere semplice.
Leggendo ciò che scrive, la prima domanda che mi viene in mente è: "lei ritiene di non riuscire a fare questo lavoro per via della sua timidezza o il livello di conoscenza della lingua straniera richiesto è superiore rispetto al suo?".
Nel caso in cui la riposta a questa domanda fosse la seconda alternativa, non deve assolutamente farsene una colpa. Ognuno di noi ha un proprio bagaglio di conoscenze, ha una propria formazione e/o esperienza, se lei ha una determinato livello di conoscenza di una lingua e le viene richiesto un livello nettamente superiore, è più che normale non riuscire a fare quel compito, non perché lei sia "un'incapace" ma perché evidentemente ha una formazione e una conoscenza diversa.
Le faccio un esempio, se ad un ragazzo, che ha appena svolto la laurea triennale in economia, viene richiesto di svolgere un compito che necessita di maggior esperienza, di più anni di studio, di una laurea magistrale o una formazione aggiuntiva, è più che ragionevole che, questo ragazzo, nonostante le sue capacità, la dedizione e l'impegno certe mansioni o certi lavori non riesca ancora a svolgerli in autonomia.
Per questo ci tengo a dirle che, il suo non riuscire ad effettuare le chiamate non deve vederlo come un fallimento o come un "non essere all'altezza" ma come una necessità di formarsi maggiormente, di fare più esperienza, di essere inizialmente affiancata ed aiutata o come la possibilità di ricercare un lavoro che sia maggiormente in linea con le sue capacità, i suoi studi e il suo livello di formazione.
Tutti hanno difficoltà nello svolgere un qualcosa che, per ovvie ragioni, è al di sopra delle loro capacità, a maggior ragione se è il suo primo lavoro. Il primo lavoro (come anche i seguenti) significa imparare, provare, sbagliare e riprovare, affiancarsi a qualcuno ed essere aiutati, trovare qualcuno di disponibile e apprendere.
Non nasciamo perfetti e non usciamo dalla scuola o dall'università sapendo già fare tutto nel migliore dei modi; si sbaglia e ci si sente in difficoltà dopo anni e anni di lavoro, figuriamoci alla prima esperienza.
In un posto e in una mansione nella quale non si sente all'altezza e non si sente adeguata, credo sia comprensibile il cercare di procrastinare e persino il desiderio di essere licenziata.
Vorrebbe che il suo capo la licenziasse così forse le toglierebbe questo peso al posto suo. Ma ricordi che è suo diritto parlarne con il suo superiore e, se lo ritiene giusto e necessario, è suo diritto anche licenziarsi.
Se il lavoro non le piace, se non sta bene in quel posto, se crede che sia un ambiente che non la aiuta in questa prima esperienza e nella sua crescita, non dovrebbe sentirsi in colpa per una sua eventuale scelta di andarsene.
Infine, da ciò che riporta, credo che il fulcro del discorso, aldilà del lavoro e della difficoltà nella lingua, siano questi "blocchi" di cui parla, che sembra la facciano molto soffrire.
Se se la sente, le consiglierei di parlarne con un professionista, per darsi la possibilità di pensare di più a se stessa e per cercare di stare meglio.
Nel caso in cui le facesse piacere, mi rendo disponibile per una prima consulenza, anche online.
Le auguro un buon proseguimento,
Dott.ssa Carlotta Cazzin
Buongiorno gentile Utente, quello che sta vivendo è un momento molto difficile, e le emozioni che prova sono del tutto comprensibili, considerando la pressione che sta affrontando. Intraprendere il primo lavoro è sempre un’esperienza intensa e, nel suo caso, la combinazione di nuove responsabilità, il dover parlare in lingue straniere e le aspettative molto alte della sua responsabile amplificano notevolmente lo stress.
È importante, innanzitutto, accogliere il fatto che si sta trovando in una situazione complessa e che il sentirsi sopraffatta non significa essere incapace. È normale provare ansia in un contesto lavorativo nuovo, specialmente se richiede di uscire dalla propria zona di comfort.
Detto questo, potrebbe essere utile esplorare alcuni aspetti:
1) Il fatto che abbia deciso di accettare un lavoro che richiede di parlare in lingue straniere, pur essendo timida, dimostra grande coraggio e voglia di mettersi alla prova. Anche se ora si sente bloccata, il semplice fatto di essere lì e affrontare queste difficoltà è già un segno della sua forza.
2) È del tutto normale, soprattutto all’inizio, non essere immediatamente perfetti o completamente a proprio agio. Nessuno nasce esperto, e il miglioramento richiede tempo. Forse si sta ponendo standard troppo alti, o potrebbe aver interiorizzato la pressione della sua responsabile, che sta contribuendo a farla sentire inadeguata.
3) Procrastinare le chiamate è una reazione comune quando si ha paura di fallire, ma può alimentare il circolo vizioso dell’ansia. Un piccolo passo potrebbe essere quello di pianificare una o due chiamate specifiche in momenti ben definiti della giornata, preparandosi con cura prima di effettuarle. Questo potrebbe aiutarla a sentirsi più in controllo.
4) È importante chiedersi se questo lavoro sia davvero in linea con i suoi desideri e le sue aspirazioni. Se sente che non è il posto giusto per lei, non significa che abbia fallito, ma che potrebbe essere il momento di riflettere su altre possibilità che le offrano un ambiente più adatto alle sue inclinazioni e capacità.
5) Provare a essere sempre all’altezza e non voler deludere gli altri è una pressione che molte persone si autoimpongono, ma nessuno è infallibile. Accettare che ci siano momenti di difficoltà e darsi la possibilità di non essere perfetti può essere liberatorio.
Infine, se questo lavoro le sta causando un malessere significativo e persistente, potrebbe essere utile prendere in considerazione l’idea di confrontarsi con qualcuno di fidato o, se possibile, con un professionista. Anche se non può accedere a un supporto in questo momento, parlare con un amico o un familiare potrebbe aiutarla a sentirsi meno sola in questa situazione.
Ricordi che la sua serenità è importante, e prendersi cura di sé stessa deve essere una priorità, anche nel contesto lavorativo. Le auguro di trovare la soluzione migliore per il suo benessere e la sua crescita personale.
Dott. Luca Vocino
È importante, innanzitutto, accogliere il fatto che si sta trovando in una situazione complessa e che il sentirsi sopraffatta non significa essere incapace. È normale provare ansia in un contesto lavorativo nuovo, specialmente se richiede di uscire dalla propria zona di comfort.
Detto questo, potrebbe essere utile esplorare alcuni aspetti:
1) Il fatto che abbia deciso di accettare un lavoro che richiede di parlare in lingue straniere, pur essendo timida, dimostra grande coraggio e voglia di mettersi alla prova. Anche se ora si sente bloccata, il semplice fatto di essere lì e affrontare queste difficoltà è già un segno della sua forza.
2) È del tutto normale, soprattutto all’inizio, non essere immediatamente perfetti o completamente a proprio agio. Nessuno nasce esperto, e il miglioramento richiede tempo. Forse si sta ponendo standard troppo alti, o potrebbe aver interiorizzato la pressione della sua responsabile, che sta contribuendo a farla sentire inadeguata.
3) Procrastinare le chiamate è una reazione comune quando si ha paura di fallire, ma può alimentare il circolo vizioso dell’ansia. Un piccolo passo potrebbe essere quello di pianificare una o due chiamate specifiche in momenti ben definiti della giornata, preparandosi con cura prima di effettuarle. Questo potrebbe aiutarla a sentirsi più in controllo.
4) È importante chiedersi se questo lavoro sia davvero in linea con i suoi desideri e le sue aspirazioni. Se sente che non è il posto giusto per lei, non significa che abbia fallito, ma che potrebbe essere il momento di riflettere su altre possibilità che le offrano un ambiente più adatto alle sue inclinazioni e capacità.
5) Provare a essere sempre all’altezza e non voler deludere gli altri è una pressione che molte persone si autoimpongono, ma nessuno è infallibile. Accettare che ci siano momenti di difficoltà e darsi la possibilità di non essere perfetti può essere liberatorio.
Infine, se questo lavoro le sta causando un malessere significativo e persistente, potrebbe essere utile prendere in considerazione l’idea di confrontarsi con qualcuno di fidato o, se possibile, con un professionista. Anche se non può accedere a un supporto in questo momento, parlare con un amico o un familiare potrebbe aiutarla a sentirsi meno sola in questa situazione.
Ricordi che la sua serenità è importante, e prendersi cura di sé stessa deve essere una priorità, anche nel contesto lavorativo. Le auguro di trovare la soluzione migliore per il suo benessere e la sua crescita personale.
Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Santa Maria Capua Vetere
Buongiorno,
mi dispiace che stia vivendo una situazione così stressante e che si senta sopraffatta. È importante comprendere che ciò che prova non è insolito, soprattutto nel contesto del primo lavoro, dove l'inesperienza e le alte aspettative possono generare un forte senso di inadeguatezza. Il fatto che la sua responsabile usi un linguaggio così critico non aiuta, anzi potrebbe alimentare il suo malessere e l'ansia, facendola dubitare delle sue capacità.
Le emozioni che sta sperimentando, come la voglia di lasciar perdere o il desiderio di essere sollevata da questa pressione, sono segnali che il contesto attuale potrebbe non essere adatto a lei o che potrebbe aver bisogno di un supporto per gestire meglio la situazione. La sua reazione non è una mancanza da parte sua, ma una risposta comprensibile a un ambiente che non sta facilitando il suo adattamento.
Potrebbe essere utile riflettere sulle sue priorità e capire se questa esperienza lavorativa, per quanto difficile, possa essere un'opportunità di crescita o se invece rappresenti un compromesso troppo grande per il suo benessere psicologico. È altrettanto importante cercare un dialogo costruttivo con la sua responsabile, esprimendo le difficoltà che sta incontrando e cercando insieme soluzioni per affrontarle, se possibile.
Se il lavoro non le piace e sente di non poter proseguire serenamente, potrebbe considerare l'idea di cercare un'alternativa più in linea con le sue capacità e aspirazioni, senza giudicarsi duramente. Infine, non esiti a rivolgersi a uno specialista per ricevere un supporto nella gestione dell'ansia e dei blocchi emotivi che sta sperimentando. Potrebbe scoprire nuove strategie per affrontare situazioni stressanti e riscoprire fiducia in sé stessa. Se desidera parlarne ulteriormente o esplorare queste opzioni insieme, sono a sua disposizione.
mi dispiace che stia vivendo una situazione così stressante e che si senta sopraffatta. È importante comprendere che ciò che prova non è insolito, soprattutto nel contesto del primo lavoro, dove l'inesperienza e le alte aspettative possono generare un forte senso di inadeguatezza. Il fatto che la sua responsabile usi un linguaggio così critico non aiuta, anzi potrebbe alimentare il suo malessere e l'ansia, facendola dubitare delle sue capacità.
Le emozioni che sta sperimentando, come la voglia di lasciar perdere o il desiderio di essere sollevata da questa pressione, sono segnali che il contesto attuale potrebbe non essere adatto a lei o che potrebbe aver bisogno di un supporto per gestire meglio la situazione. La sua reazione non è una mancanza da parte sua, ma una risposta comprensibile a un ambiente che non sta facilitando il suo adattamento.
Potrebbe essere utile riflettere sulle sue priorità e capire se questa esperienza lavorativa, per quanto difficile, possa essere un'opportunità di crescita o se invece rappresenti un compromesso troppo grande per il suo benessere psicologico. È altrettanto importante cercare un dialogo costruttivo con la sua responsabile, esprimendo le difficoltà che sta incontrando e cercando insieme soluzioni per affrontarle, se possibile.
Se il lavoro non le piace e sente di non poter proseguire serenamente, potrebbe considerare l'idea di cercare un'alternativa più in linea con le sue capacità e aspirazioni, senza giudicarsi duramente. Infine, non esiti a rivolgersi a uno specialista per ricevere un supporto nella gestione dell'ansia e dei blocchi emotivi che sta sperimentando. Potrebbe scoprire nuove strategie per affrontare situazioni stressanti e riscoprire fiducia in sé stessa. Se desidera parlarne ulteriormente o esplorare queste opzioni insieme, sono a sua disposizione.
Gentile utente, mi dispiace molto per quello che sta sperimentando però vorrei dirle anche che è naturale sentirsi spaesata durante i primi giorni di lavoro, purtroppo oggigiorno si vive sempre nell'ottica della prestazione e non si vuole dare tempo alle persone di adattarsi ai vari contesti. Non tutti i luoghi di lavoro fanno sempre al caso nostro, se la sua datrice di lavoro è così pretenziosa forse sarà meglio cercare un luogo di lavoro più "umano".
Dott. Paolo Di San Diego
Dott. Paolo Di San Diego
Capisco perfettamente quanto tu possa sentirti sopraffatta e frustrata in questo momento. È del tutto normale provare ansia, paura e frustrazione in una nuova situazione lavorativa, soprattutto quando si devono affrontare sfide come parlare in una lingua straniera.
È importante ricordare che:
* Non sei sola: Molte persone si sentono così all'inizio di un nuovo lavoro, soprattutto se comporta l'uscita dalla propria comfort zone.
* È normale commettere errori: Imparare è un processo che richiede tempo e pazienza. È normale fare degli errori, l'importante è imparare da essi.
* Chiedere aiuto è un segno di forza: Non aver paura di chiedere aiuto alla tua responsabile o a un collega più esperto. Potrebbero darti dei consigli utili o offrirti un supporto.
Cosa puoi fare ora:
* Parla con la tua responsabile: Cerca un momento in cui possa dedicarti tutta la sua attenzione e spiegale come ti senti. Esprimi le tue difficoltà e chiedi se ci sono dei corsi di lingua che l'azienda potrebbe offrirti.
* Crea un piano d'azione: Dividi le chiamate in piccoli passi e stabilisci degli obiettivi realistici. Festeggia ogni piccolo successo, per quanto possa sembrare insignificante.
Valuta le tue opzioni: Se la situazione non migliora e continua a essere insostenibile, potresti valutare l'opportunità di cercare un altro lavoro più adatto alle tue competenze e al tuo livello di comfort.
Ricorda:
* Tu vali: Non permettere a nessuno di farti sentire incapace.
* Le cose possono cambiare: Con il tempo e la giusta determinazione, potrai superare questa difficoltà.
È importante che tu non ti senta sola e che tu sappia che ci sono persone che possono aiutarti e altre capaci di apprezzare le tue competenze e individuarne altre.
È importante ricordare che:
* Non sei sola: Molte persone si sentono così all'inizio di un nuovo lavoro, soprattutto se comporta l'uscita dalla propria comfort zone.
* È normale commettere errori: Imparare è un processo che richiede tempo e pazienza. È normale fare degli errori, l'importante è imparare da essi.
* Chiedere aiuto è un segno di forza: Non aver paura di chiedere aiuto alla tua responsabile o a un collega più esperto. Potrebbero darti dei consigli utili o offrirti un supporto.
Cosa puoi fare ora:
* Parla con la tua responsabile: Cerca un momento in cui possa dedicarti tutta la sua attenzione e spiegale come ti senti. Esprimi le tue difficoltà e chiedi se ci sono dei corsi di lingua che l'azienda potrebbe offrirti.
* Crea un piano d'azione: Dividi le chiamate in piccoli passi e stabilisci degli obiettivi realistici. Festeggia ogni piccolo successo, per quanto possa sembrare insignificante.
Valuta le tue opzioni: Se la situazione non migliora e continua a essere insostenibile, potresti valutare l'opportunità di cercare un altro lavoro più adatto alle tue competenze e al tuo livello di comfort.
Ricorda:
* Tu vali: Non permettere a nessuno di farti sentire incapace.
* Le cose possono cambiare: Con il tempo e la giusta determinazione, potrai superare questa difficoltà.
È importante che tu non ti senta sola e che tu sappia che ci sono persone che possono aiutarti e altre capaci di apprezzare le tue competenze e individuarne altre.
Gentilissima, non avendo ulteriori dettagli dell’occupazione in sé, e del suo percorso prima di arrivare al lavoro attuale,
Mi sento di consigliarle di dare peso a questo suo malessere, e quindi di mettere davanti a qualunque cosa, il suo benessere. Più che per il lavoro in sé e quindi la mansione, credo che il problema totalizzante sia la sua bassa autostima. Le ricordo che se lei è stata assunta in questa realtà lavorativa, vuole dire che lei è in grado di poter fare le chiamate in un’altra lingua e di saperci stare in questo lavoro. Prima di abbandonare il posto di lavoro, valuterei le varie possibilità che si prospetterebbero in caso si licenziasse.
Ad ogni modo, credo che le potrebbe fare bene un percorso in grado di farla lavorare in maniera sana sulla sua autostima. Rimango a disposizione.
Dott. Federico Alberto Russo
Mi sento di consigliarle di dare peso a questo suo malessere, e quindi di mettere davanti a qualunque cosa, il suo benessere. Più che per il lavoro in sé e quindi la mansione, credo che il problema totalizzante sia la sua bassa autostima. Le ricordo che se lei è stata assunta in questa realtà lavorativa, vuole dire che lei è in grado di poter fare le chiamate in un’altra lingua e di saperci stare in questo lavoro. Prima di abbandonare il posto di lavoro, valuterei le varie possibilità che si prospetterebbero in caso si licenziasse.
Ad ogni modo, credo che le potrebbe fare bene un percorso in grado di farla lavorare in maniera sana sulla sua autostima. Rimango a disposizione.
Dott. Federico Alberto Russo
Buon pomeriggio, sento molta difficoltà e frustrazione in queste parole. Credo che possa darsi l'opportunità di ascoltarsi, di piangere e di accettarsi, anche nelle fragilità e insicurezze che una prima esperienza lavorativa può portare con sé. Non tutti i contesti sono adatti a noi e questo non significa che non siamo delle valide persone. Ci sono bisogni da accogliere e tempi da rispettare per sentirsi bene. Le suggerisco di prendersi un tempo per sé attraverso il supporto di una terapeuta.
Buongiorno,
quello che stai vivendo è comprensibile, ma puoi affrontarlo con strumenti utili. Ad esempio, prova la tecnica di ancoraggio positivo: richiama un momento in cui ti sei sentita sicura e competente, associandolo a un gesto (come stringere una mano). Prima di ogni chiamata, ripeti il gesto per accedere a quello stato di fiducia. Puoi anche usare la ristrutturazione mentale: immagina il successo di una chiamata, visualizzandoti calma e preparata. Questi piccoli esercizi possono aiutarti a ridurre l’ansia e gestire meglio la situazione. Se hai bisogno di supporto, sono qui per aiutarti.
quello che stai vivendo è comprensibile, ma puoi affrontarlo con strumenti utili. Ad esempio, prova la tecnica di ancoraggio positivo: richiama un momento in cui ti sei sentita sicura e competente, associandolo a un gesto (come stringere una mano). Prima di ogni chiamata, ripeti il gesto per accedere a quello stato di fiducia. Puoi anche usare la ristrutturazione mentale: immagina il successo di una chiamata, visualizzandoti calma e preparata. Questi piccoli esercizi possono aiutarti a ridurre l’ansia e gestire meglio la situazione. Se hai bisogno di supporto, sono qui per aiutarti.
Buon pomeriggio. Il lavoro con le lingue straniere richiede molto impegno e nonostante alle spalle ci possano essere anni di studio, l'esperienza sul campo è importante per superare la paura dello spoken. Se lei sente che la sua salute psicofisica stia peggiorando a causa di questa situazione forse può essere utile, come dice lei, interrompere questa mansione. Nulla toglie che lei possa farlo in futuro, ma se è già stata messa sottopressione questo non la aiuta. Piuttosto potrebbe lavorare intanto su se stessa e sulla sua capacità di autoefficacia ed autostima e nel mentre affinare lo spoken attraverso vari metodi. Capisco il suo senso di colpa, basta che non si flagelli sadicamente. Cordialmente, Dott. Francesco Puleo
Cara, penso sia comprensibilissimo che tu speri di essere licenziata. E' un lavoro che non ti piace e per il quale senti di non avere le giuste competenze. Inoltre, mi sembra che sia messa molto sotto pressione e questo non lascia lo spazio a margini di miglioramento. Quando si inizia un lavoro nuovo è normale sentirsi sotto stress e non adeguati ed è normale sentire il bisogno di imparare le cose gradualmente. Se pensi di poter migliorare gradualmente, potresti provare a verbalizzare al tuo capo come ti senti. Altrimenti, se pensi che questo lavoro non faccia proprio al caso tuo, puoi lasciarlo e orientarti su attività nelle quali ti senti maggiormente a tuo agio. Per superare dei blocchi, bisogna in primis accoglierli, comprenderli e trovare delle strategie per superarli o mitigarli. Ci vuole tempo! Non avercela con te, anzi prova a perdonarti se pensi di aver fatto la cosa sbagliata.
Buonasera, capisco la sua difficoltà e la sofferenza. Ragionerei sulla differenza che può esserci tra il non piacere e il non essere in grado di fare qualcosa. Sono due aspetti diversi che se messi a fuoco possono aiutarla ad orientarsi in questa situazione.
Le mando un caloroso saluto, L.R
Le mando un caloroso saluto, L.R
Buongiorno, la situazione che sta descrivendo è molto difficile e posso solo immaginare quanto si senta sotto pressione in questo momento. È comprensibile che si senta stanca, demoralizzata e frustrata, soprattutto perché questo è il suo primo lavoro e affronta delle sfide molto impegnative, sia dal punto di vista pratico che emotivo. La timidezza e l’ansia che sperimenta sono emozioni umane e comuni, soprattutto quando ci troviamo in situazioni nuove, dove ci sentiamo esposti o non pienamente competenti. È importante però ricordare che sentirsi in difficoltà non significa essere incapaci. Il fatto che lei stia affrontando questa esperienza, pur sentendosi sopraffatta, dimostra comunque coraggio. Si è messa in gioco e sta lottando contro le sue paure, e questo merita di essere riconosciuto. Probabilmente, il problema centrale non è tanto la sua competenza con la lingua straniera, quanto l’ansia da prestazione e le pressioni che si sta autoimponendo. Spesso, quando temiamo di fallire, tendiamo a procrastinare, proprio come sta succedendo a lei con le chiamate. Questo comportamento è un meccanismo di difesa: rimandare qualcosa che ci crea ansia può dare sollievo nel breve termine, ma purtroppo aumenta il senso di insicurezza e di inadeguatezza a lungo termine. Si crea così un circolo vizioso in cui più procrastiniamo, più ci sentiamo incapaci e impauriti. In un approccio cognitivo-comportamentale, lavorerei insieme a lei per individuare e modificare i pensieri disfunzionali che si attivano in queste situazioni. Ad esempio, potrebbe chiedersi: -Che cosa mi sto dicendo prima di fare una chiamata? Magari pensieri come “Non sono capace”, “Farò una figuraccia” o “La mia responsabile ha ragione” si fanno strada nella sua mente, amplificando la paura. -Sono pensieri realistici? Forse il suo livello linguistico non è perfetto, ma ha davvero senso credere di essere “incapace”? E se invece vedesse questo lavoro come un’occasione per migliorare passo dopo passo, senza aspettarsi di essere perfetta fin da subito? Un’altra strategia utile potrebbe essere quella di esporla gradualmente alla situazione che le genera ansia. Ad esempio, può iniziare con piccole chiamate, magari meno impegnative, concentrandosi non sulla perfezione della lingua, ma semplicemente sul portare a termine il compito. Ogni piccola vittoria potrebbe aiutarla a ricostruire fiducia nelle sue capacità. Non deve fare tutto e subito, ma può procedere un passo alla volta. Riguardo alla sua responsabile, comprendo quanto le sue parole siano state dure e poco costruttive. Purtroppo, a volte l’ambiente lavorativo non aiuta a sentirsi valorizzati, soprattutto quando ci si trova in difficoltà. Tuttavia, il valore che ha come persona e professionista non può essere definito solo da questo momento o dalle parole di qualcun altro. È normale, in questa fase, sperare di essere licenziata perché il malessere sembra insostenibile, ma forse potrebbe fermarsi e chiedersi: “È davvero il lavoro a non piacermi o sono le mie emozioni attuali a rendere tutto più pesante?” Non c’è nulla di sbagliato in lei, e non c’è vergogna nell’ammettere che si sente sopraffatta. Questo lavoro potrebbe non essere in linea con ciò che desidera, e se così fosse, prenderne atto con gentilezza verso sé stessa è già un atto di forza. Allo stesso tempo, però, superare questa difficoltà potrebbe darle una spinta incredibile per affrontare con più sicurezza le sfide future. Le consiglio di fare un respiro profondo e di darsi il permesso di non essere perfetta. Siamo umani e tutti abbiamo bisogno di tempo per adattarci a nuove situazioni. Se possibile, provi a parlare con qualcuno di fiducia: un amico, un familiare o uno specialista, perché condividere il proprio peso emotivo può davvero alleggerirlo. Ricordi che chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma di consapevolezza e coraggio. Si dia tempo e provi a guardare questa esperienza come un momento transitorio: non definisce chi lei è né il suo valore. Ha molte più risorse di quanto crede, e con il giusto supporto potrà trovare una strada che la faccia sentire più serena e realizzata. Un caro saluto, Dott. Andrea Boggero
Salve. Il lavoro deve piacere, non "deve esaurire" la persona, se non le piace e prova tutte queste emozioni negative, vol dire che non è il lavoro adatto a lei, e quindi è normale che spera in un licenziamento.
Consulti uno specialista, si affidi ad uno di noi, per "capire" il motivo per il quale non riesce a superare i suoi blocchi. Ne avrà sicuramente beneficio.
Disponibilissima per un consulto. Dott.ssa Chillemi Carmen
Consulti uno specialista, si affidi ad uno di noi, per "capire" il motivo per il quale non riesce a superare i suoi blocchi. Ne avrà sicuramente beneficio.
Disponibilissima per un consulto. Dott.ssa Chillemi Carmen
Buonasera, mi dispiace davvero molto che tu stia vivendo questo momento così difficile. Quello che descrivi in queste righe, potrebbe essere una forte ansia da prestazione, che è accentuata sia dalla pressione che hai sul lavoro e sia dalle difficoltà linguistiche. È del tutto normale e accade spesso di sentirsi sopraffatti quando ci si trova in un ambiente che non ci piace e dove non ci sentiamo del tutto competenti. La tua paura di fallire la paura di essere giudicata sta alimentando il circolo vizioso di stress e insoddisfazione.
Devi sapere che però non sei sola, perchè moltissime persone vivono momenti di incertezza e di disagio nei primi lavori, specialmente quando ci sono aspettative elevate e un ambiente poco supportivo. È importante che tu però parlari di questo malessere con qualcuno, che sia un terapeuta o una persona di cui ti fidi, questo per poter gestire l’ansiae imparare a separare il tuo valore personale dal risultato lavorativo.
Se tuttavia il lavoro che svolgi adesso non ti soddisfa e non ti senti in grado di affrontarlo, potresti pensare o ad un cambiamento di carriera o a come trovare un altro ambiente più adatto a te. Potresti anche cercare un supporto psicologico per affrontare questa fase di stress, migliorare la tua autostima e imparare a gestire meglio le difficoltà. Ricorda sempre però che tutti abbiamo dei limiti, e che chiedere aiuto è un passo importante per star meglio.
Devi sapere che però non sei sola, perchè moltissime persone vivono momenti di incertezza e di disagio nei primi lavori, specialmente quando ci sono aspettative elevate e un ambiente poco supportivo. È importante che tu però parlari di questo malessere con qualcuno, che sia un terapeuta o una persona di cui ti fidi, questo per poter gestire l’ansiae imparare a separare il tuo valore personale dal risultato lavorativo.
Se tuttavia il lavoro che svolgi adesso non ti soddisfa e non ti senti in grado di affrontarlo, potresti pensare o ad un cambiamento di carriera o a come trovare un altro ambiente più adatto a te. Potresti anche cercare un supporto psicologico per affrontare questa fase di stress, migliorare la tua autostima e imparare a gestire meglio le difficoltà. Ricorda sempre però che tutti abbiamo dei limiti, e che chiedere aiuto è un passo importante per star meglio.
Grazie per aver condiviso la sua esperienza, carica di emozioni intense. Affrontare il primo lavoro, soprattutto in un ambiente che richiede competenze linguistiche avanzate, è una sfida notevole, e i sentimenti di ansia e insicurezza che sta vivendo sono più comuni di quanto si possa pensare. Quello che sta accadendo non riguarda la sua "incapacità", ma piuttosto la naturale difficoltà di adattarsi a un contesto nuovo e impegnativo.
L’ansia che prova può essere un ostacolo, ma è anche una reazione normale davanti a qualcosa che mette alla prova le sue risorse personali. Potrebbe essere utile provare tecniche come la respirazione profonda o brevi pause durante la giornata, per cercare di ritrovare un po’ di equilibrio. È importante anche evitare di essere troppo dura con sé stessa. Invece di criticarsi, provi a considerare questa situazione come una fase temporanea in cui sta cercando di fare del suo meglio, nonostante le difficoltà.
Se sente che la pressione è troppo alta, potrebbe provare a comunicare con la sua responsabile in modo aperto, spiegando le sue difficoltà e chiedendo supporto o consigli su come migliorare gradualmente. Questo potrebbe dimostrare il suo impegno e magari attenuare la percezione negativa che la responsabile sembra avere. Tuttavia, è importante ricordare che il modo in cui gli altri si comportano non definisce il suo valore.
In un momento di così forte stress, può anche essere utile riflettere se questo lavoro è davvero in linea con i suoi interessi e le sue capacità. Non c’è nulla di sbagliato nel riconoscere che una posizione potrebbe non essere adatta, e considerare altre opportunità non deve essere visto come un fallimento. Spesso, queste esperienze servono per comprendere meglio sé stessi e i propri desideri.
Infine, condividere ciò che sta provando con un professionista potrebbe aiutarla a elaborare le emozioni e a trovare strategie per affrontare situazioni simili in futuro. Questo momento difficile non definisce chi è lei come persona o il suo valore. Ogni esperienza, anche quelle più sfidanti, può essere un'opportunità per crescere e conoscersi meglio. Si ascolti con gentilezza e permetta a sé stessa di attraversare questa fase con il tempo e il supporto necessario.
L’ansia che prova può essere un ostacolo, ma è anche una reazione normale davanti a qualcosa che mette alla prova le sue risorse personali. Potrebbe essere utile provare tecniche come la respirazione profonda o brevi pause durante la giornata, per cercare di ritrovare un po’ di equilibrio. È importante anche evitare di essere troppo dura con sé stessa. Invece di criticarsi, provi a considerare questa situazione come una fase temporanea in cui sta cercando di fare del suo meglio, nonostante le difficoltà.
Se sente che la pressione è troppo alta, potrebbe provare a comunicare con la sua responsabile in modo aperto, spiegando le sue difficoltà e chiedendo supporto o consigli su come migliorare gradualmente. Questo potrebbe dimostrare il suo impegno e magari attenuare la percezione negativa che la responsabile sembra avere. Tuttavia, è importante ricordare che il modo in cui gli altri si comportano non definisce il suo valore.
In un momento di così forte stress, può anche essere utile riflettere se questo lavoro è davvero in linea con i suoi interessi e le sue capacità. Non c’è nulla di sbagliato nel riconoscere che una posizione potrebbe non essere adatta, e considerare altre opportunità non deve essere visto come un fallimento. Spesso, queste esperienze servono per comprendere meglio sé stessi e i propri desideri.
Infine, condividere ciò che sta provando con un professionista potrebbe aiutarla a elaborare le emozioni e a trovare strategie per affrontare situazioni simili in futuro. Questo momento difficile non definisce chi è lei come persona o il suo valore. Ogni esperienza, anche quelle più sfidanti, può essere un'opportunità per crescere e conoscersi meglio. Si ascolti con gentilezza e permetta a sé stessa di attraversare questa fase con il tempo e il supporto necessario.
Gentile utente, posso solo immaginare la fatica ed il malessere che sente. Questo lavoro la sta mettendo molto alla prova facendo emergere probabilmente alcune delle sue fragilità. Fragilità di cui potrebbe essere importante che lei si prenda cura. Ritagliarsi del tempo per prendersi cura di sé potrebbe essere importante. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
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