Buongiorno, sono Alessia ed ho 30 anni. Ho finito lunedì un ciclo di radioterapia che mi ha tenuta l
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Buongiorno, sono Alessia ed ho 30 anni. Ho finito lunedì un ciclo di radioterapia che mi ha tenuta lontana dalla mia famiglia due mesi. Ho preso xanax per 5 giorni a settimana (giorni di terapia) per poter fare la terapia essendo claustrofobica e dovendo mettere una maschera Preciso che ho smesso di prendere xanax subito dopo aver finito la terapia. Adesso vi spiego il mio problema! È da quando sono tornata che mi sento strana, durante la giornata sospiro spesso e mi sento spesso il battito del cuore perché ho paura che mi venga un infarto. Non ho dolore o senso di oppressione al torace. Mi sento spesso affaticata ma questo può essere dovuto dalla terapia fatta. Mi chiedo se possa essere uno stato di ansia. Posso fare qualcosa per alleviare la mia paura? Avete dei consigli da darmi?
Buongiorno, per quanto riguarda la condizione medica è molto importante esporre questi dubbi a chi la segue. Per quanto riguarda l'ipotesi l'ansia, per potersi esprimere in merito, servirebbero altre informazioni: da quanto si sente così, per quanto durante il giorno, per quanti giorni, che spiegazioni si è data in merito, che ruolo gioca la separazione dalla famiglia. E molto altro. Se il malessere persiste può contattare uno psicologo per un colloquio e verificare il tutto. Rimango a disposizione, un caro saluto
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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve la situazione che descrive va per prima cosa analizzata sotto il profilo medico. Sicuramente un consulto con un medico che conosce approfonditamente gli effetti delle terapie che segue è indispensabile per comprendere i sintomi che descrive, Una volta esclusa questa possibilità o valutata la sua possibile influenza si può rivolgere l'attenzione sui fattori psicologici. In ogni caso sembra opportuno un consulto in quanto sulla base delle sue indicazioni emergono degli elementi che vanno ulteriormente approfonditi come ad esempio la "claustrofobica". Un cordiale saluto
Buongiorno, sicuramente deve escludere che non sia dovuto alla terapia che ha eseguito o a altra condizione medica. Per quanto riguarda la condizione d'ansia è plausibile che l'esperienza che ha appena fatto e quello che per lei ha significato la condizione di malattia abbia generato un stato di ansia che percepisce attraverso un battito accelerato.
E' chiaro però che con pochi elementi non si possono fare diagnosi. Le suggerisco un primo colloquio di approfondimento. Ogni storia è a se e non si può mai generalizzare.
Rimango a disposizione, anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
E' chiaro però che con pochi elementi non si possono fare diagnosi. Le suggerisco un primo colloquio di approfondimento. Ogni storia è a se e non si può mai generalizzare.
Rimango a disposizione, anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buongiorno, provi a consultarsi con il suo medico di riferimento per escludere qualsiasi condizione medica, vista anche la sua storia.
Per quanto riguarda la sintomatologia possibilmente ansiosa, andrebbe ulteriormente indagata. Non va escluso però che ciò che ha affrontato: le cure mediche, la malattia, la lontananza da casa possano aver attivato qualcosa dentro di lei.
Potrebbe essere utile valutare un percorso psicologico.
Mi sento di dirle inoltre che la sua grande consapevolezza e attenzione su come si sente e su i suoi cambiamenti interni potranno essere una grande risorsa all'interno del lavoro psicologico.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Per quanto riguarda la sintomatologia possibilmente ansiosa, andrebbe ulteriormente indagata. Non va escluso però che ciò che ha affrontato: le cure mediche, la malattia, la lontananza da casa possano aver attivato qualcosa dentro di lei.
Potrebbe essere utile valutare un percorso psicologico.
Mi sento di dirle inoltre che la sua grande consapevolezza e attenzione su come si sente e su i suoi cambiamenti interni potranno essere una grande risorsa all'interno del lavoro psicologico.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Le suggerisco di chiedere una valutazione psicodiagnostica, in quanto dalle sue parole emergono tratti fobico ansiosi. E' bene che non lasci cronicizzare il suo disturbo e che tratti la claustrofobia che potrebbe crearle difficoltà in numerose situazioni, esami diagnostici, ascensori, tunnel , spazi ristretti etc.
Le suggerisco intanto di ascoltare il Podcast Le Stanze della Paura, disponibile gratuitamente su Google, Spotify, Pocket cast, Breaker e di seguire la Pagina Facebook Le Stanze della Paura Podcast. Troverà molte informazioni sui disturbi d'ansia, un episodio specifico sulla claustrofobia e diversi strumenti per l'auto aiuto che potrà utilizzare sia per diminuire gli stati d'ansia che per affrontare le situazioni che attivano la claustrofobia senza fare uso di farmaci ansiolitici. Buona giornata. Bruno Ramondetti
Le suggerisco intanto di ascoltare il Podcast Le Stanze della Paura, disponibile gratuitamente su Google, Spotify, Pocket cast, Breaker e di seguire la Pagina Facebook Le Stanze della Paura Podcast. Troverà molte informazioni sui disturbi d'ansia, un episodio specifico sulla claustrofobia e diversi strumenti per l'auto aiuto che potrà utilizzare sia per diminuire gli stati d'ansia che per affrontare le situazioni che attivano la claustrofobia senza fare uso di farmaci ansiolitici. Buona giornata. Bruno Ramondetti
Salve, rivolga questa domanda al suo medico di fiducia che conosce bene la situazione.inoltre, credo che sia opportuno per lei intraprendere un percorso psicologico per elaborare il suo vissuto emotivo, come la paura.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buongiorno,
rispetto ai possibili effetti fisici della terapia che segue, si confronti pure col medico che la segue. Rispetto a quello che sembra un vissuto d'ansia, potrebbe valutare l'opportunità di un consulto psicologico, per poter elaborare questi suoi vissuti all'interno di uno spazio personale accogliente, con la calma e la delicatezza necessarie.
Cordialmente, EP
rispetto ai possibili effetti fisici della terapia che segue, si confronti pure col medico che la segue. Rispetto a quello che sembra un vissuto d'ansia, potrebbe valutare l'opportunità di un consulto psicologico, per poter elaborare questi suoi vissuti all'interno di uno spazio personale accogliente, con la calma e la delicatezza necessarie.
Cordialmente, EP
Buongiorno, per la sua situazione (che da quello che scrive sembra un quadro ansioso) è consigliato un ciclo di psicoterapia cognitivo comportamentale in modo da trattare bene la sintomatologia.
Dott Tealdi
Dott Tealdi
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Buongiorno Alessia,
la prima cosa da fare è verificare che non ci siano collegamenti con il suo stato di salute fisica, con la radioterapia. Escluso questo, certamente può trattarsi di uno stato di ansia collegato all'esperienza vissuta, alla lontananza dalla famiglia, alle paure legate alla malattia. E' possibile che lei abbia bisogno di un sostegno psicologico per questo momento delicato della sua vita, per poterne affrontare in un luogo sicuro tutte le ricadute emotive.
Sono a sua disposizione, se vorrà, anche online.
Dott.ssa Franca Vocaturi
la prima cosa da fare è verificare che non ci siano collegamenti con il suo stato di salute fisica, con la radioterapia. Escluso questo, certamente può trattarsi di uno stato di ansia collegato all'esperienza vissuta, alla lontananza dalla famiglia, alle paure legate alla malattia. E' possibile che lei abbia bisogno di un sostegno psicologico per questo momento delicato della sua vita, per poterne affrontare in un luogo sicuro tutte le ricadute emotive.
Sono a sua disposizione, se vorrà, anche online.
Dott.ssa Franca Vocaturi
Salve, le suggerisco di parlarne col suo medico curante. Se verranno escluse cause fisiologiche potrebbe essere qualcosa legato all'ansia che molto spesso contribuisce alla sintomatologia che denuncia. Del resto da quanto letto, credo lei stia attraversando un momento piuttosto complesso e quindi potrebbe esserci una risposta ansiosa. Le faccio i miei auguri. Professor Antonio Popolizio
Cara Alessia, per quanto riguarda la farmacologia le consiglio di parlare con il medico che le ha prescritto lo xanax e capire come procedere. Inoltre, potrebbe essere utile iniziare un percorso di psicoterapia per elaborare la situazione che sta attraversando, che pare essere molto dolorosa. Mi scriva pure in privato per ulteriori approfondimenti. Saluti
Buonasera, lo stato che lei descrive potrebbe essere legato alla terapia farmacologica e per questo dovrebbe consultare il suo medico.
Qualora lo stato d'ansia dovesse rimanere potrebbe essere utile rivolgersi ad un psicologo per approfondire meglio i sintomi che lei descrive.
Cordiali Saluti.
Dott.ssa Rossella Sorce
Qualora lo stato d'ansia dovesse rimanere potrebbe essere utile rivolgersi ad un psicologo per approfondire meglio i sintomi che lei descrive.
Cordiali Saluti.
Dott.ssa Rossella Sorce
Buonasera Alessia, mi dispiace per il periodo impegnativo che sta passando.
I sintomi che lei descrive possono essere sicuramente riconducibili ad una componente ansiosa. Potrebbe esserle di aiuto, visto anche la radioterapia appena effettuata, consultare uno psicologo, che le sia di sostegno e di supporto.
In quello spazio avrebbe modo di esprimere le sue emozioni e comprenderne meglio l'origine.
Le auguro una buona serata,
Dott.ssa Alice Carbone
I sintomi che lei descrive possono essere sicuramente riconducibili ad una componente ansiosa. Potrebbe esserle di aiuto, visto anche la radioterapia appena effettuata, consultare uno psicologo, che le sia di sostegno e di supporto.
In quello spazio avrebbe modo di esprimere le sue emozioni e comprenderne meglio l'origine.
Le auguro una buona serata,
Dott.ssa Alice Carbone
Buonasera, per prima cosa le consiglio di parlare con il suo medico per comprendere se ci possa essere un collegamento fisico. Qualora questo non ci fosse, le consiglio di parlare con uno psicologo riguardo queste dinamiche ansiose: il momento che sta attraversando è certamente denso di emozioni, e parlarne potrebbe aiutarla a stare meglio. Resto a disposizione per qualunque chiarimento, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Buonasera, grazie per la sua domanda. La prima cosa da fare, vista la sua situazione clinica è accertarsi che non ci sia niente a livello fisico. Se è tutto nella norma da quel punto di vista, possiamo pensare che si tratti di sintomi ansiosi. Visto quello che lei ha passato potrebbe essere normale, sta cercando di riconquistare l'equilibrio che per un periodo ha perduto e questo può generare confusione e smarrimento che possono esprimersi nel corpo con sintomi ansiosi.
Quello che mi sento di consigliarle è di rivolgersi a uno psicologo che la possa aiutare a gestire la sua paura che penso sia del tutto normale. Indagare cosa ha significato per lei la scoperta della malattia, elaborare il trauma della diagnosi e della lontananza dalla sua famiglia, capire cosa il suo corpo le sta comunicando e imparare a ascoltarlo e comprenderlo sono tutti elementi importanti che la possono aiutare.
Spero di esserle stata d'aiuto, resto a disposizione
Dott.ssa Fabiola Ribechini
Quello che mi sento di consigliarle è di rivolgersi a uno psicologo che la possa aiutare a gestire la sua paura che penso sia del tutto normale. Indagare cosa ha significato per lei la scoperta della malattia, elaborare il trauma della diagnosi e della lontananza dalla sua famiglia, capire cosa il suo corpo le sta comunicando e imparare a ascoltarlo e comprenderlo sono tutti elementi importanti che la possono aiutare.
Spero di esserle stata d'aiuto, resto a disposizione
Dott.ssa Fabiola Ribechini
Buongiorno Alessia, due mesi lontani dalla famiglia per affrontare sicuramente un percorso difficile, potrebbero aver influito sullo stato di ansia attuale.
Spesso capita dopo una malattia e consiglio di chiedere il supporto di un professionista, sia per affrontare i suoi vissuti legati al periodo in ospedale, sia per affrontare l'ansia, per esempio con delle tecniche di rilassamento e di respirazione che aiutano ad alleviare il senso di battito accelerato al cuore e il senso di costrizione al petto.
Resto a disposizione, dottoressa Giovanna Volpe
Spesso capita dopo una malattia e consiglio di chiedere il supporto di un professionista, sia per affrontare i suoi vissuti legati al periodo in ospedale, sia per affrontare l'ansia, per esempio con delle tecniche di rilassamento e di respirazione che aiutano ad alleviare il senso di battito accelerato al cuore e il senso di costrizione al petto.
Resto a disposizione, dottoressa Giovanna Volpe
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi rendo conto del disagio che sta provando e delle difficoltà che sta vivendo.
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi
Un parere psicologico per essere funzionale necessita di tanti dettagli, di ascolto e di una forte fiducia da entrambe le parti. Per tale ragione le assicuro la mia disponibilità se fosse interessato a ricevere maggiori informazioni e uno spazio sicuro in cui poter parlare.
Dott.ssa Veronica Guidi
Gentile utente, la ringrazio per la sua condivisione; sicuramente descrive un momento di vita molto complesso, sotto più punti di vista, quello della salute, le terapie farmacologiche, la lontananza da casa...
Le suggerirei di parlare ai medici a cui si sta affidando per le terapie di questa sintomatologia, per escludere una componente organica, o controindicazioni di altri farmaci. Per darle una risposta in merito alla sua ipotesi dell'ansia, mi servirebbero più informazioni. Se permane il dubbio potrebbe chiedere un consulto psicologico e fare una valutazione. In questo modo potrebbe trovare le risposte che cerca e magari avere anche un supporto per il momento difficile che sta vivendo, da elaborare. Un caro saluto.
Le suggerirei di parlare ai medici a cui si sta affidando per le terapie di questa sintomatologia, per escludere una componente organica, o controindicazioni di altri farmaci. Per darle una risposta in merito alla sua ipotesi dell'ansia, mi servirebbero più informazioni. Se permane il dubbio potrebbe chiedere un consulto psicologico e fare una valutazione. In questo modo potrebbe trovare le risposte che cerca e magari avere anche un supporto per il momento difficile che sta vivendo, da elaborare. Un caro saluto.
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