Buongiorno! Soffro da anni di ernia iatale e reflusso gastroesofageo (con anche colon irritabile) ch

9 risposte
Buongiorno! Soffro da anni di ernia iatale e reflusso gastroesofageo (con anche colon irritabile) che mi crea spesso dei gonfiori allo stomaco che partono fin dal diaframma che ahimè a sua volte mi crea delle brutte aritmie cardiache (tachicardia sinusale con aumenta e fine brusca della tachicardia preceduta da extrasistole) con il trasporto fino al pronto soccorso. A volte accuso queste aritmie quando mi abbasso o mi chino per prendere qualcosa o semplicemente mi poggio sulla scrivania per rilassarmi. Sono anni che eseguo test cardiaci risultati tutti negativi (ecg, holter, ecocardio, test da sforzo, esami del sangue ecc ecc.) e quasi tutte le mie extrasistoli si verificano quando mi corico o durante la notte (quasi 2.000).
Ho letto molte volte di anche una rieducazione tramite fisioterapia per quanto riguarda il diaframma.. è consigliabile nella mia condizione eseguire una anche una visita da un fisioterapista?
Voglio aggiungere che questa condizione mi ha creato ansia, palpitazioni, paura di uscir di casa e tachicardia che sopraggiunge nel momento in cui lo faccio. Sono seguito da una psicoterapeuta.. mi faccio forza.
Un saluto.
Salve
Avrei necessità di avere maggiori informazioni. Potrebbe inviarmi il suo numero di telefono da questo sito?
Senza impegno economico.
grazie

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Se non l'ha mai fatto si faccia valutare da un osteopata fisioterapista di zona
Buongiorno. Potrebbe essere utile per quanto riguarda lo stomaco poiché alcune delle sue strutture e valvole passano attraverso un foro sul diaframma. Talvolta da questo foro si ha uno spostamento dello stomaco nella cavità toracica al di sopra del diaframma. Ma prima di tutto consiglio approfondimenti con gastroduodenoscopia .
Buongiorno, la sua sintomatologia cardiaca(in assenza di patologie accertate) è sicuramente legata alle sue problematiche del sistema gastro-intestinale che sollecitano il nervo vago e alterano l'equilibrio elettrico del cuore. Le consiglio di rivolgersi ad un osteopata della sua zona specializzato nel trattamento viscerale. saluti
Buongiorno le consiglio una visita fisioterapica.
Cordiali saluti
Buongiorno, Da quello che descrive si tratta di un ernia jatale con RGE. Esistono delle tecniche osteopatiche che potrebbero aiutare, ma la cosa più importante è mettere a fuoco "cosa non è riuscito a digerire" se ci sono stati degli eventi nella sua vita che Le sono risultati Indigesti. Il nostro cervello non distingue il boccone reale da quello simbolico.
Se è interessato ad approfondire mi contatti.
Cordialmente.
Marco Bracco
Buongiorno,
Avendo escluso le problematiche cardiache ed essendo seguito, credo, da un Gastroenterologo, potrebbe inserire al suo percorso con la Psicoterapeuta un intervento multidisciplinare con un Nutrizionista ed un Osteopata che pratichi tecniche viscerali e magari biodinamiche.
L'integrazione delle discipline potrebbe risultare efficace per la risoluzione del suo problema. Inoltre una ginnastica respiratoria con un Fisioterapista potrebbe aiutarla a mantenere nel tempo la consapevolezza e la migliore funzionalità diaframmatica.
La ringrazio, buona giornata.
Salve, sono in profondo accordo con il mio collega Dr Marco Bracco. In Medicina biologica i campi emozionali e i conflitti biologici sono fortemente correlati con questo genere di problematiche, come, nel suo caso, lo scivolamento dello stomaco verso il torace. Intendo dire che, questa patologia è una malattia stress-correlata. Provi a pensare alle "scosse" che ogni giorno i vissuti emozionali generano nel nostro corpo. Il nostro sistema digestivo proprio come un sismografo è lo strumento che misura attraverso il suo sensore ogni movimento del nostro terreno emozionale. E, l’implicazione della digestione nella gestione dello stress è oramai una evidenza clinica. Lei afferma che "A volte accuso queste aritmie quando mi abbasso o mi chino per prendere qualcosa o semplicemente mi poggio sulla scrivania per rilassarmi". C'è forse qualcosa o qualcuno nella sua vita (da diversi anni) che le impedisce di afferrare qualcosa? E, che non le consente nemmeno di "fermarsi per riposare"? L'oggetto "scrivania" ci potrebbe riportare all'ambiente lavorativo. Ogni elemento utile a ricostruire le dinamiche quotidiane che riportano a galla la sintomatologia può aiutarla a risalire all'origine del suo disagio. Più che individuare altre terapie possibili, le consiglio di provare almeno ad individuare la causa primaria del suo disturbo, per eliminarla alla radice. PRIMA DI CERCARE LA GUARIGIONE DI QUALCUNO, CHIEDIGLI SE È DISPOSTO A RINUNCIARE ALLE COSE CHE LO HANNO FATTO AMMALARE (Ippocrate).
Spero di esserle stata utile.
Cordialità, Alessia Conforti
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Buongiorno. Bene che abbia gia fatto degli approfondimenti con tutti gli specialisti. Fossi in lei continuerei con il lavoro con lo psicoterapeuta e mi m rivolgerei ad un buon osteopata, tenendo conto che si tratta di un problema complesso e multifattoriale (con più cause) in cui, da quello che racconta, il reale obbiettivo sarà probabilmente gestire al meglio la sua problematica piuttosto che risolverla totalmente.

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