Buongiorno, secondo voi quale tipo di psicoterapia è più adatta nel migliorare le difficoltà nell'az

19 risposte
Buongiorno, secondo voi quale tipo di psicoterapia è più adatta nel migliorare le difficoltà nell'azione? Io ho il problema che voglio fare una cosa ma non riesco a farla, ho tipo dei blocchi che non sono sempre pensieri ma sembrano ambientali e umorali...esempio ho dormito poco o ho l'umore basso? faccio fatica a sorridere...sono in palestra? non riesco a parlare con una ragazza con la quale vorrei parlare perché il contesto è come se fosse sbagliato (o io sia poco disinibito)...e così via...con gli psicoterapeuti che ho avuto in questi anni da psicodinamici a CBT ho capito che pur se analizzavamo il problema, poi durante l'azione è come se dovessero esserci tutte le circostanze adatte per farmi passare (le poche volte) all'azione..ma queste circostanze sono rare..e quindi non raggiungo mai dei risultati..

Grazie
Se le circostanze per agire fossero sempre completamente favorevoli non vivremmo in questo mondo ma in un mondo perfetto, che non esiste.
Tutti noi facciamo progetti e passiamo all'azione anche quando non tutto é a nostro favore. È la vita, e vivere é anche rischiare.
Il rischio più grosso, per vivere, é non rischiare.
Un caro saluto

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Buongiorno, il tipo di blocco che descrive è una difficoltà comune quando pensieri e stati emotivi o umorali, insieme a fattori ambientali, influenzano fortemente l'azione e la spingono ad aspettare le “circostanze perfette” per agire.
Delle psicoterapia orientate all'azione le elenco alcune: la Psicoterapia basata sulla Mindfulness e Accettazione (ACT) che lavora per aiutarla a riconoscere e accettare i suoi stati emotivi ei pensieri senza che diventino ostacoli all'azione. Si concentra molto sull'azione in linea con i propri valori, anche quando ci si sente demotivati ​​o in un contesto poco favorevole. Gli esercizi di consapevolezza praticati in questo approccio possono migliorare la gestione di umori altalenanti, aiutarela a ridurre l'attesa di condizioni “perfette” e spingendola all'azione.
La Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI) aiuta a lavorare sui “blocchi” attraverso una comprensione profonda dei pensieri e delle emozioni automatiche che interferiscono con le azioni, insegnandole ad aggirare la tendenza a lasciare che le emozioni condizionino troppo le sue scelte. È utile per chi vive un'alternanza di blocchi e momenti di entusiasmo, promuovendo un'azione più costante.

Terapia orientata alle risorse e all'azione, come lo Psicodramma;i metodi attivi consentono di dismettere i panni di un ruolo e indossarne altri (contro-ruoli) al fine di sperimentare nuovi punti di vista, nuovi atteggiamenti e nuovi modi di agire. Così è possibile spezzare la ripetizione di copioni cristallizzati.
ll supporto di un terapeuta specializzato in queste metodologie, con cui possa sperimentare approcci e tecniche attive, potrebbe fare la differenza nel suo caso, portandola a un miglioramento rapido ed efficace.
Cordialmente, dott.ssa Raileanu
Buongiorno,

quello che descrive sembra una difficoltà di attivazione e decisione che può essere collegata a una serie di fattori emotivi e ambientali, come variazioni di umore, insoddisfazione o percezioni negative del contesto. È comune che le terapie, in particolar modo quelle psicodinamiche o cognitive standard, aiutino a sviluppare una maggiore consapevolezza dei blocchi senza però arrivare facilmente a un cambiamento nell'azione.

In casi come il suo, una psicoterapia di tipo esperienziale potrebbe essere particolarmente utile, come l'Acceptance and Commitment Therapy (ACT) o una terapia a orientamento strategico breve. Queste metodologie mirano a stimolare la capacità di compiere azioni significative anche quando le condizioni emotive o ambientali non sono ideali.

L'ACT, per esempio, si concentra sull’accettazione delle proprie emozioni e sensazioni momentanee e sulla promozione di azioni che rispecchino i propri valori personali, superando i "bloccaggi" che impediscono di passare all’azione. L’idea di fondo è di aiutare a distinguere tra le sensazioni o l'umore del momento e il proprio impegno verso ciò che si desidera fare, riducendo la dipendenza da stati emotivi o situazioni ottimali per agire.

La terapia strategica breve, invece, lavora proprio sulle soluzioni pratiche, andando a costruire “esperimenti” concreti e verificabili per superare i blocchi specifici, con l’obiettivo di sbloccare le azioni e migliorare la gestione delle diverse situazioni, anche attraverso cambiamenti nel contesto o nella percezione che si ha di esso.

Infine, anche un percorso di terapia orientato all’attivazione comportamentale, tipico di approcci integrati, potrebbe essere utile per imparare a fare piccoli passi pratici e “agire” anche quando l’umore non è favorevole.

Le consiglio di discutere queste opzioni con un terapeuta che possa aiutarla a identificare quale approccio la farebbe sentire più pronto ad agire, anziché solo analizzare il problema.
Salve a lei. Potrebbe prendere in considerazione un approccio botton-up, ossia che partendo dal basso (dal corpo), possa arrivare ad una ristrutturazione cognitiva (alla mente), come ad esempio l'EMDR o la terapia Sensomotoria, andando a costruire nuove reti neurali in alternativa ai vecchi schemi mentali. Un cordiale saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
Buona sera, penso che potrebbe esserle utile una psicoterapia che le permette di "agire" in un contesto sicuro e non giudicante, per esempio lo psicodramma classico.
Buonasera,
il mio approccio è SISTEMICO RELAZIONALE, ciò vuol dire che si lavora attraverso le generazioni (tre generazioni familiari), e tutte le relazioni in ogni contesto. Si indaga il tipo di funzionamento familiare, i MITI, i MANDATI, i COPIONI... al fine di raggiungere nuove consapevolezze ed interrompere la catena disfunzionale.
Chi altri nella sua famiglia ha lo stesso disturbo? A volte si rimane fedeli a determinati copioni per non diventare la pecora nera del clan famigliare.
A disposizione
In bocca al lupo!
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile paziente, non deve essere semplice sentirsi bloccati nell'azione; avere delle dinamiche, delle circostante favorevoli per far sì che l'azione venga messa in atto è sicuramente facilitante, perché presuppone che io abbia il controllo di quello che sta accadendo, ma non sempre purtroppo questo accade e può essere frustrante sentire di perdere il controllo sugli eventi; un buon supporto terapeutico la può aiutare ad uscire da questo impasse
Buongiorno paziente anonimo,
non posso dirle quale psicoterapia potrebbe esserle più utile, ma la cosa più importante è che lei si possa trovare a suo agio, accolto e compreso dal terapeuta che ha di fronte. Mi colpisce il fatto che lei abbia provato diversi terapeuti senza raggiungere il suo obiettivo di terapia, immagino come possa essere frustrante.
Non so se ora lei sta seguendo un percorso, se sì, ne parli con il suo terapeuta sono certa che riuscirà a comprendere la sua situazione.
Cordiali saluti
dr.ssa Rosalia Bellavia
Buongiorno, al di là del tipo di terapia credo da quanto scrive che potrebbe fare un percorso di psicoterapia per comprendere la natura delle sue paure, di ciò che agisce a livello inconscio e la porta a bloccarsi nell'agire, e quindi nel vivere. Dal suo racconto sembra sia sempre in balia degli eventi e l'ansia che si genera la confonde creando anche pensieri non in linea alla situazione. Il percorso potrebbe servire anche a comprendere se alla psicoterpia sia necessario affiancare una terapia farmacologica.
Buongiorno. Per poter rispondere alla sua domanda e prospettarle un lavoro psicoterapeutico appropriato è necessaria una consultazione clinica preliminare in cui possa riferire direttamente allo specialista ciò che rappresenta per lei un problema, potendolo collocare sullo sfondo della sua esperienza personale globale, emotivo-affettiva e relazionale. Durante la consultazione ci sarà anche la possibilità di capire quali tentativi terapeutici sono stati svolti in precedenza, i motivi dell’interruzione e le modalità con cui frequentava le precedenti psicoterapie. SG
Gentile utente io credo che tutte le psicoterapie possano essere efficaci, ognuna con le sue tecniche specifiche può aiutarla nel cambiare il suo approccio alle situazioni. La cosa fondamentale è approfondire da dove arriva la necessità che vi siano "tutte le circostanze adatte". Lavorare per comprendere l'origine di questo bisogno, dietro al quale si cela di certo un bisogno più autentico che non ha trovato risposta. Resto disponibile e la saluto augurandole di reinvestire le sue energie sulla psicoterapia:)
Il problema sono proprio le regole che si da e la convinzione irrazionale di doverle seguire per forza per fare qualcosa. In realtà non c'è un approccio giusto o sbagliato, ci sono approcci semplicemente più o meno adatti a lei. Inoltre l'approccio non è tutto, incide anche la figura del/della terapeuta ed il suo modo di lavorare. Nessuno di questi metodi agirà al posto suo quindi nel momento in cui si accorge di poter mettere in pratica le nuove acquisizioni dovrà comunque sforzarsi nel farlo, non avviene automaticamente.
Buongiorno, la psicoterapia ad approccio strategico è focalizzata sull'azione. Pensi che la frase più detta in terapia strategica è Stop thinking learn by doing (Smettila di pensare e impara dall'azione). Se ha bisogno di ulteriori informazioni può contattarmi. Buona giornata
Salve, più che approccio adatto credo per risolvere questo suo problema sia necessario valutare se per lei è possibile passare all'azione anche se non tutte le condizioni sono ottimali, poi grazie alla terapia potrà affinare le strategie di azione, ma se invece cerca di lavorare sulle condizioni ambientali, essendo queste non tutte sotto il nostro controllo temo sia difficile raggiungere l'obiettivo prefissato.
Gentile utente di mio dottore,
non esiste un modello teorico meglio di un altro; in sostanza le psicoterapie di qualunque orientamento producono dei risultati soddisfacenti a patto che si strutturi una alleanza terapeutica forte tra paziente e terapista. Il fatto che abbia cambiato tanti specialisti lascia presagire la sua grande difficoltà ad affidarsi al trattamento.
Nella speranza possa riconoscere l importanza che ha il mettersi in discussione.
Cari saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, grazie per la condivisione. Una volta capiti i motivi dei "blocchi" non le rimane altro che creare delle possibilità di azione alternative nell'esistenza: questo aspetto è quello che si dovrebbe portare all'esterno della stanza di terapia. Sono sicura che con i percorsi che ha alle spalle avrà ben capito il senso di "mi muovo solo in circostanze adatte"; tuttavia, se continua ad essere quello l'orizzonte di senso con cui accede alle esperienze nulla cambia. Al di là dell'approccio terapeutico, forse il cambiamento che cerca deve partire proprio da lei. Un caro saluto.
Buonasera, fino a quando lei non riuscirà ad avere una buona immagine di se stesso, la sua vita continuerà esattamente nel modo in cui l'ha descritta. Si faccia coraggio!
Le auguro una buona serata
Buonasera, mancano molti elementi per darle una risposta completa. Se ha difficoltà nel concretizzare ciò che desidera, vuol dire che bisogna lavorare emotivamente sui fattori che la bloccano. Potrebbe essere utile provare una terapia di gruppo come lo psicodramma.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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