Buongiorno, scrivo perché da 11 anni sto con un uomo, sposati da 6. Lui una persona socievole, vita
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Buongiorno,
scrivo perché da 11 anni sto con un uomo, sposati da 6. Lui una persona socievole, vitale, presente...da poco dopo il matrimonio - 5 anni fa -è lentamente cambiato: ha iniziato a ritagliarsi sempre più spazio per i suoi hobby, ad evitare progetti(comprare casa e fare figli). Vive stati di totale apatia, crisi d'ansia che non è in grado di giustificare. È stato da una psicologa, prima con me, appurato che a suo parere il problema non era nella relazione ma nel passato di mio marito(genitori divorziati, padre con il vizio del gioco che non è in grado di provvedere a se stesso e per cui deve intervenire mio marito, madre molto rigida e giudicante, l ho visto in lacrime più volte raccontare episodi alla dottoressa che a me non aveva mai confidato)il percorso lo ha proseguito da solo. La sua relazione precedente è terminata dopo anni sempre per mancanza di progettualità e, lui dice, di amore. Ora sostiene di essere arrivato alla conclusione che anche con me sia finito l'amore perché manca questo desiderio di progettualità. Nel suo immaginario l'amore deve essere sempre esplosivo come nei primi anni di conoscenza e non ha mai riflettuto, finché non gli è stato fatto notare, sul fatto che l'amore è un sentimento che va coltivato e nutrito, cosa che lui da tempo non fa...anche nelle piccole cose(uso spasmodico del cellulare ad esempio nei momenti di relax che lo distraggono quindi dalla famiglia e da qualunque cosa lo circondi...compresi i suoi pensieri immagino). Il suo percorso con la psicologa si è interrotto e ora ha ripreso con un altro professionista, a cui onestamente non so cosa abbia raccontato(con la precedente specialista avevo dovuto tirare fuori io molte cose che lui tendeva a non dire). Sbaglio a vedere un circolo vizioso nei suoi comportamenti? Delle paure derivanti da una famiglia che non ha saputo trasmettergli fiducia nelle relazioni né fargli capire come dovrebbero essere? La madre ad esempio gli ha sempre detto che non si sarebbe dovuto sposare e che non avrebbe dovuto fare figli...c'è qualcosa che posso fare per salvare questi anni e questo rapporto che ci ha donato così tante gioie prima che fossimo investiti dallo tsunami di queste ansie?
scrivo perché da 11 anni sto con un uomo, sposati da 6. Lui una persona socievole, vitale, presente...da poco dopo il matrimonio - 5 anni fa -è lentamente cambiato: ha iniziato a ritagliarsi sempre più spazio per i suoi hobby, ad evitare progetti(comprare casa e fare figli). Vive stati di totale apatia, crisi d'ansia che non è in grado di giustificare. È stato da una psicologa, prima con me, appurato che a suo parere il problema non era nella relazione ma nel passato di mio marito(genitori divorziati, padre con il vizio del gioco che non è in grado di provvedere a se stesso e per cui deve intervenire mio marito, madre molto rigida e giudicante, l ho visto in lacrime più volte raccontare episodi alla dottoressa che a me non aveva mai confidato)il percorso lo ha proseguito da solo. La sua relazione precedente è terminata dopo anni sempre per mancanza di progettualità e, lui dice, di amore. Ora sostiene di essere arrivato alla conclusione che anche con me sia finito l'amore perché manca questo desiderio di progettualità. Nel suo immaginario l'amore deve essere sempre esplosivo come nei primi anni di conoscenza e non ha mai riflettuto, finché non gli è stato fatto notare, sul fatto che l'amore è un sentimento che va coltivato e nutrito, cosa che lui da tempo non fa...anche nelle piccole cose(uso spasmodico del cellulare ad esempio nei momenti di relax che lo distraggono quindi dalla famiglia e da qualunque cosa lo circondi...compresi i suoi pensieri immagino). Il suo percorso con la psicologa si è interrotto e ora ha ripreso con un altro professionista, a cui onestamente non so cosa abbia raccontato(con la precedente specialista avevo dovuto tirare fuori io molte cose che lui tendeva a non dire). Sbaglio a vedere un circolo vizioso nei suoi comportamenti? Delle paure derivanti da una famiglia che non ha saputo trasmettergli fiducia nelle relazioni né fargli capire come dovrebbero essere? La madre ad esempio gli ha sempre detto che non si sarebbe dovuto sposare e che non avrebbe dovuto fare figli...c'è qualcosa che posso fare per salvare questi anni e questo rapporto che ci ha donato così tante gioie prima che fossimo investiti dallo tsunami di queste ansie?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Credo innanzitutto che sia importante che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero mediante il quale poter condividere pensieri e vissuti emotivi circa la situazione da lei riportata al fine di trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
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Buongiorno, per rispondere alla sua domanda: non sbaglia a vedere un circolo vizioso, suo marito sembra ripetere un copione che può essere coerente con la sua storia così come sembra seguire le indicazioni della madre (questa però è un'ipotesi che deve essere verificata in sede terapeutica da e con suo marito). Purtroppo non è possibile dare letture per terze persone attraverso un portale quindi, in riferimento a lei, quello che lei può fare è stare su di sé per comprendersi all'interno dello tsunami in cui si trova e darsi la possibilità di scegliere che cosa vuole e non vuole. Un saluto
Gentile utente, la ringrazio per avere condiviso la sua esperienza. Dalle sue parole mi sembra di cogliere una grande preoccupazione e per questo, mi sembra utile dirle, che il fatto di essere qui a scrivere la sua domanda, sia già una dimostrazione di come lei si stia attivando per proteggere la sua relazione.
Per rispondere a quanto chiesto, mi sembra opportuno partire dalla premessa che una relazione sia tale in quanto co-costruita: ogni persona che interagisce porta con sè variabili individuali, familiari, sociali e culturali e la relazione viene co-creata proprio grazie alla combinazione di questi diversi elementi portati dai soggetti coinvolti. Può accadere, che in alcuni momenti di fatica, questi elementi non riescano ad incastrarsi fra di loro, portando così ad una discrepanza di visioni della relazione, come mi sembrerebbe avere lei descritto: penso che a questo proposito potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicologico di coppia, nel quale, con l'aiuto di un professionista, potreste approfondire le dinamiche relazionali e le diverse variabili sottostanti ad esse, oltre che "lo tsunami di queste ansie", ma anche i momenti di gioia che avete trascorso insieme. La finalità sarebbe quella di aiutarvi a diventare consapevoli delle vostre risorse individuali, di coppia, sociali e familiari, esplorare come eventualmente impiegarle in momenti di fatica ed accettare la visione della relazione portata dall'altra persona.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento, anche online.
Un caro saluto.
Per rispondere a quanto chiesto, mi sembra opportuno partire dalla premessa che una relazione sia tale in quanto co-costruita: ogni persona che interagisce porta con sè variabili individuali, familiari, sociali e culturali e la relazione viene co-creata proprio grazie alla combinazione di questi diversi elementi portati dai soggetti coinvolti. Può accadere, che in alcuni momenti di fatica, questi elementi non riescano ad incastrarsi fra di loro, portando così ad una discrepanza di visioni della relazione, come mi sembrerebbe avere lei descritto: penso che a questo proposito potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicologico di coppia, nel quale, con l'aiuto di un professionista, potreste approfondire le dinamiche relazionali e le diverse variabili sottostanti ad esse, oltre che "lo tsunami di queste ansie", ma anche i momenti di gioia che avete trascorso insieme. La finalità sarebbe quella di aiutarvi a diventare consapevoli delle vostre risorse individuali, di coppia, sociali e familiari, esplorare come eventualmente impiegarle in momenti di fatica ed accettare la visione della relazione portata dall'altra persona.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento, anche online.
Un caro saluto.
Buonasera. Grazie per la sua condivisione e posso solo immaginare quanto sia difficile affrontare le difficoltà che riferisce nella relazione con il suo partner.
Mi sento di dirle che un rapporto si deve voler salvare in due, poiché richiede una quota di investimento da entrambi i partner.
Tutte le relazioni, nel corso del tempo, subiscono alti e bassi. Le relazioni evolvono nel tempo perché i partner cambiano durante il loro percorso di vita. Quindi le coppie sono chiamate a trovare dei nuovi equilibri se si ha il desiderio di stare insieme.
Andare a convivere è un cambiamento molto importante nella vita di ognuno di noi, e può evocare vissuti intensi e contrastanti che richiamano molto anche le proprie esperienze pregresse e il proprio modo di stare in una relazione matura.
La difficoltà del suo partner nel pensare ad una progettualità concreta nella coppia probabilmente richiama un suo pezzo di storia e di sofferenza.
Oltre al percorso terapeutico individuale del suo compagno, potrebbe esservi utile confrontarvi sull’idea di consultare un terapeuta di coppia che possa sostenervi entrambi in questo difficile momento. È importante che sia una decisione condivisa e se ne comprende l’utilità per se e per la coppia.
Probabilmente è utile che voi possiate riuscire a parlarvi e confrontarvi in modo autentico sui vostri reciproci vissuti rispetto al momento delicato che state vivendo. In questo può essere davvero utile l’intervento di un terapeuta, qualora l’obiettivo condiviso sia quello ad esempio di comprendere meglio i motivi, i vissuti, le sensazioni legati a questa tensione nella coppia e quali sono i vostri bisogni attuali.
Se il suo compagno non dovesse accettare, lei potrà pensare ad un percorso individuale per affrontare i suoi vissuti rispetto a ciò che sta vivendo, ed esplorare come il comportamento del suo partner risuona emotivamente in lei.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Mi sento di dirle che un rapporto si deve voler salvare in due, poiché richiede una quota di investimento da entrambi i partner.
Tutte le relazioni, nel corso del tempo, subiscono alti e bassi. Le relazioni evolvono nel tempo perché i partner cambiano durante il loro percorso di vita. Quindi le coppie sono chiamate a trovare dei nuovi equilibri se si ha il desiderio di stare insieme.
Andare a convivere è un cambiamento molto importante nella vita di ognuno di noi, e può evocare vissuti intensi e contrastanti che richiamano molto anche le proprie esperienze pregresse e il proprio modo di stare in una relazione matura.
La difficoltà del suo partner nel pensare ad una progettualità concreta nella coppia probabilmente richiama un suo pezzo di storia e di sofferenza.
Oltre al percorso terapeutico individuale del suo compagno, potrebbe esservi utile confrontarvi sull’idea di consultare un terapeuta di coppia che possa sostenervi entrambi in questo difficile momento. È importante che sia una decisione condivisa e se ne comprende l’utilità per se e per la coppia.
Probabilmente è utile che voi possiate riuscire a parlarvi e confrontarvi in modo autentico sui vostri reciproci vissuti rispetto al momento delicato che state vivendo. In questo può essere davvero utile l’intervento di un terapeuta, qualora l’obiettivo condiviso sia quello ad esempio di comprendere meglio i motivi, i vissuti, le sensazioni legati a questa tensione nella coppia e quali sono i vostri bisogni attuali.
Se il suo compagno non dovesse accettare, lei potrà pensare ad un percorso individuale per affrontare i suoi vissuti rispetto a ciò che sta vivendo, ed esplorare come il comportamento del suo partner risuona emotivamente in lei.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Gentilissima, la ringrazio per la condivisone della sua personale esperienza. La prima riflessione che mi viene da condividere riguarda il contestualizzare il quando ed il come le crisi di ansia hanno incominciato a manifestarsi. Rispetto alla domanda che lei pone, dalla descrizione sembra emergere un pattern, "un circolo vizioso" che necessita tuttavia di essere approfondito in sede di colloqui psicologico. E' importante dal mio punto di vista esplorare quali siano le sue sensazioni, rispetto a quanto sta accadendo alla vostra coppia: rispetto alle difficoltà di questo marito, lei come si sente? Che cosa prova? La mancanza di progettualità all'interno di una coppia è un sintomo che necessita di essere significato al fine di creare un contesto nel quale si possa prendere una decisione sul futuro della coppia stessa. Approfondirei inoltre con suo marito l'equazione Amore=progettualità al fine di comprendere che cosa egli intenda con questi due termini. Un caro saluto.
Gentile utente. Mi dispiace per la sofferenza che le sta causando questa situazione, la dimensione di coppia è sia fondante che destabilizzante a seconda delle sue dinamiche. Volendo evitare qualunque interpretazione che risulterebbe parziale e incompleta, mi permetto di farle notare l'estrema focalizzazione del suo scritto su suo marito e la pressoché totale assenza di considerazione su ciò che lei stessa vive, spera, pensa. Sbilanciarsi sul vissuto di suo marito ponendo in ombra se stessa, non può che portare ad un'assenza di vitalità e creatività nella coppia. Le consiglio un percorso personale di psicoterapia in cui esplorare e esprimere se stessa, così da portare nella coppia, ma più nella sua vita in toto, ciò che di prezioso è già in lei e attende di emergere. Le auguro buona fortuna.
Gentilissima, mi sembra di capire che stia attraversando un periodo molto complesso e doloroso nella sua relazione. Comprendo quanto sia difficile quando si affrontano cambiamenti così profondi e sfide impreviste in una relazione di lunga data. Vorrei rispondere alle sue domande e preoccupazioni con delicatezza e attenzione.
È evidente che lei stia cercando di comprendere meglio le dinamiche che hanno portato al cambiamento di comportamento di suo marito. È normale cercare delle spiegazioni e delle soluzioni, specialmente quando ci si trova di fronte a situazioni così complesse. È importante riconoscere che ogni individuo porta con sé una storia personale, fatta di esperienze passate, relazioni familiari e modelli di comportamento appresi. Nel caso di suo marito, sembra che vi siano influenze profonde legate alla sua storia familiare che hanno contribuito al suo atteggiamento attuale.
Il fatto che suo marito abbia cercato l'aiuto di uno psicologo indica che è consapevole della necessità di esplorare questi aspetti e lavorare su di essi. È un passo importante verso la comprensione di sé stesso e il miglioramento della sua salute mentale e della sua relazione. Tuttavia, è importante notare che questo processo richiede tempo e impegno da parte sua.
È positivo che lei abbia riconosciuto il circolo vizioso che sembra essere presente nei comportamenti di suo marito. Le paure e le insicurezze derivanti da esperienze familiari complesse possono sicuramente influenzare le dinamiche relazionali. La mancanza di fiducia nelle relazioni e la paura di impegnarsi in progetti importanti come il matrimonio e la genitorialità possono essere indicatori di una necessità di esplorare e lavorare su queste paure.
In quanto partner, può svolgere un ruolo di supporto e comprensione. È possibile cercare di incoraggiare una comunicazione aperta e rispettosa tra di voi, in modo da poter esprimere i vostri sentimenti e le vostre preoccupazioni. Tuttavia, è altrettanto importante riconoscere che il processo di cambiamento è principalmente guidato da suo marito e dalla sua volontà di affrontare i suoi demoni interiori.
Se le sembra opportuno, potrebbe considerare la possibilità di coinvolgere uno psicologo o uno psicoterapeuta per una consulenza di coppia. Questo potrebbe fornire uno spazio sicuro per esplorare le dinamiche relazionali in modo più strutturato e guidato.
Ricordi che, nel perseguire una soluzione, è importante anche prendersi cura di sé stessa e delle sue emozioni. Le sfide che sta affrontando possono essere emotivamente esaurienti, quindi trovare un sostegno personale, come amici di fiducia o supporto professionale per lei stessa, può fare la differenza.
Le auguro il meglio mentre affronta questa fase complessa della sua relazione. Spero che lei e suo marito possiate trovare la chiarezza e la pace che cercate. Un caro saluto. A sua disposizione anche online. Dr.ssa Marina Lumento.
È evidente che lei stia cercando di comprendere meglio le dinamiche che hanno portato al cambiamento di comportamento di suo marito. È normale cercare delle spiegazioni e delle soluzioni, specialmente quando ci si trova di fronte a situazioni così complesse. È importante riconoscere che ogni individuo porta con sé una storia personale, fatta di esperienze passate, relazioni familiari e modelli di comportamento appresi. Nel caso di suo marito, sembra che vi siano influenze profonde legate alla sua storia familiare che hanno contribuito al suo atteggiamento attuale.
Il fatto che suo marito abbia cercato l'aiuto di uno psicologo indica che è consapevole della necessità di esplorare questi aspetti e lavorare su di essi. È un passo importante verso la comprensione di sé stesso e il miglioramento della sua salute mentale e della sua relazione. Tuttavia, è importante notare che questo processo richiede tempo e impegno da parte sua.
È positivo che lei abbia riconosciuto il circolo vizioso che sembra essere presente nei comportamenti di suo marito. Le paure e le insicurezze derivanti da esperienze familiari complesse possono sicuramente influenzare le dinamiche relazionali. La mancanza di fiducia nelle relazioni e la paura di impegnarsi in progetti importanti come il matrimonio e la genitorialità possono essere indicatori di una necessità di esplorare e lavorare su queste paure.
In quanto partner, può svolgere un ruolo di supporto e comprensione. È possibile cercare di incoraggiare una comunicazione aperta e rispettosa tra di voi, in modo da poter esprimere i vostri sentimenti e le vostre preoccupazioni. Tuttavia, è altrettanto importante riconoscere che il processo di cambiamento è principalmente guidato da suo marito e dalla sua volontà di affrontare i suoi demoni interiori.
Se le sembra opportuno, potrebbe considerare la possibilità di coinvolgere uno psicologo o uno psicoterapeuta per una consulenza di coppia. Questo potrebbe fornire uno spazio sicuro per esplorare le dinamiche relazionali in modo più strutturato e guidato.
Ricordi che, nel perseguire una soluzione, è importante anche prendersi cura di sé stessa e delle sue emozioni. Le sfide che sta affrontando possono essere emotivamente esaurienti, quindi trovare un sostegno personale, come amici di fiducia o supporto professionale per lei stessa, può fare la differenza.
Le auguro il meglio mentre affronta questa fase complessa della sua relazione. Spero che lei e suo marito possiate trovare la chiarezza e la pace che cercate. Un caro saluto. A sua disposizione anche online. Dr.ssa Marina Lumento.
Buongiorno. Comprendo la complessità della situazione che sta vivendo con suo marito. È evidente che ci siano stati dei cambiamenti significativi nella sua personalità e nei suoi comportamenti che stanno influenzando la relazione.
Il percorso emotivo e psicologico di una persona è spesso influenzato da molteplici fattori, tra cui esperienze passate, relazioni familiari e modelli di comportamento appresi. Il fatto che suo marito abbia avuto un passato complesso, con esperienze familiari difficili e insegnamenti contrastanti da parte della madre, potrebbe aver contribuito alla formazione delle sue attuali dinamiche relazionali.
Le paure e le insicurezze radicate nel suo passato potrebbero essere state amplificate dall'ansia e dall'apatia che ha vissuto, portando a un circolo vizioso. È importante riconoscere che queste sfide possono richiedere tempo e impegno per essere affrontate e superate.
Se lui sta intraprendendo un percorso con un nuovo professionista, potrebbe essere un passo positivo verso la comprensione e il cambiamento. Nel frattempo, potrebbe essere utile riflettere su come potete comunicare apertamente tra di voi. L'empatia, il dialogo sincero e la comprensione reciproca possono contribuire a stabilire una base solida per il futuro della vostra relazione.
Se lo ritenesse opportuno, potreste anche considerare la possibilità di una consulenza di coppia. Un professionista esperto può fornire uno spazio neutrale per esplorare le vostre dinamiche relazionali e sviluppare strategie per affrontare le sfide che state incontrando.
Ricordi che ogni situazione è unica, e ciò che conta è trovare la soluzione migliore per voi due. Sono qui per supportarla nel percorso che deciderà di intraprendere.
Il percorso emotivo e psicologico di una persona è spesso influenzato da molteplici fattori, tra cui esperienze passate, relazioni familiari e modelli di comportamento appresi. Il fatto che suo marito abbia avuto un passato complesso, con esperienze familiari difficili e insegnamenti contrastanti da parte della madre, potrebbe aver contribuito alla formazione delle sue attuali dinamiche relazionali.
Le paure e le insicurezze radicate nel suo passato potrebbero essere state amplificate dall'ansia e dall'apatia che ha vissuto, portando a un circolo vizioso. È importante riconoscere che queste sfide possono richiedere tempo e impegno per essere affrontate e superate.
Se lui sta intraprendendo un percorso con un nuovo professionista, potrebbe essere un passo positivo verso la comprensione e il cambiamento. Nel frattempo, potrebbe essere utile riflettere su come potete comunicare apertamente tra di voi. L'empatia, il dialogo sincero e la comprensione reciproca possono contribuire a stabilire una base solida per il futuro della vostra relazione.
Se lo ritenesse opportuno, potreste anche considerare la possibilità di una consulenza di coppia. Un professionista esperto può fornire uno spazio neutrale per esplorare le vostre dinamiche relazionali e sviluppare strategie per affrontare le sfide che state incontrando.
Ricordi che ogni situazione è unica, e ciò che conta è trovare la soluzione migliore per voi due. Sono qui per supportarla nel percorso che deciderà di intraprendere.
Buongiorno, lei scrive di un cambiamento a carico di suo marito nella direzione di uno spegnimento, ritiro, perdita di vitalità etc.. Tuttavia io ho il dubbio che questo sia invece il modo di funzionare di suo marito che sembrerebbe “trasformarsi” all’interno di una relazione quotidiana e stabile perdendo di vitalità e di progettualità. È proprio quest’ultima che differenzia la fase dell’amore “esplosivo”, come lei l’ha definito, dalla fase dell’amore più maturo. Come sostiene lei tutto questo potrebbe essere in relazione alla storia di suo marito. Pertanto la mancanza di progettualità che lui legge come sintomo” di un amore ormai finito potrebbe invece essere “sintomo” del suo modo di funzionare all’interno delle relazioni di coppia. In questo senso condivido il concetto di “circolo vizioso” di cui lei scrive. Venendo alle sue richieste mi chiedo se non ci sia spazio per una terapia di coppia oltre che individuale per suo marito e, qualora non vi fosse, se non possa essere utile per lei intraprendere un proprio percorso personale per focalizzare meglio quanto va scrivendo e ciò che vuole dalla sua vita. Le auguro ogni bene. Cordialmente. Dott.ssa Barbara Garofalo
Gentile utente,
no non credo che lei sbagli: le dinamiche famigliari con le quali siamo cresciuti ci influenzano nella nostra crescita e nel modo in cui nel futuro ci relazioneremo agli altri; non è infrequente che alcune dinamiche disfunzionali nella propria famiglia di origine vengano ripetute all'interno delle proprie relazioni sentimentali. E certo, penso che ci sia la possibilità di lavorare sulle vostre problematiche attraverso un buon aiuto psicologico di coppia. è davvero incredibile come all'interno del setting terapeutico, alcune questioni che creano disagio nella coppia prendano forma e diventino più chiare per tutti. Probabilmente avete già una certa consapevolezza delle cose che non vanno e non dubito che voi abbiate già provato a parlarne, ma vi assicuro che all'interno di un setting terapeutico le cose cambiano: diventano più chiare, più condivise e più comprensibili.
Rimango a disposizione se voleste provare a parlarne insieme.
Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
no non credo che lei sbagli: le dinamiche famigliari con le quali siamo cresciuti ci influenzano nella nostra crescita e nel modo in cui nel futuro ci relazioneremo agli altri; non è infrequente che alcune dinamiche disfunzionali nella propria famiglia di origine vengano ripetute all'interno delle proprie relazioni sentimentali. E certo, penso che ci sia la possibilità di lavorare sulle vostre problematiche attraverso un buon aiuto psicologico di coppia. è davvero incredibile come all'interno del setting terapeutico, alcune questioni che creano disagio nella coppia prendano forma e diventino più chiare per tutti. Probabilmente avete già una certa consapevolezza delle cose che non vanno e non dubito che voi abbiate già provato a parlarne, ma vi assicuro che all'interno di un setting terapeutico le cose cambiano: diventano più chiare, più condivise e più comprensibili.
Rimango a disposizione se voleste provare a parlarne insieme.
Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Cara,
Comprendo la tua preoccupazione e il tuo desiderio di comprendere le radici dei comportamenti e delle emozioni di tuo marito. Le dinamiche familiari e le esperienze passate giocano un ruolo fondamentale nel modellare il nostro modo di vedere e vivere le relazioni intime. Dall'esposizione che mi hai offerto, sembra che tuo marito stia affrontando una serie di sfide emotive legate al suo passato, alle sue esperienze familiari e alle sue precedenti relazioni.
La mancanza di progettualità e il ritiro nei propri hobby potrebbero essere meccanismi di difesa, modi per evitare di affrontare emozioni dolorose o conflitti interni. L'apatia, la crisi d'ansia e l'uso eccessivo del cellulare possono anche essere visti come tentativi di distrazione da questi problemi interiori.
La relazione con la madre, come hai menzionato, potrebbe avere una forte influenza sul modo in cui lui vede e vive il concetto di amore e impegno in una relazione. Le convinzioni radicate possono avere un impatto profondo e duraturo su come viviamo le nostre relazioni e su come percepiamo noi stessi all'interno di esse.
È positivo che tuo marito stia cercando aiuto attraverso la terapia. Continuare il percorso terapeutico è fondamentale per lui al fine di esplorare e lavorare su questi problemi. Per te, potrebbe essere utile considerare un sostegno terapeutico individuale, dove puoi esplorare i tuoi sentimenti, le tue preoccupazioni e ricevere supporto nel navigare in questa situazione complessa.
Inoltre, la terapia di coppia potrebbe essere un'opzione preziosa, fornendo uno spazio dove entrambi potete esplorare le dinamiche della vostra relazione, comunicare apertamente e lavorare per costruire una comprensione e un legame più profondo.
Infine, è importante ricordare che entrambi meritate amore, comprensione e supporto. La strada verso la guarigione e la comprensione può richiedere tempo, ma con impegno, empatia e supporto professionale, è possibile navigare attraverso queste sfide e trovare una via per una relazione più sana e soddisfacente.
Con affetto,
Ilaria.
Comprendo la tua preoccupazione e il tuo desiderio di comprendere le radici dei comportamenti e delle emozioni di tuo marito. Le dinamiche familiari e le esperienze passate giocano un ruolo fondamentale nel modellare il nostro modo di vedere e vivere le relazioni intime. Dall'esposizione che mi hai offerto, sembra che tuo marito stia affrontando una serie di sfide emotive legate al suo passato, alle sue esperienze familiari e alle sue precedenti relazioni.
La mancanza di progettualità e il ritiro nei propri hobby potrebbero essere meccanismi di difesa, modi per evitare di affrontare emozioni dolorose o conflitti interni. L'apatia, la crisi d'ansia e l'uso eccessivo del cellulare possono anche essere visti come tentativi di distrazione da questi problemi interiori.
La relazione con la madre, come hai menzionato, potrebbe avere una forte influenza sul modo in cui lui vede e vive il concetto di amore e impegno in una relazione. Le convinzioni radicate possono avere un impatto profondo e duraturo su come viviamo le nostre relazioni e su come percepiamo noi stessi all'interno di esse.
È positivo che tuo marito stia cercando aiuto attraverso la terapia. Continuare il percorso terapeutico è fondamentale per lui al fine di esplorare e lavorare su questi problemi. Per te, potrebbe essere utile considerare un sostegno terapeutico individuale, dove puoi esplorare i tuoi sentimenti, le tue preoccupazioni e ricevere supporto nel navigare in questa situazione complessa.
Inoltre, la terapia di coppia potrebbe essere un'opzione preziosa, fornendo uno spazio dove entrambi potete esplorare le dinamiche della vostra relazione, comunicare apertamente e lavorare per costruire una comprensione e un legame più profondo.
Infine, è importante ricordare che entrambi meritate amore, comprensione e supporto. La strada verso la guarigione e la comprensione può richiedere tempo, ma con impegno, empatia e supporto professionale, è possibile navigare attraverso queste sfide e trovare una via per una relazione più sana e soddisfacente.
Con affetto,
Ilaria.
Buongiorno a lei cara utente, grazie per essersi esposta così.
L’amore vive alti e bassi in tutte le fasi della vita, immaginiamoci quanti bassi possa vivere una relazione in piedi da anni, tanti.
Cerchi di non demoralizzarsi troppo, lei sta facendo il possibile affinché il vostro matrimonio non finisca e si la psicologa ha ragione, l’amore è un sentimento che va nutrito di giorno in giorno.
Suo marito attualmente credo proprio non riesca a farlo perché sta affrontando una fase della vita in cui è lui che ha bisogno di essere sostenuto, già il fatto che si stia facendo seguire è positivo poiché significa che ha voglia di tornare a stare bene.
La mancanza di progettualità sicuramente può derivare dal rapporto non proprio funzionale che egli ha avuto con i genitori, immagini sentire dire da una madre per molti anni che non si deve sposare e avere figli… già il fatto che si sia sposato con lei significa che l’amore c’è.
Ovvio è anche capire se la relazione può esser salvata oppure no.
Ci vuole tempo e tanto impegno
Se ha bisogno di un consulto
Sono a disposizione
Dott.ssa Silvia Marcelletti
L’amore vive alti e bassi in tutte le fasi della vita, immaginiamoci quanti bassi possa vivere una relazione in piedi da anni, tanti.
Cerchi di non demoralizzarsi troppo, lei sta facendo il possibile affinché il vostro matrimonio non finisca e si la psicologa ha ragione, l’amore è un sentimento che va nutrito di giorno in giorno.
Suo marito attualmente credo proprio non riesca a farlo perché sta affrontando una fase della vita in cui è lui che ha bisogno di essere sostenuto, già il fatto che si stia facendo seguire è positivo poiché significa che ha voglia di tornare a stare bene.
La mancanza di progettualità sicuramente può derivare dal rapporto non proprio funzionale che egli ha avuto con i genitori, immagini sentire dire da una madre per molti anni che non si deve sposare e avere figli… già il fatto che si sia sposato con lei significa che l’amore c’è.
Ovvio è anche capire se la relazione può esser salvata oppure no.
Ci vuole tempo e tanto impegno
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Sono a disposizione
Dott.ssa Silvia Marcelletti
Carissima, credo sia importante concentrarti su di te e capire quello che tu vuoi veramente. Spesso le grandi trasformazioni vengono proprio dalle grandi crisi. Non devi aver paura di provare a mettere in crisi un rapporto. Forse oggi tuo marito, inconsciamente, ti sta chiedendo aiuto. Per qualsiasi tipo di supporto, anche di coppia, sono a tua disposizione.
Stefania Russo
Stefania Russo
Buonasera, comprendo il malessere che sta vivendo all'interno della sua relazione di coppia e le domande che si pone in merito al comportamento del suo compagno sono legittime, tuttavia non è possibile dare risposte o pareri sul comportamento di una terza persona. Potrebbe esserle utile provare a comprendere cosa questa situazione le sta provocando dal punto di vista emozionale, comportamentale e cognitivo nonché cosa vuole veramente per se stessa. Valuti se in questo momento di particolare disagio e confusione, può esserle d'aiuto contattare un professionista che la agevoli in un percorso esplorativo in modo da fare chiarezza rispetto a quello che sta provando e a ciò che vuole veramente per se stessa e per il suo rapporto di coppia. Non esiti , e se lo desidera sono a disposizione Cordialmente dottoressa Stefania Palmacci
Buonasera, dal suo racconto si percepisce chiaramente la preoccupazione sia per suo marito che per la vostra relazione, nonché un senso di impotenza per l'allontanamento che sta avvenendo. Ciò che mi colpisce è quanto la sua narrazione sia focalizzata su di lui e sulla sua storia, mentre i vissuti che sta sperimentando lei in prima persona sembrano messi da parte. Sarebbe importante dare spazio alle proprie emozioni connesse al rapporto per prendere consapevolezza di ciò che desidera e di ciò che il "circolo vizioso" di suo marito genera in lei.
Rimango a disposizione in presenza e online per un consulto più approfondito. Cordialmente, Dott.ssa Claudia Artuso
Rimango a disposizione in presenza e online per un consulto più approfondito. Cordialmente, Dott.ssa Claudia Artuso
So che tutte le tue forze sarebbero rivolte nel tentativo di salvare la vostra relazione, ma io vorrei farti una domanda che mi sorge spontanea: tu dove sei in questa storia? Ti sento vivere nell'ombra, preoccupata per lui, ma dimentica di te e del tuo benessere. Il mio invito è a ritagliarti un pezzetto di tempo per te, per ascoltarti indipendentemente da lui e dalla vostra relazione. Sei importante. Meriti attenzione anche tu. Un caro abbraccio e un grande augurio.
Caro Utente, innanzitutto vorrei ringraziarla per aver condiviso con noi la sua storia e la sua sofferenza. Quando si tratta di questioni, argomenti psicologici (che si tratti di rapporti sociali, disagi personali, o dei disturbi, autostima, motivazione etc..) dare risposte con così poche informazioni su di una piattaforma web, è difficile. Ognuno di noi è diverso e per comprenderlo fino in fondo bisogna ascoltarlo attentamente e porre le giuste domande.
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Gentile utente, dalla sua descrizione sembra che suo marito stia affrontando difficoltà emotive legate al suo passato che influenzano la sua capacità di vivere la relazione con progettualità e serenità.
È comprensibile che lei percepisca un circolo vizioso nei suoi comportamenti, ma è difficile attribuire una causa diretta senza una valutazione approfondita. Continuare a sostenere suo marito nel suo percorso terapeutico e mantenere aperta la comunicazione tra di voi potrebbe essere importante per affrontare insieme questa fase complessa. Se ha bisogno di uno spazio per parlare del momento, considerando che ha chiesto qualcosa qui, può contattare uno specialista.
Un caro saluto.
È comprensibile che lei percepisca un circolo vizioso nei suoi comportamenti, ma è difficile attribuire una causa diretta senza una valutazione approfondita. Continuare a sostenere suo marito nel suo percorso terapeutico e mantenere aperta la comunicazione tra di voi potrebbe essere importante per affrontare insieme questa fase complessa. Se ha bisogno di uno spazio per parlare del momento, considerando che ha chiesto qualcosa qui, può contattare uno specialista.
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