Buongiorno Scrivo per avere alcune opinioni sulla mia situazione a seguito sospensione della cura c
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Buongiorno
Scrivo per avere alcune opinioni sulla mia situazione a seguito sospensione della cura con Venlafaxina die che proseguivo da oltre 5 anni.
A seguito di un forte episodio depressivo ho iniziato una terapia farmacologica.
Con un'intensa terapia analitica ho sciolto diversi nodi del mio malessere e finalmente raggiunto uno stato di benessere che non avrei nemmeno creduto possibile; mi sono sentita felice, energica, innamorata della vita come mai prima. Sono arrivata quindi a maturare la scelta di poter sospendere il farmaco, che seguendo le indicazioni dello psichiatra ho gradualmente sospeso nel giro di un paio di mesi. Ho avuto una normale sindrome da sospensione con disturbi fisici che nel giro di una settimana si sono risolti.
A distanza di due mesi però il mio tono dell'umore è calato, i momenti di spensieratezza sono molto più rari e il ruminare mi genera momenti di sconforto. A volte sento di aver affinato gli strumenti per affrontarli, altre volte fatico a dimensionare le mie angosce. Non posso dire di stare male come in passato, ma sono spaventata dall'ipotesi di ricadute o recidive, e la qualità della mia vita è molto cambiata rispetto al benessere di qualche mese fa.
Proseguo ovviamente la terapia analitica ma mi chiedo se questo possa bastare o se sia opportuno rivolgermi nuovamente allo psichiatra per ripristinare la terapia. È difficile rassegnarmi ad arrancare per la serenità quando ho potuto sperimentare uno stato di ottimo tono dell'umore
Vi ringrazio in anticipo
Scrivo per avere alcune opinioni sulla mia situazione a seguito sospensione della cura con Venlafaxina die che proseguivo da oltre 5 anni.
A seguito di un forte episodio depressivo ho iniziato una terapia farmacologica.
Con un'intensa terapia analitica ho sciolto diversi nodi del mio malessere e finalmente raggiunto uno stato di benessere che non avrei nemmeno creduto possibile; mi sono sentita felice, energica, innamorata della vita come mai prima. Sono arrivata quindi a maturare la scelta di poter sospendere il farmaco, che seguendo le indicazioni dello psichiatra ho gradualmente sospeso nel giro di un paio di mesi. Ho avuto una normale sindrome da sospensione con disturbi fisici che nel giro di una settimana si sono risolti.
A distanza di due mesi però il mio tono dell'umore è calato, i momenti di spensieratezza sono molto più rari e il ruminare mi genera momenti di sconforto. A volte sento di aver affinato gli strumenti per affrontarli, altre volte fatico a dimensionare le mie angosce. Non posso dire di stare male come in passato, ma sono spaventata dall'ipotesi di ricadute o recidive, e la qualità della mia vita è molto cambiata rispetto al benessere di qualche mese fa.
Proseguo ovviamente la terapia analitica ma mi chiedo se questo possa bastare o se sia opportuno rivolgermi nuovamente allo psichiatra per ripristinare la terapia. È difficile rassegnarmi ad arrancare per la serenità quando ho potuto sperimentare uno stato di ottimo tono dell'umore
Vi ringrazio in anticipo
Mi sembra di intuire che ha già preso la decisione, inoltre avendo in corso un'analisi può affrontare in seduta le sue perplessità.
Buona giornata.
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