Buongiorno. Qualche mese fa io e mio marito abbiamo avuto dei problemi con i vicini di casa, che n

19 risposte
Buongiorno.
Qualche mese fa io e mio marito abbiamo avuto dei problemi con i vicini di casa, che non ci permettevano di riposare facendo chiasso. Ci abbiamo discusso, ma la situazione è rimasta la medesima. Mio marito ha iniziato a sentirli parlare di noi, come se ci ritenessero responsabili di rumori notturni che impedivano loro di dormire, e questa situazione ci ha portati a cambiare casa in quanto ogni sera li sentiva lamentarsi e pertanto non riusciva a riposare. Da allora abbiamo cambiato altre due abitazioni, e in tutte e due si è verificato il medesimo episodio, ovvero mio marito sente qualche vicino che si lamenta di noi/di lui accusando di recare disturbo di notte fino a fatti molto più gravi del tipo che lo accusavano di essere un ninfomane e cose di questo genere. Io inizialmente ho dato credito con una certa titubanza a ciò che asseriva di sentire (siamo persone molto silenziose e rispettose, quindi queste lamentele mi sembravano strane in partenza), ma dopo la questione della ninfomania mi è sorto il dubbio (essendo un periodo molto difficile e stressante per noi, l’attività sessuale non sta rientrando tra le priorità della vita di tutti i giorni) e oggi ho avuto la conferma perché asserisce di avere sentito dire alla vicina che ha sentito me che parlavo di mio marito con un’amica al telefono, cosa mai avvenuta. Ciliegina sulla torta, da bimbo ha avuto episodi di sonnambulismo e ha ammesso che qualche giorno fa si è svegliato in piedi accanto al letto intento a fare cose. Come ho già detto è un periodo difficile per noi, stiamo ristrutturando casa nostra da 15 mesi e sono quasi due anni che siamo sballottati da un appartamento a un altro già prima di questo problema delle voci. Una ristrutturazione peraltro molto onerosa e con tutti i problemi derivanti dai vari bonus statali, che hanno ulteriormente rallentato l’iter. Lui è davvero a pezzi, dorme forse due ore per notte, è molto confuso circa la situazione, preoccupato e rammaricato per la questione e si rende conto ad oggi che le voci che sente, a questo punto, non sono reali. Io faccio l’infermiera, gli ho fatto ridurre tutte le bevande stimolanti (come caffè ed energy drink) e gli ho proposto di andare a parlare con il mmg ma al momento rifiuta. Non gli ho proposto la psicoterapia perché non credo che sarebbe disposto a parteciparvi. L’unica cosa che dice di poter accettare è una terapia per os che lo aiuti a risposare, come ad esempio le benzodiazepine, che lui non ha mai preso, anche se come ha già detto rifiuta una visita del mmg, avendo il timore di ricevere una richiesta di consulenza psichiatrica. Io vi chiedo aiuto qui perché sono davvero molto preoccupata. Sono quasi certa che questa sintomatologia una volta ottenuta casa nostra, regredirà come è venuta, ma ho davanti ancora due mesi di lavori e vederlo così mi distrugge e distrugge lui. Grazie per qualsiasi opinione vogliate avanzare.
Buonasera,
Mi colpisce molto questa situazione e percepisco la sua preoccupazione. Credo sia opportuno rivolgersi ad uno psicologo e ad uno psichiatra, per poter pensare ad una terapia psicologica e psichiatrica integrate. Le suggerisco anche di pensare ad uno spazio anche per lei, per poter portare queste sue preoccupazioni in un contesto di supporto.
Rimango a disposizione, qualora voglia approfondire la situazione.
RN

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Gentile utente,
Mi sembra di percepire una situazione pesante e difficile anche per lei, che ha movimentato la sua situazione anche con dei traslochi, che sono comunque eventi stressanti. Immagino la difficoltà nel stare vicino a suo marito in questo momento, ma come giustamente ha valutato è lui che dovrebbe rivolgersi ad un professionista, e forse in questa direzione lei può far leva rispetto al fatto che questo periodo stressante dà ripercussioni sul dormire, sull'essere attivo ed essere in grado di affrontare giornate impegnative tra lavoro e lavori a casa, e per questi motivi sarebbe importante che lui se ne prendesse cura per trovare la strategia migliore per lui, che non siano esclusivamente le benzodiazepine.

Cordiali saluti,
Sara Molinaro
Salve, mi dispiace molto per la situazione e del disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata. Ritengo importante che voi possiate richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi di disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in alto. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso con la genesi della sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Gentile Utente, condivido la sua premura, se da una parte è vero che con ogni probabilità questi sintomi regrediranno una volta recuperata una buona quotidianità, dall’altra sono qualcosa che non è possibile ignorare. Il consulto psichiatrico e psicologico è l’opzione più valida, ma bisogna bypassare le resistenze di suo marito. Credo che potrebbe cominciare lei con l’iniziare una psicoterapia, proprio esplicitando la sua preoccupazione per questi comportamenti, e concordando sin dalle battute iniziali che sia uno spazio aperto, nel quale vorrebbe che suo marito entrasse ma del quale saprà rispettare i tempi. È importante che lei possa problematizzare agli occhi di entrambi la presenza di queste voci, e l’andarne a parlare lei per prima contribuirà a non tradire alcun intento accusatorio o colpevolizzante. Nel mentre, sarà per lei possibile capire come portare l’argomento all’interno della coppia in modo da ottenere la collaborazione da parte di suo marito. Un caro saluto
Salve,
purtroppo la situazione può degenerare in patologie più gravi se suo marito non si dovesse far assistere da professionisti. La carenza di sonno porta a scompensi cardiaci e aumento delle psicosi (che Lei riporta avere suo marito). Far capire al partner la preoccupazione nei suoi confronti e essere anche molto assertivi nel proporre le possibili soluzioni è importante. Anche un medico di base potrebbe convincerlo a fare una visita psichiatrica mettendolo di fronte ai rischi. Spero possa trovare una soluzione a breve, rimango a disposizione.
Edoardo Giordano
Cara utente, grazie per aver condiviso con noi questa situazione. La invito a considerare la possibilità che questa sintomatologia possa emergere in momenti stressanti. Dunque, è probabile che rientri al termine dei lavori di ristrutturazione, ma è anche probabile riemerga in qualche altro momento di stress. È importante che suo marito possa essere seguito da un punto di vista psichiatrico e psicologico. Immagino non sia una situazione facile per le resistenze da lui poste in atto e, proprio per questo motivo, può essere utile che lei stessa si ritagli uno spazio per poter ricevere un sostegno in questo momento di stress.
Le faccio un grande in bocca al lupo.
Un caro saluto,
Simona Del Peschio
Buongiorno, mi dispiace per la situazione pesante che state passando. Ha ragione, il periodo non è dei migliori e i problemi relativi alla casa e ai suoi lavori crea non poche preoccupazioni in molte persone. Sono dell'idea che l'utilizzo delle sole benzodiazepine non sia la soluzione ottimale, bisogna indagare la problematica di fondo e arrivare alle radici del problema. Si può provare inizialmente con un percorso per l'insonnia e cercare di ridurre la non volontà di suo marito a farsi aiutare. Già riuscire a dormire più ore la notte potrebbe aiutarlo durante il giorno. successivamente si può trovare un percorso mirato alla sua persona. Se ha piacere di approfondimenti non esiti a contattare. Un caro saluto, Giada
Buongiorno, certamente state vivendo una situazione complessa e sembra che suo marito stia assorbendo molto stress.
I farmaci possono agire sui sintomi ma sarebbe opportuno un percorso psicoterapeutico per poter affrontare il problema.
Visto che il periodo di difficoltà lo state vivendo entrambi, potreste pensare di intraprendere una terapia di coppia inizialmente, questo permetterebbe a suo marito di avvicinarsi con il suo aiuto ad un lavoro più profondo, rispetto al solo uso di farmaci.
Mi manca un pezzetto per poter comprendere meglio la situazione. Suo marito vorrebbe assumere dei farmaci ma senza consultare un medico, i farmaci da chi verrebbero prescritti?
Può fargli presente che gli psicofarmaci non vanno presi a cuor leggero senza controlli costanti, dunque se sente di averne bisogno dovrà parlarne con un professionista medico per essere seguito nel migliore dei modi.
Un saluto
Dott.ssa Aiello

Salve Signora, comprendo la sua preoccupazione e mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Esattamente come i miei colleghi le consiglio di parlare con suo marito e di spiegargli che in un periodo così stressante potrebbe essere utile avere un sostegno per affrontare al meglio la situazione e dare spazio alle sue emozioni. Rimango a disposizione.
Saluti
Dott.ssa Paola Cammareri Psicologa
buonasera comprendo la sua preoccupazione e penso che la situazione richieda in primis una visita psichiatrica e chiedere allo psichiatra se il caso di iniziare anche dei colloqui psicologici.
Cordiali saluti
Dottoressa Rossella Sorce
Gentile utente, mi spiace per la situazione che sta vivendo. Riguardo gli eventi salienti che ha favorevolmente e precisamente riportato nel suo racconto, mi porta a suggerirLe di rivalutare insieme a suo marito l’ausilio di un terapeuta al fine di affrontare questo periodo di stress in modo favorevole. Sebbene siano comportamenti che Lei sta identificando in questi ultimi mesi, sono presenti in suo marito e l’ausilio psicologico può permettere una valutazione funzionale sia per eventuali nuovi periodi di stress, sia riguardo un miglioramento della vita quotidiana. Il suggerimento è di dichiarare apertamente a suo marito che questa sua attuale difficoltà sta generando in Lei preoccupazione riguardo la sua salute psichica e fisica, oltre che inficiare un aspetto fondamentale della nostra vita: la qualità del sonno. Il farmaco può essere di ausilio in integrazione ad una terapia legata alla comprensione dei tentativi di soluzione che in concerto vengono messi in atto per risolvere il problema ma che, purtroppo, rischiano di mantenerlo. In aggiunta a ciò, mi sento di dirle che una visita presso uno specialista Psichiatra può essere utile al fine di identificare, qualora necessario, la corretta terapia farmacologica ed evitare di andare a “tentativi”.
Mi sento, inoltre, di suggerirLe un Suo spazio personale, un ausilio psicologico, al fine di fronteggiare al meglio le difficoltà che sta attraversando, la maggiore difficoltà in questi casi è non guardare -anche- al proprio benessere fisico e psicologico. Una eventuale terapia potrebbe aiutarla ad acquisire strategie differenti al fine di affrontare la Sua delicata situazione. Resto disponibile qualora avesse ulteriori domande.

Cordiali saluti, Dr. Massimo Di Donato.
Salve. Un consulto psichiatrico mi sembra il primo passo da compiere per valutare la natura delle voci che suo marito le riferisce di sentire. Le voci potrebbero avere una causa organica oppure essere imputabili ad un disordine mentale. Il problema è come arrivare dallo psichiatra visto che suo marito non si fida. Anche un mmg preparato e sensibile potrebbe indurlo a prendere consapevolezza della situazione. Un'altra strada da tentare potrebbe essere che qualcuno di cui si fida lo esorti a farsi carico del problema. Se lei comprensibilmente non se la sente d'intervenire, contatti un parente autorevole, un amico a cui è molto affezionato, una persona di fiducia, che gli spieghi che prendersi cura di se stessi può portare solo benefici. Cordiali Saluti Dott. Espedito Longo
Gentile, mi dispiace per la situazione stressante che state vivendo. sicuramente la mancanza di sonno e lo stress sono elementi importanti, ma come le hanno suggerito i miei colleghi penso che il problema debba essere affrontato su più livelli e in primis le suggerirei un consulto con uno psichiatra. Provi ad affrontare il discorso con suo marito esprimendo le sue preoccupazioni al riguardo. Se ne sente la necessità si prenda una spazio psicologico anche per Lei per portare le fatiche di questo periodo, potrebbe anche essere di esempio per suo marito. rimango a disposizione, cordialmente Dott.ssa Martina Bernusso
Buongiorno, mi spiace molto per la sua situazione, posso immaginare la paura e il senso di disorientamento. Credo che suo marito possa aver bisogno di una terapia psichiatrica e psicologica. Mi chiedo se in questo momento così difficile non sarebbe il caso di valutare un sostegno psicologico anche per lei che si trova a portare questo carico.
Mi dispiace sentire che tu e tuo marito state attraversando una situazione così difficile e stressante. È comprensibile che tu sia preoccupata per il suo stato di salute e che tu cerchi aiuto per aiutarlo a gestire la situazione.

È importante che tuo marito si senta ascoltato e supportato in questo momento. Sebbene lui sembri rifiutare l'idea di una consulenza psicologica o di una visita medica, potresti continuare a incoraggiarlo delicatamente a considerare queste opzioni come un modo per comprendere meglio ciò che sta vivendo e trovare delle strategie per gestire lo stress e il disturbo del sonno.

Sebbene le benzodiazepine possano fornire temporaneo sollievo per il sonno, è importante sottolineare che non rappresentano una soluzione a lungo termine per la situazione. Inoltre, è preferibile che un medico valuti la necessità e la sicurezza di questo tipo di farmaci.

Potresti suggerire a tuo marito di iniziare con un semplice check-up medico, in modo che il medico di base possa escludere eventuali problemi fisici che potrebbero influire sul sonno e sulla sua salute mentale. Questo potrebbe anche fornire un'opportunità per discutere delle sue preoccupazioni riguardo alle voci che sente.

Inoltre, potrebbe essere utile cercare un sostegno professionale per te stessa, come uno psicologo o un consulente familiare. Parlarne con un professionista può darti uno spazio per esprimere le tue preoccupazioni, ricevere supporto e imparare a gestire meglio la situazione familiare.

Continua ad essere presente e comprensiva nei confronti di tuo marito. Offrigli il tuo sostegno emotivo e sii paziente mentre lavorate insieme per affrontare questa situazione. Ricorda che è importante prendersi cura di te stessa durante questo periodo di stress.

Se le preoccupazioni o i sintomi di tuo marito persistono o si aggravano, è fondamentale cercare aiuto professionale immediato. Un medico o uno psicologo sarà in grado di fornire una valutazione accurata della situazione e consigliare il percorso migliore da seguire.

Ti auguro il meglio per te e tuo marito, e spero che troverete il supporto e le risorse necessarie per affrontare questa situazione difficoltà.
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Buongiorno gentilissima utente e grazie mille per la condivisione.
La situazione che riporta non è facile come ben denota e tutto lo stress derivato dalle incombenze e dagli imprevisti non ha decisamente aiutato, se non che slatentizzato alcuni dei sintomi citati.
L'episodio di sonnambulismo di vostro figlio non è un qualcosa di preoccupante al momento, in quanto risente attualmente di tutti questi cambiamenti e trova difficoltà nel ritrovare un posto sereno ma migliorerà certamente. Così come la vostra condizione, anche se non attenderei che tutti i lavori siano completi data l'urgenza di ciò che descrive.
È comprensibile il suo turbamento e la preoccupazione nei confronti di suo marito e finora ha fatto il possibile per aiutare: non esiti a domandare aiuto anche per sé stessa in caso di necessità.
Per quanto concerne suo marito, la somministrazione di benzodiazepine senza il consulto di uno specialista è qualcosa che sconsiglio vivamente: è evidente la sua riluttanza nonché il suo malessere ma non sarebbe la semplice soluzione.
Dato che la deprivazione del sonno non garantisce lucidità, ha pensato di proporre una pausa anche di pochi giorni da tutto il lavoro per riposarsi e parlare meglio successivamente?
Un carissimo saluto. Dr. Liberatore
Gentile utente,
Racconta di una situazione davvero pesante da sopportare, soprattutto perché ha comportato nel tempo scelte complesse non solo da un punto di vista emotivo ma anche da un punto di vista pratico.
A tal proposito credo che potrebbe aiutare esplicitare a suo marito le difficoltà che lei sta provando in questo momento a livello emotivo e psicologico, magari anche comunicandogli che intende fare qualche colloquio con uno psicologo.
Magari non funzionerà come piccolo appiglio per sbloccare le sue resistenze, ma se non altro potrebbe aiutare lei a trovare un luogo tranquillo in cui riposare la mente dalle difficoltà che sta vivendo da due anni (che è vero, potrebbero regredire a lavori ultimati, ma non si può sapere con certezza e due mesi sono ancora lunghissimi).
Restando a disposizione, le lascio il mio in bocca al lupo.
Buonasera, immagino che anche per lei la situazione sia particolarmente difficile, leggo tanta sofferenza nelle sue parole. Credo che le proposte che ha suggerito a suo marito siano deguate, ma se si mostra resistente credo che potrebbe essere utile valutare un percorso di sostegno psicologico per lei, che la supporti ad attraversare questo momento di grande difficoltà emotiva. E' possibile che così facendo, leggendo alcune situazioni in modo diverso, troverà il modo più funzionale per supportare suo marito e aiutarlo a superare questo blocco, facendogli comprendere la necessità di rivolgersi ad uno specialista. Per qualsiasi necessità sono a disposizione, cordiali saluti.
Salve,

Il fatto che suo marito riconosca la non realtà delle voci che sente è un punto importante, perché indica una consapevolezza del problema che può essere utile nell'ottica di un percorso di recupero.
Il mio consiglio, come professionista della salute mentale, è di insistere con gentilezza sull'importanza di una visita specialistica. Questa potrebbe rappresentare il primo passo per valutare con maggiore precisione le condizioni fisiche e psichiche di suo marito. Se lui teme una consulenza psichiatrica, potreste discutere insieme di come gestire tale possibilità, spiegandogli che la psichiatria non deve essere vista come una minaccia, ma piuttosto come una risorsa, esattamente come qualsiasi altra branca della medicina.
Riguardo alla psicoterapia, capisco il suo dubbio sul fatto che suo marito potrebbe non essere disposto a parteciparvi. Tuttavia, non è raro che in un primo momento le persone siano scettiche, salvo poi scoprire che un supporto psicologico può risultare di grande sollievo, soprattutto in un periodo così carico di stress. Se poi si renderà conto che comunque questa strada non è percorribile, anche solo iniziare con una consulenza psicologica individuale per lei potrebbe essere d'aiuto per gestire meglio la situazione e fornirle gli strumenti per supportare suo marito in questo percorso.
Infine, non sottovaluti l’importanza del suo benessere personale. Anche lei, come mi ha descritto, sta affrontando un carico emotivo molto pesante. Trovare un equilibrio e prendersi cura anche della propria salute psicologica è essenziale per poter essere di sostegno a suo marito.
Le auguro di trovare presto una soluzione che possa dare sollievo a entrambi. Se ha bisogno di ulteriori chiarimenti o suggerimenti, non esiti a chiedere.
Cordiali saluti,

Dott.ssa Sara Corti.

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