Buongiorno, premetto di esser seguita da una nutrizionista, una psicoterapeuta è una psichiatra, ma
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Buongiorno, premetto di esser seguita da una nutrizionista, una psicoterapeuta è una psichiatra, ma sento il bisogno di un consulto esterno. Soffro di anoressia nervosa da circa 4 anni, sono arrivata a un peso di 41 kg, sono alta 169 cm e ho 20 anni. Da un mese ho cominciato a prendere psicofarmaci (zooloft) e gocce di Canada all’occorrenza (Max 10). Da ormai molto tempo non ho una sana routine con l’alimentazione, da ormai febbraio (ora siamo ad agosto) non riesco a regolarmi, continuo ad abbuffarmi e poi compensare. Da due settimane ormai mi sto abbuffando tutti i giorni, senza compensare. Il peso è sensibilmente aumentato (48kg) ma non riesco a fermarmi. Pensare a iniziare una nuova routine alimentare e seguire il programma della nutrizionista mi fa sentire in gabbia mentre sicuramente mangiare così tanto in così poco tempo non è salutare. La mia paura è quella di passare da un disturbo alimentare ad un altro. Mi sembra di non riuscire più a fermarmi, vorrei confrontarmi con qualcuno, ma non trovo nessuno in questa situazione.
Buonasera,
non è così insolito che la stessa persona possa attraversare momenti così diversi nel rapporto con il cibo.
Se, oltre a farsi giustamente seguire da dei professionisti, come già sta facendo, sente la necessità di avere un confronto con altre persone che stiano vivendo il suo stesso disagio, le consiglierei di cercare di individuare nella sua zona eventuali gruppi di auto-aiuto o gruppi di ascolto specifici sui disturbi alimentari e del rapporto con il cibo.
Le indico di seguito un link del Ministero della salute che riporta l'indicazione di una piattaforma interattiva ed anche una sezione di censimento delle associazioni.
Cordiali saluti.
Claudia Lo Conte
non è così insolito che la stessa persona possa attraversare momenti così diversi nel rapporto con il cibo.
Se, oltre a farsi giustamente seguire da dei professionisti, come già sta facendo, sente la necessità di avere un confronto con altre persone che stiano vivendo il suo stesso disagio, le consiglierei di cercare di individuare nella sua zona eventuali gruppi di auto-aiuto o gruppi di ascolto specifici sui disturbi alimentari e del rapporto con il cibo.
Le indico di seguito un link del Ministero della salute che riporta l'indicazione di una piattaforma interattiva ed anche una sezione di censimento delle associazioni.
Cordiali saluti.
Claudia Lo Conte
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Salve, la Dott.ssa Lo Conte ha espresso perfettamente un pensiero che condivido. Si confronti con chi la sta seguendo nella cura e cerchi del supporto anche nei gruppo di ascolto specifici per i DCA. Un caro saluto e buona fortuna per il suo percorso.
Boungiorno, sono una dietista specializzata in disturbi del comportamento alimentare, posso confermarti che l'approccio mutidisciplinare che stai già seguendo è fondamentale per accompagnarti nel percorso di "liberazione" e di rieducazione alimentare: continua a seguire i professionisti, ma è essenziale che questi si interfaccino tra loro (quindi che si sentano tra loro e seguano una linea unica, senza contraddizioni).
Anche il confronto e il sostegno di chi si trova o si è trovato nella tua situazione è una risorsa preziosa per uscire dal problema, per cui, come già suggerito dai colleghi, cerchi nella sua città un'associazione che si occupi di questo tema, per potersi confrontare con altre ragazze nella tua stessa situazione.
Se però sente di star perdendo il controllo, di non riuscire a trovare una quadra tra la terapia, che percepisce come una "gabbia", e il suo percorso interiore, quello che le consiglio vivamente è una "terapia d'urto", ovvero una cura residenziale in cui per un periodo di qualche mese si possa immergere full-time in una comunità di assistenza (ce ne sono diverse al nord italia, la più famosa è quella di Piancavallo). Qui potrebbe trovare allo stesso tempo entrambe le cose: un team di esperti che la accompagni nel suo percorso, e la compagnia e il confronto con altre ragazze nella sua situazione, che grazie a queste realtà sono riuscite a sconfiggere il "mostro" dei DCA. Purtroppo al sud italia non esistono realtà del genere, ma le assicuro che in alcuni casi sono l'unica soluzione che consenta una vera "rinascita". Potrebbe servire una buona dose di coraggio per fare il primo passo, ma potrebbe rivelarsi il periodo più bello della sua vita.
Le auguro di trovare la giusta strada per una vita serena.
Anche il confronto e il sostegno di chi si trova o si è trovato nella tua situazione è una risorsa preziosa per uscire dal problema, per cui, come già suggerito dai colleghi, cerchi nella sua città un'associazione che si occupi di questo tema, per potersi confrontare con altre ragazze nella tua stessa situazione.
Se però sente di star perdendo il controllo, di non riuscire a trovare una quadra tra la terapia, che percepisce come una "gabbia", e il suo percorso interiore, quello che le consiglio vivamente è una "terapia d'urto", ovvero una cura residenziale in cui per un periodo di qualche mese si possa immergere full-time in una comunità di assistenza (ce ne sono diverse al nord italia, la più famosa è quella di Piancavallo). Qui potrebbe trovare allo stesso tempo entrambe le cose: un team di esperti che la accompagni nel suo percorso, e la compagnia e il confronto con altre ragazze nella sua situazione, che grazie a queste realtà sono riuscite a sconfiggere il "mostro" dei DCA. Purtroppo al sud italia non esistono realtà del genere, ma le assicuro che in alcuni casi sono l'unica soluzione che consenta una vera "rinascita". Potrebbe servire una buona dose di coraggio per fare il primo passo, ma potrebbe rivelarsi il periodo più bello della sua vita.
Le auguro di trovare la giusta strada per una vita serena.
Buongiorno, è importante iniziare a lavorare sul circolo vizioso "restrizione alimentare - abbuffata": finchè la dieta è vissuta come triste e privativa, il rischio di ricorrere all'abbuffata è alto.
Quindi, per prima cosa, si deve lavorare nel rendere la dieta piacevole, gustosa e varia, uscendo finalmente dal meccanismo tutto o nulla (o seguo la dieta in modo rigido punitivo e perfetto, o se sgarro tanto vale che continui a sgarrare).
Dott.ssa Francesca Vignoli
Quindi, per prima cosa, si deve lavorare nel rendere la dieta piacevole, gustosa e varia, uscendo finalmente dal meccanismo tutto o nulla (o seguo la dieta in modo rigido punitivo e perfetto, o se sgarro tanto vale che continui a sgarrare).
Dott.ssa Francesca Vignoli
Buongiorno, ha bisogno di avviare un percorso di riabilitazione nutrizionale con un Dietista specializzato in DA.
Le sue paure sono legittime e il dieting non l'aiuterà!
Io sono specializzata in DA e potremmo avviare questo percorso alla riscoperta dei segnali interni e delle convinzioni alimentari legate alla cultura della dieta per decostruirle! Le assicuro che al momento sono queste le maggiori evidenze sui disturbi alimentari. Rimango a disposizione su Roma, ma anche online.
Dott.ssa Alessandra Daidone
Le sue paure sono legittime e il dieting non l'aiuterà!
Io sono specializzata in DA e potremmo avviare questo percorso alla riscoperta dei segnali interni e delle convinzioni alimentari legate alla cultura della dieta per decostruirle! Le assicuro che al momento sono queste le maggiori evidenze sui disturbi alimentari. Rimango a disposizione su Roma, ma anche online.
Dott.ssa Alessandra Daidone
Buongiorno,
Comprendo la situazione difficile e la sua sensazione nel sentirsi sola. Come hanno già consigliato altri colleghi le consiglio di cercare gruppi o persone che hanno avuto o che hanno esperienze simili alla sua o, meglio ancora, ascoltare esperienze di persone che sono guarite da un disturbo del comportamento alimentare.
Da Dietista specializzata nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare le consiglio di continuare, come giustamente sta facendo, a mantenere un percorso di cura multidisciplinare, che preveda quindi l'unione di più figure che la accompagnino e che comunichino tra loro al tempo stesso.
Se sente che le strategie proposte dai suoi terapeuti non sono efficaci o la fanno sentire in gabbia, non abbia paura a comunicarglielo: solo parlando potrete trovare la giusta strada!
In questo momento, infatti, seguire una "dieta" o un programma alimentare potrebbe non essere la strada giusta.
C'è bisogno di un lavoro sul rapporto con il cibo più ampio e diverso dalla classica impostazione di un piano alimentare.
Spero di esserle stata di aiuto e che trovi la strada giusta verso la guarigione.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio (anche online)!
Dott.ssa Sara Marchetti
Comprendo la situazione difficile e la sua sensazione nel sentirsi sola. Come hanno già consigliato altri colleghi le consiglio di cercare gruppi o persone che hanno avuto o che hanno esperienze simili alla sua o, meglio ancora, ascoltare esperienze di persone che sono guarite da un disturbo del comportamento alimentare.
Da Dietista specializzata nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare le consiglio di continuare, come giustamente sta facendo, a mantenere un percorso di cura multidisciplinare, che preveda quindi l'unione di più figure che la accompagnino e che comunichino tra loro al tempo stesso.
Se sente che le strategie proposte dai suoi terapeuti non sono efficaci o la fanno sentire in gabbia, non abbia paura a comunicarglielo: solo parlando potrete trovare la giusta strada!
In questo momento, infatti, seguire una "dieta" o un programma alimentare potrebbe non essere la strada giusta.
C'è bisogno di un lavoro sul rapporto con il cibo più ampio e diverso dalla classica impostazione di un piano alimentare.
Spero di esserle stata di aiuto e che trovi la strada giusta verso la guarigione.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio (anche online)!
Dott.ssa Sara Marchetti
Buongiorno,
il mio consiglio in questo caso sarebbe quello di rivolgersi a un professionista della nutrizione che lavori con un approccio meno prescrittivo; spesso le indicazioni alimentari sotto forma di schemi e programmi possono portare alla sensazione che descrivi perché presuppongono un mantenimento di un certo livello di controllo che, spesso, non è sostenibile nella tua situazione. Un approccio nutrizionale meno schematico, in supporto a un percorso psicologico, e più di gestione dei momenti di abbuffata e di ricostruzione di una routine più sostenibile potrebbe aiutarti a uscire dalla sensazione di essere ingabbiata e riportarti ad avere un rapporto più sereno e sostenibile con la tua alimentazione.
Per qualsiasi cosa sono a disposizione :)
il mio consiglio in questo caso sarebbe quello di rivolgersi a un professionista della nutrizione che lavori con un approccio meno prescrittivo; spesso le indicazioni alimentari sotto forma di schemi e programmi possono portare alla sensazione che descrivi perché presuppongono un mantenimento di un certo livello di controllo che, spesso, non è sostenibile nella tua situazione. Un approccio nutrizionale meno schematico, in supporto a un percorso psicologico, e più di gestione dei momenti di abbuffata e di ricostruzione di una routine più sostenibile potrebbe aiutarti a uscire dalla sensazione di essere ingabbiata e riportarti ad avere un rapporto più sereno e sostenibile con la tua alimentazione.
Per qualsiasi cosa sono a disposizione :)
Buongiorno
Capisco il tuo smarrimento. Le persone che ti seguono fammi parte della stessa equipe? Ti dico questo perché è fondamentale per curare un disturbo alimentare essere seguiti da un team interdisciplinare ovviamente specializzato in disturbi dell’alimentazione e nutrizione. Questo perché il team si confronta costantemente sul paziente. Ci sono vari centri in tutta Italia che ti possono aiutare e che in casi più estremi possono offrirti un ricovero in struttura convenzionata.
A tua disposizione
Un caro saluto
Paola Resasco Dietista Nutrizionista
Capisco il tuo smarrimento. Le persone che ti seguono fammi parte della stessa equipe? Ti dico questo perché è fondamentale per curare un disturbo alimentare essere seguiti da un team interdisciplinare ovviamente specializzato in disturbi dell’alimentazione e nutrizione. Questo perché il team si confronta costantemente sul paziente. Ci sono vari centri in tutta Italia che ti possono aiutare e che in casi più estremi possono offrirti un ricovero in struttura convenzionata.
A tua disposizione
Un caro saluto
Paola Resasco Dietista Nutrizionista
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