Buongiorno, premetto che soffro di un disturbo da ansia generalizzata e sono in cura per questo. La

17 risposte
Buongiorno, premetto che soffro di un disturbo da ansia generalizzata e sono in cura per questo.
Lavoro come impiegata in uno studio commercialista da due anni circa, sotto contratto apprendistato. Mi sono accorta oggi di aver commesso un errore che sarà sanabile pagando una sanzione. Quando si riscontrano problemi di questo tipo è il mio capo a proporsi di pagare personalmente le sanzioni. Questo però mi mette panico. Mi mette ansia dover affrontare il mio errore con la mia superiore, collega che mi segue e mi sta insegnando il suo lavoro, anche perché il mio è stato un errore di pura distrazione o male organizzazione.
È una situazione che mi fa avere delle crisi di ansia non indifferente, fatico a relazionarmi con le persone e mi fa paura dover dire che ho sbagliato, paura delle reazioni, di quello che mi diranno, di quello che penseranno di me… mi terrorizza.
Che devo fare? Come si affrontano queste situazioni?
So che devo solo parlare e dire cosa ho fatto, o meglio non ho fatto, ma mi è più difficile farlo quanto sembra a dirlo.
Buongiorno, mi dispiace per il periodo che sta attraversando e per l'ansia che questo le procura. Spesso le modalità con cui reagiamo a degli episodi di vita quotidiana, derivano da altre situazioni più antiche in cui abbiamo imparato a reagire in questo modo, forse per protezione oppure per evitare qualcosa.
Potrebbe provare, se non lo sta già facendo, a lavorare su questo nel suo percorso di cura. Un cordiale saluto Dr.ssa Valentina Aprile

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Buongiorno,
probabilmente potrebbe avere un disturbo d'ansia che si manifesta nell'abito lavorativo ma che presumibilmente deriva da qualcos'altro. Sicuramente affrontare un lavoro nuovo con annessi sbagli fanno si che in ognuno di noi possa nascere una certa quantita' di ansia da prestazione del tutto normale, questa pero' non deve farla sentire male o intralciare con la vita quotidiana. Se cosi' succede in questi casi la cosa migliore da fare e' intraprendere un percorso di psicoterapia per capire da dove ha origine questo disagio e come cercare di affrontarlo. cordiali saluti
Buongiorno e grazie per la condivisione. Sono convinta che la troppa ansia di non voler sbagliare e soprattutto perchè ancora in fase di monitoraggio per il suo contratto di apprendistato, l'abbiano indotta in uno sbaglio da distrazione. Penso che debba darsi la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia volto a gestire questo stato di timore e vivere con più serenità anche il mondo del lavoro. Resto a sua disposizione per qualsiasi informazione e per terapie online. Un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
Salve cara, la ringrazio per aver scritto. Bene che abbia già intrapreso un percorso per mettere a lavoro il suo disagio che sembra mettere a tema una questione legata all’errore, al poter mancare, all’essere in difetto per qualcuno o qualcosa, questione di cui è faticoso far parola in quanto costantemente divisi tra il tentativo di colmare quella mancanza e la possibilità di farci i conti. La terapia può rivelarsi certamente lo spazio adatto per imparare a farlo.
Un cordiale saluto!
Buon pomeriggio e grazie per la condivisione. Molto spesso la paura del giudizio degli altri non è direttamente legata al contesto in cui questa si verifica o allo sbaglio commesso, ma ha radici più profonde che ci legano a schemi di funzionamento disfunzionali. E' importante che attraverso la sua terapia riesca a rintracciare queste origini, in modo da poter arrivare a gestire meglio i suoi pensieri.
Rimango a disposizione in caso di necessità.
Saluti
Dott.ssa Laura Crespi
Buonasera
Credo sarebbe molto utile parlare assieme al suo psicologo/psicoterapeuta della situazione che sta vivendo. Avendo già intrapreso un lavoro su di sé, avrà modo di comprendere al meglio questa sua difficoltà.
Un cordiale saluto
Buonasera,
come già le hanno suggerito la invito anche io a parlarne all'interno del suo percorso di cura per poter osservare nel dettaglio emozioni e pensieri correlati all'evento.
E' indubbia la necessità di trovare le origini di questo disagio che si manifesta, immagino, in diversi ambiti della sua vita.
Riguardo la specificità del fatto, è importante che lei sappia di dover vuotare il sacco e quindi di doversi mettere in gioco. D'altra parte però lei è in fase di apprendimento pertanto, in questo momento è plausibile che si commettano degli errori. Errori che si possono commettere anche quando oramai si è uno specialista.
Pertanto la invito a provare lei stessa ad essere meno rigida riguardo il suo errore. Avere maggiore flessibilità le darà la possibilità di parlare del suo errore con minori livelli di ansia.
Ribadisco però la necessità di affrontare il tema nel suo spazio personale, poiché non si risolve esclusivamente leggendo le varie risposte.
Per qualsiasi dubbio resto a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Silvia Ferrari.
Non mi è chiaro se con l'essere in cura intenda farmacologicamente. Credo che la tematica che presenta abbia, comunque, necessità di un aiuto psicoterapeutico
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
C'è un detto che dice "chi fa sbaglia". Prima che dell'errore, che ha detto essere stato di distrazione, mi preoccuperei di sapere se il lavoro che sta facendo le piace e se è consono con le sue attitudini. Se è così, non mi preoccuperei troppo, penso sia normale fare degli errori soprattutto nel periodo di apprendistato. D'altra parte però l'ansia, quando eccessiva, fa scadere le prestazioni e quindi può interferire negativamente con il lavoro. Lo psicologo che la segue dovrebbe individuare la paura di base inconscia alla radice dell'ansia generalizzata e curarla. Un approccio integrato di Terapia Strategica Breve e di Terapia della Gestalt mi risulta molto efficace e può trovare su internet dei miei articoli su di esso per la cura dei disturbi di ansia e panico.
Quanto al come dire dell'errore potrebbe aiutare una strategia di comunicazione che prevenga possibili obiezioni, ma sarebbe opportuno valutarla in seduta, come pure valutare l'intero ambiente relazionale lavorativo per gestire al meglio le relazioni. A tal fine la Terapia della Gestalt dà ottimi risultati.
Salve,
se è già in cura da uno psicoterapeuta gliene parli, in modo da poter condividere i suoi vissuti e non implodere dentro.
Un lavoro approfondito su noi stessi ci permette di riconoscere i nostri sintomi come parte di noi, e non farci invece terrorizzare da questi. Il sintomo che manifestiamo, c'è per un motivo. Sarebbe interessante cercare di capire da quando è presente e quanto influisce sul presente, facendo un lavoro sul trigenerazionale e il ciclo di vita. Rimango a disposizione.
Salve, dalle sue parole emerge chiaramente il disagio che prova nell'affrontare la situazione presente, allo stesso tempo emergono cognizioni negative legate al tema della paura del giudizio altrui, che probabilmente affondano le radici nel passato, in esperienze pregresse non necessariamente identiche, ma che richiamano lo stesso vissuto negativo che ora sta sperimentando in queste circostanze. Non ha specificato il tipo di percorso di cura che ha intrapreso, con gli strumenti dell'EMDR potrebbe avere l'opportunità di elaborare i vissuti negativi associati a specifici ricordi che, proprio perché 'congelati', potrebbero ancora influenzare e guidare scelte, reazioni emotive e comportamenti del presente. Resto a disposizione nel caso volesse approfondire. Un caro saluto.
Salve, ci lavori con il collega che la segue e cerchi di comprendere insieme le ragioni che le scatenano tutto questo malessere. Impari in terapia ad essere se stessa fino in fondo così poi potrà esserlo anche con gli altri senza provare tutto questo dolore.
Buongiorno, bisogna capire qual è la sua paura più profonda, oltre a quella che lei descrive.
L'ansia è la conseguenza di questa sua paura che non viene affrontata pienamente.
Sono disponibile ad aiutarla con colloqui online.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buongiorno signora, immagino l'angoscia che sta provando e tutti i sentimenti che si accompagnano all'ansia. Parlarne sarà difficile e dalle sue parole mi sembra inevitabile. Un percorso terapeutico può esserle d'aiuto non solo nella gestione dell'ansia ma soprattutto per altri contenuti e processi che mi sembra di cogliere tra le righe. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa
Gentilissima, percepisco un'ansia terribile dalle sue parole, che deve essere faticosissimo sostenere. Probabilmente è più stressante vivere con questi pensieri, che affrontare il confronto. é seguita farmacologicamente o da uno psicoterapeuta.? Come già detto le suggerisco anche io un percorso psicoterapeutico, per andare a fondo su questa modalità di reazione all'errore e. é umano sbagliare, non siamo macchine (e si bloccano anche quelle). Ha qualcuno con cui confidarsi? Condividere alleggerisce. Può individuare in ufficio qualcuno che le ispira fiducia e con cui iniziare a parlare? Rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Salve, le faccio notare che la sua percezione dell’errore è probabilmente maggiore di quanto non lo sia l’errore in sé .
Non so se oltre alla cura farmacologica su sia anche inserita all’interno di un percorso di psicoterapia.
Qualora non lo avesse fatto la invito a valutare la possibilità.
La paura di essere giudicati diventa devastante se non trattata, una psicoterapia é necessaria.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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