Buongiorno o buonasera a tutt*, sono approdato nella sezione di questo sito poiché, prima di intrapr

18 risposte
Buongiorno o buonasera a tutt*, sono approdato nella sezione di questo sito poiché, prima di intraprendere un percorso di psicoterapia, vorrei avere dei pareri esterni per cominciare a fronteggiare una situazione che ormai da anni percepisco come stringente e logorante, nella speranza di potermene liberare per sempre una volta che avrò cominciato a lavorare su me stesso con un metodo clinico ben preciso.
Cercherò di essere il più sintetico ed esaustivo possibile: due anni e mezzo fa, subito dopo il primo lockdown, ho chiuso in malo modo i rapporti con amici che consideravo quasi dei fratelli.
Uso questa iperbole perché ho sempre riposto fiducia in un sentimento forte e virtuoso come l'amicizia, ma in questo caso ciò che mi ha mandato in crisi è una situazione ai limiti del paradossale, almeno per me.
Nell'estate del 2020, ero alle prese con le attività di tirocinio, esami e tesi, il che ha comportato un "sacrificio" di tempo verso le attività di svago con il mio gruppo di allora.
Arrivato in prossimità del ferragosto, una di queste persone (che frequenta l'università in Spagna), mi ha chiesto via whatsapp che dopo il ferragosto le sarebbe piaciuto fare qualcosa assieme.
A malincuore dovetti rispondere che avrei prima dovuto valutare bene tale ipotesi a causa delle mie attività di studio, vista anche la necessità di laurearmi da lì a breve.
La sua risposta è stata "allora nada, ci vediamo bel".
Io, come se niente fosse, gli ho detto che ci saremmo aggiornati in seguito.
A distanza di settimane, noto che lui e gli altri andarono in vacanza senza dirmi nulla; la cosa non mi toccò particolarmente, anche perché ero focalizzato su altro, ma fu un evento che mi fece insospettire sulla natura di questo gesto.
A distanza di giorni, tramite instagram scoprii che questa persona era tornata in Spagna.
Qui mi innervosii davvero, per un motivo ben preciso: da lì a poco sarebbe stato il suo compleanno e per "fargli un regalo" stavo facendo scomodare la mia famiglia per preparare una cena di gruppo a casa mia.
Senza dilungarmi eccessivamente in mie considerazioni, dopo diverse settimane ricevetti una chiamata da tale persona che mi accusò di mancargli di rispetto e che anche tutti gli altri erano d'accordo con lui, motivo per cui mi avrebbero isolato. Il motivo? Si sentì offeso quando gli dissi che forse non avrei potuto assecondarlo per fare qualcosa assieme.
A distanza di anni sono venuto a scoprire che questo soggetto, in quel periodo estivo, è andato a raccontare a queste persone che io non dovevo essere contattato perché avevo avanzato dei commenti negativi su di loro e perché non li volevo frequentare, cosa in assoluto non vera e mai successa. Ad oggi interpreto questo gesto come un tentativo disperato di avere una conferma affettiva da parte mia, anche perché per sua stessa ammissione, quando mi ricontattò, mi disse che "voleva sapere cosa avevo provato a sapere che lui era andato via senza dirmi niente".
A sto punto mi chiedo se sia il caso di ricontattare qualcuno del mio vecchio gruppo per avere un quadro chiaro di tutta questa storia assurda, dato che a me sono stati raccontati dei fatti e a agli altri miei ex amici tutto l'opposto. Il mio problema è che nutro forti resistenze nel farlo, poiché non sopporterei il pensiero di essere ulteriormente ferito.
Ps. ci tengo a precisare che anche queste persone negli anni sono completamente sparite assecondandolo in toto, mentre io ne ho risentito pesantemente a livello sociale e psicologico.

Grazie a chi risponderà.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gent.mo, è stata molto esauriente nella sua domanda ma ovviamente solo tramite un incontro le potrei fornire una strategia efficace e la certezza sulla possibile diagnosi e cura. Incredulità, disorientamento, a volte persino rabbia. Ma soprattutto, delusione: sono questi i principali stati d'animo che proviamo di fronte all'improvviso voltafaccia di una persona che, fino a un giorno prima, ci cercava con frequenza e condivideva con noi tempo, progetti, amicizia. Poi di colpo e senza spiegazioni cambia atteggiamento e si mostra disinteressata, estranea, talvolta persino offesa. Un'esperienza che può lasciare il segno se non la si affronta nel modo giusto perché contiene due elementi molto insidiosi: l'inspiegabilità e la freddezza. Accetti scelta e non cerchi l'umiliazione per recuperare l'amicizia.
Solo nel caso tenga davvero a questa amicizia, è comprensibile voler tentare un chiarimento. Ma non più di una volta; poi riprendiamo la vita di prima. Se non ci vedrà increduli e rabbiosi, forse sarà proprio l'amico in questione a cercare il dialogo, magari per spiegarsi. Altrimenti dovremo arrenderci alla perdita di questa amicizia come a uno dei tanti eventi della vita.
Accettiamo il fatto che alcuni comportamenti non abbiano una spiegazione logica. Il "responsabile" della situazione a volte non sa neanche lui perché l'ha fatto: può essere causato dal cambiamento d'umore in una personalità lunatica, può esservi opportunismo, superficialità, indole. In ogni caso, non possiamo farci carico noi di un problema che l'altro non sente di avere.
Se la delusione, dopo diversi mesi, è ancora molto forte può trasformarsi in un'ossessione che ci rovina la vita e rivela la presenza di un problema in noi. Forse quell'amicizia simboleggiava qualcosa di più, o rappresentava un mondo che deve essere superato da cui però non vogliamo staccarci. Capirlo è fondamentale per ripartire senza zavorre. Qualora volesse approfondire resto a sua disposizione per un colloquio on-line.
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Gentilissimo buongiorno,
dalla sua lettera traspare un continuo riflettere sul suo passato, su questo evento specifico.
Quanto tempo passa a rimuginarci sopra? Quanto tempo, mi dica. E questo continuo riflettere le serve? L'aiuta a trovare una risposta a placare la rabbia, la delusione, magari il rimpianto o piuttosto li prolunga incoraggiando nuove domande, nuovi dubbi su come è stato e su come sarebbe potuto essere, come in un film visto e rivisto di cui non riesce a scorgere il finale? Questo pensiero ripetitivo è difficile da controllare ma è uno degli elementi centrali della sua sofferenza. Continuando a girare intorno ai suoi dubbi, ruminandoci sopra, non farà che prolungare la sofferenza, come un criceto che gira nella ruota senza però arrivare mai da nessuna parte. Solo uscendo da questo “loop” recupererà la lucidità e le risorse per trovare una risposta per dimenticare o chissà, magari perdonare. Non è semplice uscire da questo tipo di pensiero ripetitivo, l'aiuto di un professionista potrebbe essere importante. Resto a disposizione, anche online, se desidera approfondire e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa
Buonasera, gentile utente, sono dispiaciuta per la sua situazione. Per andare avanti, senza soffrire per persone o fatti ormai passati, bisognerebbe affrontare cosa vuol dire per lei questo vissuto e questa perdita in uno spazio a lei dedicato.
Sono a disposizione anche online, cordialmente, Dott.ssa M. Costantini.
Buongiorno, ritengo sia probabile che il suo "amico" si sia sentito ferito dal suo diniego che potrebbe aver vissuto come un rifiuto ed il rancore lo abbia portato a reagire facendo terra bruciata intorno a lei. Sarebbe stato opportuno contattare gli altri amici per spiegare le sue ragioni e i motivi che l'hanno portata a prendersi del tempo per portare a termine gli studi, cosa che potrebbe provare a fare anche oggi, cosa che però potrebbe provocare un riaprirsi della ferita, nel caso non venga ascoltato. Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla a capire le cause del suo orgoglio che diventa disfunzionale se la isola dal resto del mondo. Sarebbe importante lavorare anche sull'assertività, per poter definire ed esprimere i propri bisogni in modo efficace, e trovare strategie più funzionali a mantenere le relazioni. Spero di esserle stata d'aiuto.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Gent.le.utente. Ogni persona ha una percezione diversa delle situazioni. Magari il suo amico si è potuto sentire davvero ferito e ha sofferto. Dovrebbe sapere in cuore suo quello che fare. Avrei bisogno di più informazioni e parlare con lei per capire meglio. Ad ogni modo si chieda davvero se tiene al suo amico perché se così fosse varrebbe davvero la pena chiarirsi perché lei e ancora ancorato al passato.
Magari un confronto a cuore aperto potrebbe aiutarvi.
Se ha necessità o voglia di un supporto rimango a disposizione .
Un caro saluto.
Dott.ssa Raffaella Caponi
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Buonasera,
se è arrivato al punto di voler ricontattare questi suoi "ex" amici è perchè la questione dentro di lei è rimasta in sospeso, portandola probabilmente ad avere delle difficoltà a relazionarsi nei contesti sociali con altre persone, per paura di nuove delusioni e con una scarsa fiducia di fondo. Il mondo sociale, le amicizie, sono fondamentali nel percorso di vita di ciascuno di noi e questa situazione le ha creato una grande sofferenza, che potrebbe però essere risolta andando a sciogliere alcuni nodi direttamente nel dialogo con queste persone. Se sente che questi avvenimenti le rendono particolarmente difficile avere nuove relazioni sociali potebbe essere utile un consulto con uno psicologo.
Resto a disposizione nel caso, in bocca al lupo.
dott.ssa Jessica Caglio
Buongiorno, posso comprendere la delusione provata rispetto alla reazione e alle azioni del suo amico. Le situazioni andrebbero affrontare, per poter fare chiarezza con se stessi e con gli altri. Certamente le cose potrebbero non andare come noi vorremmo, ma rimanere fermi per la paura che qualcosa non vada in positivo, cronicizza la nostra paura e insicurezza.
Solo parlando con loro, potrà avere conferma di ciò che pensano, tutto il resto è dettato da ipotesi, dal dare per scontato e dai suoi pensieri rimuginanti.
Iniziare un percorso psicologico potrebbe aiutarla non solo a fronteggiare le dinamiche emotive di questa situazione che la destabilizza, ma anche poter lavorare sull'assertività, sulla sicurezza personale e sulle strategie per affrontare le situazioni in modo più funzionale.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Buonasera.
Mi dispiace per il disagio che sta vivendo.
Ciò che scrive rappresenta una esperienza vissuta da molti suoi coetanei, soprattutto nel gruppo e in questi periodi post inizio pandemia.
A mio modesto parere, tuttavia, ciò che più conta è "perché " Lei soffra tanto per questa situazione ed il modo in cui si sia svolto l'accaduto tanto da essere indeciso se ricontattare i suoi ex amici volatilizzati oppure no.
Altro aspetto importante da comprendere sono il peso ed il significato che ha per Lei la solitudine (e riuscire a sopportarla in alcuni momenti) ed il rapporto sociale con i coetanei, ricorrendo anche ad un supporto psicologico che la possa aiutarla nel momento presente.

Buonasera. A mio avviso è difficile rispondere alla sua condivisione in modo esauriente attraverso questo spazio. Ad ogni modo sento di volerle restituire due cose in particolare. Da una parte potrebbe esser importante riflettere sulla possibilità di chiarire con gli amici a cui sono state riferite le menzogne dette sul suo conto, perché questo, al di la del fatto che voglia recuperare o meno con loro un rapporto d'amicizia, potrebbe avere un importante valore per sé, nel senso di riconoscersi il diritto di dire la sua verità e contrastare l'idea falsata che la persona di cui parla ha costruito e diffuso per lei. Dall'altra parte credo possa essere importante, come lei stesso dice, rivolgersi ad un/a professionista per avere un proprio spazio personale di esplorazione e di elaborazione di tutti i vissuti ed i sentimenti che sta vivendo in relazione all'esperienza descritta. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Gentile utente di mio dottore,

è difficile rispondere alla sua condivisione in modo esauriente attraverso questo spazio. Ad ogni modo iniziare una psicoterapia significherebbe avere uno spazio protetto per poter approfondire l' accaduto ma allo stesso tempo riflettere su cosa le fa vivere in una modalità poco serena le relazioni sociali. Molto probabilmente, quando parla di affidarsi ad un professionista da qui a breve, è forse perché ritiene questa la sua difficoltà principale di cui vuol prendersi cura, ancor prima di un eventuale chiarimento coi suoi amici.
Resto disponibile per un percorso anche on-line.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile Utente
il suo malessere merita una attenta riflessione. La sua vita relazionale è infatti molto importante per la realizzazione di una vita completa e soddisfacente.
In questo spazio non è possibile rispondere alla sua richiesta in modo esauriente.
Tuttavia, come spunto di riflessione, posso restituirle che il focus dovrebbe essere sul valore che apportiamo e riceviamo in tutto ciò che facciamo e su ciò che ci fa stare bene e in pace con noi stessi e con gli altri. Ed è la misura di ciò che è per noi è davvero importante oppure , al contrario, non lo è affatto.
In questo senso, la sua narrazione attenta e dettagliata e la decisione di richiedere un parere esperto, può essere l'inizio della sua presa di consapevolezza che Lei può e deve scegliere ciò che sente più in linea con la sua vita in questa fase storica.
Poter esplorare più nel dettaglio cosa sta vivendo e le sue modalità relazionali in generale e nel momento attuale le assicurerebbe maggior centratura rispetto al da farsi. Se volesse quindi percorrere questa strada di maggiore comprensione dei suoi bisogni, delle aspettative e delle eventuali difficoltà, un colloquio psicologico potrebbe essere un ulteriore passo avanti, verso l’individuazione in tempi brevi di risorse utili a recuperare il benessere cui ha diritto.
Se lo desidera, rimango a sua disposizione per un colloquio anche online.
Un caro saluto.
Dr.ssa Laura Tofani
Buonasera,
mentre leggevo la spiegazione del suo problema e anche delle domande che si pone in questo momento, ho immaginato che questa interruzione di rapporti di amicizia sia rimasta come qualcosa di aperto in lei. Quando ci portiamo dentro un vissuto sospeso questo ci condiziona molto nella vita quotidiana e probabilmente è ciò che è accaduto a lei nelle relazioni sociali. Tuttavia, ho immaginato che si senta pronto per affrontare questa tematica all'interno di uno spazio protetto dove poter esperire quello che ha vissuto e anche quello che vorrebbe esprimere. Farlo in un luogo protetto e privo di giudizio può renderla più sicuro nella vita reale. Le amicizie fanno parte della nostra rete sociale di supporto e se queste vengono a mancare possono rendere la persona più fragile nell'affrontare le problematiche della vita quotidiana e anche limitare esperienze di condivisione. Se lo desidera, resto a disposizione per un colloquio.
Un caro saluto!
Gentile ragazzo, essendo ormai passati diversi anni dall'accaduto, la cosa migliore da fare (a mio avviso) è quella di voltare pagina e godersi il presente.
Più ci dedichiamo al nostro benessere, infatti, più avremo la possibilità di incontrare persone nuove con cui poter stringere un'amicizia. È molto importante, a tal proposito, ripartire dalle attività che ci piacciono e ci danno gioia: può essere uno sport, un viaggio in un posto che ci attira o ci incuriosisce, frequentare un corso di meditazione, e tantissime altre cose ancora a seconda dei nostri gusti specifici. Dedicarci quanto più possibile a ciò che ci piace, ci consente non solo di riaccendere dentro di noi la gioia di vivere; ci consente anche di fare nuove amicizie all'interno di contesti affini alla nostra interiorità più profonda e autentica.
Spero di averle offerto uno spunto d'intuizione utile e, se vorrà, possiamo approfondire questo argomento all'interno di un colloquio, anche online
Un caro saluto
Dott.ssa Vanessa Tribuzi


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Salve,

apprezzo la tua sincerità nel condividere la tua situazione e le difficoltà che stai affrontando con il tuo passato gruppo di amici. Capisco che questa situazione possa essere fonte di confusione, dolore e insicurezza, e vorrei darti alcuni suggerimenti per affrontarla.

Prima di tutto, è importante riconoscere i tuoi sentimenti e dare spazio alle tue emozioni. Ciò che hai vissuto ha avuto un impatto significativo su di te, e può essere utile cercare un luogo sicuro in cui esplorare queste emozioni, come una terapia individuale. Uno psicologo o uno psicoterapeuta può aiutarti a comprendere meglio come hai vissuto questa situazione, e a sviluppare strategie per gestire il dolore e l'ansia che ne sono derivati.

Quanto alla decisione di ricontattare il tuo vecchio gruppo di amici, è importante riflettere attentamente su questa scelta. Prima di agire, considera quale potrebbe essere il tuo obiettivo: desideri ottenere una chiara comprensione dei fatti, cercare una risoluzione o semplicemente mettere a riposo questa questione? È anche importante considerare il tuo benessere emotivo e valutare se questo passo potrebbe portarti ulteriore dolore o turbamento.

Se decidi di intraprendere questa strada, potresti farlo in modo delicato e rispettoso, cercando un dialogo aperto con le persone coinvolte. Tuttavia, tieni presente che la risposta degli altri potrebbe variare e potrebbe non portare alla chiarezza che cerchi.

Ricorda che il tuo benessere è la priorità principale. Se ritieni che questa situazione stia influenzando negativamente la tua salute mentale, valuta seriamente l'opzione di rivolgerti a uno psicologo o uno psicoterapeuta per affrontare le tue emozioni, elaborare l'esperienza passata e costruire strategie per il tuo benessere futuro.

Ti auguro il meglio nel percorso che deciderai di intraprendere, e sappi che il cercare aiuto e il prenderti cura di te stesso sono passi importanti verso il miglioramento della tua situazione.

Cordiali saluti,
Ilaria
Buon pomeriggio.
Questa situazione che riguarda delle persone con cui ha avuto dei rapporti di amicizia noto che le causa disagio anche a distanza di quasi 3 anni.
Un percorso psicologico può essere utile anche per comprendere più dettagliatamente i motivi di tale malessere.
Resto a disposizione sia in presenza che online
Dott. Fabio Sebastiano Bellasio
Buongiorno, comprendo che la situazione che hai descritto sia stata logorante per te. Prima di intraprendere la terapia, potrebbe essere utile esplorare i sentimenti e le dinamiche che hai vissuto con il tuo gruppo di amici. Tuttavia, è importante considerare attentamente se ricontattare qualcuno del vecchio gruppo possa essere un passo positivo per te. Potrebbe essere utile discutere di questa situazione con un professionista per ottenere un supporto e una guida adeguati durante il tuo percorso di crescita personale. Rimango a disposizione in caso di dubbi o incertezze. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Gentile utente, dalle sue parole emerge un racconto in cui, benché sia protagonista, lei assuma un ruolo esterno ed estraneo ai fatti, come se fosse uno spettatore. Molte voci, molti fatti, che la riguardano, in cui la sua voce è assente. Lei ha "sempre riposto fiducia in un sentimento forte e virtuoso come l'amicizia" e, nonostante i suoi impegni formativi, si era mosso per festeggiare il suo amico, che poi si è allontanato senza dirle nulla. Forse ora sente di essere pronto per poter dare voce ai suoi pensieri?
Sarebbe opportuno valutare gli eventi in modo più approfondito.
La mia porta è sempre aperta
Dott.ssa Ilaria Ungheri

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