Buongiorno, non so se potete aiutarmi ma ci provo lo stesso. Stamattina mi ha chiamato la moglie di
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Buongiorno, non so se potete aiutarmi ma ci provo lo stesso.
Stamattina mi ha chiamato la moglie di un mio amico la quale sostiene che lui sia depresso e che abbia bisogno di aiuto. Ha iniziato da qualche settimana ad andare dallo psicologo. Mi ha raccontato che nell'ultimo periodo ha smesso di impegnarsi in qualsiasi cosa, passa le giornate sul divano e non collabora in alcun modo in casa, si sta isolando sempre di più e vive la vita con passività, inoltre ci sono stati diversi casi in cui è tornato a casa dopo essersi andato ad ubriacare da solo. Io mi sento in colpa per non essermi accorto di nulla e vorrei rimediare. Ho suggerito alla moglie di contattare il suo terapeuta o medico di base per consigliare cosa fare dato che lei pensa che lo psicologo non sia al corrente della situazione, ma la stessa moglie si rifiuta di fare questo genere di cose. Io posso fare qualcosa in merito? Devo convincere la moglie a informare i medici della sua situazione? Devo parlare con il mio amico? Devo io stesso contattare i dottori? Grazie per la pazienza e il vostro tempo.
Stamattina mi ha chiamato la moglie di un mio amico la quale sostiene che lui sia depresso e che abbia bisogno di aiuto. Ha iniziato da qualche settimana ad andare dallo psicologo. Mi ha raccontato che nell'ultimo periodo ha smesso di impegnarsi in qualsiasi cosa, passa le giornate sul divano e non collabora in alcun modo in casa, si sta isolando sempre di più e vive la vita con passività, inoltre ci sono stati diversi casi in cui è tornato a casa dopo essersi andato ad ubriacare da solo. Io mi sento in colpa per non essermi accorto di nulla e vorrei rimediare. Ho suggerito alla moglie di contattare il suo terapeuta o medico di base per consigliare cosa fare dato che lei pensa che lo psicologo non sia al corrente della situazione, ma la stessa moglie si rifiuta di fare questo genere di cose. Io posso fare qualcosa in merito? Devo convincere la moglie a informare i medici della sua situazione? Devo parlare con il mio amico? Devo io stesso contattare i dottori? Grazie per la pazienza e il vostro tempo.
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo il tuo amico. È sempre difficile vedere qualcuno a cui vogliamo bene soffrire e sentirsi impotenti nel poter aiutare. È importante che lei stia cercando di fare qualcosa per lui, anche solo chiedendo consigli e cercando informazioni su come agire al meglio. Lo psicologo o psicoterapeuta possono essere in grado di aiutare il tuo amico, fornendo un supporto professionale e un ambiente sicuro per esplorare i suoi pensieri e sentimenti. Tuttavia, se questo non è sufficiente, può essere utile coinvolgere anche il medico di base, che può valutare se è necessario un supporto farmacologico o altre forme di aiuto. Non sottovalutare l'importanza di essere presente per il tuo amico in questo momento difficile e di incoraggiarlo a cercare aiuto. Insieme, potete trovare una soluzione per affrontare al meglio la situazione.
Un caro saluto Dott.ssa Klarida Rrapaj
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Buonasera, quando vediamo qualcuno a cui vogliamo bene stare male può venirci l'ansia di aiutarlo il più in fretta possibile ma rischiamo di commettere degli errori e creare l'effetto opposto. Ognuno rispettando il suo ruolo può dare un aiuto diverso, lei in quanto amico può provare a stargli vicino e approfittare dei momenti di maggiore apertura per fargli sentire la sua vicinanza e dare qualche consiglio. La moglie potrebbe consigliargli o accompagnarlo da uno psichiatra per una eventuale terapia farmacologica.
Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso a vedere una persona a cui tiene soffrire. In più sembra aggiungersi del senso di colpa per non essersi accorto prima della situazione.
In queste situazioni ogni persona intorno a chi soffre può far qualcosa, mantenendo il suo ruolo e sostenendo nel suo caso il suo amico a livello affettivo, mostrandosi disponibile ad accogliere la sua sofferenza.
Prendere contatti col professionista potrebbe essere controproducente, poichè potrebbe percepirlo come una intromissione.
Le suggerirei di valutare, se la situazione dovesse farla soffrire eccessivamente, un consulto psicologico per sè al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse..
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
In queste situazioni ogni persona intorno a chi soffre può far qualcosa, mantenendo il suo ruolo e sostenendo nel suo caso il suo amico a livello affettivo, mostrandosi disponibile ad accogliere la sua sofferenza.
Prendere contatti col professionista potrebbe essere controproducente, poichè potrebbe percepirlo come una intromissione.
Le suggerirei di valutare, se la situazione dovesse farla soffrire eccessivamente, un consulto psicologico per sè al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse..
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Gentile utente, capisco bene che sia preoccupato per il suo amico. Quando qualcuno a cui teniamo soffre, vorremmo vederlo tornare a stare meglio il prima possibile, ma a volte ci vuole del tempo affinchè la sofferenza venga elaborata. Il mio consiglio è di farsi forza, di stare vicino al suo amico e alla moglie e di dare il tempo alla terapia da lui intrapresa di fare il suo corso.
Le sconsiglio di sostituirvi al diretto interessato nel parlare con il suo medico o con il suo terapeuta, è giusto che sia lui, con i suoi tempi, a parlare di ciò che lo fa stare male. E' già importante che abbia cercato aiuto rivolgendosi ad un terapeuta.
Se però lei sentisse il bisogno di parlare della preoccupazione per la situazione che il suo amico sta affrontando, potrebbe farle bene un consulto psicologico.
Resto a disposizione, anche online, se volesse approfondire la questione o avesse ulteriori domande da fare.
Cordiali saluti, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Le sconsiglio di sostituirvi al diretto interessato nel parlare con il suo medico o con il suo terapeuta, è giusto che sia lui, con i suoi tempi, a parlare di ciò che lo fa stare male. E' già importante che abbia cercato aiuto rivolgendosi ad un terapeuta.
Se però lei sentisse il bisogno di parlare della preoccupazione per la situazione che il suo amico sta affrontando, potrebbe farle bene un consulto psicologico.
Resto a disposizione, anche online, se volesse approfondire la questione o avesse ulteriori domande da fare.
Cordiali saluti, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Buonasera, quando una persona a noi vicina e a cui teniamo soffre è naturale sentire la spinta ad agire per aiutarlo. Talvolta si rischia però di muoversi con le migliori intenzioni, causando poi gli effetti peggiori.
Provi a stargli vicino per come riesce rimanendo nei panni di amico, senza sostituirsi a lui o alla moglie. Ci vuole un po' di pazienza. Se invece percepisce che questa situazione in qualche modo la aggrava, può pensare di ritagliarsi uno spazio di confronto con uno psicologo.
Rimango disponibile.
Dott.ssa Chiara Carraro
Provi a stargli vicino per come riesce rimanendo nei panni di amico, senza sostituirsi a lui o alla moglie. Ci vuole un po' di pazienza. Se invece percepisce che questa situazione in qualche modo la aggrava, può pensare di ritagliarsi uno spazio di confronto con uno psicologo.
Rimango disponibile.
Dott.ssa Chiara Carraro
Buongiorno, si percepisce da parte sua una forte preoccupazione e un desiderio di aiutare l'amico e rimediare al fatto di non essersi accorto del suo malessere. Le sconsiglio tuttavia assolutamente di contattare gli specialisti che si occupano di lui o di suggerire alla moglie di farlo. Ciò che può fare è invece cercare di essere presente per questo amico e di farlo sentire accolto, capito e ascoltato. Cordialmente, Dott.ssa Sofia Bonomi
Buongiorno
Di fronte agli altri e alle problematiche che coinvolgono gli altri noi ci sentiamo impotenti e questa constatazione può farci vivere sensi di colpa.
Io credo che quello che lei può fare è stare vicino al suo amico.
Non credo sia positivo contattare i medici e lo psicoterapeuta o lo psicologo che sta seguendo questa persona. Sarebbe un’intrusione al setting che potrebbe avere dei risvolti negativi quali la chiusura e il ritiro ulteriori del suo amico.
Gli specialisti che il suo amico dovrebbe contattare sono: lo psichiatra e lo psicologo specializzato in psicoterapia.
Un cordiale saluto
Di fronte agli altri e alle problematiche che coinvolgono gli altri noi ci sentiamo impotenti e questa constatazione può farci vivere sensi di colpa.
Io credo che quello che lei può fare è stare vicino al suo amico.
Non credo sia positivo contattare i medici e lo psicoterapeuta o lo psicologo che sta seguendo questa persona. Sarebbe un’intrusione al setting che potrebbe avere dei risvolti negativi quali la chiusura e il ritiro ulteriori del suo amico.
Gli specialisti che il suo amico dovrebbe contattare sono: lo psichiatra e lo psicologo specializzato in psicoterapia.
Un cordiale saluto
Gentile Utente, comprendo pienamente l'esigenza di sentirsi in dovere di fare qualcosa, ma a volte può essere necessario semplicemente esserci. Per una persona che sta attraversando un momento di difficoltà, sapere di avere il supporto delle persone care e qualcuno con cui potersi aprire può già fare una grande differenza. Vedrà che standogli vicino potrà pian piano rendersi conto autonomamente di quali siano le necessità del suo amico e di come potrà aiutarlo, potrebbe essere lui stesso ad un certo punto a comunicargliele. Anche se è doloroso vederlo soffrire, si ricordi che i cambiamenti richiedono tempo. Un caro saluto, Dott.ssa M. Benvenuti
Buongiorno, sicuramente è una situazione complessa su cui è bene riflettere. Il suo intento è quello di aiutare il suo amico che fortunatamente è già seguito da un collega. In queste situazioni la cosa migliore è quella di aiutare direttamente parlando con il suo amico, cercando di favorire il confronto con il suo psicologo. In alternativa se questo non portasse ad una spontanea apertura rispetto alla sintomatologia depressiva, sarebbe utile che un professionista seguisse o lei o la moglie del suo amico e che , in accordo con lo stesso i professionisti potessero mettersi in contatto. La invito a valutare quindi per lei o per la sua amica la possibilità di richiedere una consulenza psicologica qualora la situazione non dovesse evolvere in favore di un miglioramento. Un saluto, rinnovando la mia disponibilità.
Caro Utente, mi dispiace molto per quello che sta passando e la ringrazio per la sua condivisione. Vedere qualcuno a cui teniamo che soffre ci pone in una situazione di allerta e spesso ci porta ad agire in modo troppo frettoloso. Il suo amico è già seguito da un collega quindi sono certa che questi elementi affioreranno piano piani anche all’interno del percorso, bisogna avere un attimo di pazienza e fiducia nel professionista. Il mio consiglio è quello di farsi sentire vicino dal suo amico, quando non stiamo bene, il calore delle persone care può essere estremamente confortevole.
Rimango a disposizione, anche online, e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Rimango a disposizione, anche online, e le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Buongiorno, mi spiace molto per la situazione che sta vivendo il suo amico e anche per la sofferenza e la preoccupazione che sta provando lei in questo momento. Comprendo come tutto ciò sia complesso da vivere e come, allo stesso tempo, sia difficile per lei e la moglie del suo amico capire come muoversi in questa situazione. In virtù del rapporto amicale che lei ha con il suo amico, le suggerirei di provare a stargli vicino, sostenendolo e consigliandolo. Cerchi di evitare di essere troppo intrusivo perché il rischio potrebbe essere quello di innescare dinamiche per le quali il suo amico potrebbe sentirsi attaccato, arrivando ad allontanarsi anche da lei. Cerchi di confrontarsi con lui e di dargli una mano a capire che a volte è utile avvalersi anche di un aiuto a livello farmacologico. E' importante che il suo amico si senta sostenuto in questa fase di vita e arrivi alla consapevolezza di poter chiedere anche un ulteriore sostegno (tramite il MMG e lo psichiatra). Qualora ne avesse bisogno, rimango a disposizione. Augurando il meglio a lei e al suo amico, le porgo i più cordiali saluti. Dott.ssa Zenucchi Monica
Capisco bene la sua preoccupazione. Il ritiro di cui parla è un sintomo che può far capo a diverse ipotesi diagnostiche (depressione, distimia, spettro ansioso, disturbo dell'umore, disturbo da stress) ma rimane un semplice sintomo. Io non consiglio di invadere il terreno ed il rapporto tra il terapeuta del suo amico e lui. Anche se può sembrare di aiuto questo andrebbe a minare la relazione e la fiducia del suo amico che può avere risvolti ben peggiori. Mi limiterei a sostenerlo, ad indicargli vie di consulenza (csm, mmg, psichiatra) e di investire più nella terapia. Ma oltre non andrei
Salve, mi dispiace per la situazione che state vivendo e la ringrazio per aver esposto questa problematica. Spesso il percorso verso il cambiamento è fatto di passi avanti ed indietro, bisogna continuare nel percorso. La possibilità di stare vicino all'amico ed alla moglie potrebbe aiutarla a supportarlo ad essere lui stesso pronto a dire al proprio psicologo ciò che sta vivendo, sempre che già non l'abbia fatto!
Gentile utente, mi dispiace molto per la situazione che riporta rispetto al suo amico. Fortunatamente però, se quest' ultimo ha deciso di intraprendere un percorso psicologico, è consapevole egli stesso delle difficoltà che sta attraversando, e questo è già un ottimo indice del voler attivarai per apportare benessere nella sua vita. Potrà successivamente decidere di sua sponte o consigliato dalla moglie, di coinvolgere altre figure in questo processo di guarigione (quali medico di base o psichiatra). Comprendo il suo dispiacere nel non essersi accorto prima dello stato d'animo del suo amico, tuttavia deve considerare come aspetto positivo il fatto che egli sia già intervenuto autonomamente per provvedere al suo benessere: questo non le impedisce però di stargli vicino e farle percepire la sua presenza come amico. Resto a disposizione per qualsiasi necessità e le auguro una buona serata
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo il suo amico. è sempre difficile veder soffrire le persone a cui vogliamo bene, ci si sente impotenti e si ha la sensazione di non poter fare nulla di concreto per poter aiutare queste persone. Comprendo anche i suoi sensi di colpa nel non essersi accorto che il suo amico stesse passando un brutto momento. Il consiglio che mi sento di darle è quello di supportare il più possibile quest'uomo nelle sue scelte e di accompagnarlo in questo difficile percorso. Rimango a disposizione per qualunque chiarimento. Dott.ssa Veronica Savio
Gentile utente di mio dottore,
la depressione può esser trattata attraverso l'ausilio della psicoterapia e della farmacoterapia. I percorsi psicologici richiedono del tempo prima che possano produrre dei cambiamenti, ma nei casi in cui i sintomi sono invalidanti è auspicabile accompagnare il paziente anche attraverso un trattamento farmacologico antidepressivo. Per quest'ultimo il suo amico dovrebbe rivolgersi ad uno psichiatra. Provate a parlare con lo psicologo che lo ha preso in carico, magari avrà la possibilità di orientarvi in tal senso.
Cordiali Saluti
Dot. Diego Ferrara
la depressione può esser trattata attraverso l'ausilio della psicoterapia e della farmacoterapia. I percorsi psicologici richiedono del tempo prima che possano produrre dei cambiamenti, ma nei casi in cui i sintomi sono invalidanti è auspicabile accompagnare il paziente anche attraverso un trattamento farmacologico antidepressivo. Per quest'ultimo il suo amico dovrebbe rivolgersi ad uno psichiatra. Provate a parlare con lo psicologo che lo ha preso in carico, magari avrà la possibilità di orientarvi in tal senso.
Cordiali Saluti
Dot. Diego Ferrara
Gentilissimo, la depressione è un disagio psicologico che affetta non solo chi ne soffre ma il gruppo intorno alla persone, come lei stesso sta avendo modo di sperimentare. In questo caso mi sembra di capire che il suo amico stia già provvedendo ad attivarsi per una risoluzione, andando dallo psicologo. Dunque le preoccupazioni che adduce sono della moglie. C'è un po' di confusione in tutta la dinamica.
Per quanto riguarda lei direttamente, cosa si sente di fare? Gli amici sono sempre una risorsa importantissima, anche quando non ci sono problemi. Parlare con il suo amico, offrirgli una spalla, supporto, sostegno e vicinanza è sempre un ottimo movimento. Ascolti il suo amico, senta lui cosa le dice, cosa vorrebbe che facesse per lei. Comunichi in maniera diretta.
Io resto a disposizione per qualsiasi ulteriore dubbio e anche come supporto, dott.ssa Anastasia Giangrande
Per quanto riguarda lei direttamente, cosa si sente di fare? Gli amici sono sempre una risorsa importantissima, anche quando non ci sono problemi. Parlare con il suo amico, offrirgli una spalla, supporto, sostegno e vicinanza è sempre un ottimo movimento. Ascolti il suo amico, senta lui cosa le dice, cosa vorrebbe che facesse per lei. Comunichi in maniera diretta.
Io resto a disposizione per qualsiasi ulteriore dubbio e anche come supporto, dott.ssa Anastasia Giangrande
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
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Gentile utente, il suo rammarico è percepibile e comprensibile: vedere improvvisamente il proprio amico non essere più quello "di sempre" è sconvolgente e destabilizzante. Tuttavia, non si lasci travolgere dal senso di colpa e dal bisogno di "rimediare" o riparare ciò che avrebbe potuto o dovuto fare. In questo momento di dolore e difficoltà, cerchi di essere presente come amico per il suo amico, sostenendo anche la moglie che ha chiesto aiuto. In una fase critica come questa, una terapia farmacologica potrebbe aiutare a sostenere il suo amico nel percorso terapeutico. Non si sostituisca, ma resti accanto al suo amico affinchè possa sentirsi accompagnato in questo momento di profonda crisi.
Per eventuali altri dubbi, domande e chiarimenti, può contattarmi privatamente.
Dott.ssa Monica Giaquinto
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Dott.ssa Monica Giaquinto
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