Buongiorno, nel 2012 sono stato sottoposto a operazione di ernia inguinale che, anche quando non era
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Buongiorno, nel 2012 sono stato sottoposto a operazione di ernia inguinale che, anche quando non era ancora visibile, mi provocava forti dolori tali da non permettermi quasi di muovermi. Dopo l'operazione ho sempre avuto qualche fastidio (tipo lievi bruciori / punture di spilli nella zona dell'inguine) e parziale perdita di sensibilità, che mi erano stati preventivati.
Nel maggio 2020 ho però avuto un episodio di bruciore e fitte acute che si estendevano anche alla coscia e soprattutto a testicoli e pene, tali da farmi sospettare una recidiva dell'ernia. Dopo eco cute e sottocute negativa, un fisiatra mi ha diagnosticato un "semplice" problema all'iileopsoas che, di fatto, si è risolto poi da solo in un paio di mesi riprendendo l'attività fisica. A suo parere era dovuto alla sedentarietà del lockdown.
Il problema si è però ripetuto di recente, con fasi altrettanto acute: volevo capire se posso considerare questi sintomi "normali", magari dovuti alla ferita o alla presenza della retina di contenimento che generano occasionalmente un po' di infiammazione, oppure se visto che si sono ripetuti è consigliabile approfondire. Nel caso a che specialista è meglio rivolgersi?
Nel maggio 2020 ho però avuto un episodio di bruciore e fitte acute che si estendevano anche alla coscia e soprattutto a testicoli e pene, tali da farmi sospettare una recidiva dell'ernia. Dopo eco cute e sottocute negativa, un fisiatra mi ha diagnosticato un "semplice" problema all'iileopsoas che, di fatto, si è risolto poi da solo in un paio di mesi riprendendo l'attività fisica. A suo parere era dovuto alla sedentarietà del lockdown.
Il problema si è però ripetuto di recente, con fasi altrettanto acute: volevo capire se posso considerare questi sintomi "normali", magari dovuti alla ferita o alla presenza della retina di contenimento che generano occasionalmente un po' di infiammazione, oppure se visto che si sono ripetuti è consigliabile approfondire. Nel caso a che specialista è meglio rivolgersi?
Salve, la sintomatologia non è sicuramente normale e, soprattutto se recidiva, va indagata. Se il chirurgo ha escluso cause di sua pertinenza correlate all'ernia, e se la diagnosi di interessamento dello psoas è corretta, bisogna capire come mai lo psoas continua ad infiammarsi. In molti casi il problema è risolvibile con una fisioterapia mirata. Indicata visita fisiatrica.
Resto a disposizione.
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Pubalgia significa solo dolore in sede pubica. Molti possono essere infatti gli organi dolenti e quindi le cause di pubalgia. Tra queste l'ernia inguinale ma anche una patologia dell'anca come l'artrosi, una tendinopatia dell'adduttore, un accorciamento dell'ileopsoas e di altri muscoli su base posturale, una patologia del testicolo, una patologia linfonodale, una problematica del femorale e tanto altro ancora. Nel suo caso è bene escludere dapprima una recidiva dell'ernia ma poi anche tutte le altre cause. Un fisiatra con buona esperienza nella gestione del dolore pelvico inguinale può fare sicuramente al caso suo. Se la fa piacere, a titolo informativo, le consiglio di leggere due articoli divulgativi che ho scritto per la rivista "diagnosi e terapia" facilmente reperibile in rete: sul numero 4 del dicembre 2021 trova quello sul tema "DOLORE PELVICO PERINEALE CRONICO" mentre sul numero 1 del marzo 2022 quello sul tema "CRURALGIA". Può cosi farsi da solo un'idea sia di tutte le possibili cause sia delle possibili terapie.
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