Buongiorno, moglie secondo me esaurita fisicamente e mentalmente da quando è nato nostro figlio di 1
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Buongiorno, moglie secondo me esaurita fisicamente e mentalmente da quando è nato nostro figlio di 1 anno e poco più.
Sta male fisicamente (polsi e altro) e mentalmente, comportandosi male e accusandomi di ogni cosa anche a causa di un estremo nervosismo, ignorando anche il rispetto e essendo autoritaria fin dal primo giorno.
Weekend passati in suoi mutismo, ordini e nervosismo. Assenza di ogni altra comunicazione. A volte quando proprio esagera e non la sopporto devo risponderle per farle capire che sta esagerando e a volte così ha un barlume di consapevolezza.
Ha voluto lei ridursi così, nessuno gliel'ha chiesto. Io avrei avuto e avrei ancora molti più modi di aiutarla ma con le sue fissazioni e rigidità, le fobie di contaminazioni, di controllo, e il suo bianco/nero non è stato possibile.
La sua visione è che lei si immola e si è immolata per il bimbo e io nonostante le sue sofferenze ho pure qualcosa da dire (crescere un bimbo non dovrebbe essere un'esperienza condivisa??).
Io ritengo di essere e mi dicono che sono una persona estremamente paziente, buona ed equilibrata. Con istruzione e responsabilità anche sul lavoro.
Non gradisco né tollero più facilmente una persona autoritaria (solo lei ha sempre ragione e decide tutto), autoreferenziale che spesso manifesta disprezzo e che apre la bocca solo per 4 motivi: ordinare, criticare, disprezzare e lamentarsi.
Non ne vuole sapere di alcun tipo di terapia psicologica perché io sono il solo problema per lei ed è sicura che non farei ciò che direbbe lo psicologo. Apparentemente vede ancora una vita insieme ma io la vedo ben lontana.
Come si fa a uscire da una situazione così? Ci sarà l'asilo nido se si reggerà fino ad allora, ma cambierà qualcosa?
Onestamente non posso pensare a una vita così.
Quale è la via d'uscita meno sbagliata e meno dannosa? Con che tempistiche?
Grazie a tutti
Sta male fisicamente (polsi e altro) e mentalmente, comportandosi male e accusandomi di ogni cosa anche a causa di un estremo nervosismo, ignorando anche il rispetto e essendo autoritaria fin dal primo giorno.
Weekend passati in suoi mutismo, ordini e nervosismo. Assenza di ogni altra comunicazione. A volte quando proprio esagera e non la sopporto devo risponderle per farle capire che sta esagerando e a volte così ha un barlume di consapevolezza.
Ha voluto lei ridursi così, nessuno gliel'ha chiesto. Io avrei avuto e avrei ancora molti più modi di aiutarla ma con le sue fissazioni e rigidità, le fobie di contaminazioni, di controllo, e il suo bianco/nero non è stato possibile.
La sua visione è che lei si immola e si è immolata per il bimbo e io nonostante le sue sofferenze ho pure qualcosa da dire (crescere un bimbo non dovrebbe essere un'esperienza condivisa??).
Io ritengo di essere e mi dicono che sono una persona estremamente paziente, buona ed equilibrata. Con istruzione e responsabilità anche sul lavoro.
Non gradisco né tollero più facilmente una persona autoritaria (solo lei ha sempre ragione e decide tutto), autoreferenziale che spesso manifesta disprezzo e che apre la bocca solo per 4 motivi: ordinare, criticare, disprezzare e lamentarsi.
Non ne vuole sapere di alcun tipo di terapia psicologica perché io sono il solo problema per lei ed è sicura che non farei ciò che direbbe lo psicologo. Apparentemente vede ancora una vita insieme ma io la vedo ben lontana.
Come si fa a uscire da una situazione così? Ci sarà l'asilo nido se si reggerà fino ad allora, ma cambierà qualcosa?
Onestamente non posso pensare a una vita così.
Quale è la via d'uscita meno sbagliata e meno dannosa? Con che tempistiche?
Grazie a tutti
Buonasera, la situazione che descrive sembra abbastanza grave, per lei ma soprattutto per il bambino che si trova - senza i mezzi di noi adulti di rappresentazione e simbolizzazione della realtà - immerso in una realtà che appare dal suo racconto rabbiosa e carica di nervosismo. Sarebbe davvero il caso cercare un aiuto psicologico che possa sostenere lei e sua moglie (che evidentemente sta esprimendo una grande sofferenza). Forse può provare a proporre la cosa in questi termini? Capisco la sua rabbia, ma accogliere un disagio piuttosto che lottare è forse l'unico modo per riaprire la strada al dialogo.
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentilissimo, grazie anzitutto per aver qui condiviso...
Sicuramente, la nascita di un figlio è un evento parecchio impegnativo, e le donne sono (da un punto di vista ormonale, e quindi anche psicologico) parecchio suscettibili, anche nel post partum...
Certo, non si può obbligare nessuno alla cura (intesa anche in termini psicologici ed esistenziali): detto ciò, mi sento di suggerirle di valutare (eventualmente) un percorso (anche solo di sostegno psicologico) su di sé, per far fronte ad una situazione nuova come quella che sta vivendo...
Credo che questa sia la direzione in cui potersi muovere al momento...
Resto a disposizione (anche online)
Cordialmente,
Dr E. Nola
Sicuramente, la nascita di un figlio è un evento parecchio impegnativo, e le donne sono (da un punto di vista ormonale, e quindi anche psicologico) parecchio suscettibili, anche nel post partum...
Certo, non si può obbligare nessuno alla cura (intesa anche in termini psicologici ed esistenziali): detto ciò, mi sento di suggerirle di valutare (eventualmente) un percorso (anche solo di sostegno psicologico) su di sé, per far fronte ad una situazione nuova come quella che sta vivendo...
Credo che questa sia la direzione in cui potersi muovere al momento...
Resto a disposizione (anche online)
Cordialmente,
Dr E. Nola
Gentile Utente, comprendo il disagio che sta vivendo in questo momento. La nascita di un figlio comporta sempre dei cambiamenti importanti e un riassestamento del sistema familiare per trovare un nuovo equilibrio. Tutte le attenzioni vengono riversate sul bambino perdendo di vista la coppia e soprattutto la comunicazione al suo interno. Potrebbe chiedere un consulto psicologico per elaborare i suoi vissuti, che in questo momento non vengono considerati da sua moglie, e un modo per comunicare i suoi bisogni e ricoprire un ruolo nella crescita di suo figlio. Resto a disposizione, Dott.ssa Marina Colangelo
Gentile utente, grazie per aver condiviso il Suo vissuto.
La situazione che racconta appare molto sofferente da parte di tutti. Spesso quando siamo molto sofferenti non vediamo altre possibilità d'azione e ci sentiamo bloccati in una situazione.
Un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarla a cogliere nuove possibilità d'azione, nell'ottica sia della relazione di coppia che nel ruolo genitoriale.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Elisa Maria Sini Bottelli
La situazione che racconta appare molto sofferente da parte di tutti. Spesso quando siamo molto sofferenti non vediamo altre possibilità d'azione e ci sentiamo bloccati in una situazione.
Un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarla a cogliere nuove possibilità d'azione, nell'ottica sia della relazione di coppia che nel ruolo genitoriale.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Elisa Maria Sini Bottelli
Buongiorno caro utente,
le rispondo nonostante i colleghi le abbiano già dato quelli che, a mio avviso, sono suggerimenti importanti.
Diventare genitori è senz'altro, come anche lei dice, una questione che riguarda la coppia e che porta con sé molti cambiamenti: non si è più in due, tanto per iniziare, ma c'è un terzo che richiede tutte le attenzioni ed energie che prima magari erano destinati al partner; si rientra in contatto con la propria esperienza di bambini; si pensa a che tipo di genitore voler essere o poter essere, ecc. Questo col primo figlio è un mondo tutto nuovo. Non tutti riescono ad accogliere i grandi cambiamenti con spirito positivo, capita molto spesso che anche le persone più risolute e coraggiose si lascino travolgere dal dolore e dallo smarrimento e accusino una sofferenza che chi è accanto risente fortemente.
Credo che, per fare il bene del bambino ma anche del vostro legame, sia utile che voi ne possiate discutere assieme ad un professionista; l'ideale sarebbe poter procedere con un percorso di coppia.
Forse sua moglie, sentendosi compresa nella difficoltà e supporata dalla sua presenza (non "spedita" da qualcuno che "la curi") potrebbe riuscire ad accogliere la proposta.
Non si lasci spaventare, è molto probabile che questo cambiamento di sua moglie si possa risolvere lavorando insieme; ma tuttavia non temporeggi ancora a lungo. Provi dolcemente a spiegare che la vede in difficoltà e che di conseguenza lo è anche lei, che avete bisogno entrambi di aiuto per dipanare una matassa che altrimenti rischia di ingrovigliarvi sempre più dolorosamente.
Per altri chiarimenti o per una consulenza, anche di coppia, sono a vostra disposizione.
Cordialmente,
dott.ssa Sara Gigli
le rispondo nonostante i colleghi le abbiano già dato quelli che, a mio avviso, sono suggerimenti importanti.
Diventare genitori è senz'altro, come anche lei dice, una questione che riguarda la coppia e che porta con sé molti cambiamenti: non si è più in due, tanto per iniziare, ma c'è un terzo che richiede tutte le attenzioni ed energie che prima magari erano destinati al partner; si rientra in contatto con la propria esperienza di bambini; si pensa a che tipo di genitore voler essere o poter essere, ecc. Questo col primo figlio è un mondo tutto nuovo. Non tutti riescono ad accogliere i grandi cambiamenti con spirito positivo, capita molto spesso che anche le persone più risolute e coraggiose si lascino travolgere dal dolore e dallo smarrimento e accusino una sofferenza che chi è accanto risente fortemente.
Credo che, per fare il bene del bambino ma anche del vostro legame, sia utile che voi ne possiate discutere assieme ad un professionista; l'ideale sarebbe poter procedere con un percorso di coppia.
Forse sua moglie, sentendosi compresa nella difficoltà e supporata dalla sua presenza (non "spedita" da qualcuno che "la curi") potrebbe riuscire ad accogliere la proposta.
Non si lasci spaventare, è molto probabile che questo cambiamento di sua moglie si possa risolvere lavorando insieme; ma tuttavia non temporeggi ancora a lungo. Provi dolcemente a spiegare che la vede in difficoltà e che di conseguenza lo è anche lei, che avete bisogno entrambi di aiuto per dipanare una matassa che altrimenti rischia di ingrovigliarvi sempre più dolorosamente.
Per altri chiarimenti o per una consulenza, anche di coppia, sono a vostra disposizione.
Cordialmente,
dott.ssa Sara Gigli
Gentilissimo, l'arrivo di un figlio crea un "nuovo mondo" e gli equilibri fino a allora esistenti sono da reinventare. Spesso le fatiche della maternità (o peggio baby blues, depressioni post partum..) portano a rendere le neo mamme nervose e insofferenti e a volte cieche nei confronti dei bisogni del partner.
In qualità di psicologa che si è spesso occupata di temi perinatali vorrei poterle offrire il mio aiuto nel comprendere la sua figura di neo padre e capire come supportare insieme sua moglie al meglio.
Mi contatti per un consulto online.
In qualità di psicologa che si è spesso occupata di temi perinatali vorrei poterle offrire il mio aiuto nel comprendere la sua figura di neo padre e capire come supportare insieme sua moglie al meglio.
Mi contatti per un consulto online.
Buongiorno,
Non ha pensato di andare lei in terapia? Il contesto cambia se cambia anche un singolo elemento.
Cordialmente
Non ha pensato di andare lei in terapia? Il contesto cambia se cambia anche un singolo elemento.
Cordialmente
Buona sera, la situazione mi sembra piuttosto al limite... varrebbe davvero la pena chiedere un supporto psicologico che possa aiutare a ridurre la sofferenza e la tensione che "girano" nel vostro spazio familiare, spazio dove ora è presente anche vostro figlio, per il quale queste dinamiche potrebbero risultare molto disturbanti.
Ci provi lei, se sua moglie non è favorevole. Questo passo potrebbe permetterle, oltre che di chiarire i suoi pensieri e vissuti, anche di innescare un possibile cambiamento a livello di coppia e familiare.
Un saluto
Ci provi lei, se sua moglie non è favorevole. Questo passo potrebbe permetterle, oltre che di chiarire i suoi pensieri e vissuti, anche di innescare un possibile cambiamento a livello di coppia e familiare.
Un saluto
Salve, l'arrivo di un bambino modifica completamente l'equilibrio e i rapporti dei genitori. Il comportamento di sua moglie che ci racconta deve essere analizzato nelle sedi giuste al fine di comprenderne meglio le motivazioni. Il bambino dovrebbe essere per voi motivo di gioia anche se estremamente impegnativo e forse la signora si sente caricata da troppe responsabilità. Rivolgetevi a uno psicologo che vi consentirà di esternare le vostre paure, preoccupazioni e malesseri al fine di trovare il giusto e sereno equilibrio per voi e soprattutto per il bambino. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno,
la nascita, il puerperio, il parto, sono tutti eventi che nella vita di una donna e di una coppia, possono rompere l'equilibrio che si era creato. La chiave spesso sta nel cercare il nuovo equilibrio. Le donne hanno bisogno di tempo per entrare nell'ottica di "donna madre" oltre che "donna compagna, donna piacente, donna in carriera" o che dir si voglia. Si tratta di rivestire un nuovo ruolo che però non annulli i precedenti, si tratta di accogliere una nuova vita e di trasformare la "coppia" in "famiglia".
E' un processo difficile, ma molto comune.
Vi suggerirei un percorso di coppia di sostegno alla genitorialità, oppure individuale per entrambi, ma sempre se la sua compagna si sente di farlo.
Un qualsiasi percorso deve essere voluto per poter volgere ad una soluzione.
Spero di esserle stata utile
cordiali saluti
dott.ssa Veronica Cascone
studio di psicologia online
la nascita, il puerperio, il parto, sono tutti eventi che nella vita di una donna e di una coppia, possono rompere l'equilibrio che si era creato. La chiave spesso sta nel cercare il nuovo equilibrio. Le donne hanno bisogno di tempo per entrare nell'ottica di "donna madre" oltre che "donna compagna, donna piacente, donna in carriera" o che dir si voglia. Si tratta di rivestire un nuovo ruolo che però non annulli i precedenti, si tratta di accogliere una nuova vita e di trasformare la "coppia" in "famiglia".
E' un processo difficile, ma molto comune.
Vi suggerirei un percorso di coppia di sostegno alla genitorialità, oppure individuale per entrambi, ma sempre se la sua compagna si sente di farlo.
Un qualsiasi percorso deve essere voluto per poter volgere ad una soluzione.
Spero di esserle stata utile
cordiali saluti
dott.ssa Veronica Cascone
studio di psicologia online
Salve,
mi spiace per la situazione ma purtroppo la presenza del figlio influenza fortemente ogni azione e ogni pensiero che facciamo, dunque è davvero dura in questo caso. Una persona non può essere costretta ad andare in terapia, dunque se da parte tua (do il tu per comodità e chiarezza) c'è comunicazione chiara e precisa l'altra persona può almeno capire come ti senti. Detto questo se l'altra persona continua a non comprendere i propri errori credo sia giusto farle capire che così non può continuare. Ricordo che una separazione non è così traumatica per un figlio appena nato, mentre lo è per un bambino in età scolare. Ma soprattutto è traumatico avere genitori che litigano costantemente vivendo sotto lo stesso tetto.
Buona fortuna.
mi spiace per la situazione ma purtroppo la presenza del figlio influenza fortemente ogni azione e ogni pensiero che facciamo, dunque è davvero dura in questo caso. Una persona non può essere costretta ad andare in terapia, dunque se da parte tua (do il tu per comodità e chiarezza) c'è comunicazione chiara e precisa l'altra persona può almeno capire come ti senti. Detto questo se l'altra persona continua a non comprendere i propri errori credo sia giusto farle capire che così non può continuare. Ricordo che una separazione non è così traumatica per un figlio appena nato, mentre lo è per un bambino in età scolare. Ma soprattutto è traumatico avere genitori che litigano costantemente vivendo sotto lo stesso tetto.
Buona fortuna.
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso la sua fatica. L'arrivo di un figlio cambia nettamente le dinamiche della coppia, arrivando a volte a creare delle difficoltà all'interno di questa. Sicuramente è controproducente costringere una persona ad andare dallo psicologo, la percepirebbe una perdita di tempo e non ne gioverebbe la persona stessa. Meglio farle capire che effettivamente un problema c'è, capisco che dal canto suo è difficile far capire all'altro che effettivamente c'è un problema. Prima di pensare a soluzioni più drastiche e sicuramente più dolorose per lei e per sua moglie, le consiglio un consulto psicologico, anche online, per aiutarla ad affrontare meglio la situazione e capire quali sono le migliori strategie per gestire la situazioni. Ma soprattutto, il consulto psicologico può aiutarla a capire che decisione prendere, in funzione del proprio benessere e di quello di suo figlio. Rimango a disposizione per qualsiasi cosa, anche online. Buona giornata, Dott.ssa Pizzinato
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Buonasera, come lei giustamente comprende la nascita di un bambino richiede un riorientamento e una riorganizzazine, laddove alla dinamica apparentemente lineare della coppia improvvisamente si passa alla più complessa dinamica familiare, nella quale ognuno apporta qualcosa che modifica il sentire degli altri componenti il nucleo familiare (anche un neonato influenza il mondo a lui circostante). Inoltre il sentimento di forte responsabilità che l'arrivo di un bambino genera in un genitore può determinare sentimenti di inadeguatezza, frustrazione, incompresione per e da parte del partner. Considero saggia la proposta di una terapia di coppia, un luogo non giudicante dove entrambi possiate trovare uno spazio di confronto e dialogo fondamentale in questo momento delicato per proteggere il vostro rapporto e comprendere la nuova dinamica. Potrebbe proporre a sua moglie un iniziale dialogo conoscitivo, eventualmente anche online. Mi trova disponibile se lo desidera. Un caro saluto.
Mi dispiace sentire che stai vivendo una situazione così difficile con tua moglie. È importante riconoscere che la maternità può essere un periodo molto stressante e impegnativo per molte donne, e alcune possono sperimentare un esaurimento fisico e mentale. Tuttavia, è anche essenziale mantenere una comunicazione aperta e rispettosa all'interno della relazione.
Prima di tutto, cerca di trovare un momento tranquillo per parlare con tua moglie e condividere le tue preoccupazioni in modo calmo e compassionevole. Esprimi come ti senti senza accusarla direttamente, ma piuttosto condividendo le tue osservazioni e i tuoi sentimenti. Cerca di ascoltare anche la sua prospettiva e comprendere le sue esperienze e i suoi sentimenti. La comunicazione aperta e rispettosa può aiutare a superare le difficoltà nella relazione.
Se tua moglie è riluttante ad accettare l'aiuto di uno psicologo, potresti suggerirle altre forme di supporto, come gruppi di sostegno per genitori o consulenze familiari. Questi possono fornire uno spazio sicuro per condividere le esperienze, ricevere consigli e ottenere sostegno da altre persone che si trovano nella stessa situazione.
Riguardo all'asilo nido, potrebbe essere un'opportunità per tua moglie di avere del tempo per se stessa e dedicarsi al proprio benessere. Può essere un'occasione per cercare un equilibrio tra le esigenze della famiglia e il bisogno di prendersi cura di sé stessa. Tuttavia, è importante sottolineare che l'asilo nido da solo potrebbe non risolvere completamente i problemi che state affrontando nella vostra relazione. È fondamentale affrontare le dinamiche di coppia e trovare un terreno comune in cui entrambi possiate sentirvi sostenuti e compresi.
La via d'uscita da questa situazione richiederà impegno, pazienza e lavoro di squadra da entrambe le parti. È possibile che il cambiamento richiederà del tempo, ma è importante fare ciò che è meglio per te e per la tua felicità a lungo termine. Se, nonostante gli sforzi, la situazione non migliora e ti senti insoddisfatto della relazione, potrebbe essere necessario valutare la possibilità di prendere decisioni più drastiche, come una separazione. Tuttavia, è sempre consigliabile cercare il supporto di uno psicologo o di un consulente di coppia per esplorare queste opzioni in modo più approfondito e prendere decisioni consapevoli.
Ricorda che ogni situazione è unica e le tempistiche e le scelte dipenderanno dalle vostre circostanze personali. Cerca di prenderti cura di te stesso e di trovare un equilibrio tra le tue esigenze e quelle della tua famiglia.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione, e spero di sentirla presto!
Prima di tutto, cerca di trovare un momento tranquillo per parlare con tua moglie e condividere le tue preoccupazioni in modo calmo e compassionevole. Esprimi come ti senti senza accusarla direttamente, ma piuttosto condividendo le tue osservazioni e i tuoi sentimenti. Cerca di ascoltare anche la sua prospettiva e comprendere le sue esperienze e i suoi sentimenti. La comunicazione aperta e rispettosa può aiutare a superare le difficoltà nella relazione.
Se tua moglie è riluttante ad accettare l'aiuto di uno psicologo, potresti suggerirle altre forme di supporto, come gruppi di sostegno per genitori o consulenze familiari. Questi possono fornire uno spazio sicuro per condividere le esperienze, ricevere consigli e ottenere sostegno da altre persone che si trovano nella stessa situazione.
Riguardo all'asilo nido, potrebbe essere un'opportunità per tua moglie di avere del tempo per se stessa e dedicarsi al proprio benessere. Può essere un'occasione per cercare un equilibrio tra le esigenze della famiglia e il bisogno di prendersi cura di sé stessa. Tuttavia, è importante sottolineare che l'asilo nido da solo potrebbe non risolvere completamente i problemi che state affrontando nella vostra relazione. È fondamentale affrontare le dinamiche di coppia e trovare un terreno comune in cui entrambi possiate sentirvi sostenuti e compresi.
La via d'uscita da questa situazione richiederà impegno, pazienza e lavoro di squadra da entrambe le parti. È possibile che il cambiamento richiederà del tempo, ma è importante fare ciò che è meglio per te e per la tua felicità a lungo termine. Se, nonostante gli sforzi, la situazione non migliora e ti senti insoddisfatto della relazione, potrebbe essere necessario valutare la possibilità di prendere decisioni più drastiche, come una separazione. Tuttavia, è sempre consigliabile cercare il supporto di uno psicologo o di un consulente di coppia per esplorare queste opzioni in modo più approfondito e prendere decisioni consapevoli.
Ricorda che ogni situazione è unica e le tempistiche e le scelte dipenderanno dalle vostre circostanze personali. Cerca di prenderti cura di te stesso e di trovare un equilibrio tra le tue esigenze e quelle della tua famiglia.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
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Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso allo stato emotivo di sua moglie, unito alle difficoltà che l'arrivo di un figlio comporta.
La gravidanza e il post-partum sono molto debilitanti per l'organismo femminile e alcuni disequilibri ormonali possono ripercuotersi anche sugli atteggiamenti di sua moglie. Una terapia di coppia potrebbe aiutare, ma dato che la signora non sembra volerlo, potreste pensare di rivolgervi a un esperto di età evolutiva che curi in primis il benessere di vostro figlio (che risentirà del clima in casa per quanto piccolo), lavorando anche con voi genitori sulla sua cura.
Le suggerirei, inoltre, di valutare un consulto psicologico personale al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, per avere anche lei uno spazio sicuro di sfogo e condivisione.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
La gravidanza e il post-partum sono molto debilitanti per l'organismo femminile e alcuni disequilibri ormonali possono ripercuotersi anche sugli atteggiamenti di sua moglie. Una terapia di coppia potrebbe aiutare, ma dato che la signora non sembra volerlo, potreste pensare di rivolgervi a un esperto di età evolutiva che curi in primis il benessere di vostro figlio (che risentirà del clima in casa per quanto piccolo), lavorando anche con voi genitori sulla sua cura.
Le suggerirei, inoltre, di valutare un consulto psicologico personale al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, per avere anche lei uno spazio sicuro di sfogo e condivisione.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Mi dispiace sentire delle difficoltà che stai affrontando nella tua relazione, specialmente dopo la nascita di vostro figlio. La situazione che descrivi suona complessa e carica di stress, sia per te che per tua moglie. Ecco alcuni passaggi che potresti considerare per cercare di migliorare la situazione:
Comunicazione Aperta ed Empatica: Cerca di creare un ambiente in cui sia possibile una comunicazione aperta e onesta. Esprimi le tue preoccupazioni e sentimenti in modo chiaro ma empatico. Ascolta attivamente e cerca di comprendere il punto di vista di tua moglie.
Considerare il Supporto Professionale: Anche se tua moglie è riluttante, proporre una terapia di coppia potrebbe essere utile. Un terapeuta può aiutare entrambi a navigare nelle difficoltà e a migliorare la comunicazione. Potresti anche considerare di parlare con un terapeuta da solo per gestire i tuoi sentimenti e stress.
Riconoscere i Segni di Esaustione: La maternità può essere estremamente sfiancante, sia fisicamente che mentalmente. Riconoscere i segni di esaurimento in tua moglie può aiutare a comprendere il suo comportamento e trovare modi per supportarla.
Condivisione delle Responsabilità Parentali: Assicurati che le responsabilità legate alla cura del bambino siano equamente distribuite. Discuti modi in cui puoi aiutare di più o alleggerire il carico di tua moglie.
Valutare il Supporto Esterno: Se possibile, cercate aiuto esterno come babysitter, famiglia o amici che possano offrire supporto pratico e emotivo.
Focus sul Benessere Personale: È importante che entrambi prendiate cura del vostro benessere personale. Ciò include dedicare del tempo alle attività che vi piacciono, riposarsi adeguatamente e mantenere uno stile di vita sano.
Riflettere sulle Dinamiche della Relazione: Considera come le dinamiche della tua relazione possano aver contribuito alla situazione attuale. Rifletti su come potresti essere coinvolto e cosa potresti fare per migliorare la situazione.
Stabilire Limiti Sani: È importante stabilire limiti sani nella relazione, soprattutto se ci sono comportamenti di disprezzo o mancanza di rispetto.
Valutare il Futuro della Relazione: Se la situazione non migliora e continua a influire negativamente su di te e sulla tua famiglia, potrebbe essere necessario valutare il futuro della relazione. In questi casi, è importante considerare la possibilità di una consulenza legale per comprendere le opzioni e proteggere i diritti di tutti i coinvolti, inclusi i bambini.
Tempistiche: Non c'è una tempistica precisa per queste situazioni. Ogni relazione è unica, e le decisioni vanno prese in base alla dinamica specifica e al benessere individuale.
Ricorda che prendere decisioni in situazioni familiari complesse può essere molto difficile. È importante cercare supporto e consigli da professionisti qualificati quando necessario.
Comunicazione Aperta ed Empatica: Cerca di creare un ambiente in cui sia possibile una comunicazione aperta e onesta. Esprimi le tue preoccupazioni e sentimenti in modo chiaro ma empatico. Ascolta attivamente e cerca di comprendere il punto di vista di tua moglie.
Considerare il Supporto Professionale: Anche se tua moglie è riluttante, proporre una terapia di coppia potrebbe essere utile. Un terapeuta può aiutare entrambi a navigare nelle difficoltà e a migliorare la comunicazione. Potresti anche considerare di parlare con un terapeuta da solo per gestire i tuoi sentimenti e stress.
Riconoscere i Segni di Esaustione: La maternità può essere estremamente sfiancante, sia fisicamente che mentalmente. Riconoscere i segni di esaurimento in tua moglie può aiutare a comprendere il suo comportamento e trovare modi per supportarla.
Condivisione delle Responsabilità Parentali: Assicurati che le responsabilità legate alla cura del bambino siano equamente distribuite. Discuti modi in cui puoi aiutare di più o alleggerire il carico di tua moglie.
Valutare il Supporto Esterno: Se possibile, cercate aiuto esterno come babysitter, famiglia o amici che possano offrire supporto pratico e emotivo.
Focus sul Benessere Personale: È importante che entrambi prendiate cura del vostro benessere personale. Ciò include dedicare del tempo alle attività che vi piacciono, riposarsi adeguatamente e mantenere uno stile di vita sano.
Riflettere sulle Dinamiche della Relazione: Considera come le dinamiche della tua relazione possano aver contribuito alla situazione attuale. Rifletti su come potresti essere coinvolto e cosa potresti fare per migliorare la situazione.
Stabilire Limiti Sani: È importante stabilire limiti sani nella relazione, soprattutto se ci sono comportamenti di disprezzo o mancanza di rispetto.
Valutare il Futuro della Relazione: Se la situazione non migliora e continua a influire negativamente su di te e sulla tua famiglia, potrebbe essere necessario valutare il futuro della relazione. In questi casi, è importante considerare la possibilità di una consulenza legale per comprendere le opzioni e proteggere i diritti di tutti i coinvolti, inclusi i bambini.
Tempistiche: Non c'è una tempistica precisa per queste situazioni. Ogni relazione è unica, e le decisioni vanno prese in base alla dinamica specifica e al benessere individuale.
Ricorda che prendere decisioni in situazioni familiari complesse può essere molto difficile. È importante cercare supporto e consigli da professionisti qualificati quando necessario.
Buonasera, l'arrivo di un figlio è sicuramente un momento di intenso cambiamento, sia personale, sia di coppia. Lei esprime un certo disagio nel modo di affrontare la maternità che ha sua moglie che (mi pare di comprendere) mette lei al secondo piano come genitore. Potrebbe essere il caso di chiarire insieme le vostre reciproche aspettative per comprendere se ci sia un'apertura verso la prospettiva dell'altro. Oppure potrebbe approfondire il suo disagio per capire come investire nella sua relazione.
Francesca Cilento
Francesca Cilento
Buongiorno, l'arrivo di un figlio dovrebbe essere uno dei momenti più belli della vita di ogni individuo, purtroppo non sempre è così. Porta con se tantissimi cambiamenti che, inevitabilmente, ricadono sulla coppia e sul singolo. Depressione post-partum che è stata sottovalutata?
Forse non eravate pronti a trasformare la coppia in triade? Troppe aspettative che alla fine non corrispondono alla vita che vi eravate prefissati di vivere? sono tutte domande a cui bisognerebbe dare risposta ma con l'aiuto ed il supporto di un professionista. Soprattutto iniziando dal bambino.
Dott.ssa Marika Caruana
Forse non eravate pronti a trasformare la coppia in triade? Troppe aspettative che alla fine non corrispondono alla vita che vi eravate prefissati di vivere? sono tutte domande a cui bisognerebbe dare risposta ma con l'aiuto ed il supporto di un professionista. Soprattutto iniziando dal bambino.
Dott.ssa Marika Caruana
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- Buongiorno, mio fratello ha 42anni e sono sicura abbia un disturbo psichiatrico. Dall'università ha iniziato ad avere comportamenti e modi di ragionare strani e assurdi, ha perso i suoi amici dell'adolescenza e ha iniziato a diventare sempre più asociale, anche perché non ha mai avuto un lavoro stabile,…
- Buongiorno, ho fatto una cura di circa una ventina di giorni assumendo pregabalin. Con la sospensione, più o meno due giorni dopo, mi sono accorta di non riuscire più a distinguere perfettamente i sapori, e dopo poco ho accusato i sintomi della derealizzazione, ancora presenti. Come mi devo comportare?…
- Buongiorno vorrei sapere se il medico specialista psichiatra siccome sono in malattia e ho una visita con lo specialista successivamente dopo la diagnosi può rilasciare continuità del certificato di malattia qualora sia necessario Grazie
- Buonasera Ho una sorella di 60 anni oligofrenica dall età di 4 mesi..di vita... non genetica sta bene non fa terapia ..l unica cosa soffre soprattutto d estate di pressione bassa la massima a volte raggiunge 80...qualke goccia di gutron anche se il cardiologo non lo permette...ma frequenta un centro…
- Buongiorno, mio fratello sta prendendo antabuse , ma continua a bere, non è che esiste un deterrente all' antabuse?
- Salve dottore, vorrei sapere quanto durano I sintomi da astinenza di fluvomaxina. L ho sospesa da due mesi , ho ancora sintomi più leggeri rispetto a un mese fa. Sudorazione, vampate di calore, stanchezza, umore un po basso, senso di tremore come avessi la febbre, sensazione di essere elettrica, questi…
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