Buongiorno, mio padre di 78 anni è bipolare e negli ultimi due anni ha avuto un peggioramento del su
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Buongiorno, mio padre di 78 anni è bipolare e negli ultimi due anni ha avuto un peggioramento del suo disturbo che ha avuto fasi acute preoccupanti. Ora è in cura con 10 goccie di Aloperidolo la sera più due pastiglie di Quetiapina 25 mg. Vi scrivo perché da giugno mio padre ha avuto un progressivo peggioramento motorio, trascina i piedi, fa fatica a fare le attività più semplici. Non ha fame, è dimagrito notevolmente e non riesce a dormire. Potete aiutarmi a capire se è l'effetto collaterale dei farmaci e se qualcosa nella cura è da rivedere? Lo psichiatra ha detto semplicemente di aumentare le pastiglie di quetiapina a tre.
In un uomo ormai anziano le cause di alterazione psichica sono spesso determinate da condizioni organiche che non sono da sottovalutare, per cui consiglio di effettuare esami ematici, valutare eventuale peggioramento di patologie già preesistenti. La sintomatologia descritta potrebbe essere data da effetti collaterali ma meglio escludere vasi organico-funzionali. Fondamentale dunque la visita da uno psichiatra o da geriatra esperto. Cordiali Saluti
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Buongiorno, l’aloperidolo può dare effetti collaterali motori (rigidità, impaccio), però non tutto è psichiatria. La perdita di peso va indagata, può avere molteplici motivi. Anche le difficoltà motorie devono essere messe in diagnosi differenziale con eventuali effetti collaterali da aloperidolo. Le alterazioni del ritmo sonno veglia possono anch’esse avere origine “organica”. Degli esami ematici di base, a cui aggiungerne altri mirati, possono già fornire un indirizzo, così come indagini di imaging. Valutare anche bene se vi sia un decadimento cognitivo oltre al disturbo bipolare, perché può portare ad inquadrare più difficilmente le varie fasi dell’umore, di cui bisogna tener conto. Anche l’età di esordio di un disturbo bipolare può essere indicativo di una maggiore associazione con evoluzione in demenza, e tutto ciò deternina una presentazione clinica più insidiosa da riconoscere e da trattare. In ogni caso, se la prima diagnosi posta è stata quella di disturbo bipolare, questo disturbo va trattato con farmaci propri, gli stabilizzatori dell’umore, a cui si possono aggiungere altri farmaci secondari. La terapia attuale mi sembra per bipolare di tipo I in fase di attivazione, ma non protegge dalla fase depressiva, anzi, l’aloperidolo è depressogeno. Potrebbe benissimo anche essere una terapia per persona con demenza. Gli stabilizzatori dell’umore standard negli anziani si possono usare, certo con qualche precauzione, ma senza grandi problemi.
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