Buongiorno, mio marito è stato operato 5 mesi fa per ernia inguinale con operazione tradizionale,

11 risposte
Buongiorno,
mio marito è stato operato 5 mesi fa per ernia inguinale con operazione tradizionale, non in laparoscopia.
Dopo un po'di tempo ha notato un gonfiore più in basso, sempre sullo stesso lato e, facendo un'ecografia privatamente, è stata diagnosticata un'ernia crurale da operare a breve.
Sono un po' preoccupata, soprattutto per il breve periodo che trascorrerebbe fra le due operazioni.
È consigliabile effettuarla come da tempistica proposta dal chirurgo o sarebbe preferibile aspettare?
Ci sono problematiche particolari e rischi maggiori dovendo operare più o meno sulla stessa zona in così breve tempo?
Grazie, Saluti, Roberta
Buonasera, l'ernia crurale è piuttosto rara in un uomo. Come tipo di ernia tende più facilmente a complicarsi. Il caso clinico che ha esposto è senza dubbio particolare. Occorrerebbe saperne di più e visionare le immagini che ha eseguito. Quanto alla vicinanza dal precedente intervento di solito non ci sono particolari problemi in termini di tempo. Per essere più preciso occorre sapere di più
Cordiali saluti
Fabrizio Muzi

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Meglio non aspettare e sentire diversi pareri in quanto solo con la visita potrà avere tutte le delucidazioni.
Visto il tempo così ravvicinato della comparsa dell'ernia probabilmente era già presente 5 mesi fa. Anche se rara l'ernia crurale può essere associata ad ernia inguinale.
In questo caso il trattamento è sicuramente laparoscopico, via che permette di rinforzare tutta l'area inguino-crurale.
Gentile signora,
probabilmente l'ernia crurale era già presente al momento del primo intervento, ma essendo molto rara nell'uomo ed essendoci già un'ernia inguinale, non è stata diagnosticata.
Suo marito può tranquillamente essere sottoposto ad un nuovo intervento chirurgico sia per via tradizionale che laparoscopica. Non ci sono differenze tra le due tecniche e eventuali complicanze particolari per suo marito, anche se è già stato sottoposto ad intervento.
Cordiali saluti
Dr.ssa Cavallo
Conviene un nuovo trattamento chirurgico per via laparoscopica.
Gentile Signora, la chirurgia laparoscopia risulta la tecnica più indicata per la cura delle recidive erniarie nonché delle ernie crurali. Infatti, col suo approccio posteriore è possibile ridurre agevolmente le ernie e porre, a protezione dei difetti di parete, un'ampia rete protesica. Non vi sono rischi particolari dovendo passare chirurgicamente per piani anatomici non coinvolti nel precedente intervento. Per l'esecuzione di una ernioalloplastica laparoscopica competenza ed esperienza fanno la differenza.
Cordiali saluti
Per quanto descritto conviene eseguire una valutazione chirurgica, poichè tale tipo di recidiva può portare problemi se non curata.
Indicherei un intervento in laparoscopia, per riuscire ad avere una visione globale del problema ed essere efficaci e risolutivi.
tale approccio è utilizato in modo routinario nel nostro Ospedale, con ottimi risultati.

Cordialità

Dr.ssa Laura Torselli
L’ernia crurale ha indicazione chirurgica per la facilità con cui questa può andare in contro a complicanze come lo strozzamento. Non vi è alcuna limitazione data dal recente intervento. La correzione dell’ernia potrebbe essere eseguita sia laparoscopicamente che per via anteriore. Cordialmente.
Salve. Il caso clinico da lei esposto è senza dubbio peculiare. In questi casi, in presenza di ernia crurale, ed in virtù di un precedente intervento per via anteriore (tradizionale), sarebbe indicato (in assenza di controidicazioni specifiche ma piuttosto rare) un approccio laparoscopico. Ovviamente la valutazione clinica ambulatoriale è di fondamentale importanza per la definizione dell'iter terapeutico. Cordialmente
Dr. Giampaolo Formisano
Buonasera, la vicinanza al precedente intervento non è un problema. Sicuramente in questo caso sarebbe corretto un approccio per via laparoscopica, questo rinforzerebbe l'area inguino-crurale.
Cordiali saluti. Dr. Daniele Sambucci.
5 mesi sono un tempo più che sufficiente per poter eseguire un nuovo intervento. Considerando che il primo è stato in chirurgia tradizionale consiglierei di eseguire il secondo in laparoscopica in modo da poter indagare tutte le tre fossette da cui si può sviluppare un' ernia dall' interno, ridurre l' ernia crurale e posizionare una rete che copra tutti i punti di debolezza rinforzando anche l'intervento precedente.

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