Buongiorno, mio figlio è al primo anno università fuori città. Ha da subito conosciuto una ragazza

21 risposte
Buongiorno,
mio figlio è al primo anno università fuori città. Ha da subito conosciuto una ragazza che abita di fronte a lui. Dopo due settimane appena, Sbirciando tra le sue chat, sono venuta a sapere che stanno insieme ed hanno già fatto sesso. Onestamente sono rimasta molto male perché è vero che sono grandi ma mi è sembrato tutto molto affrettato. Non sono contenta perché so che possono stare sempre assieme affrettando tutti i tempi e vivendo già come una coppia adulta. Inoltre, nonostante usino precauzioni, sono terrorizzata dal fatt. be lei possa rimanere incinta. Grazie
Comprendo la sua preoccupazione di madre, soprattutto quando si tratta di un figlio che sta affrontando una nuova fase della vita, come il trasferimento per l'università e l'inizio di una relazione. È naturale che lei si senta in apprensione per la velocità con cui le cose si stanno muovendo, specialmente se teme che possano prendere decisioni avventate o incontrare difficoltà che non sono pronti a gestire.

Tuttavia, è importante considerare che suo figlio sta entrando in una fase di crescita e autonomia, e le relazioni sentimentali e sessuali fanno parte di questo percorso. Anche se può sembrare che tutto sia accaduto in fretta, è fondamentale che lui abbia l'opportunità di vivere queste esperienze e imparare a gestirle. Inoltre sarebbe utile domandarsi come mai lei senta il bisogno di sbirciare di nascosto le chat private di suo figlio.

Riguardo alla sua preoccupazione sul rischio di una gravidanza indesiderata, può essere utile parlare con lui in modo aperto e sereno. Invece di manifestare le sue preoccupazioni in modo giudicante, potrebbe concentrarsi sull'importanza di una sessualità responsabile, facendo in modo che lui sia consapevole dei rischi e delle responsabilità legate ai rapporti sessuali, anche se già usano precauzioni.

In queste situazioni, il dialogo aperto e il sostegno emotivo sono essenziali per mantenere un buon rapporto e permettere a suo figlio di sentirsi libero di condividere con lei eventuali preoccupazioni o dubbi che potrebbe avere.

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Buongiorno cara madre, da questo scritto arriva molto la sua preoccupazione e anche un forte senso di impotenza. Faccio la premessa che da queste poche parole noi specialisti possiamo permetterci solo congetture, tutte da verificare! è per questo che io mi limiterò a fare un'osservazione: questo tipo di preoccupazione mi farebbe pensare alla relazione tra una madre ed il suo figlio non più che adolescente, eppure la sua preoccupazione è rivolta ad un uomo adulto!
per alleviare la sua grande preoccupazione le potrebbe essere utile un cambio di prospettiva, un percorso che le mostri come suo figlio può essere grande e fare scelte autonome, senza togliere a lei il ruolo di mamma, che ricopre con tanto amore e dedizione.
Un caro saluto
Carissima,
purtroppo lei non può controllare i comportamenti di suo figlio e le dinamiche di coppia, l'unica cosa che può fare allo scopo di regolare l'ansia, è ridurre la preoccupazione in merito al fatto che la ragazza di suo figlio potrebbe rimanere incinta.
Ritengo che al fine di gestire la fase di vita che sta attraversando, le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia ad orientamento Cognitivo-Comportamentale.

Rimango a disposizione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Daniela Voza
Gentile utente, capisco bene il periodo che sta vivendo, i figli crescono velocemente, e ce ne rendiamo conto ancor di più quando si allontanano da casa per intraprendere un percorso universitario o iniziare una relazione d'amore. Sono fasi della vita significative attraverso le quali hanno modo di sperimentarsi nell'autonomia e perchè no, anche mettere in pratica quelle regole che hanno appreso dalle figure di accudimento per stare al mondo e per affrontare la vita.
Il suo compito, come genitore, non è quello di sostituirsi a lui per poterlo proteggere meglio, ma quello di “esserci”, di “essere presente” quando lui, dopo una caduta, dopo un litigio con la ragazza o, dopo un’esperienza di cui è preoccupato, avrà bisogno del suo sostegno, del suo sorriso o di un abbraccio. Inoltre se dovesse accorgersi di avere difficoltà a contenere le sue ansie o preoccupazioni, chieda aiuto ad uno specialista (psicoterapeuta) per poter comprendere da dove proviene questo disagio e imparare a gestirlo in maniera più produttiva sia per la sua serenità sia per quella di suo figlio.
Se ha bisogno di un ulteriore confronto non esiti a contattarmi.
Dott.ssa Chiara Caprarelli
Gentile signora, i dubbi di una madre sono comprensibili, però dal suo racconto non emergono elementi oggettivi di preoccupazione. Il modo di vivere la sessualità è diventato più libero (anche per fattori culturali), ed è giusto che suo figlio, comunque maggiorenne, sia libero di fare le sue esperienze (sia pur prendendo i giusti accorgimenti).
Piuttosto, se sente molto disagio, le suggerirei un percorso psicoterapeutico di approfondimento che la renda più serena e la aiuti ad affrontare in modo più armonico questi cambiamenti.
Resto a disposizione,
Dr. Massimo Maugeri Saccà
Buongiorno signora, percepisco la sua ansia e le sue preoccupazioni materne. Da quello che si può dedurre, immagino che il ragazzo è ormai maggiorenne, visto che frequenta l'università, direi che si possa già parlare di un uomo che sta facendo le sue esperienze e, so che questo non le piacerà, ma ormai è lui l'unico responsabile della propria vita. Lo lasci vivere e lo lasci sbagliare, pur facendogli capire che lei c'è se lui dovesse avere bisogno. Solo così può trasmettergli la fiducia che si merita. Cerchi di capire piuttosto le ragioni e l'origine di questo bisogno di avere sotto controllo la vita sentimentale di suo figlio. Eventualmente anche con uno psicologo, che può aiutarla a capirsi e a dare voce ai suoi bisogni e alle sue ferite. Dr.ssa Laura Raco
Buonasera, comprendo le sue preoccupazioni di madre, ma per vostro reciproco benessere, è bene che lei veda le cose in modo più distaccato. Suo figlio vive in un'altra città, fa l'università, non è più un ragazzino da controllare, ma un giovane che fa la sua vita, anche sessuale, in pace e con chi desidera. E' un passaggio molto difficile per una madre (più che per un padre), acquisire una posizione, sempre amorevole, ma su un altro piano. Ci vuole tempo, pazienza con se stessi e a volte un aiuto di uno/una psicologa che supportino la persona in questo cambiamento. Ne va della qualità della relazione con il figlio, che apprezzerà moltissimo questo passaggio. Rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Salve, leggendo il suo scritto si intuisce che la partenza di suo figlio per frequentare l'università, in qualità di fuori sede, le sta provocando uno stato d'animo turbato per diversi motivi.
A volte si parla di Sindrome del nido vuoto, cioè di quella condizione di cambiamento dovuto al vuoto lasciato dai figli nel momento della loro uscita di caso per motivi di studio di lavoro di matrimonio.
In primis, il suo "ragazzo " inizia una relazione rapidamente e scopre che già hanno avuto rapporti intimi. Giudica tutto questo affrettato e soprattutto l'idea che la ragazza possa rimanere incinta la sgomenta assai.
La necessità di "sbirciare" nelle chat di suo figlio fa pensare ad una necessità di controllo, una necessità di controllo per un ragazzo che frequentando l'università al primo anno ha circa più o meno 20 anni.
Forse potrebbe indagare il motivo di tanta preoccupazione per un ragazzo che vive la sua vita seppur immondo che lei non condivide.
A volte tante preoccupazioni
o stati di turbamento si manifestano in momenti particolari della nostra vita, ossia all'interno del nostro ciclo di vita: Dalla descrizione di questo momento non si evince se condivide queste preoccupazioni con suo marito o suo compagno, se è sola, se questo figlio è figlio unico , insomma come la nuova realtà di suo figlio si intrecci con la sua condizione.
Molte quindi possono essere le considerazioni da valutare e per questo che , in considerazione dell'inquietudine che sta vivendo, potrebbe aiutarla farsi aiutare d uno specialista che possa accompagnarla in questa indagine.
se vuole approfondire la questione sono a sua disposizione per un colloquio conoscitivo.
cordialmente
Carlo Benedetti Michelangeli
Gentile utente, comprendo le sue preoccupazioni materne, specialmente in una fase così delicata come l'università che richiede anche un distacco dal nucleo famigliare. I suoi timori sono comprensibili, ma, purtroppo, per quanto sia difficile e doloroso, non possiamo controllare le reazioni e i comportamenti degli altri (e di suoi figlio); per quanto desideriamo che le persone reagiscano diversamente, purtroppo non possiamo cambiarle. Quello che può fare, però, è concentrarsi su di lei: prendersi il tempo per elaborare i suoi pensieri, le sue preoccupazione e per accettare le emozioni che prova, anche se negative e dolorose.
Mi rendo conto che la mia risposta non sia esaustiva, ma penso che potrebbe essere utile rivolgersi ad un professionista, come un terapeuta, per esplorare questi pensieri e le emozioni che sperimenta in modo più approfondito.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Cordiali saluti
Dott.ssa Margherita Raffaelli
Gentile utente, è del tutto normale vedere amplificate le proprie preoccupazioni quando un figlio inizia a vivere fuori casa o addirittura lontano dalla sua città d'origine. Tuttavia, è anche vero che ormai suo figlio inizia ad essere un uomo e ad affacciarsi ad una nuova vita lontana dal nido familiare; in quanto tale ha bisogno di sperimentarsi e fare nuove esperienze. Tutto questo fa parte del naturale percorso di crescita e autodeterminazione. Lei, in quanto mamma, anche se in apprensione, dovrebbe poter riporre in suo figlio una maggiore fiducia nel lasciarlo libero di sbagliare oppure vivere una delle esperienze più felici e soddisfacenti per un giovane adulto, ovvero stabilire una nuova relazione amorosa con tutto ciò che essa comporta.
Qualora dovesse essere difficoltoso per lei accettare questi cambiamenti e/o sfaccettature del suo ruolo di madre, dovrebbe prendere in considerazione l'idea di intraprendere un percorso psicologico che l'accompagni in questo periodo particolare di cambiamento. Per qualsiasi cosa, sono a sua disposizione, Dott.ssa Desirèe Pesce.

Buongiorno, comprendo le sue preoccupazioni di madre che sicuramente sono amplificate da una particolare fase del ciclo di vita. Lo svincolo di un figlio e il suo trasferimento fuori dalla casa parentale possono essere un momento di grosso cambiamento, non solo per il figlio che si affaccia alla vita adulta, ma anche per i genitori che devono fare i conti con una nuova organizzazione emotiva del sistema familiare. Tuttavia, credo che le sarebbe utile riflettere sulla natura di queste sue paure e sul fatto che il ragazzo di cui sta parlando sia ormai un giovane adulto che ha diritto a farsi le sue esperienze. Creare un rapporto di fiducia che le dia la possibilità di parlare apertamente con lui dei suoi timori potrebbe essere importante iniziando a pensare a suo figlio non come a un bambino ma come a una persona adulta che, in quanto tale, ha bisogno di supporto ma può anche supportare. Le suggerirei di intraprendere un percorso psicologico che la aiuti a superare questo periodo di cambiamento e a elaborare l’abbandono di un ruolo, proprio della fase precedente, per acquisire consapevolezza su una nuova fase del ciclo vitale in cui può riadattare il suo ruolo di madre seguendo il naturale processo evolutivo di suo figlio. Un caro saluto dott.ssa Giulia Mauri
Carissima utente, è comprensibile che come mamma sia preoccupata per suo figlio. Sia lei che suo figlio state attraversando una nuova fase della vostra vita e la riorganizzazione della stessa potrebbe comportare delle criticità. Il mio consiglio è quello di capire le ragioni profonde legate alla sua forte preoccupazione in modo tale da accedere in maniera più serena, sia in questa fase di vita che in quelle successive, alla relazione con suo figlio che, data la sua giovane età, sarà in continua evoluzione. Se dovesse avere bisogno di una sua consulenza sono a sua disposizione. Un caro saluto. Dott.ssa Ilaria Cardinale
Buongiorno gentile Utente, capisco che possa provare preoccupazione e disorientamento per questa nuova fase della vita di suo figlio, soprattutto per come sono cambiati rapidamente i suoi ritmi e le sue relazioni. Quando i figli iniziano a prendere le proprie decisioni, specialmente nel contesto di una nuova autonomia, può essere difficile per i genitori accettare che certe dinamiche si sviluppino in modo diverso da come si aspettavano o speravano.

Il passaggio all’università rappresenta un momento di grande crescita personale, e spesso i ragazzi sperimentano nuovi rapporti e nuove libertà. È normale che lei possa sentirsi preoccupata per le conseguenze di una relazione così rapida e intensa, soprattutto rispetto a temi delicati come la sessualità e la possibilità di una gravidanza.

Tuttavia, è importante considerare che suo figlio sta iniziando a costruire la propria vita e che parte di questo percorso prevede anche la gestione delle proprie scelte, errori e responsabilità. Il dialogo aperto e sincero può essere il modo migliore per far sentire la sua vicinanza e per discutere delle sue preoccupazioni, senza che ciò si traduca in un controllo invasivo che potrebbe compromettere la fiducia reciproca.

Se lo ritiene opportuno, potrebbe parlare con suo figlio dei suoi timori, ma cercando di farlo in modo non giudicante. Potrebbe essere utile far emergere i suoi sentimenti di preoccupazione, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulle scelte che lui ha fatto. In questo modo, lui potrebbe percepire che è il suo benessere a starle a cuore, e non tanto un tentativo di controllo sulla sua vita privata.

Infine, riguardo alle preoccupazioni sulla possibilità di una gravidanza, è comprensibile il suo timore. Potrebbe essere utile parlare con suo figlio dell'importanza di una corretta educazione sessuale, non solo sull'uso delle precauzioni ma anche sulle responsabilità che derivano dalle relazioni intime. In questo modo, si può affrontare il tema in maniera matura e costruttiva.

Spero che questi suggerimenti possano aiutarla a gestire questa situazione con maggiore serenità.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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Buongiorno,
Capisco la preoccupazione per suo figlio che si trova lontano da lei ma non penso che sia sano nè per lei nè per suo figlio controllargli le chat (soprattutto alla luce del fatto che è anche maggiorenne). Questa sua preoccupazione andrebbe forse snocciolata e compresa maggiormente con l'aiuto di un professionista.
Dott. Marco Cenci
Buongiorno, scoprire un nuovo aspetto di una persona conosciuta da una vita può essere spiazzante a volte, tuttavia suo figlio è un adulto con una vita privata e benché le sue paure sono più che comprensibili, forse affrontare un percorso potrebbe esserle d'aiuto per viverle con maggiore serenità e in qualche modo forse farne tesoro.
Buonasera, comprendo le sue preoccupazioni riguardo alla situazione di suo figlio. È naturale sentirsi ansiosi quando vediamo i nostri figli intraprendere relazioni che sembrano affrettate, soprattutto in un momento di transizione come l'inizio dell'università. Questo è un periodo di grandi cambiamenti e scoperte, sia a livello personale che relazionale. Tuttavia, è importante ricordare che suo figlio è ormai un giovane adulto e ha il diritto di prendere decisioni sulla propria vita e sulle proprie relazioni. La curiosità nei confronti della sua vita privata può derivare dall'amore e dalla protezione che prova per lui, ma spiare le sue chat può compromettere la fiducia tra voi. La privacy è un elemento fondamentale in ogni relazione, e rispettarla può rafforzare il legame che avete. Invece di concentrarsi su ciò che ha scoperto, potrebbe essere utile avviare una conversazione aperta con suo figlio. Potrebbe esprimere le sue preoccupazioni in modo onesto e vulnerabile, senza giudicare le sue scelte. Ad esempio, potrebbe dirgli che la preoccupa la sua salute emotiva e fisica e che è lì per sostenerlo se mai avesse bisogno di parlare. Inoltre, riguardo alla questione delle precauzioni e della possibilità di una gravidanza, potrebbe considerare di offrirgli informazioni utili o risorse su come gestire responsabilmente la propria vita sessuale ma non di smettere di avere esperienze. Questo approccio non solo dimostra la sua cura, ma lo aiuta anche a sentirsi supportato nel prendere decisioni informate. Ricordi che ogni esperienza, anche quelle che possono sembrare affrettate o rischiose, fa parte del processo di crescita e apprendimento. Suo figlio avrà bisogno del suo supporto mentre naviga in questo nuovo capitolo della sua vita. Essere presenti per lui senza giudizio può aiutarlo a sentirsi più sicuro nel condividere le sue esperienze con lei in futuro. Cordiali saluti. Dott. Andrea Boggero
Buonasera.
Suo figlio frequenta il primo anno di università è del tutto normale che abbia una vita sessuale e che decida quando e con chi viverla.
È troppo presto perché la conseguenza potrebbe essere una gravidanza della compagna? Anni fa, a 19 anni si era già genitori. Ad oggi si sa molto di più su come evitare gravidanze indesiderate.
E’ importante rispettare i confini dei figli, rispettando la loro privacy, soprattutto se già in età adulta. A 19 anni finisce l’adolescenza e si diventa giovani adulti.
Allo stesso tempo comprendo il suo interessamento alla vita e alla quotidianità, anche relazionale, di suo figlio.
Questo è un ingrediente fondamentale nella relazione genitore-figlio se usato in modo funzionale. Ad esempio, comunicando a suo figlio la sua disponibilità a confrontarsi e ascoltarlo per qualsiasi cosa, anche su aspetti legati all’ affettività e/o alla sessualità.
In questo modo darà a suo figlio il messaggio “mamma c’è ed è emotivamente disponibile e aperta nei tuoi confronti”, ma lascerà a lui la libertà di decidere cosa condividere con lei e cosa invece tenere per se nella sua sfera intima.
Rispetto alle precauzioni, non ho ben compreso se glielo ha detto lui o se ne avete parlato in ambito di educazione sessuale in famiglia.
E’ comunque un giovane adulto, quindi è responsabile delle sue scelte e delle rispettive conseguenze.
Non è troppo utile proteggerli impedendogli di fare esperienze, le quale possono senz’altro condurre a conseguenze più o meno negative. Non imparerebbero nulla dai loro comportamenti, non saprebbero stare al mondo assumendosi responsabilità. Ma questa è la vita.
E’ comprensibile il suo istinto genitoriale di protezione da possibili conseguenze negative, ma è utile anche dare a questi ragazzi lo spazio di sbagliare e attribuire un significato a quel comportamento per trarne un insegnamento.
Tutte le esperienze che si fanno servono sempre ad arricchirci.
La sua apprensione potrebbe essere accolta in uno spazio di supporto.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Cara mamma,
Le sue preoccupazione sono legittime ma, mi chiedo e le chiedo, da dove nascono? Leggendola mi é venuta alla mente un’immagine dai bordi sfocati, come se si stesse ancora definendo e fosse poco chiara.
La nitidezza richiede tempo e spesso più le immagini sono nitide più si può trovare il contrasto, le luci e le ombre e tutto quello che a seconda delle prospettive si mostra e si può mostrare.
Il fatto che suo figlio sia lontano incide su questa immagine sfocata? Come vive la distanza, aldilà della relazione di suo figlio con questa ragazza della porta accanto? Come si immagina suo figlio adulto e in coppia? Cosa intende lei quando scrive coppia adulta?


Quando i figli crescono anche i genitori continuano a crescere insieme a loro.
Se sente che queste preoccupazioni le creano un disagio, le consiglio di prendere in considerazione la possibilità di avere uno spazio suo per parlarne ed esplorare i significati e le emozioni che si muovono dentro e intorno a lei.
Un caro saluto
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
cara utente, da mamma capisco bene la preoccupazione che si possa provare per un figlio. dalle sue parole capisco anche però che è un ragazzo che sta facendo delle esperienze di vita importanti come università, andare via di casa, vivere da solo e l'incontrare una ragazza con la quale sperimentarsi come uomo credo sia davvero importante per la sua crescita. Il distacco emotivo dai nostri "cuccioli" è difficilissimo, sembrano nati ieri e in un attimo sono uomini e donne fatti... che paura! Lo lasci vivere, gli faccia fare le sue esperienze, si fidi di quanto di buono gli è stato insegnato.
Piuttosto mi sento di consigliarle di prendersi cura di lei in un momento di vita così delicato e di cambiamento. Se vuole sono a disposizione
Carissima per lei è giunto il periodo critico in cui il figlio esce dal nido per costruirne uno nuovo. Dal suo breve racconto sembra che non sia pronta e questo le genera ansia e terrore. Purtroppo è una condizione che lei deve accettare per il bene di suo figlio in primis che ha ormai scelto la sua strada. Non si faccia prendere dall'ansia di controllo soprattutto se rischia di entrare nell'intimità e scoprire dettagli che una madre non vorrebbe conoscere. Inoltre sia cauta poichè la reazione di suo figlio alla scoperta di essere stato spiato e controllato potrebbe essere di allontanamento. Se la sua preoccupazione assume dimensioni incontrollabili si faccia supportare da uno psicologo ed affronti il cambiamento con serenità e rassegnazione. Un grande abbraccio. Spero di esserle stata d'aiuto. Dott.ssa Anna Verrino

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