Buongiorno, mia moglie ha subito una lussazione tibio-astragalica con frattura trimalleolare il 15 l
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Buongiorno, mia moglie ha subito una lussazione tibio-astragalica con frattura trimalleolare il 15 luglio 2024 trattata, ovviamente dopo riduzione chirurgicamente con vite cannulata sul malleolo tibiale mediale, placca e viti sul perone distale il 19 Luglio. Ha cominciato fisio terapia il 3 settembre ma, dopo iniziale miglioramento, a distanza di più di 3 mesi, da qualche giorno ha forte dolore sia in scarico che camminando con le stampelle. Da circa 1 mese ha interrotto le punture di eparina, continuando comunque che antinfiammatori e all'occorrenza antidolorifici. Ha anche cominciato a praticare idrokinesiterapia e qualche seduta con la cyclette, ma il dolore, rigidità dell' articolazione e anche il gonfiore aumentano, anziché diminuire, rallentandone la mobilità e quasi impedendole di svolgere attività fiisioterapeutiche. Gradirei consigli su come affrontare il problema. Grazie
Il percorso di recupero per le fratture trimalleolari può essere complesso e spesso la caviglia continua a manifestare episodi di tumefazione sino ad 1 anno dall'intervento. Il dolore aumentato, sia in scarico che camminando con le stampelle, potrebbe indicare una reazione infiammatoria che potrebbe derivare da vari fattori, come sovraccarico, reazioni ai materiali impiantati o dovuti alla guarigione ossea.
Sarebbe indicato, in questa fase, consultare il chirurgo ortopedico che l’ha operata o uno specialista in ortopedia e traumatologia per un controllo approfondito. Potrebbe essere utile eseguire una nuova radiografia o una risonanza magnetica per escludere complicazioni come una pseudoartrosi (cioè mancata consolidazione della frattura), una reazione ai materiali di sintesi o altre problematiche legate al processo di guarigione.
Inoltre, è importante monitorare l'uso di antinfiammatori e antidolorifici, poiché un utilizzo prolungato potrebbe non essere sufficiente a risolvere l’infiammazione in assenza di un intervento mirato sulle cause sottostanti. Un approccio integrato con eventuali aggiustamenti farmacologici e fisioterapici personalizzati potrebbe agevolare il recupero e migliorare il percorso di recupero di sua moglie.
cordiali saluti.
Sarebbe indicato, in questa fase, consultare il chirurgo ortopedico che l’ha operata o uno specialista in ortopedia e traumatologia per un controllo approfondito. Potrebbe essere utile eseguire una nuova radiografia o una risonanza magnetica per escludere complicazioni come una pseudoartrosi (cioè mancata consolidazione della frattura), una reazione ai materiali di sintesi o altre problematiche legate al processo di guarigione.
Inoltre, è importante monitorare l'uso di antinfiammatori e antidolorifici, poiché un utilizzo prolungato potrebbe non essere sufficiente a risolvere l’infiammazione in assenza di un intervento mirato sulle cause sottostanti. Un approccio integrato con eventuali aggiustamenti farmacologici e fisioterapici personalizzati potrebbe agevolare il recupero e migliorare il percorso di recupero di sua moglie.
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