Buongiorno. Mia mamma di 80 anni è stata operata a fine luglio, per un'ernia inguinale. Da subito ha
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risposte
Buongiorno. Mia mamma di 80 anni è stata operata a fine luglio, per un'ernia inguinale. Da subito ha notato dei problemi e tutt'oggi lamenta dolore continuo al pube e ai genitali. Il chirurgo ha detto che durante l'intervento il nervo genito-femorale sensitivo, è rimasto intrappolato nella retina. Bisogna rioperare e tagliare il nervo. Chiedo se è possibile liberare il nervo senza tagliarlo, perché mi sembra invalidante tagliare un nervo importante come quello genito-femorale. Quali conseguenze potrebbe avere? Grazie!
buongiorno. è molto difficile togliere una retina senza danneggiare il nervo. conviene sentire il parere di un altro chirurgo generale e, eventualmente, sapere che esistono delle efficaci procedure per il trattamento del dolore cronico. grazie. claudio irace
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La neurolisi del genito femorale per un problema di questo genere è un intervento “esplorativo”. Questo vuol dire che la revisione chirurgica di una ernioplastica deve essere eseguita nell’intento di liberare il nervo dalla compressione conseguente al primo intervento. La procedura è effettuata in microscopia e spesso non in ambito chirurgico generale ma in ambito neurochirurgico o comunque microchiruirgico.
Solo se non si riesce effettuare una “neurolisi” si effettua una “neurotomia” utilizzando però una serie di accorgimenti tecnici per ridurre il rischio che alla sezione del nervo segua lo sviluppo di un neuroma in quanto anche esso può essere, successivamente, fonte di dolore.
Il caso va comunque valutato clinicamente.
Spero di esserle stato utile.
Solo se non si riesce effettuare una “neurolisi” si effettua una “neurotomia” utilizzando però una serie di accorgimenti tecnici per ridurre il rischio che alla sezione del nervo segua lo sviluppo di un neuroma in quanto anche esso può essere, successivamente, fonte di dolore.
Il caso va comunque valutato clinicamente.
Spero di esserle stato utile.
Buongiorno signora. È sempre auspicabile la liberazione del nervo senza sacrificarlo, ma può risultare molto indaginoso e non sempre possibile. La presenza in equipe di un neurochirurgo o di un chirurgo esperto in microchirurgia riduce il rischio di lesioni.
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