Buongiorno, mia mamma (69 anni) ha sempre mangiato poco ma adesso praticamente non fa neppure un pas

20 risposte
Buongiorno, mia mamma (69 anni) ha sempre mangiato poco ma adesso praticamente non fa neppure un pasto al giorno. È sempre molto stanca triste nervosa negativa in tutto, parlo solo di disgrazie nom ride mai,ovviamente si rifiuta di farsi aiutare e se insisto diventa cattiva . La nostra dottoressa dice che non posso farci niente se lei non collabora ma vederla così mi distrugge
Non è x niente facile viverci insieme e con noi abita pure mia figlia di 15 . Come posso aiutarla?
Buongiorno, sua mamma, come ha già anticipato lei, necessiterebbe di un aiuto, fosse anche solo di natura farmacologica. La dottoressa ha ragione nel sostenere che non possiamo aiutare chi non vuole essere aiutato, ma è altrettanto vero che un parere esterno, alle volte, può condurre nella direzione giusta; ritenti il dialogo con la sua dottoressa, la quale potrebbe suggerire alla sua mamma la strada di un supporto farmacologico oppure fissi l'appuntamento con uno psichiatra, che magari la visiti in casa. Se dovesse fallire questo tentativo, rifletta sull'opportunità di avvalersi lei stessa di un supporto e monitori il benessere di sua figlia. Spero di esserle stata utile e rimango a sua completa disposizione. Cordiali saluti, dott.ssa Debora Calci

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Gentilissima buongiorno, comprendo le sue difficoltà, non è facile vivere con una persona affetta da disagio cognitivo. Sua madre ha scelto di vivere così e lei non può fare molto ( salvo richiedere un ricovero ospedaliero nel caso di un aggravamento tale da mettere a rischio la vita di sua madre), ma può tutelare se stessa e sua figlia. il disagio psicologico è sempre pesante anche per chi vive accanto alla persona sofferente. Scatena rabbia, sensi di colpa, frustrazione, e cos'altro probabilmente me lo potrebbe raccontare lei. Capisco anche la sua preoccupazione per gli effetti che tutto ciò puo avere su sua figlia. Si faccia aiutare. Un sostegno psicologico potrebbe aiutarla a capire meglio sua madre a trovare risorse per gestirla e accompagnare sua figlia in questa realtà dolente in maniera costruttiva. Resto a disposizione se lo desidera e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa
Buongiorno,
sono la Dott.ssa Claudia Fontanella, piacere di conoscerla.
La situazione che ha descritto pare pesante e traspare la sua difficoltà nell'affrontare ciò che sua madre sta vivendo e la preoccupazione verso sua figlia. Come le ha detto la dottoressa a cui ha chiesto, risulta difficile aiutare sua madre se quest'ultima rifiuta ogni tipo di cura e attenzione: si possono fare dei tentativi, certo, ma ad oggi ciò che mi sento di consigliarle è di concentrarsi su se stessa e su sua figlia anche per potersi prendere cura al meglio di sua madre. E' importante ed utile avere un supporto psicologico quando si sta accanto a parenti che stanno vivendo un momento di difficoltà, poichè spesso ci si concentra solo sul prendersi cura di loro e ci si dimentica di prendersi cura di sé stessi e di ritagliarsi dunque uno spazio per il proprio benessere psico-fisico. Oggi scrivendo su Mio Dottore ha fatto il primo passo sia per aiutare sua madre e sia per aiutare sé stessa nell'affrontare questo momento che, come dice lei, la distrugge. Dunque la invito a continua a cercare una soluzione e le consiglio di compiere il secondo passo, cioè affidarsi ad un professionista che possa supportarla psicologicamente. Io mi rendo disponibile nel caso volesse affidarsi a me anche solo per una consulenza più approfondita, altrimenti su Mio Dottore potrà trovare tanti altri professionisti pronti ad aiutarla.

Cari Saluti
Dott.ssa Claudia Fontanella
Salve, aiutatela e aiutatevi con un percorso psicologico, evidentemente la Signora sta attraversando un momento di umore basso clinicamente significativo.
Sarebbe utile approfondire alcuni aspetti.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentilissima, mi permetto di dirle innanzitutto che lei è molto tenera, la cura verso un proprio familiare è sempre un gesto d'affetto impegnativo per chi se ne fa carico, e come lei segnala può essere difficile sostenere psicologicamente il peso che tutto questo comporta.
Come correttamente la dottoressa le ha comunicato, purtroppo è difficile aiutare una persona che rifiuta tale aiuto, anche se mi sento di dirle che forse si potrebbero provare strade alternative soprattuto a livello comunicativo, per far comprendere al meglio a sua mamma la situazione di critica di bisogno in cui si trova. A volte uno stesso contenuto comunicato in modo diverso può dare effetti completamente diversi in chi ascolta.
Detto ciò, la invito a riflettere anche circa la possibilità di intraprendere un percorso di sostegno psicologico personale, poichè come già sottolineato prendersi cura di un familiare anziano non è compito psicologicamente facile. Inoltre, questo gesto potrebbe essere un grande passo anche proprio nell'aiuto di sua mamma, dal momento che se gli altri non sono disposti a cambiare, il primo passo per cambiarli è cambiare se stessi.
Le mando la mia comprensione e il mio conforto, restando a disposizione
Dott. Filippo Marchese
Buongiorno gentile Utente. Grazie per aver condiviso con noi la sua situazione. Mi rendo conto della difficoltà che possa comportare convivere con un familiare a cui riconosciamo delle problematiche importanti, che desideriamo veder meglio ma che rifiuta di farsi aiutare. Il primo pensiero che mi è venuto, in realtà, è stato come poter aiutare lei a vivere un momento tanto delicato. Sarebbe utile sapere da quanto va avanti questa situazione e conoscerla più approfonditamente in quanto, allo stato attuale, non è possibile esprimersi vista la mancanza di informazioni. Molto spesso, in situazioni di sistema, come quelle familiari, il cambiamento di un elemento comporta di riflesso una modifica anche negli altri. In circostanze in cui una persona adulta (a cui non si può imporre alcun tipo di trattamento) rifiuta di essere aiutata, ciò che si può fare è cercare di di aiutarsi al fine, poi ed eventualmente, di aiutare. Le consiglio, dunque, un percorso psicologico nel corso del quale concedersi lo spazio di aiuto di cui parliamo. Spero di essere stata minimamente di aiuto. Rimango a disposizione per eventuali necessità. Cordialmente. Dott.ssa Camilla Centanni
Salve, mi dispiace molto per la sua situazione. Penso che sua madre stia vivendo una fase depressiva importante e che il corpo risponde alla mente, non nutrendosi di immaginali psichici, stimoli psichici, non riesce nemmeno ad averne fisici, col cibo. È anche normale che in questa fase non abbia stimoli per poter chiedere un aiuto quindi, ma un aspetto importante è quello che per lei, da figlia, può dare molti stimoli, come le domande che propone qui. Sì potrebbe pensare di fare un colloquio insieme dove anche lei faccia presente in modo chiaro il disagio e il dispiacere che vive vedendola e vivendola in questo modo.
Se vuole ci sono anche online.
Dott. Salvucci Matteo
Buon pomeriggio, prima di tutto grazie per aver condiviso la sua storia e mi permetta di esprimere il dispiacere per questa situazione e per la sofferenza che le provoca. Leggendo con attenzione emergono dei punti di contatto con un abbassamento del tono dell'umore che si esprime nella sua natura depressiva. Sicuramente è importante attenzionare la situazione ma considerando che trattasi del veder coinvolta una figura importante per la sua vita, (sua madre per l'appunto), è altresì importante pensare/notare che quando non è possibile cambiare la situazione, dobbiamo cambiare noi. Le situazioni non possono essere modificate, in alcune circostanze, ciò che quindi fa la differenza è il nostro modo di viverle e di reagire alle stesse. In breve la invito a considerare un percorso per lei stessa dato il fardello emotivamente rilevante che tale situazione comporta.
Con la speranza di esserle stata d'aiuto, la saluto caramente.
Dott.ssa Simona Pietrafesa
Buonasera, comprendo la complessità della situazione e purtroppo è vero che è difficile aiutare chi rifiuta aiuto. Può ritentare a parlare con la dottoressa per poter poi suggerire insieme a sua madre un incontro con uno psicologo del consultorio o con uno psichiatra della ASL, inizialmente anche un supporto farmacologico può essere d’aiuto per iniziare ad uscire da una fase di stallo eccessivamente negativa. Nel caso questo risulti impossibile richieda lei un consulto con un professionista che possa supportarla e sostenerla nella gestione di questa situazione anche per poter comprendere meglio il disagio di sua mamma e come sta vivendo tutto questo sua figlia. Trovare uno spazio sicuro per se stessi in cui poter rielaborare le proprie difficoltà potrà sicuramente esserle d’aiuto. Cordialmente dott.ssa Stefania Palmacci
Buonasera, comprendo quanto possa essere difficile non poter aiutare chi ci sta più a cuore; ci fa percepire un forte senso di frustrazione ed impotenza.
Nel caso di sua mamma, da ciò che leggo, potrebbe risultare utile partire da una terapia farmacologica per intervenire sull'umore e successivamente intraprendere un percorso psicologico per approfondire lo stato cognitivo ed emotivo che la blocca in questa situazione di stallo.
Stabilizzando l'umore sarà più facile accedere alla parte cognitiva che le consentirá di lavorare sul suo malessere.
Mi auguro che possa trovare la chiave per poterla aiutare nel breve tempo.
Un caro saluto.
Veronica Vanerio
Buonasera, sicuramente la mamma sta vivendo un periodo di depressione dai sintomi che lei riporta. Può rivolgersi ad uno psichiatra anche a domicilio e supportarla con un percorso di supporto psicologico per cercare di esplorare i vissuti negativi della mamma.
Rimango a disposizione
Dottoressa Mariagrazia Buccheri
Capisco che la situazione con tua mamma sia difficile e ti preoccupi molto per lei. È importante cercare di capire cosa potrebbe essere alla base dei suoi cambiamenti di comportamento e del suo stato d'animo. Le cause di queste manifestazioni possono essere diverse e potrebbe essere necessario un approccio delicato per affrontarle. La mancanza di appetito e la tristezza possono essere sintomi di problemi di salute fisica o mentale. Potrebbe essere utile portare tua mamma da un medico per una valutazione completa della sua salute. Potrebbe essere che tua mamma si senta sola o isolata, il che potrebbe influenzare il suo umore e il suo comportamento. Passare del tempo con lei e incoraggiarla a mantenere relazioni sociali potrebbe aiutare. La tristezza costante e la negatività possono essere sintomi di depressione. Se sospetti che tua mamma possa essere depressa, potresti suggerirle di parlare con un professionista. Eventi significativi, come la perdita di una persona cara o cambiamenti importanti nella vita, potrebbero influenzare il suo stato d'animo e il suo comportamento. La mancanza di appetito potrebbe essere correlata a disturbi alimentari o a problemi con il rapporto con il cibo. Potrebbe essere utile cercare il supporto di uno specialista per indagare su questa possibilità. Il persistente stato di nervosismo potrebbe essere causato da elevati livelli di stress o ansia. Trovare modi per ridurre lo stress e affrontare l'ansia potrebbe essere utile.

Nonostante la resistenza di tua mamma a ricevere aiuto, puoi continuare a offrirle il tuo sostegno e la tua presenza. Mostrale che sei lì per lei e che ti preoccupi sinceramente per il suo benessere. Comunicale che sei disponibile a supportarla e a essere un ascolto empatico per lei, qualora volesse parlare.

Se la situazione dovesse peggiorare o se noti segnali di pericolo per la sua salute, potresti anche considerare di contattare un assistente sociale o un professionista per ottenere ulteriore assistenza.

Ricorda che tu stai facendo del tuo meglio per aiutarla, ma è importante anche prenderti cura di te stesso e della tua famiglia. Se la situazione diventa troppo difficile da gestire, cerca il supporto di amici, familiari o di un professionista per affrontare questi momenti difficili.
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Buonasera, comprendo la sofferenza nel vedere la propria madre in una grave condizione di malessere psichico. Come è comprensibile il suo desiderio di volerla aiutare perchè il legame affettivo e di attaccamento alla propria madre è unico e molto spesso anche vitale per il resto della propria vita.
Quando una persona amata sta male, si soffre molto di conseguenza.
D'altro canto concordo con la curante di sua madre, e le suggerisco di rispettare il suo non voler accettare aiuto anche se questo può farla soffrire terribilmente.
Per intraprendere un percorso psicoterapeutico la motivazione è un fattore predittivo importante del buon esito della terapia, quando non c'è diventa difficile.
Per quanto concerne l'eventuale necessità di un supporto farmacologico, anche in questo caso penso sia comunque stato importante presentarle delle possibilità di intervento nell'interesse della sua salute.
Rispetto alla grave perdita di appetito e peso, insieme alla presenza di umore deflesso può essere importante tenere aggiornata regolarmente la curante.
Quello mi sento di dirle è che può valutare lei la possibilità di chiedere supporto psicologico rispetto alla sua sofferenza al riguardo.
Ad ogni modo può continuare a mostrare sua mamma vicinanza affettiva e disponibilità ad aiutarla grazie al tempo condiviso.
Rimango a sua disposizione, un caro saluto!
Dott.ssa Martina Orzi
Salve,

Comprendo la tua preoccupazione e il dolore nel vedere tua madre in tale stato, specialmente considerando il suo rifiuto nell'accettare aiuto. La situazione che descrivi è complessa e, in effetti, richiede una collaborazione attiva da parte di tua madre per intraprendere un percorso terapeutico. Tuttavia, ci sono alcune strategie che potresti considerare.

1. **Ascolto attivo**: Spesso, quando le persone sono in sofferenza, ciò che desiderano di più è essere ascoltate senza giudizio. Offri a tua madre momenti in cui può esprimersi liberamente, mostrandoti disponibile ad ascoltare.

2. **Proporzione supporto**: Anche se potrebbe non accettare un aiuto diretto, dimostrale il tuo affetto e sostegno attraverso piccoli gesti quotidiani. Questo potrebbe aiutarla a sentirsi meno isolata.

3. **Conservare routine e attività positive**: Cerca di coinvolgere tua madre in attività quotidiane, come una passeggiata all'aperto o l'ascolto di musica. Anche piccole routine possono fare una grande differenza nel benessere psicologico.

4. **Riflettere sulla consulenza familiare**: Se senti che la situazione sta influenzando anche te e tua figlia, potresti considerare una terapia familiare. Anche se tua madre potrebbe inizialmente rifiutarsi, la consulenza potrebbe aiutare te e tua figlia a sviluppare strategie per gestire la situazione.

5. **Risorse esterne**: Esistono gruppi di sostegno e organizzazioni che offrono aiuto ai familiari di persone con problemi psicologici o alimentari. Potrebbe essere utile per te cercare tali risorse nella tua zona.

Sebbene sia vero che la volontà di tua madre di cercare aiuto è fondamentale per un vero cambiamento, ciò non significa che tu sia impotente. Continua a mostrare il tuo amore e sostegno, e valuta la possibilità di cercare un sostegno per te stessa in questo difficile percorso.

Cordialmente,

Ilaria.
Buongiorno. Sarebbe opportuno capire nel dettaglio la situazione di sua madre: se la vostra dottoressa dice che si può fare relativamente poco per lei gli spazi di manovra sembrano limitati, ma purtroppo ho poche informazioni. Non escluderei di rendere in considerazione l'eventualità di fare un percorso focalizzato su di sé, vista anche la situazione di stress che deriva dalle situazioni di cura. Resto a disposizione Dott. Fabio Sebastiano Bellasio
Buongiorno, sicuramenre non è facile ma non può far altro che essere presente e disponibile ad aiutarla se sua mamma volesse ed occuparsi della sua salute ed accettazione attraverso un supporto psicologico tutto suo
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Gentile utente, immagino la fatica del momento che sta vivendo. Sarebbe da comprendere meglio la situazione di sua mamma, confrontandosi con la vostra dottoressa al fine di valutare un supporto psicologico e/o farmacologico.
Mi sento, inoltre, di suggerire a lei un supporto psicologico in un momento così delicato.
Resto a disposizione,
Un cordiale saluto
Dott.ssa Elena Sonsino
Buongiorno,
Innanzitutto è necessario escludere eventuali cause organiche con degli esami. Poi le consiglio di cercare un dialogo e di provare a spiegarle la sua preoccupazione, offrendosi di aiutarla nella ricerca di qualcuno che le possa dare una mano. Non tutte le persone sono disponibili ad intraprendere una psicoterapia... In alcuni casi però sono disposti ad accettare un aiuto di tipo farmacologico.
Dott. Marco Cenci
Buongiorno, come hanno suggerito altre colleghe tenterei nuovamente la strada del medico di base (che possono fare anche visite domiciliari), in modo che sia qualcuno di esterno a valutare la situazione e dare delle indicazioni. Se ha smesso di mangiare credo che la sua preoccupazione sia anche per la sua salute fisica.
Credo anche che in questo caso sia importante fare una diagnosi, così lei potrà avere delle risposte sul perchè si comporta così. Accettare una situazione è il primo passo per stare meglio, perchè se si cerca di cambiare qualcosa di poco modificabile (almeno da soli) si avranno solo frustrazioni.
Spero di averle dato qualche spunto di riflessione. Un saluto
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza.
Mi rincresce molto quello che leggo e, dalle sue parole, si evince il dispiacere e la tristezza che sta provando in questo momento.
L’età di sua madre è una fascia di età molto particolare: si è maturi, ma non tanto al punto da essere anziani. Tuttavia, alcune persone vivono in modo complesso questa fase della vita: ci sono persone che si sentono troppo grandi e che sentono che la propria vita sta per volgere al termine e altre che, invece, sentono che ancora c’è una vita davanti da vivere.
Non conosco chiaramente sua madre, però potrebbe cominciare a chiedersi (tra sé e sé) se ci sono stati episodi che l’hanno spinta a comportarsi in questo modo. Sa, talvolta, anche piccoli episodi apparentemente insignificanti hanno un impatto molto profondo da un punto di vista emotivo. Inizi a scrutare sua madre, cessi un attimo le domande e inizi ad osservarla e a dimostrarle che semplicemente vuole starle accanto e che ogni cosa viene detta e fatta per il suo bene. Sono certa che, nonostante posso essere in una prima fase complicato, arriverà il momento in cui riuscirà a parlare con sua madre. Provi a chiedersi quai possono essere le parole più amorevoli da usare. Può anche valutare di invitare, col tempo, sua madre a intraprendere un percorso terapeutico. Sembra paradossale, ma a volte quello che serve nella vita è riscoprire il gusto di piccole cose che, a causa di situazioni emotivamente più grandi, perdiamo.
Rimango a disposizione per un consulto,
Dr. Ssa Marta Landolina

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