buongiorno mia madre un paio di giorni fa ha avuto un 'ictus cerebrale la cui probabile causa è una
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buongiorno mia madre un paio di giorni fa ha avuto un 'ictus cerebrale la cui probabile causa è una fibrillazione atriale. Le manifestazioni si sono avute prima intorno alle 4 di sabato e poi una seconda intorno alla mezzanotte dello stesso giorno, i medici dicono essere una prosecuzione del primo.Mia madre nel 92 ha subito un intervento di commisurotomia della valvola mitralica, ha preso la cardio aspirina ifno a 3 anni dopo l'intervento, poi ha smesso. A 3 giorni dall'ictus la tac ha riscontrato danni cerebrali ma ha ripreso le funzionalità motorie. Adesso prende anticoagulanti e antiaggreganti. Da quanto dicono i medici persiste ancora una fibrillazione che se non scompare dovrà essere curata con una cardioversione. A questo punto le mie odmande sono:
1)la cardioversione è consigliata anche in pazienti che hanno subito ommisurotomia della valvola mitralica?
2) che possibilità ci sono che l'ictus si ripresenti?
3) possiamo considerarla fuori pericolo o dopo una ripresa è possibile anche che ci siano peggioramenti nei prossimi giorni?
1)la cardioversione è consigliata anche in pazienti che hanno subito ommisurotomia della valvola mitralica?
2) che possibilità ci sono che l'ictus si ripresenti?
3) possiamo considerarla fuori pericolo o dopo una ripresa è possibile anche che ci siano peggioramenti nei prossimi giorni?
L' opportunità di una cardioversione elettrica (dopo almeno 1 mese di adeguata scoagulazione) va valutata alla luce di molti fattori che comprendono la valutazione del rischio di recidive, la tollerabilità dell' aritmia, l' eta' del paziente e le sue preferenze. Di per sè la commissutotomia non rappresenta una controindicazione
Poichè l' ictus con ogni probabilità è stato di tipo cardioembolico e la paziente ora ha iniziato l' opportuna terapia anticoagulante il rischio di recidiva di ictus viene ridotto in modo molto significativo e gradualmente dopo l' inizio della terapia anche se non azzerato. Se non vi sono complicazioni (infarcimento emorragico o complicanze mediche dell' evento cerebrale) è ipotizzabile un' evoluzione favorevole.
Poichè l' ictus con ogni probabilità è stato di tipo cardioembolico e la paziente ora ha iniziato l' opportuna terapia anticoagulante il rischio di recidiva di ictus viene ridotto in modo molto significativo e gradualmente dopo l' inizio della terapia anche se non azzerato. Se non vi sono complicazioni (infarcimento emorragico o complicanze mediche dell' evento cerebrale) è ipotizzabile un' evoluzione favorevole.
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Buonasera. Rispondo brevemente alle domande:
1) è possibile il tentativo di cardioversione, ma bisogna prima effettuare valutazione ecocardiografica (dopo chiarirò meglio)
2) credo che per ora la possibilità non sia elevata, ovviamente dovrà assumente anticoagulante (non ho capito perchè associato ad antiaggregante)
3) teoricamente stabilizzato il quadro neurologico è difficile che peggiori, al massimo si avrà graduale miglioramento.
Perchè serve l'ecocardiogramma: chi è sottoposto a commissurotomia ha verosimilmente una stenosi mitralica residua e una dilatazione atriale Sx: vanno valutati entrambi questi aspetti per decidere se procedere a cardioversione elettrica esterna. Oltretutto se fosse evoluta ulteriormente la valvulopatia mitralica si potrebbe pensare ad intervento di sostituzione valvolare e nel contempo alla chiusura dell'auricola Sx (sede dei trombi che causano l'ictus).
1) è possibile il tentativo di cardioversione, ma bisogna prima effettuare valutazione ecocardiografica (dopo chiarirò meglio)
2) credo che per ora la possibilità non sia elevata, ovviamente dovrà assumente anticoagulante (non ho capito perchè associato ad antiaggregante)
3) teoricamente stabilizzato il quadro neurologico è difficile che peggiori, al massimo si avrà graduale miglioramento.
Perchè serve l'ecocardiogramma: chi è sottoposto a commissurotomia ha verosimilmente una stenosi mitralica residua e una dilatazione atriale Sx: vanno valutati entrambi questi aspetti per decidere se procedere a cardioversione elettrica esterna. Oltretutto se fosse evoluta ulteriormente la valvulopatia mitralica si potrebbe pensare ad intervento di sostituzione valvolare e nel contempo alla chiusura dell'auricola Sx (sede dei trombi che causano l'ictus).
Gentile signora, mi dispiace molto per la mamma. Prima di effettuare una eventuale cardioversione dovrà effettuare un eco transesofageo per svelare eventuali trombi in auricola che ne controindicato la esecuzione. Dubito che una FA in una cardioperata alla mitrale possa essere cardiovertita. L'importante è la terapia anticoagulante, poiché purtroppo tali eventi hanno una elevata probabilità di recidiva.
Un caro saluto, tanti auguri alla mamma.
Alessandro
Un caro saluto, tanti auguri alla mamma.
Alessandro
Buongiorno, la cardioversione, considerata la patologia mitralica e il verosimile ingrandimento dell’atrio sx potrebbe non avere successo; rimane una paziente a rischio embolico per cui va osservata, e controllata anche nel futuro. Saluti.
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