Buongiorno, mia madre ha avuto un grave incidente circa due anni fa durante la quale ha subito un tr
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Buongiorno, mia madre ha avuto un grave incidente circa due anni fa durante la quale ha subito un trauma cranico. Inizialmente, dopo aversi svegliato dalla coma, i progressi erano visibili e importanti, ma ultimamente (l'ultimo anno), stiamo notando sempre piu' problemi di comportamento e depressione. Ha perso la voglia di fare i passi in avanti, non dimostra piu' interesse nel fare le cose che prima faceva, ha sempre meno pazienza e concentrazione, e come se la situazione stesse peggiorando con il tempo. Fisicamente sta bene. Ovviamente, non è e non sarà mai come prima - ma fisicamente è autosufficiente, ma purtroppo per i problemi di comportamenti e distrazione, lo è sempre di meno. Vorrei chiedervi un consiglio sul percorso di consulto, sopporto e a che tipo di specialista ci possiamo rivolgere per poter gestire al meglio la situazione, sia noi, ma sopratutto lei? Grazie
Buongiorno,
le lesioni cerebrali causate da un trauma cranico comportano spesso cambiamenti nel comportamento e nell'umore della persona e sono ascrivibili alla sede della lesione stessa, seppur spesso confuse con una reazione psicologica all'evento. Questo inevitabilmente inficia la quotidianità della persona e di chi le sta intorno, portando al limite delle forze i familiari e rendendo la situazione davvero gravosa. Pertanto, è necessario rivolgersi ad un neuropsicologo specializzando, che possa valutare la condizione cognitiva e psicologica di sua madre e che possa strutturare una riabilitazione cognitiva mirata. Uno specialista neuropsicologo è anche formato alla terapia con pazienti con cerebrolesione acquisita e ha la professionalità di supportare sua madre in quella che viene chiamata neuropsicoterapia (una psicoterapia che tiene conto degli eventuali limiti cognitivi della paziente), che può essere o meno combinata alla riabilitazione.
Compito dello specialista è anche quello di informare, addestrare e supportare i familiari che gestiscono il paziente colpito da lesione cerebrale.
Resto a disposizione.
le lesioni cerebrali causate da un trauma cranico comportano spesso cambiamenti nel comportamento e nell'umore della persona e sono ascrivibili alla sede della lesione stessa, seppur spesso confuse con una reazione psicologica all'evento. Questo inevitabilmente inficia la quotidianità della persona e di chi le sta intorno, portando al limite delle forze i familiari e rendendo la situazione davvero gravosa. Pertanto, è necessario rivolgersi ad un neuropsicologo specializzando, che possa valutare la condizione cognitiva e psicologica di sua madre e che possa strutturare una riabilitazione cognitiva mirata. Uno specialista neuropsicologo è anche formato alla terapia con pazienti con cerebrolesione acquisita e ha la professionalità di supportare sua madre in quella che viene chiamata neuropsicoterapia (una psicoterapia che tiene conto degli eventuali limiti cognitivi della paziente), che può essere o meno combinata alla riabilitazione.
Compito dello specialista è anche quello di informare, addestrare e supportare i familiari che gestiscono il paziente colpito da lesione cerebrale.
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Buonasera
Nel caso di sua madre è necessario comprendere l entità delle difficoltà riportate e le aree in cui queste si presentano. Le consiglio di farle fare una visita neurologica e un consulto con un neruropsicologo che potrà aiutare sia nella fase della diagnosi sia in una fase riabilitativa.
Cordiali saluti
Vedono Verbeni
Nel caso di sua madre è necessario comprendere l entità delle difficoltà riportate e le aree in cui queste si presentano. Le consiglio di farle fare una visita neurologica e un consulto con un neruropsicologo che potrà aiutare sia nella fase della diagnosi sia in una fase riabilitativa.
Cordiali saluti
Vedono Verbeni
Buonasera, comprendo la confusione sul percorso da intraprendere, una volta usciti dalla fase acuta del problema e dal sistema sanitario. Il percorso più indicato è contattare un neuropsicologo specializzato, ossia uno psicoterapeuta con specializzazione in neuropsicologia, per poter avere una valutazione del quadro di sua madre e potervi indicare la strada più corretta da seguire. La valutazione e la riabilitazione sono parte del percorso, così come la psicoterapia per sua madre e per i familiari, coinvolti a 360 gradi nel progetto di riabilitazione. Resto a disposizione e le invio un caro saluto.
Gentile utente, mi spiace per la situazione che state affrontando. Spesso gli effetti secondari del trauma cranico si allargano al livello familiare ed è difficile saper cosa fare.
Le lesioni del trauma cranico in una buona percentuale dei casi interessano delle aree del cervello cruciali per la regolazione del comportamento e dell'affettività. Pertanto i disturbi comportamentali e l'umore depresso da lei descritto possono essere una conseguenza (attenzione, non la sola) "naturale" del cambiamento di queste strutture cerebrali in seguito al danno.
Dovrebbe rivolgersi ad un Neuropsicologo specializzato per intervenire sulle abilità cognitive (regolazione del comportamento inclusa).
Se vuole, sono a disposizione anche online per un consulto.
Saluti
Le lesioni del trauma cranico in una buona percentuale dei casi interessano delle aree del cervello cruciali per la regolazione del comportamento e dell'affettività. Pertanto i disturbi comportamentali e l'umore depresso da lei descritto possono essere una conseguenza (attenzione, non la sola) "naturale" del cambiamento di queste strutture cerebrali in seguito al danno.
Dovrebbe rivolgersi ad un Neuropsicologo specializzato per intervenire sulle abilità cognitive (regolazione del comportamento inclusa).
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Caro utente, i cambiamenti di cui parla sono spesso ascrivibili alla lesione stessa, è possibile effettuare un percorso di riabilitazione e/o di neuropsicoterapia. Per qualsiasi ulteriore informazione resto a disposizione. Un caro saluto
Dott.ssa Martina Moccia
Dott.ssa Martina Moccia
Buongiorno. Esistono dei programmi di riabilitazione cognitiva che prevedono le esercitazioni al proprio domicilio. Mi scriva per ulteriori informazioni.
Cordiali saluti
dott.ssa Maria Luisa Piatti
Cordiali saluti
dott.ssa Maria Luisa Piatti
Buongiorno. Le dico subito che questo tipo di "pazienti" sono complessi e che spesso sono i familiari ad attivare la "rete" dei professionisti delle cure. Per comprendere il motivo della depressione servirebbe il neurologo (che appura le lesioni presenti), il neuropsicologo (che spiega il risvolto comportamentale di tali lesioni), e lo psichiatra (per eventuali trattamenti antidepressivi che possano aiutare il soggetto nella fase di accettazione della malattia). Il neuropsicoterapeuta potrebbe compilare un piano riabilitativo a più ampio raggio. Bisogna comunque comprendere i dati sostanziali della salute organica e neurologica per poter stabilire gli obiettivi di ripresa. Spero di essere stata chiara. Un saluto.
Salve, mi spiace x sua madre, purtroppo dopo un incidente è comune un abbassamento del tono umorale dopo circa 6 mesi, potrebbe essere un disturbo post traumatico da stress.
Io le consiglierei un a visita da un neuropsicologo e psicoterapeuta così da delineare la diagnosi di sua madre, sarà lui a decidere poi se continuare la terapia o inviarlo ad altri colleghi x visite secialistiche.
Un cordiale saluto.
Io le consiglierei un a visita da un neuropsicologo e psicoterapeuta così da delineare la diagnosi di sua madre, sarà lui a decidere poi se continuare la terapia o inviarlo ad altri colleghi x visite secialistiche.
Un cordiale saluto.
Buongiorno,
Dopo un trauma cranico significativo come quello subito da sua madre, è possibile che i cambiamenti comportamentali e la depressione che state osservando siano legati alle conseguenze del trauma stesso. Una terapia breve strategica potrebbe essere utile per affrontare e gestire questi sintomi, migliorando la qualità della vita di sua madre e fornendo supporto anche a voi come familiari.
Vi consiglio di rivolgervi a uno specialista in neuropsicologia o a un neuropsichiatra, che possa valutare in dettaglio la situazione e proporre interventi mirati per la riabilitazione cognitiva e comportamentale.
Resto a disposizione per una consulenza e per fornire ulteriori indicazioni su come procedere.
Un caro saluto,
Dott. Michele Scala
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Salve, Sua madre è consapevole di questa difficoltà /cambiamento o lo vedete solo voi dall'esterno?
I sintomi riportati sono purtroppo frequenti in una lesione frontale. E' vero però che a seguito di una lesione si apre una finestra di plasticità- ovvero un periodo in cui il cervello si mette all'opera per compensare il deficit. L'avete già notato con il recupero spontaneo post- incidente, Ma la riabilitazione, specie se non troppo tardiva, può migliorare il quadro funzionale. Van anche visti gli esiti della valutazione neuropsicologica, nonchè degli esami strumentali, per formulare meglio gli obiettivi terapeutici.
Le consiglio di parlare con un neuropsicologo , in grado di agire sia sul versante della psicoterapia che su quello della riabilitazione cognitiva e comportamentale.
E' possibile che ci sia bisogno anche di un aiuto farmacologico per il quale serve una prescrizione medica.
Allo stesso tempo, un terapeuta dovrebbe anche essere in grado di aiutare il nucleo familiare a mettere in atto comportamenti adatti e a gestire le emozioni di chi si prende cura.
In caso di necessità resto a disposizione,
Dott.Massimo Maugeri Saccà
I sintomi riportati sono purtroppo frequenti in una lesione frontale. E' vero però che a seguito di una lesione si apre una finestra di plasticità- ovvero un periodo in cui il cervello si mette all'opera per compensare il deficit. L'avete già notato con il recupero spontaneo post- incidente, Ma la riabilitazione, specie se non troppo tardiva, può migliorare il quadro funzionale. Van anche visti gli esiti della valutazione neuropsicologica, nonchè degli esami strumentali, per formulare meglio gli obiettivi terapeutici.
Le consiglio di parlare con un neuropsicologo , in grado di agire sia sul versante della psicoterapia che su quello della riabilitazione cognitiva e comportamentale.
E' possibile che ci sia bisogno anche di un aiuto farmacologico per il quale serve una prescrizione medica.
Allo stesso tempo, un terapeuta dovrebbe anche essere in grado di aiutare il nucleo familiare a mettere in atto comportamenti adatti e a gestire le emozioni di chi si prende cura.
In caso di necessità resto a disposizione,
Dott.Massimo Maugeri Saccà
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