Buongiorno, mi trovo in un periodo della mia vita dove mi sento di aver fatto solo scelte sbagliate.

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Buongiorno, mi trovo in un periodo della mia vita dove mi sento di aver fatto solo scelte sbagliate. sono cresciuta in una famiglia dove mia madre, frustrata e sempre violenta, si sfogava fisicamente su noi figlie. dopo un divorzio dei miei genitori disastroso sono letteralmente scappata di casa a 20 anni e passo dopo passo mi sono costruita una vita dignitosa e lavorativamente parlando sono partita da zero e sono riuscita a diventare un'impiegata e quindi a "riscattarmi". il problema sorge nel momento in cui appunto, trovo questo nuovo lavoro, dove scopro (per la prima volta nella mia vita) una realtà lavorativa fatta di zero comunicazione, "violenza" verbale, zero rispetto e in generale un malcontento che mi fa stare molto male essendo io sensibile a queste cose; in poche parole mi ritrovo ad avere dei titolari che si comportano come mia madre quando ero piccola, senza ovviamente la violenza fisica. a tutto ciò si aggiunge la mia relazione, iniziata proprio in questo cambio lavoro, con un ragazzo che mi ha "corteggiata" per qualche mese e che ha sempre dimostrato di volermi conquistare ad ogni costo. è una persona che sa ascoltare e che mi ha fatto innamorare fin da subito dopo più di 2 anni di relazioncine senza sentimenti da parte mia. conoscendoci meglio, ho però visto che da parte sua c'è una forte tendenza a trattarmi come tratta sua madre (che lo ha cresciuto sola e quindi presenza molto forte nella sua vita), la quale gli sta sempre molto addosso e quindi lui tende a mentire per non avere "rotture". episodio emblematico: una sera eravamo fuori e mi ha detto che avrebbe accompagnato un amico a casa, è sparito e mi ha lasciata lì proprio con questo amico. si è scoperto poi che aveva portato un altro da "una ragazza" e mentre lo chiamavo diceva di essere totalmente da un'altra parte. la sua scusa alla fine quando l'ho scoperto era che non mi aveva detto la verità perché aveva paura mi sarei arrabbiata. da lì in me è scattato qualcosa. ho sempre ricercato in un partner quell'amore "incondizionato" che non ti fa soffrire, perché per me fin da piccola l'amore (per mia madre in primis) era sofferenza (esempio: ti picchio perché lo faccio per il tuo bene). ora lui dice ancora piccole bugie, cancella chat con amici "per non farmi preoccupare" e in generale non mi sembra che faccia nulla per dimostrarmi, anche nelle cose piccole, che posso fidarmi di lui. specialmente quando beve, si dimentica di quali sarebbero i miei bisogni. in conclusione, mi sento male, in questo lavoro mi pagano anche molto poco e quindi sono povera, demotivata e giù di morale. mi sembra che NULLA nella mia vita stia andando come vorrei, la mia relazione è tenuta in piedi dal mio forte sentimento per una persona della quale non mi fido (sono arrivata a chiedergli di mandarmi la posizione in tempo reale ogni volta che esce, ogni volta che è al telefono gli chiedo chi è), il mio lavoro mi demotiva e mi fa sentire inutile, non ascoltata, non mi da nulla se non sofferenza. cosa sbaglio? sono sempre stata forte, determinata a farmi trattare bene da chiunque e appena non succedeva chiudevo relazioni e/o lavori, ora mi sento bloccata, mi sento debole e stupida. Grazie, anche solo per chi leggerà tutto questo mio stream of consciousness.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
'Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno a lei. Mi ha molto colpito la frase "sono sempre stata forte, determinata a farmi trattare bene da chiunque". Il mondo esterno è stato per lei fonte di grandi preoccupazioni e credo che lo spazio offerto dalla terapia possa permetterle di sentirsi "senza difese" senza sentirsi "debole". A volte siamo così preoccupati ad evitare quello che ci fa stare male che perdiamo di vista il nostro desiderio. La terapia potrebbe aiutarla ad esplorare questi sentimenti e le concederebbe un tempo per abbandonarsi a se stessa. Spero che tutto vada per il meglio. Un saluto!
Buongiorno e bentrovata. Ho letto ciò che ha scritto con molta attenzione e mi è sembrato di percepire il bisogno di tirare fuori tante cose rimaste finora inascoltate. La cosa che può sicuramente aiutarla è intanto quella di scegliere un/una psicoterapeuta a cui affidarsi per lasciarsi sostenere e cominciare finalmente a sciogliere un po' di nodi, dei quali già mi sembra consapevole e questo è già un vantaggio per lei.
Mi rendo conto che può essere difficile orientarsi, per questo se vuole mi rendo disponibile ad aiutarla in questa eventuale ricerca. Se lo ritiene opportuno, può tranquillamente contattarmi in privato. Un saluto. Francesca Giovannelli
Gentile utente di mio dottore,

potrebbe esserle utile richiedere l'aiuto di un professionista in questo momento che si sente cosi smarrita. Nessuno si salva da solo, ha affrontato diverse difficoltà nella sua vita da sola e potrebbe esser arrivato il momento di elaborare tutto questo dolore proveniente anche da esperienze legate alla sua storia e al passato. Si dia questa possibilità, potrebbe aiutarla anche nel trovare un significato rispetto alle problematiche che sta vivendo nella relazione di coppia con il suo lui.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, mi complimento con lei per la sua forza nel superare i momenti difficili e nel cercare di costruirsi una vita felice: diritto di ogni essere umano. Detto ciò, ritengo che debba darsi la possibilità di sanare certe ferite e certi irrisolti relazionali in quanto il rischio potrebbe essere di scegliere inconsciamente e ripetutamente, persone con particolari schemi comportamentali. Sicuramente non ha scelto i suoi datori di lavoro, ma probabilmente la sua risposta a queste dinamiche non è quella adeguata a modificarle o farsele scivolare addosso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera,
la sua è una riflessione relazionale importante su come ciò che ci è accaduto in passato in termini di relazioni familiari possa influenzare, in termini sostanziali, le relazioni presenti.
Tutto ciò si snoda attraverso la sua delicata storia personale.
Un percorso psicoterapeutico può certamente aiutarla ad elaborare con la delicatezza e la calma necessarie, quanto accaduto in passato, aprendo spiragli di luce sulle relazioni attuali.
Cordialmente, EP
Buongiorno, la ringrazio innanzitutto per essersi aperta su temi sicuramente non facili ma soprattutto dolorosi. La consapevolezza di sé e della sua storia, da quel che leggo, sono sicuramente un suo punto di forza e l'hanno sicuramente aiutata già a fare gli enormi passi per la ricerca del suo benessere che ha descritto. A volte il "passo.in più" è capire che la vera rivoluzione non è cambiare il contesto (che può essere, purtroppo, non positivo, ma che non si può sempre scegliere), ma andare a risolvere alcune ferite interne che fanno scattare risposte (emotive, comportamentali e fisiche) che ci fanno soffrire quanto (e a volte più) del contesto che le scatena e non ci permettono di sentirci consapevoli e "padroni" di noi stessi. Un percorso terapeutico potrebbe aiutarla in questo senso. Rimango a sua disposizione, un caro saluto, dr.ssa Chiara Cemmi
Salve, è un momento difficile che la sta portando a un viaggio introspettivo che ovviamente la destabilizza e le crea malessere. Non conoscendo con precisione le dinamiche del rapporto con il suo fidanzato mi astengo dall'emettere giudizi definitivi ma è evidente che lei non è felice. Il lavoro è importantissimo per un individuo ma se l'ambiente e la retribuzione non la soddisfano, cerchi altre soluzioni magari impegnandosi nello studio di nuove skill che le consentiranno di trovare una occupazione migliore. Lei è giovane e quindi non si definisca povera ma in crescita e con impegno e una chiara visione lei arriverà dove desidera. Definisca con il suo fidanzato le sue necessità e se non avrà una sincera risposta nel comportamento, valuti se sia il caso di continuare. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buona sera e grazie per la condivisione. Alcune delle cose che scrive risultano particolarmente significative. Anzitutto mi chiedevo che cos'è quello che lei definisce blocco, evidentemente oltre alla voglia di andare, come spesso ha trovato il coraggio di fare, vi deve essere qualcosa dentro di lei che la fa rimanere, forse questo sarebbe uno dei punti da chiarire per comprendere cio' che sta avvenendo dentro di lei.
In secondo luogo mi pare, da quello che scrive, che ha iniziato a sentire maggiore coinvolgimento per questo ragazzo per il fatto che le desse ascolto, e questo sembra essere un elemento importante per lei nella relazione. Ora le cose come vanno? Chi ascolta o ascoltava Chi?
Interessante sarebbe anche capire come lei si sente nell'indossare il ruolo, forse non troppo piacevole, di colei che controlla? E' capitato anche a lei di mentire per paura, insicurezza? Tutto questo per provare ad avvicinarsi ad una comprensione di quanto avviene.
Rimango a disposizione per ogni eventuale domanda.
Cordiali saluti.
Buongiorno, grazie per la fiducia dimostrata. Credo che abbia affrontato molte difficoltà nel tempo che hanno determinato altrettante fragilità e molte perplessità circa il modo di affrontare le sue scelte. Si pone molte domande per un senso di mancata serenità nel suo stile di vita e nel rapporto con il suo partner. Varrebbe la pena condividere questi aspetti con un professionista che la aiuti ad esplorare questi suoi vissuti in modo che le permetta di aver maggior consapevolezza circa le sue scelte. Cordiali saluti L.M.
Gentile utente, l'esperienza che ognuno fa della vita determina fortemente la capacità di giudizio e la costruzione di significati in merito agli eventi che ci capitano. Così, le sue esperienze dell'infanzia sono un costante punto di riferimento per lei, un metro con cui misura gli eventi presenti per giudicarli come positivi o negativi. Questa naturale tendenza porta con sé un limite che è il rischio di non riuscire a emanciparsi totalmente dalle esperienze del passato. Mi sembra di notare dalle sue parole che con tutte le forze lei desideri voltare pagina e trovare nuovi stimoli nella sua vita e lasciarsi alle spalle le esperienze negative che l'hanno caratterizzata. Per fare questo ci sono essenzialmente due strade: quella dell' apprendere dall' esperienza, oppure analizzare attraverso un aiuto esterno le difficoltà interiori che sono di ostacolo all'evoluzione personale. La prima strada, che è quella propria della vita di ogni giorno, può essere più o meno lunga perché per cambiare rotta abbiamo bisogno degli altri, ma se per qualche ragione nelle nostre relazioni riviviamo conflitti che riecheggiano relazioni passate, ecco che le relazioni stesse non possono spingerci a cambiare ed evolverci. La strada della psicoterapia offre un aiuto mirato, professionale ed esperto che si pone come un alleato della crescita personale; attraverso la psicoterapia è concretamente possibile un' emancipazione dalle catene relazionali, emotive, caratteriali, che tengono avvinta la psiche. Senza ostacoli ognuno è libero di evolversi, di ritrovarsi e di percorrere la propria strada.
Cordialmente
Dr. Vecchi
Buonasera, ho letto con attenzione la sua storia. Trovo che sia stata molto brava ad individuare alcuni schemi relazionali che si ripetono nella sua vita. Il fatto che abbia sperimentato una relazione "violenta" con sua mamma le ha fatto imparare di sè che lei è una persona non amabile, che non ha valore e, suo malgrado, tenderà a ritrovarsi in relazioni che la faranno sentire così. Come sta succedendo con il suo ragazzo che le mente e di cui lei non si fida, e che per questo ancora una volta la fa sentire "senza valore" e "poco amabile". Le consiglio una psicoterapia che possa aiutarla ad elaborare il trauma della relazione primaria con sua mamma e poi che la aiuti a rinforzare il valore che ha di sè; per questo potrebbe esserle utile un terapeuta che utilizzi anche la terapia EMDR per accelerare alcuni processi durante la psicoterapia. Un caro saluto Dott.ssa Elena Saporiti
Buongiorno, da quello che scrive si riscontra una grande sensibilità e forza d'animo nell'affrontare situazioni difficili e dolorose. In questo momento una psicoterapia potrebbe essere un aiuto importante per ascoltare e accogliere, insieme ad un professionista, i suoi vissuti e a tracciare una via per sganciarsi da condizionamenti che soffocano la sua libertà e la piena espressione di sé. Rimango a disposizione. Cordialmente. Dr. Marina Marzani
Salve, mi dispiace molto per il periodo difficile che sta attraversando. Per superare questo momento le consiglierei di consultare uno psicologo, che insieme a tecniche pratiche e all'analisi delle sue emozioni e dei suoi pensieri sono certa che potrà aiutarla a superare queste problematiche. Purtroppo ricadere in certi schemi è probabile se non si affrontano insieme ad un professionista, che l'aiuti a metabolizzare le brutte esperienze del passato e ad andare avanti con una prospettiva diversa. Resto a disposizione Dott.ssa Alessia Malandrino
"Sono sempre stata forte e determinata a farmi trattare bene da chiunque........." accade poi che la nostra parte debole esce fuori. Le emozioni sfuggono al nostro controllo, ed esce fuori la nostra parte "debole", forse è questo il momento in cui stiamo ascoltando, quella parte di noi che non riuscivamo a sentire perché dovevamo essere forti.
L'aiuto di un professionista potrebbe aiutarla ed esserle di supporto in questo momento. Grazie per condividere, con persone ( anche se professioniste/i ) che non conosce. Dott.ssa Nicoletta Gentile
Gentile utente, grazie per la condivisione di questo suo disagio e per la profondità del suo racconto. Sembra che stia ripetendo quello che era stato il suo copione familiare sia sul lavoro che nella relazione affettiva. Le consiglio di iniziare un percorso terapeutico dove poter approfondire e affrontare queste tematiche in uj' ottica di cambiamento. Cordialità dott. Gaetano Marino
In questa situazione complessa, è importante iniziare a riconoscere le dinamiche che si ripetono nella tua vita e come queste influenzano il tuo benessere. La tua storia ti ha portato a sviluppare una sensibilità verso situazioni di violenza e disonestà, sia nel lavoro che nelle relazioni. È fondamentale stabilire dei confini chiari con il tuo partner e comunicargli i tuoi bisogni, chiarendo che la fiducia è essenziale per costruire una relazione sana. Potresti considerare di esplorare queste dinamiche attraverso un percorso di terapia breve strategica, che ti aiuterà a identificare e modificare i modelli di pensiero disfunzionali e a recuperare il potere personale. Inizia a riflettere su ciò che desideri davvero nella tua vita e nella tua carriera; a volte, piccoli cambiamenti nella routine quotidiana possono portare a grandi risultati. Infine, considera la possibilità di cercare un nuovo lavoro che ti valorizzi e ti faccia sentire rispettata.
Gentile utente, mi sembra che lei stia attraversando un momento della sua vita particolarmente difficile, il momento in cui si perde l'equilibrio per un istante e tutte le sicurezze vacillano. Il lavoro e le relazioni intime sono due aspetti della vita adulta importantissimi che influenzano molto il nostro stato emotivo, per cui la sua sofferenza in questo momento risulta molto comprensibile. Tenga conto che il dolore in buone dosi è il motore che ci spinge alla riflessione e poi al cambiamento effettivo e per quanto possa sembrare paradossale in questo momento le è utile perché come vede lei sta già riflettendo e sta già ponendo domande e dubbi precursori del cambiamento.
I periodi di crisi sono insiti nella natura umana, ma non è detto che dobbiamo superarli da soli/e; se crede di aver bisogno di aiuto, lo chieda!

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