Buongiorno. Mi rivolgo a questa piattaforma perché la mia situazione sta diventando critica, e non s
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Buongiorno. Mi rivolgo a questa piattaforma perché la mia situazione sta diventando critica, e non so per quanto tempo ancora potrò reggere tutto ciò. Sono una ragazza che soffre di depressione, ovviamente diagnosticata da uno specialista, non faccio autodiagnosi. Più precisamente mi è stato detto "disturbo ansioso-depressivo con somatizzazioni". Soffro di questo problema da quasi due anni, ma la situazione è nettamente peggiorata negli ultimi 4/5 mesi. Mi sento completamente vuota, apatica, senza nessuna speranza. L'unico sentimento che ormai riesco a provare, è la tristezza. Non ho energie, non ho motivazione, non ho voglia di fare nulla. Il mio sonno non è affatto riposante, anzi. Alle volte non dormo, e se dormo, mi sveglio nel cuore della notte in preda al panico per via degli angoscianti sogni che faccio. Sono veramente brutti sogni: vedo corpi morti, corpi smembrati e urla. Il mio corpo risente moltissimo della mente. Ogni giorno convivo con: nausea forte, mal di testa, dolori muscolari, mal di pancia/stomaco/diarrea/meteorismo, tachicardia, dolore al petto, arti intorpiditi, vertigini, vista annebbiata. Più volte ho visto dei medici, addirittura una volta mi sono rivolta al pronto soccorso, il quale non ha fatto nulla se non farmi una flebo di calmante. Non so più cosa fare. Passo le mie giornate sul letto o sul divano, non ho le forze per fare altro. I miei genitori non vogliono pagarmi la terapia perché non credono in queste cose e non credono nel lavoro dello psicologo. Io faccio l'università e non lavoro, perciò non posso provvedere da sola ai miei bisogni. Che poi, "faccio l'università" va messo tra virgolette, dato che i miei disturbi mi impediscono di provare anche solo lontanamente a studiare o stare concentrata. La mattina ho paura di alzarmi dal letto, perché so che dal momento in cui mi alzo dal letto, tutto inizia ad andare a rotoli. Alcuni giorni non riesco nemmeno a mangiare o bere, ho perso tanto peso, ho la faccia scavata e lo sguardo assente. Non voglio più avere incontri sociali, sto allontanando i miei amici ed il mio ragazzo, anche se in cuor mio non è ciò che voglio. Ho tanta paura, penso di star impazzendo. Cosa suggerite?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
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Buongiorno. Immagino che uno dei problemi più pesanti sia proprio quello di non vedersi riconosciuta dai suoi genitori, cioè da chi potrebbe aiutarla, anche economicamente, a sostenere un percorso psicologico.
I sintomi di cui parla sono una mole enorme: non è accettabile che una giovane come lei veda la sua vita come un cumulo di sintomi, è necessario che lei possa prendersi cura di sé.
Un patto con i suoi genitori per ottenere da loro un aiuto economico per un percorso psicologico potrebbe avere senso per lei?
I sintomi di cui parla sono una mole enorme: non è accettabile che una giovane come lei veda la sua vita come un cumulo di sintomi, è necessario che lei possa prendersi cura di sé.
Un patto con i suoi genitori per ottenere da loro un aiuto economico per un percorso psicologico potrebbe avere senso per lei?
Gentile Utente, mi dispiace molto per la situazione che racconta e si percepisce molto forte la sofferenza che prova, sia dal punto di vista fisico con una sintomatologia importante, sia a livello psicologico. La vera domanda è: al di là di quello che possano pensare i suoi genitori sulla fattibilità di un percorso psicologico, lei pensa che potrebbe esserle di aiuto? Parta da questa domanda, provi a darsi una risposta che sia sincera soprattutto con se stessa e da lì può provare a capire se nella sua zona ci sono dei servizi di aiuto tramite servizio pubblico o a prezzi calmierati. Poi il suggerimento è di provare a darsi degli obiettivi giornalieri che siano fattibili, fare un passo per volta, provando prima di tutto a cercare di non allontanare il suo ragazzo e gli amici: provi a chiedere a loro un aiuto, parta da lì, provi a condividere con loro le sue emozioni e le sue paure. Coraggio, ogni grande cambiamento comincia sempre da un piccolo passo. Rimango a disposizione, anche online. Dott.ssa Nunzianna Pellegrino
Gentile utente da tempo mi occupo di disagio giovanile e la situazione da lei descritta non può lasciarmi indifferente. Inoltre nel suo caso mi colpisce molto il fatto che le sia stata fatta una diagnosi ma, poi, le sia stata negata la cura. Per questa combinazione di motivazioni, qualora lei volesse, sono disponibile per una consulenza telefonica gratuita . Ad esempio potrei aiutarla e sostenerla nella ricerca di contesti preferibilmente pubblici, compatibili e disponibili, alla sua rapida e necessaria presa in carico. Non esiti a contattarmi, sono a sua completa disposizione.
AB
AB
In una prospettiva psicologica sistemico relazionale, potremmo approcciare il tuo problema considerando il contesto in cui ti trovi e le relazioni che hai con le persone intorno a te. È importante comprendere che la tua depressione e i tuoi sintomi fisici potrebbero essere influenzati dalle dinamiche relazionali che vivi con i tuoi genitori, amici e il tuo ragazzo.
Il fatto che i tuoi genitori non credano nella terapia potrebbe essere un ostacolo importante per te, poiché il supporto familiare è spesso fondamentale nel percorso di guarigione da disturbi mentali. Potrebbe essere utile cercare di comunicare con loro in modo chiaro e aperto riguardo alla tua situazione e cercare di convincerli dell'importanza della terapia.
Inoltre, l'allontanamento dai tuoi amici e dal tuo ragazzo potrebbe aggravare la tua situazione, poiché il sostegno sociale è un fattore protettivo per la salute mentale. Potresti provare a coinvolgere le persone a te care nei tuoi problemi, chiedendo il loro supporto e comprensione.
È importante anche che tu cerchi di trovare una soluzione pratica alla tua situazione economica, in modo da poter accedere alla terapia e avere il supporto necessario per affrontare la tua depressione. Potresti cercare risorse universitarie o servizi sociali che possano offrirti aiuto in questo senso.
Infine, è fondamentale che tu cerchi aiuto professionale da uno psicologo o uno psicoterapeuta specializzato nel trattamento della depressione e dei disturbi ansiosi. Lavorare su di te con l'aiuto di un professionista può essere il primo passo per iniziare a ritrovare la tua salute mentale e il benessere. Non esitare a cercare aiuto, la tua salute è la priorità assoluta. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di conoscenza.
Dott. Cordoba
Il fatto che i tuoi genitori non credano nella terapia potrebbe essere un ostacolo importante per te, poiché il supporto familiare è spesso fondamentale nel percorso di guarigione da disturbi mentali. Potrebbe essere utile cercare di comunicare con loro in modo chiaro e aperto riguardo alla tua situazione e cercare di convincerli dell'importanza della terapia.
Inoltre, l'allontanamento dai tuoi amici e dal tuo ragazzo potrebbe aggravare la tua situazione, poiché il sostegno sociale è un fattore protettivo per la salute mentale. Potresti provare a coinvolgere le persone a te care nei tuoi problemi, chiedendo il loro supporto e comprensione.
È importante anche che tu cerchi di trovare una soluzione pratica alla tua situazione economica, in modo da poter accedere alla terapia e avere il supporto necessario per affrontare la tua depressione. Potresti cercare risorse universitarie o servizi sociali che possano offrirti aiuto in questo senso.
Infine, è fondamentale che tu cerchi aiuto professionale da uno psicologo o uno psicoterapeuta specializzato nel trattamento della depressione e dei disturbi ansiosi. Lavorare su di te con l'aiuto di un professionista può essere il primo passo per iniziare a ritrovare la tua salute mentale e il benessere. Non esitare a cercare aiuto, la tua salute è la priorità assoluta. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di conoscenza.
Dott. Cordoba
Gentile Utente,
Mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo e per il grande malessere che riporta.
Mi dispiace anche per il pensiero che i suoi genitori hanno sul lavoro dello psicologo ma ahimè ad oggi ancora tanti sono i preconcetti su questa professione. In ogni caso dalla situazione che descrive sarebbe opportuno anche fare un consulto psichiatrico e poi unirci un percorso psicoterapeutico. Se lei non ha disponibilità economica si rivolga al CSM (centro di salute mentale) della sua città, non so di dove sia ma provi a cercare su internet.
Si accede in modo gratuito e se uno si presenta con urgenza si accede anche tempestivamente. Al CSM troverà principalmente psichiatri che poi le consiglieranno il percorso adatto alle sue esigenze e nella sua situazione mi sembra la soluzione migliore.
A disposizione, doc. Giulia Esposito
Mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo e per il grande malessere che riporta.
Mi dispiace anche per il pensiero che i suoi genitori hanno sul lavoro dello psicologo ma ahimè ad oggi ancora tanti sono i preconcetti su questa professione. In ogni caso dalla situazione che descrive sarebbe opportuno anche fare un consulto psichiatrico e poi unirci un percorso psicoterapeutico. Se lei non ha disponibilità economica si rivolga al CSM (centro di salute mentale) della sua città, non so di dove sia ma provi a cercare su internet.
Si accede in modo gratuito e se uno si presenta con urgenza si accede anche tempestivamente. Al CSM troverà principalmente psichiatri che poi le consiglieranno il percorso adatto alle sue esigenze e nella sua situazione mi sembra la soluzione migliore.
A disposizione, doc. Giulia Esposito
Buongiorno, mi dispiace tantissimo per la sua situazione e soprattutto per la posizione dei suoi genitori che non credono della terapia psicologica. Una situazione come la sua non può restare indifferente, soprattutto da chi le sta accanto. Se vuoi puoi mandarmi un messaggio in privato o fissare un colloquio online, naturalmente a titolo gratuito, per capire meglio il contesto e come possiamo aiutarti viste le tue condizioni sia psichiche sia economiche. A disposizione. Dr.ssa Antonella Milizia
Gentilissima, posso comprendere la situazione che sta vivendo, ma la prima cosa é ritrovare una modalità per il proprio sostentamento, incominciando un percorso psicologico che le permetta anche di avere un supporto e un sostegno psicologico. Inoltre é molto importante un’approfondimento di se stessa, per comprendere un suo passato, di come sta vivendo il presente e come impostare un nuovo futuro. Così da ritrovare la sua serenità.
A disposizione
Dott. Maurizio Di Benedetto
A disposizione
Dott. Maurizio Di Benedetto
Cara ragazza,
Mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Il trattamento in questi casi è psicologico che può essere affiancato in alcuni casi ad un supporto psichiatrico quando c'è la necessità di affiancare il farmaco. Questo non significa essere condannati ma darsi la possibilità di riprendere in mano la propria vita ed uscire dal tunnel. Spesso i genitori di pazienti che ho trattato possono essere resistenti al supporto psicologico semplicemente perchè non sono a conoscenza dell'importanza di questo intervento oppure hanno una visione poco chiara di quello che si fa in questo contesto. Visto che sono loro i potenziali finanziatori del percorso, parlare con un esperto per chiarire eventuali dubbi potrebbe essere utile. Questo non significa che poi debba renderli partecipi del percorso, anzi essendo lei maggiorenne ha tutto il diritto di avere la privacy dovuta ma dar loro la possibilità di comprendere perchè per Lei iniziare un percorso sia fondamentale. Se volesse prenotare una prima consulenza gratuita mi contatti pure qui.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita
Mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Il trattamento in questi casi è psicologico che può essere affiancato in alcuni casi ad un supporto psichiatrico quando c'è la necessità di affiancare il farmaco. Questo non significa essere condannati ma darsi la possibilità di riprendere in mano la propria vita ed uscire dal tunnel. Spesso i genitori di pazienti che ho trattato possono essere resistenti al supporto psicologico semplicemente perchè non sono a conoscenza dell'importanza di questo intervento oppure hanno una visione poco chiara di quello che si fa in questo contesto. Visto che sono loro i potenziali finanziatori del percorso, parlare con un esperto per chiarire eventuali dubbi potrebbe essere utile. Questo non significa che poi debba renderli partecipi del percorso, anzi essendo lei maggiorenne ha tutto il diritto di avere la privacy dovuta ma dar loro la possibilità di comprendere perchè per Lei iniziare un percorso sia fondamentale. Se volesse prenotare una prima consulenza gratuita mi contatti pure qui.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita
Gentile Utente, sul territorio nazionale sono attive delle risorse per venire incontro alle difficoltà economiche del singolo e perciò bisogna capire cosa sia disponibile nella sua zona.
Sicuramente ci sarà un CSM, a cui può accedere con impegnativa del medico di base e dove solitamente a prezzo di ticket (circa 37 euro se ricordo bene) avrà un pacchetto di 8 sedute, pacchetto ripetibile allo stesso costo.
All'ASL potrebbe anche esserci il Servizio Adulti, dove similmente potrebbe avere pacchetti di 8 sedute a costo di ticket con impegnativa del medico di base.
Potrebbe anche esserci in Asl uno sportello di ascolto giovani, dove sicuramente il primo colloquio è gratuito, non serve impegnativa del medico e indirizza alle risorse sul territorio, gratuite e non.
Fuori dal contesto pubblico c'è il sito di "Psicoterapia Aperta" dove vi è una lista di colleghi che aderiscono al progetto e offrono sedute a prezzi calmierati, potrebbe quindi vedere se nella sua zona vi è qualcuno che aderisce e a che prezzi.
Al di fuori dell'aspetto di aiuto professionale mi viene anche da dire che sia molto importante il fatto che in questo momento abbia degli amici ed un ragazzo, così come è molto importante che abbia riconosciuto questo meccanismo di allontanarsi da loro e che non sia ciò che vuole.
Al riguardo il consiglio è di fare una cosa molto difficile: andare contro questa tendenza di allontanamento. Si faccia forza col pensiero che non è quello che vuole e coinvolga i suoi amici e il suo ragazzo in cosa sta succedendo, in cosa sente, come vanno le sue giornate. Può sembrare banale ma non stare soli nei momenti di difficoltà a volte è già protettivo di per sè, che forse è proprio quello che sente "in cuor suo".
In ogni caso lei non sta impazzendo, lei sta male, sempre di più, e giustamente sta cercando di prendersi cura di sè con le risorse che ha, per questo motivo si è fatta fare una diagnosi e per questo motivo ha scritto qua.
Perciò l'ultimo consiglio è di non sottovalutare la determinazione che l'ha portata qua, determinazione che non penso abbia reso più facile scriverci ma sicuramente lo ha reso possibile.
Spero di essere stato utile, avesse altre domande o dei dubbi mi scriva pure un messaggio e ne parleremo, ovviamente gratuitamente.
Dottor Mauro Simonetti
Sicuramente ci sarà un CSM, a cui può accedere con impegnativa del medico di base e dove solitamente a prezzo di ticket (circa 37 euro se ricordo bene) avrà un pacchetto di 8 sedute, pacchetto ripetibile allo stesso costo.
All'ASL potrebbe anche esserci il Servizio Adulti, dove similmente potrebbe avere pacchetti di 8 sedute a costo di ticket con impegnativa del medico di base.
Potrebbe anche esserci in Asl uno sportello di ascolto giovani, dove sicuramente il primo colloquio è gratuito, non serve impegnativa del medico e indirizza alle risorse sul territorio, gratuite e non.
Fuori dal contesto pubblico c'è il sito di "Psicoterapia Aperta" dove vi è una lista di colleghi che aderiscono al progetto e offrono sedute a prezzi calmierati, potrebbe quindi vedere se nella sua zona vi è qualcuno che aderisce e a che prezzi.
Al di fuori dell'aspetto di aiuto professionale mi viene anche da dire che sia molto importante il fatto che in questo momento abbia degli amici ed un ragazzo, così come è molto importante che abbia riconosciuto questo meccanismo di allontanarsi da loro e che non sia ciò che vuole.
Al riguardo il consiglio è di fare una cosa molto difficile: andare contro questa tendenza di allontanamento. Si faccia forza col pensiero che non è quello che vuole e coinvolga i suoi amici e il suo ragazzo in cosa sta succedendo, in cosa sente, come vanno le sue giornate. Può sembrare banale ma non stare soli nei momenti di difficoltà a volte è già protettivo di per sè, che forse è proprio quello che sente "in cuor suo".
In ogni caso lei non sta impazzendo, lei sta male, sempre di più, e giustamente sta cercando di prendersi cura di sè con le risorse che ha, per questo motivo si è fatta fare una diagnosi e per questo motivo ha scritto qua.
Perciò l'ultimo consiglio è di non sottovalutare la determinazione che l'ha portata qua, determinazione che non penso abbia reso più facile scriverci ma sicuramente lo ha reso possibile.
Spero di essere stato utile, avesse altre domande o dei dubbi mi scriva pure un messaggio e ne parleremo, ovviamente gratuitamente.
Dottor Mauro Simonetti
Gentilissima Utente,
mi dispiace molto sentire della sofferenza che sta vivendo oramai da lungo tempo e mi rincresce che non trovi sostegno e comprensione da pate dei suoi genitori, ma penso sia nel suo interesse richiedere il consulto di un* Specialista della salute mentale a prescindere dal loro supporto. Un percorso psicoterapeutico privato non rappresenta la sola ed unica via da percorrere, provi ad informarsi se nella sua zona ci sono dei consultori familiari che offrono percorsi psicoterapeutici; alcune università inoltre mettono a disposizione dei loro studenti dei percorsi psicoterapeutici offerti da Professionisti di cui anche lei forse potrebbe usufruire. Lei potrebbe anche rivolgersi ad un Centro di Salute Mentale della sua città dove dovrebbe trovere unˈequipe multidisciplinare (Psichiatra, Psicologo/Psicoterapeuta, Assistente sociale, Infermiere) a prendere in carico la sua situazione. Un primissimo punto di ascolto a cui ricorrere può anche essere il suo medico di base, che con tutta probabilità conosce il suo territorio ed i servizi a cui rivolgersi e potrebbe fornirle un prezioso aiuto nellˈorientarsi in questa situazione difficile. Si informi e chieda aiuto, non aspetti altro tempo.
Le auguro tutto il meglio
Un caro saluto
Mauro Fadda
mi dispiace molto sentire della sofferenza che sta vivendo oramai da lungo tempo e mi rincresce che non trovi sostegno e comprensione da pate dei suoi genitori, ma penso sia nel suo interesse richiedere il consulto di un* Specialista della salute mentale a prescindere dal loro supporto. Un percorso psicoterapeutico privato non rappresenta la sola ed unica via da percorrere, provi ad informarsi se nella sua zona ci sono dei consultori familiari che offrono percorsi psicoterapeutici; alcune università inoltre mettono a disposizione dei loro studenti dei percorsi psicoterapeutici offerti da Professionisti di cui anche lei forse potrebbe usufruire. Lei potrebbe anche rivolgersi ad un Centro di Salute Mentale della sua città dove dovrebbe trovere unˈequipe multidisciplinare (Psichiatra, Psicologo/Psicoterapeuta, Assistente sociale, Infermiere) a prendere in carico la sua situazione. Un primissimo punto di ascolto a cui ricorrere può anche essere il suo medico di base, che con tutta probabilità conosce il suo territorio ed i servizi a cui rivolgersi e potrebbe fornirle un prezioso aiuto nellˈorientarsi in questa situazione difficile. Si informi e chieda aiuto, non aspetti altro tempo.
Le auguro tutto il meglio
Un caro saluto
Mauro Fadda
Carissima, mi dispiace molto sentire che stai attraversando un momento così difficile e comprendo quanto sia importante cercare aiuto e supporto in situazioni come questa. È fondamentale che tu possa ricevere l'assistenza di cui hai bisogno per affrontare la tua depressione e i sintomi correlati. La tua situazione sembra essere estremamente grave e richiede un intervento professionale immediato. Nel frattempo, cerca di essere gentile con te stessa e di prenderti cura del tuo benessere fisico e mentale nel modo migliore possibile. Anche se può sembrare difficile, cerca di mantenere una routine quotidiana, anche se semplice, che includa attività che ti danno piacere e momenti di relax. Ricorda che non sei sola e che ci sono risorse e persone pronte ad aiutarti. Non esitare a chiedere l' aiuto di uno psicologo o uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale (CBT), esperti nell'individuare strategie pratiche ed efficaci per affrontare le difficoltà attuali. La CBT si concentra sul comprendere e modificare i pensieri e i comportamenti che influenzano le emozioni, offrendo strumenti concreti per migliorare il tuo benessere psicologico. Resto a tua disposizione per qualsiasi chiarimento o supporto aggiuntivo.
Un caro saluto,
Dott. Moro
Un caro saluto,
Dott. Moro
Gentile utente, sono molto vicina a questo momento difficle che sta affrontando. Da quello che ha scritto non mi è chiaro se lei al momento è seguita da un medico e, se così non fosse, ci tengo a dirle che sarebbe opportuno farlo per valutare se possa essere necessario un supporto farmacologico in questo momento. Oltre questo è essenziale accompagnare un percorso con uno psicologo, ma comprendo la difficoltà che racconta con i suoi genitori. Potrebbe provare a spiegare loro che, sebbene il suo malessere non si palesi come "una gamba rotta", esiste e nel suo caso è anche visibile a persone attente. Se anche in questo caso non dovessero essere comprensivi verso le sue richieste, potrebbe provare a rivolgersi ai servizi territoriali della sua zona (ad esempio ASL) per richiedere un supporto.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Dott.ssa Anna Asia Forino
Spero di esserle stata d'aiuto.
Dott.ssa Anna Asia Forino
Buongiorno, grazie per aver condiviso le sue difficoltà su questa piattaforma. Sta vivendo un periodo di grande sofferenza per la quale le esprimo tutta la mia vicinanza. Rispetto al suggerimento che chiede al termine della sua domanda, mi sento di invitarla a prendere contatto senza indugio con uno psicologo che possa aiutarla a capire le ragioni profonde del suo malessere, a partire dal momento del suo esordio ossia due anni fa, e a mettere in atto nella sua vita quei cambiamenti che le permetteranno di stare meglio. Lo psicologo naturalmente ha un costo, può valutare di chiedere aiuto a un professionista che aderisce al c.d. Bonus Psicologo INPS oppure valutare di trovare un lavoro che le permetta di pagare le sedute. Molti professionisti, nel privato, possono applicare tariffe calmierate nei casi come il suo. Le auguro il meglio, un caro saluto
Buongiorno,
Con una diagnosi come la sua e con il malessere che le causa è necessario un lavoro psicoterapeutico. Se a problemi a livello economico le consiglio di rivolgersi al medico di base che può indirizzarla verso i servizi pubblici oppure cercare qualche consultorio della sua zona. Inoltre potrebbe provare una ricerca su psicoterapia aperta, una piattaforma dove alcuni colleghi offrono tariffe agevolate per chi ne ha bisogno.
Dott. Marco Cenci
Con una diagnosi come la sua e con il malessere che le causa è necessario un lavoro psicoterapeutico. Se a problemi a livello economico le consiglio di rivolgersi al medico di base che può indirizzarla verso i servizi pubblici oppure cercare qualche consultorio della sua zona. Inoltre potrebbe provare una ricerca su psicoterapia aperta, una piattaforma dove alcuni colleghi offrono tariffe agevolate per chi ne ha bisogno.
Dott. Marco Cenci
Cara utente, sento nelle sue parole anche se scritte , un senso di angoscia e un grido di aiuto fortissimo. Di certo con la terapia potrà andare a fondo nei suoi vissuti e sicuramente migliorare i sintomi e capire il perché della sua insoddisfazione riprendendo così una vita sociale e dei progetti per il futuro. Lei ha parlato chiaramente con i suoi genitori? È sicura che non vogliono aiutarla? Se leggessero questa richiesta che lei scrive qui in questo portale fosse saprebbero davvero come si sente. Se non possono economicamente ci sono diversi mezzi che possono sfruttare, a parte il bonus Psicologo, ci sono tanti professionisti che vanno incontro alle esigenze delle persone se non associazioni o consultorio del territorio. Nella mia zona conosco qualcosa ma non faccio nomi qui. Quello che mi dà pensiero è che i suoi sintomi sono la manifestazione di una condizione di disagio molto più grande che va al di là di lei, parlo delle sue relazioni, di quello che c'è intorno a lei, la sua famiglia e il motivo per il quale mantenerla in questa condizione è più importante che vederla in salute e autonoma. Lei si sta sacrificando moltissimo per il bene di tutti forse?
Beh credo che debba continuare la terapia in questa direzione, tuttavia l'importante è iniziare, se rimane ferma così non cambierà nulla.
Beh credo che debba continuare la terapia in questa direzione, tuttavia l'importante è iniziare, se rimane ferma così non cambierà nulla.
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Buongiorno, gentile utente.
Mi spiace molto leggere di questa sua situazione e mi spiace leggere del posizionamento dei suoi genitori. La condizione che lei sta vivendo non deve essere assolutamente presa sotto gamba, sarebbe bene iniziare un percorso psicoterapico per avere uno spazio in cui prendersi cura dei suoi vissuti emotivi. Per quanto riguarda la condizione economica può chiedere al suo medico di base a quali servizi rivolgersi per iniziare a fare dei percorsi psicologici a titolo gratuito (ad esempio le ASL, i CSM o gli sportelli psicologici dell'università) oppure guardare se sul suo territorio ci sono degli sportelli d'ascolto a prezzi calmierati che potrebbero garantirle dei colloqui psicologici.
Resto a disposizione
Cordiali saluti
Dottoressa Erika Castagneri
Mi spiace molto leggere di questa sua situazione e mi spiace leggere del posizionamento dei suoi genitori. La condizione che lei sta vivendo non deve essere assolutamente presa sotto gamba, sarebbe bene iniziare un percorso psicoterapico per avere uno spazio in cui prendersi cura dei suoi vissuti emotivi. Per quanto riguarda la condizione economica può chiedere al suo medico di base a quali servizi rivolgersi per iniziare a fare dei percorsi psicologici a titolo gratuito (ad esempio le ASL, i CSM o gli sportelli psicologici dell'università) oppure guardare se sul suo territorio ci sono degli sportelli d'ascolto a prezzi calmierati che potrebbero garantirle dei colloqui psicologici.
Resto a disposizione
Cordiali saluti
Dottoressa Erika Castagneri
Gentilissima, la situazione che lei descrive sembra davvero difficile e invalidante. La letteratura ci dice che la cura più efficace nel trattamento del disturbo ansioso-depressivo consiste nella combinazione di terapia farmacologica e intervento psicoterapeutico. Risulta quindi importante fare un percorso che le dia gli strumenti per far fronte ai sintomi ansioso-depressivi e poter affrontare le avversità della vita in modo più funzionale. Ci sono consultori che offrono sportelli gratuiti e percorsi a prezzi calmierati. Il sintomo va sempre letto all'interno del suo contesto, sarebbe quindi opportuno esplorare tutta la cornice che c'è intorno al malessere che prova ed esplorare gli eventi scatenanti che hanno contribuito all'insorgere del suo malessere. Anche dar voce alle difficoltà che hanno caratterizzato la sua vita potrebbe essere un primo passo in un percorso introspettivo volto ad una crescita personale.
Un'ipotesi è che talvolta per difenderci dalla sofferenza può accadere che andiamo in una sorta di anestesia emotiva che ci protegge appunto dal dolore perché non lo sentiamo più. Spesso, però, accade che nel "calderone" vengono anestetizzate anche le emozioni positive con la conseguenza di non sentire più niente e di sentirsi, pertanto, "vuoti".
Mi auspico che lei possa intraprendere un percorso psicologico al fine di affrontare anche questo tema, superarlo e poter tornare a sentire tutte le emozioni della vita, gioiose o dolorose che siano, imparando a reggerle, sostenerle e affrontarle al fine di poter godere di una vita più ricca.
Forse lavorare anche sulla consapevolezza delle sue risorse le permetterebbe di affrontare la sua vita più serenamente e con maggiore sicurezza. Quella parte di lei che in cuor suo sa di non voler allontanare tutti ci racconta una parte di lei che ha ancora voglia di vivere e su cui bisogna far leva. È molto positivo che lei voglia uscire dalla sua situazione e le auguro di poter intraprendere un percorso che l'aiuti in questo passaggio e che le dia gli strumenti per affrontare al meglio tutta la preziosa vita che ha davanti. L'approccio cognitivo-comportamentale propone i trattamenti e le tecniche più efficaci per la gestione dell'ansia e degli attacchi di panico e per il trattamento del disturbo depressivo. Lei è giovane, ha tutta la vita davanti a sè e merita di viverla in uno stato di serenità e benessere.
Le auguro il meglio e resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Savastio
Un'ipotesi è che talvolta per difenderci dalla sofferenza può accadere che andiamo in una sorta di anestesia emotiva che ci protegge appunto dal dolore perché non lo sentiamo più. Spesso, però, accade che nel "calderone" vengono anestetizzate anche le emozioni positive con la conseguenza di non sentire più niente e di sentirsi, pertanto, "vuoti".
Mi auspico che lei possa intraprendere un percorso psicologico al fine di affrontare anche questo tema, superarlo e poter tornare a sentire tutte le emozioni della vita, gioiose o dolorose che siano, imparando a reggerle, sostenerle e affrontarle al fine di poter godere di una vita più ricca.
Forse lavorare anche sulla consapevolezza delle sue risorse le permetterebbe di affrontare la sua vita più serenamente e con maggiore sicurezza. Quella parte di lei che in cuor suo sa di non voler allontanare tutti ci racconta una parte di lei che ha ancora voglia di vivere e su cui bisogna far leva. È molto positivo che lei voglia uscire dalla sua situazione e le auguro di poter intraprendere un percorso che l'aiuti in questo passaggio e che le dia gli strumenti per affrontare al meglio tutta la preziosa vita che ha davanti. L'approccio cognitivo-comportamentale propone i trattamenti e le tecniche più efficaci per la gestione dell'ansia e degli attacchi di panico e per il trattamento del disturbo depressivo. Lei è giovane, ha tutta la vita davanti a sè e merita di viverla in uno stato di serenità e benessere.
Le auguro il meglio e resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Savastio
Gentile utente, è bene che lei si curi. Parli con il suo medico di base per iniziare almeno una terapia farmacologica che le dia un po' di sollievo. Nel frattempo, si rivolga ad un Centro di Igiene Mentale: potrebbe fare un percorso (che le è necessario) ad un costo nettamente inferiore rispetto a delle sedute private. Se sente di avere le energie, parli ancora con i suoi genitori: è importante che capiscano di quale disturbo soffre la loro figlia.
In bocca al lupo!
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi
In bocca al lupo!
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi
Salve, posso immaginare quanto difficile sia questo momento di intensa sofferenza che sta vivendo, quello che mi sento di consigliarle è di darsi tempo, non giudicarsi, non colpevolizzarsi. Accetti questo momento di difficoltà cercando di essere consapevole del fatto che è una fase, che va attraversata e dalla quale si può uscire.
Sicuramente la risposta ad un messaggio non basta per aiutarla del tutto, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista di fiducia (se ce l'ha già) o di cercarne uno per iniziare un percorso che spero possa darle giovamento e con l'aiuto del quale, ripartire.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ludovica Virgili
Sicuramente la risposta ad un messaggio non basta per aiutarla del tutto, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista di fiducia (se ce l'ha già) o di cercarne uno per iniziare un percorso che spero possa darle giovamento e con l'aiuto del quale, ripartire.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ludovica Virgili
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