Buongiorno. Mi presento... Sono Rosa ho 24 anni e da 7 anni sono fidanzata con un ragazzo di 33 an

18 risposte
Buongiorno. Mi presento...
Sono Rosa ho 24 anni e da 7 anni sono fidanzata con un ragazzo di 33 anni. Purtroppo sin da subito abbiamo avuto problemi per quanto riguarda il nostro modo di sentirci e vederci. Siamo sempre usciti solo di sabato e raramente il venerdì e la domenica (lui lavora e io studio) quindi tutti i giorni passiamo del tempo a messaggiare, e il problema nasce quì. Purtroppo lui, un pò forse come tutti gli uomini, non ama che gli invii messaggi in continuazione e ne tanto meno che lo chiamo. Se sono arrivata ad essere così è perché lui mi cerca davvero poco. Anzi, a lui starebbe bene solo il messaggio del buongiorno e poi basta. Su questo argomento abbiamo litigato milioni di volte, abbiamo deciso di cambiare ma abbiamo fallito entrambi fin quando a luglio mi disse di lasciarmi perché questo mio modo di fare lo stava rendendo nervoso. Siamo ritornati e ci siamo ripromessi di cambiare (lui mi ha sempre detto che se non lo cerco in continuazione è lui a fare il primo passo. Più lo cerco e più non gli viene voglia) io lo stò facendo (0 chiamate a lavoro e pochi messaggi) lui invece se ne stà ancora lì a comportarsi come se nulla fosse successo.
Non è una questione di sentimento. Gli ho sempre ripetuto se provava ancora un sentimento e mi ha sempre detto di si, quindi alla base tra di noi c'è ancora qualcosa.

Inoltre la cosa che mi fa più rabbia e che entra milioni di volte su varie app di messaggistica e non entra mai in chat. Questa cosa per me è snervante. Perché rispondere a un collega/amico e a me no ? oppure se entra in chat a stento letto? o ancora, se legge non risponde.
A me basterebbe che dopo uscito dal lavoro mi chiamasse per chiedere cosa faccio.
Cosa importante e che se litighiamo, lui per 2/3 giorni non si fa sentire. Non vuole essere cercato e io lo rispetto, poi è da solo che si fa sentire.
A distanza di mesi non riesco più a tollerare tutto ciò ma non riesco nemmeno a lasciarlo perchè in fondo non è una persona cattiva, ma io però non accetto questo suo modo di essere.

Vorrei un consiglio su come comportarmi perché lentamente temo non solo di perderlo per sempre ma temo di stancarmi anche io dei suoi modi !
Salve Rosa, Mi dispiace molto per la situazione che descrive poi che comprendo il disagio ed il dispiacere connesso.
A mio parere lei ha fatto bene ad esporre al suo fidanzato le sue perplessità in merito a tale comportamento poiché è necessario in una coppia Dov'è il condividere non solo gli aspetti positivi ma anche eventuali perplessità. Mi spiace che non ci siano comunque stati dei cambiamenti: credo che non si possa e non si debba obbligare una persona a mettere in atto dei particolari atteggiamenti ma senza dubbio ciò può essere un utile informazione per lei per capire cosa sente e cosa prova in determinate circostanze.
Ritengo comunque utile un consulto psicologico per esplorare meglio la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL

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Buonasera Rosa, un rapporto molto lungo e iniziato in giovanissima età per lei. Direi che parlare con il suo partner dal vivo e non via messaggio o telefono sia la cosa migliore. Il parametro della frequenza di chiamate o messaggi purtroppo è fuorviante. Questa sua sensazione che lui sia sfuggente nasce dal fatto che non risponde ai suoi messaggi frequentemente o da altro ? Forse i sentimenti sono cambiati? Possono apparire domande scomode ma la verità, anche se spiacevole, è l'unica via per riprendere in mano la situazione. Se ha necessità di un confronto sono a disposizione.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buonasera Rosa, comprendo la sua confusione e il suo disagio e mi dispiace. Mi ha colpito molto una frase che ha scritto: "non riesco a lasciarlo perché non è una persona cattiva". Secondo me dovrebbe riflettere su questo, perché non riesce realmente a lasciarlo? Si chieda quali sono i suoi bisogni, i suoi desideri, le sue necessità, si metta al centro in questo momento. Se ha bisogno di fare chiarezza potrebbe pensare ad un percorso psicologico che possa aiutarla in questa fase.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Federica Leonardi
Buonasera se ha capito che questi atteggiamenti del suo compagno non li riesce proprio a tollerare dovrebbe chiedersi come mai non riesce ad uscire dalla relazione. Ci possono essere molti fattori che intervengono e che forse andrebbero messi in luce per evitare che ricompaiano nelle sue relazioni future.
Saluti, dott.ssa Marini
Buonasera, si chiede giustamente se questa distanza nel rapporto e questa sua auto-costrizione a non sentirlo sia una cosa tollerabile. Non ci sono risposte di per sé giuste o sbagliate, il fulcro di tutto è lei. Se a lei così non sta bene, se deve sforzarsi per non sentirlo, allora dovrebbe chiedersi cosa le dà davvero questa relazione per certi aspetti fantasmatica e dove lei sente di avere poco spazio nella mente del suo ragazzo. Focalizzi l'attenzione su ciò che prova e ciò che si aspetta da questa relazione. Può, eventualmente, richiedere dei consulti psicologici per fare chiarezza su quali sono realmente le dinamiche emotive che la spingono a stare in un rapporto non del tutto appagante e nel quale non si sente del tutto "vista".
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Rosa era una ragazza di 17 anni quando ha iniziato il suo fidanzamento? Incredibile gli anni volano e ora si sta ponendo delle belle domande che sono a disposizione per un confronto. Le relazioni in particolare quelli di coppia devono camminare di pari passo con la voglia di esserci e viversi insieme. È d'accordo? Io ci sono! Mi contatti saluti dott.ssa Maria Lombardo
Buonasera
Sembra che lei abbia chiaro che il suo ragazzo non corrisponda su quanto vi siate accordati e che tale suo comportamento non e’ dei più graditi da parte di lei.
Il punto e’ comprendere cosa le impedisca di lasciarlo. Forse deve approfondire questo, magari chiedendo una consulenza da uno psicoterapeuta, se ne sente necessità.
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Buonasera Rosa. Innanzitutto grazie per aver condiviso la sua esperienza. Se ho ben compreso le sue parole, sembra che sta vivendo la fatica del sentirsi scomoda nella sua relazione di coppia e che ciò la faccia sentire arrabbiata ma anche impaurita. Ci chiede un consiglio su come potersi comportare in questo momento, ma onestamente io credo che il miglior consiglio possibile può darselo proprio lei stessa, ascoltandosi autenticamente e profondamente attraverso le emozioni che sta vivendo, i sentimenti, bisogni, desideri, pensieri ecc.
Ecco, non un consiglio, ma l'invito a darsi l'attenzione, la fiducia ed il tempo di cui sente il bisogno per prendere le proprie decisioni sulla base di se stessa e delle proprie risorse personali. Se sentisse il bisogno di un supporto e di un aiuto potrebbe certamente rivolgersi ad uno/a psicologo - psicoterapeuta. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Cara ragazza,
essendo la sua una istanza di coppia ne parli con il suo ragazzo. Apritevi e confrontatevi rispetto alle problematiche esposte potrebbe esser utile comunicare preoccupazioni ansie incertezze. Nel caso ci fossero delle difficoltà di comunicazione potreste pensare ad una psicoterapia di coppia.
Lo specialista per eccellenza in questi casi è uno psicoterapeuta sistemico-relazionale esperto in terapia di coppia. In terapia di coppia si lavora affinché i partner imparino a relazionarsi in modo armonico e amorevole, anche su problemi come quelli da lei evidenziati, a prescindere dalle difficoltà personali delle persone prese come singole (difficoltà che potrebbero essere affrontate in una terapia individuale). E’ la coppia che si mira a far funzionare in una terapia di coppia
Pensateci
Un caro saluto
Dottor Diego Ferrara
Buongiorno Rosa, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. La vita di coppia non è sempre facile, poiché bisogna far convivere i bisogni dei partner e quando si ha a che fare con bisogni diversi, se non addirittura opposti, tutto si complica. Da un lato c'è lei che ha bisogno di avere dei contatti più stretti, dall'altro c'è il suo fidanzato che invece preferisce avere dei contatti più radi. Non esiste una soluzione a portata di mano, esistono semmai dei compromessi che si possono raggiungere. È necessario confrontarvi per capire quanto ognuno di voi è in grado di fare un passo verso l'altro. Se questa cosa è inconciliabile, non farà altro che farvi soffrire. Forse un consulto psicologico di coppia potrebbe essere indicato per voi. Rimango a disposizione. Cordialmente, dott. Simeoni.
Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica relazionale. Cordiali saluti
Salve Rosa, vivere in una relazione in cui far conciliare progettualità, modi di fare e vissuti differenti, occorre che da entrambe le parti ci sia un sentire autentico rispetto alla vita di coppia. Mi chiedo se aveste la possibilità di vedervi di più, se questo sentire sarebbe uguale o se riuscireste a superare alcuni vissuti che vi fanno stare male. Sicuramente sarebbe da approfondire come nasce la vostra relazione, con quale progettualità, e come evolve e si struttura nel tempo. Pertanto potrebbe esserle utile chiedere un aiuto psicologico per farsi aiutare a porre chiarezza a tutti i suoi dubbi.
Resto a disposizione. Un cordiale saluto, Dott.ssa Matilde Ciaccia.
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Buonasera, io le consiglio di provare a lavorare su lei stessa, ciò che desidera in una relazione, cosa la rende felice in coppia, come vorrebbe vivere la sua storia d amore. Capisco che il suo ragazzo è buono ed è indecisa ma si ricordi che una relazione ci deve rendere felici e soprattutto ci vuole complicità e voglia di cambiare da entrambe le parti, non solo univocamente.
Se ha bisogno di una consuta non esiti a chiamarmi e le offrirò qualche strategia per amarsi e valorizzarsi.
Dr.ssa C.M
Buonasera,
credo che in questo periodo storico occorra sviluppare qualche competenza in più per cavarsela nelle relazioni, perchè questi mezzi consentono, oggi, potenzialità e limiti che una volta, tutti, non avevamo.
Certamente poi entra in gioco la sua variabile soggettiva che può essere esplorata e approfondita, senza stravolgimenti.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Sellini
Salve Rosa,

Posso comprendere il suo vissuto. Vivere a lungo una situazione di sofferenza, con la persona verso la quale si sente di provare amore, non è piacevole.
Sentire il proprio conflitto interiore, come dice lei tra il temere di perderlo per sempre ed il temere di stancarsi, può arrivare anche ad essere estenuante e logorante.
Ha fatto bene a chiedere sostegno e non lasciarsi sola in questo momento.

Ho appreso, nel corso della mia esperienza personale e lavorativa, che la relazione di coppia può essere una ricca fonte di nutrimento reciproco e stimolo di crescita, anche personale; ma, in alcuni casi, può diventare una ripetizione automatica, e non sempre consapevole, di comportamenti, che nello stare insieme porta a farci star male, facendoci sentire bloccati ed insofferenti.
Parlando di coppia, potrebbe essere importante chiedersi quanto entrambi sentite intimamente di voler spostare la vostra attenzione sulla costruzione di un noi, riconoscendo comunque le caratteristiche personali dell’altro. E quindi valutare eventualmente un percorso condiviso.
Portando invece l’attenzione su sé stessa, com’è per lei continuare a vivere questa situazione? Cosa desidera profondamente per sé? E quanto ascolto sta dando in questo momento anche alle sue necessità?
In Amore il guardarsi è reciproco, e ciò comporta prima di tutto un ascolto del proprio mondo interiore, con rispetto e accettazione.

Per qualunque cosa sono qui, le auguro una fluida risoluzione di questa situazione.
Un saluto
Dott.ssa Rita Gatto
Rosa, l'unica indicazione che sento di darle è di interrogarsi sulle sue sensazioni di rabbia, di nervosismo, di dubbio sui sentimenti provati, descritti nel suo scritto. Provi ad indagare quali sono i suoi bisogni affettivi e vedrà che le risposte che cerca arriveranno. Cerchi uno spazio dedicato sotto la guida di un professionista per dare il via alla sua ricerca. Resto a sua disposizione. Dott.ssa Rosaria Bucca
Salve, mi spiace molto per la situazione descritta. Confrontarsi con il partner sulle problematiche descritte e comunicare ansie ed incertezze, potrebbe essere un punto da cui partire. Ritengo comunque utile intraprendere un percorso psicologico al fine di elaborare pensieri e le emozioni connessi alla situazione descritta. Se sceglierà di affidarsi ad un professionista, io faccio anche consulti online, resto a disposizione, Dott.ssa G.Mangano
Cara Rosa, ti ho compresa e mi spiace per la tua situazione. Hai fatto bene a cercare un dialogo con lui e un confronto, ad esporre sempre le tue perplessità e a esprimere il tuo bisogno di presenza a lui. C'è da dire che la regola di base è sempre quella: non possiamo cambiare gli altri, ma partire da noi stessi! Perciò sta a te comprendere dove e con chi stai bene, e dove e con chi non stai bene o non ti fa stare bene. Da li poi comprendere cosa vuoi tu, che tipo di coppia vuoi tu e vedere se l'altra persona presente può rispondere al tipo di rapporto che tu desideri. Se questo non è possibile, non possiamo pretendere che l'altro diventi ciò che noi vogliamo, ma sicuramente c'è un'altra persona a questo mondo più affine a te. Comprendo il grande dolore che questo può causare. Per questo è importante non essere sola in questa fase, un colloquio psicologico può fare proprio al caso tuo. All'inizio è necessaria una figura che ti possa sostenere, tu prima svisceri tutti gli elementi in questione, comprendi di più te stessa, i tuoi meccanismi, le tue emozioni e ciò che vuoi, e solo in seguito prenderai le tue scelte, e queste sono esclusivamente tue.
Se vorrai sono a disposizione, anche online.
Dott.ssa Irene Buzzoni

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