Buongiorno. Mi chiedo come gestire le discussioni con una persona che, nel mezzo della discussione,

17 risposte
Buongiorno. Mi chiedo come gestire le discussioni con una persona che, nel mezzo della discussione, interrompe la comunicazione. Non parlo di vero e propria sparizione, ma della classica frase "Apposto così, bene così, chiudiamola qui" detta quando in realtà il conflitto non si è risolto, non si è trovato un punto di incontro. Ed anzi, spesso per me non va "bene così", avrei ancora altro da esporre e da dire. Mi è successo ieri con un amico, ma non è la prima volta che accade anche con altre persone, che tende appunto a decidere quando la discussione è sufficiente per lui. Premetto, peraltro, che i toni non erano accessi o sbagliati, non sono volati insulti, il confronto era calmo e civile. Però ecco...come fare, in questi casi? Io ho fatto presente che mi era dispiaciuta questa chiusura così netta. Lui, per tutta risposta, dopo una mezz'oretta ha cambiato completamente discorso.
Vi ringrazio in anticipo per le risposte
Salve gentile utente, spesso le discussioni nascono o si alimentano proprio per via di una comunicazione poco efficace tra le parti, in cui non si riescono a comunicare bene i bisogni di fondo o l'altra parte non è pronta ad accogliere certe comunicazioni.
Tenga perciò conto che nel dialogo è più efficace essere completamente sinceri/e e diretti/e rispetto ai propri bisogni ma tenga anche conto che l'altra parte potrebbe non essere predisposta in quel momento ad accoglierli.
A proposito dei rapporti interpersonali e soprattutto del tema "comunicazione" potrebbe trovare utile leggere il libro della psicologa Sue Johnson dal titolo "Stringimi forte"
Le auguro una buona serata

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Buongiorno,

gestire discussioni con persone che chiudono bruscamente il confronto, come descrive, può essere complesso e anche frustrante, specialmente quando la chiusura impedisce una reale risoluzione o comunicazione. Questo comportamento è spesso una strategia difensiva: può indicare un disagio nel proseguire la discussione o un modo per evitare emozioni scomode. È possibile che, pur essendo il confronto civile e pacato, il suo interlocutore non abbia sviluppato o non si senta a suo agio nel confrontarsi fino in fondo.

Per gestire queste situazioni, potrebbe essere utile cercare un momento di apertura in cui l’altro non si senta “con le spalle al muro” e possa sentirsi più sicuro nell’esprimersi. Ad esempio, potrebbe dire: “Capisco che a volte parlare di queste cose è difficile, ma per me sarebbe importante continuare il discorso per poter capire il tuo punto di vista e chiarirci”. Questo approccio, che valorizza i bisogni reciproci, potrebbe aiutare il suo interlocutore a sentire che c'è spazio per continuare senza sentirsi giudicato o pressato.

Se la persona evita comunque di approfondire, sarebbe utile prendere atto di questo limite, riflettendo su come regolarsi nelle future discussioni con lui o come comunicare eventualmente i propri bisogni, se lui non è predisposto ad accoglierli del tutto.
Buonasera, posso comprendere la sensazione di fastidio che si può provare in queste circostanze, ma nei fatti...non possiamo forzare una persona che non vuole andare avanti nel confronto per le sue motivazioni. Oltre a tentare di chiedere un confronto e comunicare il suo sentire, come ha fatto anche condividendo il suo dispiacere...non può fare altro. Cambiare discorso immagino la faccia sentire non riconosciuta in quello che sta provando...qui sta a lei decidere se questa modalità può andarle bene o meno ed agire di conseguenza. Un saluto.
Salve a lei. Mi sembra che stia parlando di differenze caratteriali che spesso sono da attribuirsi anche a diversi stili di Attaccamento. Comunque sia, la cosa che può fare è spiegare il suo malcontento in una modalità assertiva. Un cordiale saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni
Gentile utente grazie per la condivisione di questo suo disagio. Per affrontare questa difficoltà le propongo di iniziare un percorso terapeutico. Il mio approccio consiste in una prima call gratuita telefonica dove viene fatta una prima raccolta anamnestica e dove viene circoscritta la problematica a cui far seguire un percorso terapeutico online oppure in presenza. Per ulteriori delucidazioni non esiti a contattarmi. Cordialità dott. Gaetano Marino
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile paziente, deve essere molto frustrante voler esprimere il proprio pensiero, ma trovarsi di fronte un muro! Certo che non è in nostro potere cambiare gli altri, ma possiamo lavorare su noi stessi: cosa vuol dire per lei poter chiudere la discussione, esprimere il proprio pensiero, quali sono i criteri per poter definire una discussione chiusa, perché le dà fastidio il fatto che l'altro non ascolti più, ecc. Interrogandosi su questi ed altri aspetti, lavora su di sé e, di conseguenza, l'impatto che hanno eventi simili nella sua vita, cambia
Gentile utente, capisco la sua frustrazione, è molto difficile quando si sente di avere ancora qualcosa da dire, ma l’altra persona chiude la discussione in modo brusco.
Rispondere a situazioni di questo tipo richiede sensibilità e alcune strategie di comunicazione assertiva come esprimere i propri bisogni in modo diretto e calmo insieme a cosa si prova quando una conversazione si interrompe bruscamente, facendo capire che si ha ancora qualcosa da condividere. Può essere utile domandare all’altro se ci sia un motivo specifico per cui preferisce terminare, ossia chiedere un feedback e cercare di comprendere il suo punto di vista. A volte può aiutare proporre di riprendere la conversazione più tardi. Spesso una pausa permette a entrambi di riflettere e tornare con maggiore disponibilità all’ascolto reciproco.
Queste modalità le consentono di dare spazio ai suoi bisogni senza sminuire quelli dell’altro, costruendo al tempo stesso un terreno di dialogo aperto e rispettoso. Inoltre può servire a far emergere aspetti del vostro rapporto che magari non sono stati ancora approfonditi e portare a una maggiore comprensione reciproca. Cordialmente, dott.ssa Sara Magliocca
Buongiorno. Ha appurato se nella durata di mezz'ora non si è ripetuta più che a sufficienza da subire una risposta come ha evidenziato? Se va bene così alla persona può voler dire che accoglie la sua versione. In caso contrario potrebbe sollecitare una risposta o evidenziare la tendenza all'evitamento del confronto. Un training assertivo che permette di attraversare il conflitto potrebbe essere d'aiuto in questo caso.
A disposizione Dottor Gianpietro Rossi
Gentilissimo/a, innanzitutto grazie per aver esposto i suoi dubbi in questa piattaforma. Spesso il "va bene così" può rappresentare per il suo interlocutore la messa in atto di strategie di coping, dette anche meccanismi di difesa, come l'evitamento o la resa, utilizzati (in maniera inconsapevole, subitanea per la maggior parte delle volte) per gestire sensazioni, situazioni, emozioni spiacevoli che potrebbero emergere durante il colloquio. In tal modo, la persona potrebbe cercare di "fuggire" dall'oggetto di discussione o "arrendersi" ad esso, per cercare di terminare l'afflusso di tali sensazioni. Spero di essere stata il più chiara possibile. Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Lo Re
Torino ed Asti
Consulenze online
Buongiorno, sono persone che evitano il confronto. Non evitano la comunicazione perchè il primo assioma della comunicazione umana è che è impossibile non comunicare, quindi comunicano la loro indisposizione nel comunicare. Non approfondiscono gli argomenti perchè vivono in superficie. Sono anche più comunemente chiamati "Presuntuosi" e non discutono perchè sentono di avere ragione. Fanno anche le vittime. Questi sono comportamenti passivo aggressivi e alla lunga confondono e creano un forte disagio. Ci sono delle strategie da utilizzare con queste persone e dei passi da fare per non farsi manipolare. "Se la verità per alcune persone non fosse terrorizzante non avrebbero bisogno di mentire". Per ulteriori informazioni può contattarmi. Buona giornata
Salve, può succedere che alle volte che alcune persone per evitare di generare i conflitti possano evitare le discussioni, oppure altre volte non si ritiene opportuno continuare la conversazione perché si prende atto di aver opinioni differenti a riguardo e non è necessario cercare di far cambiare idea all'altro. Da come espone il problema sembra che la cosa che le provoca disagio sia la percezione di aver altro da dire che però non viene accolto, forse riprendere la conversazione in un secondo momento può aiutare. Oppure magari può valutare se il suo modo di esporre le sue opinione alle volte risulta poco efficace e quindi magari trovare strategie più efficaci.
la frustrazione che si prova quando, nel mezzo di una discussione, l’altra persona decide di chiudere senza arrivare a un punto d'incontro, lasciando in sospeso le tue emozioni e pensieri. In questo tipo di situazione, l’approccio della Emotionally Focused Therapy (EFT) può aiutare a trasformare il momento di disconnessione in un’opportunità per riconnettersi in modo più profondo.

Esprimi il tuo bisogno emotivo: Invece di insistere sulla continuazione della discussione, prova a comunicare il tuo stato emotivo sottostante. Potresti dire qualcosa come, "Quando chiudiamo la conversazione così, mi sento come se le mie emozioni non fossero accolte, e questo mi lascia una sensazione di incompiutezza." In Emotionally Focused Therapy, dare voce ai nostri bisogni emotivi può aiutare l’altro a capire che il tuo desiderio di continuare a parlare non è un attacco, ma una richiesta di connessione.

Aiuta l’altra persona a riconoscere le sue emozioni: A volte chi chiude il discorso può farlo per evitare sentimenti di disagio o di vulnerabilità. Potresti, con delicatezza, riconoscere questa possibilità e dirgli, "Capisco che questa discussione possa crearti un certo disagio o farti sentire in difficoltà. Il mio desiderio è solo di riuscire a sentirmi compreso e di capire meglio il tuo punto di vista." Questo approccio tipico della Emotionally Focused Therapy aiuta a creare uno spazio sicuro per entrambi, permettendo alla discussione di andare oltre le difese.

Invita alla riconnessione in un momento più sereno: Se percepisci che in quel momento la persona non è pronta, puoi proporre di riprendere la conversazione in un momento in cui entrambi vi sentiate più sereni. Potresti dire, "Mi piacerebbe che trovassimo un momento per chiudere questo discorso in modo che entrambi ci sentiamo ascoltati." Questo ti permette di rispettare i suoi limiti e, allo stesso tempo, di non abbandonare il tuo bisogno di esprimerti.

La Emotionally Focused Therapy ci insegna che dietro queste dinamiche c’è spesso il bisogno di sentirci ascoltati, accolti e connessi all’altro. Dare spazio alle tue emozioni e a quelle del tuo interlocutore può essere la chiave per trasformare un momento di incomprensione in un dialogo autentico e soddisfacente per entrambi.

nonostante gli esempi sopra citati spesso un esperienza di coppia agevola la comuicazione emotiva
Gentile utente, la ringrazio per la sua riflessione. Chiedersi come gestire una chiusura netta in una discussione è un segnale di grande attenzione alla qualità della comunicazione. La tendenza di alcune persone a chiudere bruscamente può derivare da un bisogno di controllo o da un disagio nel gestire il confronto prolungato.
Una strategia potrebbe essere quella di esprimere il proprio bisogno di continuare il dialogo in modo rispettoso, comunicando all’amico che un confronto più aperto aiuterebbe entrambi a chiarire meglio i rispettivi punti di vista. In futuro, osservare questi pattern potrebbe aiutarla a gestire le sue relazioni con maggiore efficacia.
Un caro saluto, Dott. Fabio di Guglielmo.
Gentile utente, parta dal fatto che la comunicazione è sostanzialmente uno scambio per cui non può prevedere e controllare le modalità di comunicazione dell'altro. Di fronte a una comunicazione tendenzialmente aggressiva la risposta migliore è l'assertività, si concentri sui suoi bisogni, provi a esprimere come si è sentita e si sta sentendo, probabilmente non cambierà il comportamento dell'altro ma di sicuro si sentirà più "soddisfatta". In bocca al lupo!
Buongiorno, grazie mille per la condivisione. In queste situazioni, può essere utile provare a trovare un equilibrio tra il bisogno di chiudere della persona e il tuo di continuare la discussione. Potresti rispondere dicendo: "Mi rendo conto che per te può andare bene così, ma per me c’è ancora qualcosa di importante da chiarire. Possiamo magari parlarne con calma più avanti?" In questo modo, mostri comprensione verso la sua posizione ma comunichi anche il tuo desiderio di completare il confronto.
Quando la conversazione si interrompe bruscamente, può anche aiutare condividere il tuo vissuto senza aspettarti una risposta immediata. Un modo può essere dire: "Capisco la tua necessità di chiudere, ma a me lascia un senso di incompiutezza." Questa frase permette di esprimere il tuo disagio in modo delicato e rispettoso, invitando l’altro a riflettere.
A volte può essere necessario accettare che il tuo interlocutore abbia un limite diverso per il dialogo e preferisca non entrare troppo nel confronto. In questo caso, tornare sull’argomento in un momento più disteso e informale potrebbe aprire spazi per un dialogo più completo, senza il rischio di alimentare tensioni.
Spero possa offrirti un altro spunto utile!
Buonasera,
quella persona le sta dando un confine personale entro cui non è disposto ad andare oltre per diversi motivi. La domanda è come mai lei ha bisogno necessariamente che ci sia una risposta da parte dell'altro? Sicuramente umanamente è un diritto ricevere una risposta e lei ha diritto a chiedere, se per lei è importante ci può tornare in un momento diverso, ma a un certo punto se l'altro non vuole procedere non possiamo costringerlo, bisogna chiedersi se lei riesce a stare in quella non risposta e cosa le succede quando è lì.
Un caro saluto,
Michela Romano

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