buongiorno mi chiamo Paola e sto curando mio padre con la quetapina da 25 mg con la seguente sommini

6 risposte
buongiorno mi chiamo Paola e sto curando mio padre con la quetapina da 25 mg con la seguente somministrazione 50mg la mattina 50mg a pranzo 100 mg la sera ma non lo calmano e sempre aggressivo e alza le mani specifico che e' sotto cura da uno specialista . cosa potrei fare per renderlo calmo?
G.le Sig.ra Paola, concordo con il collega. Purtroppo i farmaci spesso non sono sufficiente nei disturbi del comportamento in genere, ed anche in quelli correlati alla malattia di Alzheimer. Può essere che il farmaco sia quello giusto ma che suo padre abbia bisogno anche di una terapia di stampo comportamentale che lo possa aiutare a ridurre i suoi atti disfunzionali e la sua aggressività. Le consiglio di consultare uno psicologo o psicoterapeuta esperto in trattamenti comportamentali nelle demenze e di sottoporsi lei stessa, qualora in stato di caregiver (cioè colei che assiste in prima persona il malato), a dei gruppi di sostegno e formazione. Ne esistono diversi in varie zone d'Italia per la malattia di Alzheimer. Cordiali Saluti

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Spesso in questi pazienti è meglio usare dosaggi più blandi e fare delle associazioni farmacologiche.
Buongiorno si deve immaginare che suo padre sia affetto da una qualche forma di demenza. Però non tutte le demenze sono uguali, la più diffusa come è noto è la Malattia o Morbo di Alzheimer. Le persone in tali condizioni che presentano agitazione, aggressività e in generale disturbi comportamentali possono giovarsi di un approccio integrato che in ultimo può contemplare anche l'uso di psicofarmaci. Tutte le linee guida internazionali prevedono interventi a steps successivi inizialmente non farmacologici: la vicinanza di persone della cerchia stretta, l'ipostimolazione ambientale, la rassicurazione continua, l'ambiente familiare sono tutti aspetti da prendere in considerazione. Tra i farmaci il più studiato e utilizzato è il risperidone dimostratosi efficace nel contenere i sintomi, non nel debellarli del tutto. Cordiali saluti
Buonasera, le rispondo che il trattamento della demenza prevede una sinergia tra il trattamento farmacologico e quello non farmacologico. E' necessario avere un'anamnesi completa, corredata da relativa valutazione neuropsicologica, per rispondere in maniera esaustiva alla sua domanda: di certo, la sola sostanza farmacologica tenderà o ad assopire suo padre o a non funzionare. Inoltre, alcuni medicinali possono avere degli effetti su alcuni disturbi, come quegli psicotici, ma per altri, come il wandering, la disinibizione ecc. non esiste trattamento. Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo preparato per capire quali trattamenti non farmacologici (e sono tanti) possono aiutarla a contenere i comportamenti aggressivi e ad un geriatra per un efficace trattamento farmacologico. Se vuole può contattarmi per approfondire il suo caso, dato che sono 5 anni ormai che lavoro nella demenza. Spero di esserle stato d'aiuto. Cordialmente dott. Pietro Caputo
Buongiorno, secondo la mia esperienza quando si arriva a dosaggi piuttosto elevati di questo farmaco sono possibili effetti paradossi (anziché calmare finisce per aumentare lo stato di agitazione!). Consiglierei di ridurre gradualmente il dosaggio introducendo un altro psicofarmaco. Sarebbe opportuno tuttavia valutare il tipo di terapia più indicata con un medico (in prima battuta chiedere consiglio al curante che lo segue, e ove necessario al geriatra.
I farmaci non sempre aiutano a contenere l'aggressivita' anzi in certi casi ci possono essere anche effetti collaterali vicino ad alte somministrazioni come nel caso specifico. Le consiglio della psicoterapia per contenere l'aggressivita'. Cordiali saluti Dr. D'urso Antonio

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