Buongiorno,mi chiamo Francesca e ho 23 anni.Avevo già scritto su questo sito l'estate scorsa perchè
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Buongiorno,mi chiamo Francesca e ho 23 anni.Avevo già scritto su questo sito l'estate scorsa perchè vivevo un momento di profondo disagio con il mio corpo causato da un disturbo alimentare che pian piano sto imparando ad affrontare. Il motivo per cui scrivevo in quel caso era per chiedere consiglio su come affrontare un periodo in cui il mio corpo non mi piaceva e avevo scoperto di essere ingrassata molto più di quanto mi aspettassi. La maggior parte dei consigli mi hanno confortata e spinta a rivolgermi alla mia vecchia nutrizionista che mi aveva seguito nel percorso di recupero del peso. Quando l'ho fatto, ho constatato di aver messo su effettivamente un bel po' di peso in più rispetto a quello che immaginassi e soprattutto quello che avevo da quando sono riuscita a recuperare una forma fisica "sana". Lei non è stata giudicante nei miei confronti,anzi, ma a differenza di quanto mi aspettassi (anche leggendo i consigli qui) mi ha comunque proposto una dieta equilibrata per perdere peso. Da settembre ad ora il mio peso è calato anche se non di molto, sono stata seguita con una dieta che effettivamente mi dava la possibilità di mangiare in modo sano senza restrizioni e io sto meglio con il mio corpo. Le restrizioni non ci sono più e cerco di vivermi i sensi di colpa affrontandoli come ho sempre fatto da quando sono caduta in questa malattia. La prima volta che sono ritornata da lei per il check del peso è stato molto difficile perchè ero dimagrita di davvero poco e l'ho presa molto male, ma le volte successive nonostante non perdessi molto peso, ero più tranquilla perchè avevo deciso di non soffermarmi troppo sul peso ma su come mi sentissi e vedessi (e mi vedevo e sentivo bene). Il problema per cui sono qui è che credo che la mia nutrizionista non stia affrontando questo percorso considerando in modo adeguato il mio disturbo alimentare. Nelle ultime due visite mi ha consigliato di evitare gli spuntini e la frutta perchè troppo ricca di zuccheri, e dopo l'ultima visita di ieri, ha suggerito che prendessi delle bustine "per controllare l'appetito" dato che siamo vicine al Natale (questi sono solo alcuni esempi di cose che mi consiglia). Questo perchè le avevo detto che dopo l'ultimo piano alimentare avvertivo troppa fame tra i pasti e preferivo avere degli spuntini. Ovviamente non comprerò alcuna bustina per il controllo dell'appetito, a volte mangio comunque un po' di frutta negli spuntini ma non perchè non voglia seguire le sue indicazioni, ma perchè ci vedo dentro tanto del mio disturbo alimentare e non voglio ricadere in simili paranoie.
Preciso che non la vedo ogni mese come si dovrebbe perchè vivo a Milano e lei invece nel paese dei miei genitori, quindi quando torno prenoto l'appuntamento e vado. Ho pensato più volte di mollare per cambiare e cercare qualcun altro che possa insegnarmi un approccio con il cibo corretto, considerando il mio disturbo, più che fissare grammature e (A volte) farmi venire ansie. Purtroppo però dal punto di vista economico non potrei sostenere spese più grandi e quindi cerco di lavorare più con la mia mente, sforzandomi di assimilare solo il 50% di quello che mi dice.
Mi chiedo,quindi: questo pensiero nei suoi riguardi è corretto? o sono io ad avere una visione distorta delle cose?
Preciso che non la vedo ogni mese come si dovrebbe perchè vivo a Milano e lei invece nel paese dei miei genitori, quindi quando torno prenoto l'appuntamento e vado. Ho pensato più volte di mollare per cambiare e cercare qualcun altro che possa insegnarmi un approccio con il cibo corretto, considerando il mio disturbo, più che fissare grammature e (A volte) farmi venire ansie. Purtroppo però dal punto di vista economico non potrei sostenere spese più grandi e quindi cerco di lavorare più con la mia mente, sforzandomi di assimilare solo il 50% di quello che mi dice.
Mi chiedo,quindi: questo pensiero nei suoi riguardi è corretto? o sono io ad avere una visione distorta delle cose?

Buongiorno Francesca. Innanzitutto ti sono vicina perchè dalle tue parole percepisco il tuo sconforto nel non trovare il tuo equilibrio fisico-mentale.
Leggendo il tuo racconto penso che più che una dieta per perdere peso (premettendo che non conosco niente di te), in questo momento hai bisogno di un percorso diverso. Perchè penso che toglierti gli spuntini o darti bustine anti-fame non sia la soluzione migliore, anzi la può solo peggiorare.
Perchè come dici tu bisogna affrontare e prendere sul serio il tuo disturbo alimentare e per poterlo fare hai bisogno in primis di un supporto psicologico e poi nutrizionale.
Quindi se economicamente non riesci ad affrontare entrambe le spese io ti consiglierei di investire il tempo e i soldi in un percorso psicologico che penso possa aiutarti di più in questo momento.
Spero di non essere stata poco delicata e se hai qualche dubbio o vuoi qualche consiglio contattami pure. Ti sono vicina.
Ricordati che se mentalmente non sei serena nessuna dieta, neanche con il professionista più bravo al mondo, funzionerà.
Saluti. Dott.ssa Beatrice Montecchi
Leggendo il tuo racconto penso che più che una dieta per perdere peso (premettendo che non conosco niente di te), in questo momento hai bisogno di un percorso diverso. Perchè penso che toglierti gli spuntini o darti bustine anti-fame non sia la soluzione migliore, anzi la può solo peggiorare.
Perchè come dici tu bisogna affrontare e prendere sul serio il tuo disturbo alimentare e per poterlo fare hai bisogno in primis di un supporto psicologico e poi nutrizionale.
Quindi se economicamente non riesci ad affrontare entrambe le spese io ti consiglierei di investire il tempo e i soldi in un percorso psicologico che penso possa aiutarti di più in questo momento.
Spero di non essere stata poco delicata e se hai qualche dubbio o vuoi qualche consiglio contattami pure. Ti sono vicina.
Ricordati che se mentalmente non sei serena nessuna dieta, neanche con il professionista più bravo al mondo, funzionerà.
Saluti. Dott.ssa Beatrice Montecchi
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Buongiorno Francesca, ti consiglio innanzitutto di esprimere questi tuoi pensieri al professionista che ti segue. Se come ho capito conosce il tuo percorso da tempo, comprenderà queste tue paure e perplessità. Un confronto diretto e chiaro tra dietista/nutrizionista e paziente, a parer mio, può aiutare a trovare la soluzione giusta e a lavorare insieme verso un obiettivo comune.
Al di là di questo, leggo nelle tue righe la necessità di un percorso che valorizzi il rapporto mente-cibo-corpo, che si focalizzi sulle sensazioni ed il benessere della persona, più che sul peso e i numeri. Per cui, più che reprimere un segnale di appetito, che è fisiologico, cercherei la causa ed una strategia nutrizionale o cognitiva-comportamentale che possa fare al caso tuo. E' un percorso che richiede tempo, pazienza e consapevolezza.
Rimango a disposizione, un caro saluto
Dtt.ssa Martina Nicolò
Al di là di questo, leggo nelle tue righe la necessità di un percorso che valorizzi il rapporto mente-cibo-corpo, che si focalizzi sulle sensazioni ed il benessere della persona, più che sul peso e i numeri. Per cui, più che reprimere un segnale di appetito, che è fisiologico, cercherei la causa ed una strategia nutrizionale o cognitiva-comportamentale che possa fare al caso tuo. E' un percorso che richiede tempo, pazienza e consapevolezza.
Rimango a disposizione, un caro saluto
Dtt.ssa Martina Nicolò

Buongiorno, io ti consiglio di parlarne con sincerità alla dottoressa che ti segue. Se hai dubbi è soprattutto con lei che ti sta seguendo che devi parlarne, ma non dovessi trovare risposte ti consiglio un professionista specializzato nei disturbi del comportamento alimentare. In questi casi un approccio integrato con diversi professionisti è la scelta vincente.

Buon pomeriggio, il mio consiglio è di rivolgerti ad un professionista che si occupa di disturbi alimentari e che quindi conosce molto bene queste problematiche. Alcune delle indicazioni che hai riportato non aiutano a risolvere il problema, ma forse addirittura lo mantengono attivo. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e ti ricordo che è attivo anche il servizio di consulenza online.

Ciao Francesca e piacere di conoscerti.
Sei stata in primis molto coraggiosa nell'esporre la situazione, nonché consapevole e questo, fidati, è un segnale molto positivo, evidente conseguenza del fatto che nel corso degli anni tu abbia una visione più oggettiva e sia anche pronta a chiedere aiuto,affidandoti.
Detto ciò, l'ideale in questi casi, è avere un approccio multidisciplinare dove, oltre la figura professionale di un nutrizionista, ci sia anche quello di un* psicolog*\psicoterapeuta\medico psichiatra: non conosco tutta la tua storia, ma senza ombra di dubbio potrebbe essere di aiuto.
Tornando invece alla richiesta finale di un parere sul tuo pensiero, non vorrei giudicare il lavoro di alcun collega, ma invitarti a riflettere seguendo il tuo istinto, ma anche affidandoti alle tue conoscenze: la fiducia nel professionista a cui ti affidi è fondamentale per instaurare un percorso in sinergia.
Se hai qualche altra domanda o informazione da chiedere fai pure, vedo che sei a Milano anche tu e,se hai piacere, possiamo sentirci!
Ti auguro nel frattempo una buona serata
Sei stata in primis molto coraggiosa nell'esporre la situazione, nonché consapevole e questo, fidati, è un segnale molto positivo, evidente conseguenza del fatto che nel corso degli anni tu abbia una visione più oggettiva e sia anche pronta a chiedere aiuto,affidandoti.
Detto ciò, l'ideale in questi casi, è avere un approccio multidisciplinare dove, oltre la figura professionale di un nutrizionista, ci sia anche quello di un* psicolog*\psicoterapeuta\medico psichiatra: non conosco tutta la tua storia, ma senza ombra di dubbio potrebbe essere di aiuto.
Tornando invece alla richiesta finale di un parere sul tuo pensiero, non vorrei giudicare il lavoro di alcun collega, ma invitarti a riflettere seguendo il tuo istinto, ma anche affidandoti alle tue conoscenze: la fiducia nel professionista a cui ti affidi è fondamentale per instaurare un percorso in sinergia.
Se hai qualche altra domanda o informazione da chiedere fai pure, vedo che sei a Milano anche tu e,se hai piacere, possiamo sentirci!
Ti auguro nel frattempo una buona serata

Buonasera, le consiglio di compilare giornalmente il diario alimentare (qualora già non lo facesse) e di affidarsi con fiducia ad un professionista qualificato. Potrebbe anche apporocciarsi ad una terapia multidisciplinare come la psicoterapia e la medicina naturale.
Sono a disposizione per una eventuale consulenza per la medicina naturale.
Saluti.
Sono a disposizione per una eventuale consulenza per la medicina naturale.
Saluti.

Ciao Francesca,
le domande che ti stai ponendo rispetto al piano impostato con la tua nutrizionista sono più che lecite. C'è però solo una persona che può darti questa risposta, ovvero la tua nutrizionista. Sappi che per noi è di grande aiuto sapere se il paziente ha dei dubbi sul lavoro impostato: ci permette di poter capire ancora meglio come essere di aiuto e supporto.
Se dovessi darti un suggerimento parlane con lei: se dopo il vostro confronto non ti sentissi pienamente compresa, allora a quel punto meglio cambiare professionista.
Un caro saluto
le domande che ti stai ponendo rispetto al piano impostato con la tua nutrizionista sono più che lecite. C'è però solo una persona che può darti questa risposta, ovvero la tua nutrizionista. Sappi che per noi è di grande aiuto sapere se il paziente ha dei dubbi sul lavoro impostato: ci permette di poter capire ancora meglio come essere di aiuto e supporto.
Se dovessi darti un suggerimento parlane con lei: se dopo il vostro confronto non ti sentissi pienamente compresa, allora a quel punto meglio cambiare professionista.
Un caro saluto

Cara Francesca, ho letto con molta attenzione il tuo racconto e ammiro tanto il fatto che tu abbia avuto il coraggio di raccontarlo: credimi è già un gran passo avanti, vuol dire che in un qualche modo tu vuoi risolvere il problema. In questo momento eliminare gli spuntini sostituendoli con bustine spezza-fame non è l’approccio migliore, il “sostituto” del pasto non ti insegna certamente ad avere un rapporto sano ed equilibrato con gli alimenti. In primis proverei a parlarne con lei. Non sottovalutare comunque anche l’idea di un approccio psicologico, forse in questo momento potrebbe essere più utile del supporto nutrizionale (se entrambi i percorsi per te sono troppo onerosi). Tieni conto che ci vuole pazienza, molta pazienza, calma, forza di volontà e il supporto di chi ti sta accanto. Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o perplessità. Un caro abbraccio.

Ciao Francesca. Intanto permettimi di complimentarmi per la maturità e l'intelligenza con cui dimostri di stare affrontando la tua situazione, nonostante la giovanissima età... BRAVA! Soprattutto in questi casi l'alleanza terapeutica e la reciproca fiducia sono la chiave per il successo, quindi relativamente al piano prettamente tecnico della questione, purtroppo sono cose di cui puoi discutere solo con il professionista che ti segue perché ti conosce, conosce la tua storia e soprattutto ti ha visitata!!! Senza queste premesse è impossibile valutare anche solo il perché di certe scelte. Nel caso in cui tu stia seguendo anche un percorso di tipo psicoterapeutico, fai presente la questione anche in seduta e, se i due professionisti sono disponibili, puoi provare a proporre loro di sentirsi per discutere insieme un approccio combinato che vada nella stessa direzione.

La fiducia viene prima di tutto. Come la collaborazione pz e professionista.
A disposizione
Dott Stefano Carrara
Biologo nutrizionista e massaggi per il benessere
Cavenago di brianza e Rho
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Gentilissima Francesca,
Rinnovo i complimenti fatti dai miei colleghi e concordo con quanto detto da loro in merito al percorso, inoltre aggiungo un mio consiglio in merito.
I DCA a mio avviso devono essere affrontati con approccio multidisciplinare in quanto si necessita una valida collaborazione con uno psicologo e in molti casi anche con il medico endocrinologo.
Questi disturbi devono essere affrontati con ausilio di più specialista proprio perché richiedono una visione che trascende dalle nostre competenze, questo approccio di rende necessario per sostenere e guidare il paziente verso la risoluzione del disturbo oltre che a ridurre il tasso di abbandono.
Le consiglio di parlarne con la sua Nutrizionista e in tal caso cambiare il tipo di approccio.
Cordialmente
Dott.ssa Fabiana Avallone
Rinnovo i complimenti fatti dai miei colleghi e concordo con quanto detto da loro in merito al percorso, inoltre aggiungo un mio consiglio in merito.
I DCA a mio avviso devono essere affrontati con approccio multidisciplinare in quanto si necessita una valida collaborazione con uno psicologo e in molti casi anche con il medico endocrinologo.
Questi disturbi devono essere affrontati con ausilio di più specialista proprio perché richiedono una visione che trascende dalle nostre competenze, questo approccio di rende necessario per sostenere e guidare il paziente verso la risoluzione del disturbo oltre che a ridurre il tasso di abbandono.
Le consiglio di parlarne con la sua Nutrizionista e in tal caso cambiare il tipo di approccio.
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Buongiorno Francesca, è davvero ammirevole la maturità e consapevolezza con cui ne parli e chiedi aiuto. Chiedere aiuto è fondamentale e non bisogna mai vergognarsi di questo, anzi.
Penso sia innanzitutto necessario esporre queste perplessità alla tua nutrizionista e perseguire con un percorso specifico psicoterapeutico, con chi di competenza può aiutarti al meglio. Non è facile e lo capisco, ma con i giusti strumenti e le giuste figure si può assolutamente affrontare, ponendo in primo piano, soprattutto in questa fase, una educazione alimentare e rapporto salutare con il cibo e con il proprio corpo, lontana da privazioni e rinunce. Per questo ritengo fondamentale anche la figura dello psicoterapeuta esperto in questo ambito, al fine di aiutarti al meglio.
Penso sia innanzitutto necessario esporre queste perplessità alla tua nutrizionista e perseguire con un percorso specifico psicoterapeutico, con chi di competenza può aiutarti al meglio. Non è facile e lo capisco, ma con i giusti strumenti e le giuste figure si può assolutamente affrontare, ponendo in primo piano, soprattutto in questa fase, una educazione alimentare e rapporto salutare con il cibo e con il proprio corpo, lontana da privazioni e rinunce. Per questo ritengo fondamentale anche la figura dello psicoterapeuta esperto in questo ambito, al fine di aiutarti al meglio.

Buongiorno, inanzitutto le sono vicina in questo percorso che so essere molto complesso. Detto questo, le consiglio di affidarsi ad un nutrizionista specializzato in disturbi alimentari, dal momento che il trattamento di tali patologie è completamente diverso rispetto ad un percorso alimentare "classico". Il/la collega da cui è in cura starà sicuramente provando a fare del suo meglio, ma potrebbe non essere indicato l'approccio che ha nei suoi confronti visto il DCA
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti
Dott.ssa Ronchi
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Dott.ssa Ronchi

Il tuo pensiero è corretto: un nutrizionista dovrebbe considerare l’impatto psicologico del disturbo alimentare. La scelta di evitare bustine o indicazioni che rievocano le restrizioni è valida. Potresti valutare un approccio multidisciplinare che includa un nutrizionista specializzato in DCA e uno psicoterapeuta. Continuare il percorso è fondamentale per un equilibrio a lungo termine.
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini

Buongiorno Francesca, la sua riflessione fa di lei una persona molto consapevole e obiettiva, le fa onore. In effetti, leggendo la sua storia, mi permetto di condividere il suo pensiero: forse farebbe al caso suo un altro tipo di professionista della nutrizione, che magari riesca a comprendere meglio la sua problematica (derivante più da un assetto mentale piuttosto che da una impossibilità fisica nel portare avanti il percorso). Se come dice non possiede il budget, potrebbe essere una buona idea in primis allontanarsi dalla nutrizionista attuale (a meno che non ritenga che continuando il percorso con lei possano esserci dei benefici oltre i disappunti che ha espresso); successivamente valutare un percorso personale, magari leggendo qualche libro a riguardo sulla mindful eating. Inoltre, può provare a contattare un nutrizionista esperto in questi tipi di problematiche per una consulenza, in modo tale da farsi dare qualche indicazione che però non presupponga un percorso, ma solo una visita.
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