Buongiorno, mi chiamo Ernesto e ho 43 anni. Vi scrivo perchè quasi due anni fa mia moglie mi ha tr
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Buongiorno,
mi chiamo Ernesto e ho 43 anni.
Vi scrivo perchè quasi due anni fa mia moglie mi ha tradito con un altro uomo e per me questa cosa è stata devastante.
Da allora ci penso tutti i giorni e ho sviluppato un disturbo post traumatico e tutti i giorni continuo a pensare (più volte al giorno) a questo fatto.
Il problema è che tutti i giorni (da quando mi sveglio a quando vado a dormire) mi viene il bolo faringeo, accompagnato (sovente) da contrattura muscolare del torace e (meno spesso ringraziando) ansia, e spesso senso di malessere.
Questa cosa mi fa stare male ed è da allora (da quasi due anni) che continua, tutti i giorni.
Ho consultato diversi psicologi (ma non psichiatri) e psicoterapeuti (con cui ho provato diverse terapie, come la EMDR) ma con nessuno sono riuscito a sradicare il mio problema.
La mia domanda in realtà riguarda più la conseguenza psico-fisica della mia condizione, rispetto a se (possibilmente) essa passerà.
Quindi desidererei rivolgere il quesito più a cardiologi/neurologi.
Precisamente, se alla lunga questa mia condizione provocherà danni cardiologici (in primis) ma anche circolatori, neurologici, etc.
Sono molto preoccupato e ho deciso di escludere il divorzio, visti i nostri figli e la situazione familiare che non voglio rovinare (mia moglie si è pentita da allora ma io non sono ancora riuscito a perdonarla).
Grazie.
Ernesto
mi chiamo Ernesto e ho 43 anni.
Vi scrivo perchè quasi due anni fa mia moglie mi ha tradito con un altro uomo e per me questa cosa è stata devastante.
Da allora ci penso tutti i giorni e ho sviluppato un disturbo post traumatico e tutti i giorni continuo a pensare (più volte al giorno) a questo fatto.
Il problema è che tutti i giorni (da quando mi sveglio a quando vado a dormire) mi viene il bolo faringeo, accompagnato (sovente) da contrattura muscolare del torace e (meno spesso ringraziando) ansia, e spesso senso di malessere.
Questa cosa mi fa stare male ed è da allora (da quasi due anni) che continua, tutti i giorni.
Ho consultato diversi psicologi (ma non psichiatri) e psicoterapeuti (con cui ho provato diverse terapie, come la EMDR) ma con nessuno sono riuscito a sradicare il mio problema.
La mia domanda in realtà riguarda più la conseguenza psico-fisica della mia condizione, rispetto a se (possibilmente) essa passerà.
Quindi desidererei rivolgere il quesito più a cardiologi/neurologi.
Precisamente, se alla lunga questa mia condizione provocherà danni cardiologici (in primis) ma anche circolatori, neurologici, etc.
Sono molto preoccupato e ho deciso di escludere il divorzio, visti i nostri figli e la situazione familiare che non voglio rovinare (mia moglie si è pentita da allora ma io non sono ancora riuscito a perdonarla).
Grazie.
Ernesto
Mi dispiace per le sue vicissitudini. Sicuramente gli stress emotivi contribuiscono ad aumentare il rischio cardiovascolare, insieme ad altri fattori. Quello che le posso consigliare è, oltre al percorso psicologico, effettuare un controllo cardiologico, controllare i fattori di rischio ( monitorare pressione arteriosa, valori di glicemia e colesterolo, peso corporeo), astenersi dal fumo, attenzione alla dieta e praticare attività fisica di tipo aerobico
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