Buongiorno, Ma anche se una persona facesse psicoterapia per un disturbo ossessivo-compulsivo, le p

17 risposte
Buongiorno,
Ma anche se una persona facesse psicoterapia per un disturbo ossessivo-compulsivo, le predisposizioni che ci sono alla base non si possono eliminare, giusto? Perchè se sono di tipo genetico e biologico, non si possono cambiare con la psicoterapia; per es. un paziente che è stato curato con la psicoterapia riguardo certe cose, il DOC può ripresentarsi più avanti sotto altri aspetti, sempre riguardo lo stesso tema o altri, giusto?

E poi la farmaco-terapia è veramente utile? Nel senso che se un paziente dopo un certo tot di tempo smette di prendere i psicofarmaci, poi ritornerà pian piano come prima, a meno che non ha curato anche con la psicoterapia nel mentre, ma a quel punto alla fine basta la psicoterapia, visto che un giorno con i farmaci si smetterà...

Grazie,
Un saluto
Gentile utente, il tema che lei descrive e assai delicato e controverso.
Quello che le posso dire è che per quanto un individuo possa avere una predisposizione per una patologia non è detto che essa si presenti nella sua vita. Questo perchè ci sono innumerevoli fattori che influiscono sul presentarsi o meno di una patologia nella vita di un individuo. Quindi la genetica non è una condanna.
Per quanto riguarda la sua domanda sulla terapia farmacologica ciò che ci tengo a sottolineare è che non tutti gli individui con una patologia hanno bisogno di un supporto farmacologico, ciò è dettato dalla gravità e pervasività dei disturbi (questo però viene determinato con il proprio medico curante). E' vero però che la combinazione farmaco e psicoterapia è stato riscontrato scientificamente che la combinazione di questi due elementi permette di ottenere risultati più duraturi e concreti nel tempo.
Ogni storia però è diversa e ogni individuo ha bisogno di cose diverse.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Alessia D'Angelo

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Salve, nella manifestazione sintomatologica di un disturbo possono essere chiamati in causa fattori biologici e non solo. Nel caso del DOC la causa non è stata ancora definita con certezza. La teoria comportamentale spiega tale disturbo come un'associazione tra situazione/oggetto e paura/ansia.
Invece la teoria cognitiva spiega il DOC come un'interpretazione distorta dei loro pensieri. Queste due teorie sono state integrate e combinate per la strutturazione di un piano terapeutico che lavori sia sulla componente ossessiva (pensieri) sia su quella compulsiva (comportamenti).
La psicoterapia permette alla persona di aumentare la propria qualità di vita e studi confermano che le modificazioni sono riscontrabili anche a livello cerebrale.
Spero di aver risposto alla sua domanda, per dubbi sarà mia premura risponderle.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Salve,
per quanto ci possa essere una predisposizione, è possibile migliorare lo stile di vita ricercando fattori ambientali e strumenti (di psicoterapia, di terapia farmacologica) a tale scopo. Il vissuto rispetto al proprio stare con i propri sintomi ad esempio può migliorare fino ad arrivare anche a delle risoluzioni. Attivare dei percorsi è significativo perché si possa prima comprendere e poi padroneggiare, con la scoperta di nuove risorse, i propri comportamenti e i propri vissuti emotivi.
Il farmaco può essere introdotto in alcuni casi, è importante che ci sia una consulenza specifica di tipo psichiatrico e che lo psichiatra monitori l'andamento degli effetti sulla persona. Bicchi
Buonasera,non solo la predisposizione favorisce il DOC .Sono forme nevrotiche che hanno origini multifattoriali.Credo che buon percorso psicoterapico sia molto utile e possa migliorare significativamente la qualità di vita.I farmaci solo in alcuni casi ,secondo la valutazione medica Non pensi che tutto è inutile perché genetico...questo la porta ad un immobilismo depressogeno. Un caro saluto Dottssa Luciana Harari
Salve, è ormai risaputo che le cause della psicopatologia siano ascrivibili a fattori genetici, psicologici ed ambientali. La psicoterapia serve affinché la persona abbia una Maggiore consapevolezza del suo funzionamento ed è sicuramente utile perché le consente una modalità di gestione più funzionale dei pensieri ossessivi.
Resto a disposizione, anche online
Cordialmente, dott FDL
Salve, tante domande e soprattutto molto importanti. Impossibile darle una risposta esaustiva ma per sua tranquillità le assicuro che il disturbo di cui parla si può controllare e non avere manifestazioni eccessive e debilitanti per tutta la vita dopo una terapia adeguata e, quando utile, sostenuta con una terapia farmacologica. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buonasera
La psicoterapia permette di individuare le dinamiche sottostanti il disturbo, esserne consapevoli e soprattutto sciogliere quei blocchi legati ad esperienze traumatiche. La psicoterapia e’ rivolta alla guarigione.
In quel che scrive c'è un fondamento oggettivo: il DOC è una delle psicopatologie in cui i fattori genetici (l'ereditarietà e non la familiarità) POSSONO favorirne l'esordio, in caso di una vulnerabilità individuale. Può essere caratterizzato da un andamento ciclico e, se non trattato il più tempestivamente possibile e adeguatamente, può cronicizzare. Allo stato attuale, tuttavia, qualsivoglia psicopatologia è trattata in una prospettiva bio-psico-sociale, pertanto i fattori psicologici e ambientali non devono essere trascurati nell'esordio e nel mantenimento del disturbo, focalizzandosi esclusivamente su quelli genetici. In merito alla farmacoterapia, esistono ormai numerose molecole estremamente efficaci nel trattamento del DOC, ma una vasta letteratura scientifica documenta e suggerisce l'integrazione di una psicofarmatoterapia con un percorso di psicoterapia. Infine, nel DOC, come per altri disturbi - se trattati accuratamente - i farmaci, prescritti e poi ridotti ed eliminati sotto stretto controllo medico, non necessariamente fanno riemergere il disturbo, proprio grazie agli strumenti che il paziente ha acquisito nel corso della psicoterapia.
Buongiorno,

Il disturbo ossessivo-compulsivo e le manifestazioni di cui parla sono l'espressione di un disturbo d'ansia; in genere per i disturbi d'ansia è fondamentale un approccio di tipo integrato. La farmacoterapia, e la psicoterapia devono camminare di pari passo. Entrambe le cose, possono nel tempo migliorare la qualità della vita del paziente. La chiave del cambiamento sta tutta li. La psicoterapia è utile, al fine di poter guardare ad un benessere più a lungo termine. Il paziente attraverso un lavoro su di sè può meglio comprendere quando come e dove sono nati i suoi sintomi e cosa vogliono in qualche modo esprimere. Per quanto concerne i farmaci rappresentano un valido aiuto nelle fasi in cui la sintomatologia può apparire come troppo acuta al punto da non consentire al paziente di svolgere regolarmente le attività ordinarie. La figura più indicata per la somministrazione dei farmaci è lo psichiatra mentre per la psicoterapia uno psicoterapeuta. Dai disturbi d'ansia si guarisce. Nel caso avesse bisogno di approfondire il discorso non esiti a contattarmi in privato.

Cordiali saluti.
Dott Diego Ferrara
Buongiorno, la situazione descritta andrebbe analizzata bene e con calma, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto farmacologico.
Sono disponibile per qualsiasi chiarimento
Cordiali saluti Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Il DOC è uno di quei disturbi in cui le componenti biologica, psicologica e sociale non sono equamente distribuiti, probabilmente a favore della variabile biologica. Detto questo è sempre possibile intervenire sugli altri due aspetti tramite la psicoterapia e quindi, in realtà, i margini di miglioramento sono notevoli. Ciò che scoraggia di solito è la fatica nel raggiungerli, per questo spesso si ricorre all'appoggio farmacologico, che come dice lei non risolve ma tampona, che poi è esattamente quello che fanno tutti i farmaci esclusi gli antibiotici.
La psicoterapia è la cura con la parola, la psichiatria è la cura con il farmaco.
Sono due approcci che si integrano tra di loro e che insieme moltiplicano i loro effetti. La parola da senso e significato a quello che sembra solo casuale e sensa senso come i rituali ossessivi, il rimuginare, il farmaco agisce a livello cerbrale modificando la chimica e , soprattutto in certe situazione, è indispensabile per permettere al paziente di arrivare allo studio dello psicoterapeuta.
Ansie eccessive, depressioni gravi, sintomi psicotici richiedono sicuramente l'integrazione dei due approcci.
Dott.ssa Maria Grazia Antinori . Roma
Il disturbo ossessivo compulsivo può guarire completamente o ridursi significativamente di intensità attraverso una integrazione tra terapia farmacologica e psicologica. Fondamentale evitare la cronicizzazione del disturbo e intervenire presto. Ascolti l'episodio sul disturbo ossessivo compulsivo nel Podcast Le Stanze della Paura, disponibile gratuitamente su Google e Spotify. Troverà informazioni sui disturbi d'ansia e strumenti di autoaiuto per ridurre gli stati di tensione psico fisica . (Facebook Le Stanze della Paura) Buona serata. Bruno Ramondetti
Salve nella nota che condivide su uno spazio dove rispondono degli esperti in psicoterapia ci sono tanti dubbi e tante domande. Forse un modo per rispondere può essere legato ad una semplice considerazione ovvero riflettere su quali sono i motivi per cui è controproducente avviare una psicoterapia nel rispetto di quelle che sono le prassi considerate scientificamente valide ovvero iniziando con un consulto per valutare i se ci si trova in presenza o meno di un disagio e successivamente concordare le eventuali od ulteriori fasi di lavoro. Un cordiale saluto
Buongiorno, leggendola reputo di non poter rispondere per linea generale in quanto le informazioni immagino che chiede siano per un caso specifico. Se le fa piacere, si può confrontare contattandomi. Riservatezza e privacy sono la base di ogni rapporto professionale. Saluti dott.ssa Maria Lombardo
Gentilissimo/a,
ognuno di noi ha tratti caratteriali specifici, che se esasperati possono portare ad un disturbo. ad esempio ci sono persone tendenzialmente ansiose, e che sentono ad esempio l'esigenza di avere il controllo, ma non è detto che questo sia un disturbo, se la loro vita è funzionante e questa attivazione non comporta disagio. Lo setesso dicasi per il DOC; la persone alla base ha tratti ossessivi di perfezionismo, controllo, rigidità, ma non necessariamente queste caratteristiche sono DOC, se questi aspetti non sono invalidanti ma anzi diventano le risorse della persona (es. molto competenti sul lavoro, la casa ordinata, buona genitorialità normativa....). E' quando questi tratti del carattere diventano pervasivi ed eccessivi, il pensiero irrazionale e le compulsioni una schiavitù, che parliamo di DOC. Allora la Terapia farmacologica serve per abbassare il livello di angoscia in modo da poter lavorare in psicoterapia ad esempio sulle compulsioni in maniera comportamentale, sui pensieri disfunzionali con tecniche cognitive; senza i farmaci a volte l'angoscia è cosi forte che la psicoterapia non è possibile. Via Via si sospenderanno i farmaci ed la psicoterapia avrà raggiunto il suo obiettivo quando i tratti caratteriali della persona saranno compatibili con una buona qualità di vita e non saranno pertanto più patologici.
Cordiali saluti
Marianna Pasello
Gentile utente, socialmente si è portati a pensare che tutto sia frutto della genetica, in realtà non è così. Il tema è molto complesso ma ciò verso cui si è predisposti viene plasmato dalle esperienze che si vivono. Non si nasce con un DOC, ma il disturbo si struttura per determinati motivi. Ogni persona può avere sfumature diverse di uno stesso disturbo e l'intensità diviene oggetto di richiesta o meno di affiancare i farmaci. Le sole medicine non curano le cause ma attenuano i sintomi. La psicoterapia mira a modificare percezioni, sentimenti e atteggiamenti. Spesso un disturbo può del tutto scomparire. Si guarda al singolo caso per dare informazioni più dettagliate sugli obiettivi che si possono raggiungere.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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