Buongiorno, l'amico di mia figlio si è trasferito da noi dopo che il padre l'ha cacciata di casa, qu

19 risposte
Buongiorno, l'amico di mia figlio si è trasferito da noi dopo che il padre l'ha cacciata di casa, quand'è successo (circa 3 mesi fa) ho accettato che venisse da noi per un breve periodo, tempo tecnico per trovare un appartamento e magari mettere via ancora qualche soldo, il problema è che non sta minimamente facendo nulla di questo e la situazione inizia ad essere pesante sia per me che per mia figlio, come posso comportarmi?
Buongiorno,
in questi casi non credo sia necessario niente di particolarmente specifico; potreste provare ad aprire una conversazione relativo ala ricerca di un eventuale alloggio, in determinati momenti come ad esempio a pranzo o a cena, qualora vi trovaste tutti insieme, e aiutarla/o in tal senso nell'incentivare la sua ricerca. Eviterei iniziative dirette face to face per evitare di arrivare allo scontro

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Buongiorno gentile utente, grazie per aver condiviso questa situazione scomoda e sicuramente non semplice da gestire. Sicuramente ci sarebbero tanti aspetti da indagare riguardo i vostri stili comunicativi per dare una risposta più adeguata possibile. Il primo suggerimento che mi sento di darle e di comunicare la situazione in maniera assertiva all'ospite, comunicare il significato della vostra disponibilità all'accoglienza e la necessità ed urgenza che la persona in questione si impegni a trovare presto una soluzione. Deve essere sicuramente chiaro alla persona che l'aiuto offerto è temporaneo e c'è un aiuto da parte vostra, ma questo non legittima sicuramente ad approfittarsene. Si può considerare di fissare una data un termine specifico e/o condizioni specifiche.
Questi sono alcuni suggerimenti che mi sento di darle, sono suggerimenti generici, considerando tuttavia che potrebbero avere dei limiti considerando di non avere molte informazioni riguardo la situazione.
Per ulteriori consigli o per intraprendere un percorso di supporto rivolta a questa situazione resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino

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Gentile utente, semplicemente come lei ha descritto la situazione, potreste parlare serenamente con la ragazza e confrontarvi sul da farsi. Potremmo aggiungere (senza sapere però ulteriori dettagli) che dovrebbe essere la ragazza ad attivarsi per riuscire a cavarsela, anche con il vostro aiuto e supporto. Intanto complimenti per aver accolto ed accettato in casa vostra una persona in difficoltà, che ora, se ristabilita, deve iniziare a pensare al proprio futuro.
Cordialmente
dott.ssa Floriana Ricciardi
Buongiorno, comprendo che non sia una situazione facile da gestire. Un aspetto fondamentale del rispetto di sè stessi è il saper dire no, quando una situazione altera la propria stabilità o lede il proprio benessere.
Possiamo preoccuparci per gli altri e provare compassione per loro, ma è importante non dimenticare mai i nostri bisogni.
Suggerirei quindi di affrontare la persona in modo chiaro e onesto, spiegando apertamente come sia stata felice di accoglierla e di ospitarla in questi mesi e di come ora sia giunto il momento che riprenda in mano le redini della sua vita. Definirei quindi un termine preciso alla convivenza, esprimendo la disponibilià nel caso avesse bisogno di consigli.
Buongiorno immagino non sia facile la situazione che ha descritto. Sicuramente potrebbe essere utile dialogare insieme rispetto alla situazione che si è venuta a creare, comunicando le proprie esigenze e necessità e magari definendo dei tempi di permanenza e delle strategie utili per promuovere l'autonomia. Cordialmente Dott.ssa Valentina Biddau
Buongiorno, nella sua situazione credo che l'unica che possa fare è aprire una finestra di dialogo in cui ognuno di voi sia estremamente sincero e delicato nel portare il suo pensiero. Questo anche per comprendere se ci sono delle motivazioni per cui questa persona non si sta muovendo secondo quanto avevate stabilito. Rimango a disposizione, Dott.ssa Jennifer Saias
Gentile utente, per rispondere in maniera più adeguata possibile servirebbero altre informazioni. E' importante notare che prima è stato il padre a cacciarlo di casa, e adesso siete voi a volerlo mandare via. Persone, il padre e voi, che gli volete bene e a cui lui, ipotizziamo, voglia bene. Allora cosa succede? Siete stati generosi ad accoglierlo, ma sembra una persona che ha bisogno di essere contenuta, a cui vanno dati dei limiti chiari. Parlate con questa persona, chiedetegli se ha fatto dei progetti per il suo futuro, di cosa ha bisogno per realizzarli, aiutatelo dandogli un tempo, una scadenza per prendere decisioni importanti per la sua vita (lavoro, casa..). Non lo state cacciando di casa, gli state dando un'opportunità di crescita!
Capisco che la situazione sia difficile. Ecco alcuni suggerimenti per gestirla:

Chiarezza e Comunicazione: Parla apertamente con l'amico di tuo figlio. Spiega come ti senti e sottolinea l'importanza di rispettare l'accordo originale.

Stabilisci un Termine: Definisci una scadenza chiara entro la quale dovrà trovare un alloggio alternativo. Offri supporto pratico, come aiutare a cercare appartamenti o opportunità di lavoro.

Coinvolgi Tuo Figlio: Assicurati che tuo figlio sia coinvolto nella discussione. Il suo sostegno può rendere il messaggio più forte e chiaro.

Risorse Esterne: Suggerisci risorse locali, come servizi di assistenza abitativa o finanziaria, che possono aiutare l'amico di tuo figlio a trovare una soluzione.

Empatia e Fermezza: Mantenere un equilibrio tra comprensione e fermezza è fondamentale. Offri sostegno emotivo, ma resta fermo sulla necessità di cambiare la situazione.

Essere chiari e decisi può aiutare a risolvere la situazione in modo rispettoso e costruttivo per tutti.




Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che voi possiate avere un dialogo schietto e sincero mediante il quale cercare di scambiare opinioni e vissuti emotivi in merito alla situazione descritta al fine di trovare capire in che momento siete del vostro rapporto e se ci sono eventuali difficoltà.

Ritengo importante che voi possiate richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentilissim*,
queste situazioni spesso possono essere difficili. Ciò che può essere utile è una conversazione chiara ed onesta con gli interessati, senza scordarci che professionisti come mediatori possono aiutare in situazioni in cui la comunicazione può considerarsi difficile. Inoltre, un colloquio per comprendere cosa rende la convivenza difficile e che emozioni sorgono, come e quando, potrebbe aiutare a gestire lo stress di questo momento.
Spero di averle dato un po' più di chiarezza, per qualsiasi cosa non esitare a contattarmi. Dott.ssa Tommasini
Gentile utente, banalmente, suggerirei a suo figlia, coetanea e amica dell'ospite, a sollecitare lo stesso a trovare un'altra soluzione e comunicare le esigenze di entrambi. Qualora questo non dovesse fare alcun effetto, allora potrebbe scegliere di intervenire e mettere dei chiari confini. Cordialmente, Dott.ssa Antonella Cramarossa
Salve, capisco che la situazione possa essere difficile e stressante sia per lei che per suo figlio. Intanto, mi verrebbe da chiederle se il ragazzo è maggiorenne. Detto questo, credo sia importante parlare apertamente con l'amico di suo figlio in modo calmo e comprensivo della situazione. Chiedetegli quali piani ha per il futuro e spiegategli che la permanenza nella vostra casa deve avere un termine. Potreste offrire il vostro supporto per cercare un alloggio e, una volta stabiliti i limiti e le scadenze, è importante rispettare le decisioni prese. Questo vi aiuterà a mantenere la situazione chiara ed evitare incomprensioni future. Resto a disposizione. Cordiali Saluti. Dott. Edoardo Bunone.
Buon pomeriggio gentile utente, mi rendo conto che la situazione non è facile. Penso che dovrebbe parlare da subito con l'ospite ed iniziare a definire un piano per la ricerca di una nuova sistemazione e stabilire anche una scadenza, e nel frattempo contribuire alle spese familiari. Nel caso ci fosse altro la invito a un colloquio con un psicoterapeuta per ristabilire i rapporti con suo figlio e in famiglia. Sono a disposizione per qualsiasi informazione e sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
Salve, comprendo la difficoltà ma in modo assertivo sarebbe utile parlarne con il ragazzo e sollecitarlo a trovare una soluzione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Buonasera e grazie per il quesito. Potrebbe essere efficace parlare chiaramente del suo disagio, non vedo nulla di male nell'esprimere chiaramente perplessità nei confronti del protrarsi di questa sistemazione. Cordiali saluti,
Buonasera gentile utente, grazie per aver condiviso questa situazione scomoda e difficile da gestire. Il ragazzo possiamo dedurre che avendo trovato un clima accogliente e sicuro, si è adagiato, e questo spiega il motivo per cui, nonostante accordi presi in precedenza con voi (se ho ben capito) non si è attivato per trovasi un alloggio e un lavoro.
Sicuramente è bene comunicare in modo chiaro, aperto e assertivo con l’ospite che il suo alloggio è temporaneo e potreste aiutarlo nella ricerca attiva di una stanza e di un impiego, oltre a questo, le suggerisco di fissare una data/termine entro la quale fare tutto questo.
Resto a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa Pisani Alessia
Buonasera, non conosco la situazione ma è possibile che i genitori abbiano preso la scelta di mandarlo via di casa per responsabilizzarlo e farlo crescere, lui ha trovato un altro nido in cui può non far nulla, riprenderei il discorso che i suoi hanno fatto al ragazzo e con le dovute accortezze, farlo ragionare e attivare dandogli un tempo limite
Gentile utente, grazie per aver condiviso il suo dubbio con noi.
Capisco che la situazione sia diventata pesante e difficile da gestire ed è importante affrontarla con sensibilità e chiarezza per il benessere di tutti. Credo che sia di fondamentale importanza come primo punto quello di parlare apertamente con l’amico di suo figlio, cerchi di spiegare gentilmente e in maniera assertiva le sue preoccupazioni e la necessità di trovare una soluzione. Sottolinei il fatto che la sua intenzione è quella di aiutare, ma che è necessario che lui prenda dei passi concreti per risolvere la sua situazione.
Provi a parlare con lui dandogli anche un limite temporale, per creare in un certo senso "un'urgenza" e andare verso la risoluzione. E' importante anche coinvolgere suo figlio nella conversazione, affinchè lui possa esprimere ciò che sente e ciò che pensa. Si assicuri che capisca il bisogno di stabilire limiti chiari per il benessere di tutti.
Consideri eventualmente anche un supporto professionale: se la situazione diventa troppo difficile da gestire, potrebbe considerare di cercare il supporto di un consulente familiare per mediare la situazione e trovare una soluzione che sia accettabile per tutti. Questa situazione non deve creare eccessivo stress o tensione in casa.
Sono convinta con la giusta comunicazione e i limiti appropriati, si può trovare una soluzione che rispetti tutti.
Un caro saluto, Dott.ssa Baldelli Marta
Gentile utente, il suo gesto di ospitalità va riconosciuto, ma è anche giusto che ci sia un limite per permettere all'amica di suo figlio di iniziare a prendersi delle responsabilità e capire come risolvere la sua situazione. In primis bisognerebbe parlare con suo figlio e trovare un accordo per iniziare una conversazione con l'amica, dopo di che discutere i termini e le condizioni in cui vive l'amica e cercare di trovare un aiuto o dare una mano a cercare una soluzione alternativa per farsì che tutti possano ritrovare i propri spazi ed equilibri. Resto a sua disposizione Dott.ssa Valentina Pisciotta

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