Buongiorno, io ho bisogno che qualcuno mi indirizzi nella via giusta, per adesso sto affrontando un

19 risposte
Buongiorno, io ho bisogno che qualcuno mi indirizzi nella via giusta, per adesso sto affrontando un periodo brutto con il mio ragazzo di 9 anni, che sta durando fin troppo a lungo. La nostra di storia è sempre stata piena di litigi e alti e bassi, però abbiamo trovato sempre quella cosa in più per non terminare la nostra relazione. Da 7 mesi circa il mio ragazzo mi tratta male, utilizzando frasi offensive, atteggiamenti poco graziosi, e comportamenti scorretti; sua madre è stata in ospedale per 4 mesi e in coma per due mesi (lui è sempre stato legato a lei, ma non ho mai visto in 9 anni nessuna situazione che ci portassi a discutere pesantemente). In questo periodo così pesante per lui, io ci sono sempre stata ma ho dovuto affrontare le pene dell inferno, perché scaricava tutto su di me, ho pianto per mesi a causa sua, ho avuto vari crolli emotivi pesanti, Ma nonostante tutto ho scelto di stargli vicino. Adesso che sua mamma sta bene, e capisco che lei stia soffrendo di tante paure visto la situazione, lui continua a trattarmi male, da mesi sento dire che la priorità è solo sua madre, ha usato paragoni più volte, creando dentro di me uno scompiglio, ( io non sopporto i mammoni, ma non sopporto nemmeno quelle persone che creano zizzanie tra madre e figlio) però in questi ultimi tempi mi sento così messa da parte, che non solo ne soffro, mi sento anche sbagliata nel provare queste sensazioni. Per mesi gli ho detto che ci sta che mette per adesso in priorita sua madre, ma non penso sia corretto che mi calpesti e mi trascuri. Un esempio banale, ho una fobia e soffro di ansia e stare con lui ha peggiorato questa ansia, nonostante avessi bisogno di lui, lui mi ha risposto con frasi di poco importanza, senza avere cura di me e di rassicurarmi, poi il giorno dopo leggo un messaggio in cui mi scrive che è stato a parlare con sua madre tutto il tempo perché era ansiosa, se lui mi avesse detto, di risentirci o mi rassicurava io non avrei detto nulla. Ecco questa situazione mi crea ansia, malessere, discutiamo sempre, e il fatto che lui mi paragona da arrabbiati, che quando siamo in pace ci scherza su, e nei fatti mi dimostra che è realmente così mi ferisce tanto, soprattutto se sa che siamo in una situazione sul punto dell orlo e continua a fregarsene. Non so come comportarmi, non so come esprimere senza fargli pensare che io possa essere gelosa o che voglio creare zizzanie, non so se sto sbagliando, mi sento tanto in difetto. Qualcuno potrebbe darmi un consiglio?
Gentile Utente, è sicuramente difficile incontrare assenza e rifiuto quando il bisogno più forte che sentiamo è quello di presenza e vicinanza. Capisco bene sia doloroso. Dalle sue parole però emerge in modo limpido che lei trovi ingiusto il modo in cui il suo ragazzo sta gestendo il vostro rapporto, ma che al tempo stesso si senta sbagliata all'idea di chiedere davvero un cambio di marcia. Ovvero, a fronte dei suoi rifiuti, succede qualcosa che la porta a crollare e rinunciare. Non so cosa la porti con tanta velocità a sentirsi sbagliata a fronte di un rifiuto o di una critica, ma è forse questo pezzo del suo mondo interno che andrebbe approfondito. Lei sembra sapere quello che vuole, ma nuota contro una corrente interna che le lascia come margine di azione solo una protesta silenziosa. Credo che non abbia bisogno davvero di un consiglio, o quantomeno non solo, ma piuttosto di capire come sostenersi in una volontà che non incontra approvazione. Le auguro il meglio. Un caro saluto

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Buongiorno, ho letto con attenzione quello che ha scritto. Pensa che risolvendo la sua fobia e la sua ansia, il suo rapporto cambierebbe? Se vuole una mano a migliorare la sua situazione, non esiti a contattarmi
Salve, il suo problema potrebbe essere facilmente trattato in un percorso psicologico per affrontare e superare le sue difficoltà. Se è questa è la sua intenzione, sono disponibile a fornirle il mio supporto professionale. Le porgo i miei saluti. Dr. Giacomi

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Buongiorno,
mi colpisce molto la conclusione del suo scritto: "mi sento tanto in difetto", nonostante lei racconti di essere trattata male dal suo ragazzo. Mi pare legittima la sua sofferenza, il suo desiderio di avere cura e attenzione. Mi chiedo quindi: in che cosa consiste il suo difetto? e anche: come si occupa della sua ansia? Potrbbe esserle utile forse avere lei stessa cura di sè in questo momento, ad esempio attraverso un percorso psicologico.
Sono a sua disposizione, se lo vorrà, anche online.
Dott.ssa Franca Vocaturi
Ciao,
Ho letto con attenzione e percepisco tanto malessere ma anche tanti punti da approfondire.
Magari la natura dei litigi pregressi, o anche la sua fobia e soprattutto come mai non riesca a comunicare con lui o se ci ha provato, le reciproche reazioni.
Sicuramente mi sento di consigliarle un percorso con un professionista.
Resto a disposizione, distinti saluti.
Maria Pepe
Salve, dalla sua lettera emergono contemporaneamente il dispiacere per la scarsa considerazione del suo ragazzo e la sensazione di meritarsi questo comportamento, dato che si sente "sbagliata". Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla a trovare la giusta autostima e a valutare con più obiettività il valore del suo rapporto. Esca da questa confusione al più presto. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buonasera,capisco che si trova in un difficile conflitto ,tra il timore di lasciare il suo compagno ed il malessere che prova nella relazione con lui Credo che debba essere accompagnata in un percorso psicologico che la rinforzi e l aiuti positivamente ad uscire da questo conflitto e dolore che dura da troppo tempo.Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, ciò che più mi colpisce è che sia lei ha sentirsi in difetto pure riportando fatti ed episodi in cui racconta di essere tratta male. Perchè si sente così in colpa?
Inoltre mi chiedo cosa la leghi a lui? Ha descritto molto cosa la fa soffrire di questa relazione, eppure ancora lei rimane dentro questa dinamica, cosa le da questo rapporto? Cosa lei piace di questa persona?
Sarebbe inoltre utile interrogarsi su cosa lei vuole, su cosa desidera lei da una relazione.
Potrebbe dunque esplorare questo e tanto altro insieme ad uno psicologo.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Alessia D'Angelo


Gentile Utente, descrive una lunga relazione, precisando "sto affrontando un periodo brutto con il mio ragazzo di 9 anni, che sta durando fin troppo a lungo".
Un sostegno psicologico la aiuterebbe a fare luce sulla sua ambivalenza: un rapporto che dura da molto tempo e la fa soffrire e che, nel contempo, la tiene legata ad un partner che la scredita, al limite dell'aggressività e per cui si sente inadeguata e in colpa. Queste dinamiche di coppia sono degne di un adeguato approfondimento clinico e di un aiuto psicoterapeutico. Cordialmente. MC
Buonasera. Comprendo quanto non sia semplice affrontare la situazione che descrive, che sta vivendo da lungo periodo e nella quale sembra stia vivendo molti sentimenti intensi e a volte contraddittori, forse anche confusivi. Il mio suggerimento, se lo ritiene d'aiuto, è di rivolgersi ad uno/a psicologo/a - psicoterapeuta per dar voce ed esplorare ulteriormente i suoi vissuti, emozioni, pensieri ecc. permettendosi in tal modo un proprio spazio personale di ascolto e di comprensione che possa aiutarla a fare chiarezza ed a ritrovare il proprio senso di sicurezza ed il proprio benessere. Un saluto, Dott. Felice Schettini
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Buongiorno,

lei è portatrice di una istanza di coppia, per tanto è in un setting terapeutico di coppia che potreste affrontare le problematiche qui esposte. In questi casi lo specialista per eccellenza è uno psicoterapeuta sistemico relazionale, vi potrebbe aiutare nel trovare un nuovo equilibrio e una nuova formula per poter stare insieme in totale serenità. Aggiungo inoltre che la psicoterapia di coppia è un luogo protetto nel quale potreste trovare la possibilità di poter esprimere i bisogni reciproci e di attribuire un significato per quanto vi sta accadendo. Potrebbe aiutare entrambe a star meglio insieme!! Ne parli con il suo ragazzo, si dia la possibilità di intraprendere la strada indicata al fine di poter meglio vivere la relazione di coppia.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Lei in questo momento non ha bisogno del suo ragazzo ma di un supporto psicologico. In questo percorso potrebbe lavorare sui suoi tratti dipendenti che le impediscono di prendere la decisione che sente di dover prendere.
Per quanto riguarda il rapporto di coppia nello specifico deve sapere che gli altri non si possono cambiare, se sceglie di avere un rapporto con una persona che la mette sempre al secondo posto e, peggio, la tratta anche male, deve essere consapevole che è una sua scelta e che solo lei è responsabile del suo benessere.
La situazione che ha descritto può spiegare un periodo di rabbia, irritazione, ansia, non costanza, preoccupazione e tristezza dovuti alla condizione clinica della madre ma non una mancanza totale di attenzione e rispetto nei suoi confronti.
C'è anche la terapia di coppia eventualmente, ma per farla bisogna essere d'accordo in due
Carissima, ciò che si evidenzia dal suo racconto è principalmente il suo senso di inadeguatezza. Lei ripete: "mi sento sbagliata".
Ecco, sarebbe importante indagare rispetto a cosa lei si sente realmente sbagliata, inoltre il suo senso di inadeguatezza, siamo sicure che non sia una percezione guidata dal giudizio di chi ci sta accanto?
Rimango a sua disposizione
Buonasera , mi dispiace per il malessere che prova. Le suggerirei un percorso di psicoterapia che la aiuterà a capire e a diventare consapevole delle sue modalità relazionali , a gestire la sua ansia, ad indagare sulle sue emozioni e vissuti, in modo tale da ritrovare un po’ di benessere . Cordiali saluti e buona serata . Dott.ssa Alessia Greco
Salve se scrive di se stessa su un sito dove rispondono degli esperti in psicoterapia sicuramente starà valutando la possibilità di provare a riflettere su delle sue parti interne che le creano disagio e sofferenza. Forse non sta chiedendo solo un semplice cosa fare quando accade una determinata situazione. Se queste ipotesi sono in qualche modo vicine ai suoi pensieri e desideri forse potrebbe essere utile riflettere sull'opportunità di un consulto con un professioni per una prima valutazione approfondita dei suoi vissuti e una conferma di queste ipotesi e solo dopo valutare quelle che possono essere le ulteriori attività. Un cordiale saluto
Gentile utente, perché si sente in difetto? Crede di non avere dato abbastanza? C'è una misura per quantificarlo oppure è più corretto ascoltare ciò che dicono i sentimenti? Credo che dovrebbe porsi queste domande e pensare a cosa le offre questa relazione e soprattutto ciò che le fa sopportare di essere trattata male. Forse un colloquio con uno psicoterapeuta potrebbe esserle di aiuto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, si percepisce chiaramente dalle sue parole ciò che sta provando, mi dispiace veramente molto. Sembra esserci una situazione in cui sia lei che il suo ragazzo siate un po' come due bicchieri pieni di acqua, altra acqua farebbe danno. Come mai si sente in difetto per questo? È assolutamente legittima la sua sofferenza, avere il bicchiere colmo non vuol dire avere il diritto di trattare male l'altro. Credo che sia lei che il suo fidanzato stiate soffrendo molto. Le suggerisco di provare a intraprendere un percorso, con chi desidera, per alleggerirsi un po' e trovare strategie per l'ansia. Rimango a disposizione e le mando un caro saluto
Capisco bene quanto possa essere difficile e confuso affrontare una situazione come la tua, dove l’amore e l’impegno che hai investito nella relazione si scontrano con i comportamenti del tuo ragazzo, che ultimamente sembrano solo aumentare il tuo malessere e alimentare tensioni. È evidente che, nonostante il suo dolore e la crisi vissuta con la malattia di sua madre, tu hai fatto tutto il possibile per stargli vicino, arrivando a tollerare situazioni e comportamenti che però ti stanno causando un peso emotivo sempre più insopportabile. Da ciò che descrivi, sembra che la crisi che state affrontando come coppia non sia tanto legata alla malattia di sua madre quanto alla sua difficoltà nel gestire le emozioni, che purtroppo ricade su di te.

Ecco alcuni spunti che potrebbero aiutarti a chiarire come affrontare la situazione e a capire meglio quali azioni intraprendere:

Definisci e proteggi i tuoi limiti: Essere presenti in una relazione significa anche riconoscere e rispettare i propri bisogni, senza permettere a nessuno di calpestare la tua dignità o il tuo valore. È molto importante distinguere tra il legittimo dolore che il tuo ragazzo ha provato per sua madre e il fatto che quel dolore non giustifica in nessun modo atteggiamenti svalutanti o aggressivi nei tuoi confronti. Essere compassionevoli e accogliere il dolore altrui va bene, ma non può avvenire a scapito del tuo benessere emotivo.

Esprimi i tuoi sentimenti con chiarezza: La chiave sta nel comunicare i tuoi bisogni e sentimenti in modo chiaro ma assertivo. Cerca un momento in cui lui sia disposto ad ascoltarti, e spiegagli cosa provi senza entrare in discussioni sui suoi comportamenti. Piuttosto, prova a descrivere come ti fanno sentire. Ad esempio, potresti dirgli: “Quando non mostri interesse per le mie ansie o i miei bisogni, mi sento messa da parte e svalutata, come se il mio benessere non contasse.” A volte, usare il linguaggio dell’io (es. “io mi sento...”) anziché il linguaggio dell’accusa (“tu fai...”) può favorire un ascolto più aperto.

Affronta la dinamica “madre-partner” senza sentirti in colpa: Non c’è nulla di sbagliato nel desiderare che lui dia importanza alla vostra relazione e nel chiedere che la vostra connessione rimanga significativa, anche se lui ha vissuto e vive una situazione delicata con la madre. Chiedere che venga rispettata la tua presenza nella sua vita non equivale a voler fare confronti o a interferire nella loro relazione madre-figlio, ma è legittimo richiedere che ci sia un equilibrio. Non devi sentirti in difetto nel volere attenzione e rispetto per il tuo benessere emotivo.

Valuta il cambiamento e stabilisci un periodo di riflessione: Considerato che i problemi persistono da mesi e che, pur avendo affrontato il tema, non hai visto miglioramenti, potrebbe essere utile decidere insieme un periodo di riflessione. Spiega che non si tratta di un ultimatum, ma di uno spazio per rivalutare il vostro rapporto e vedere se davvero siete pronti a fare un passo avanti. Raramente i cambiamenti avvengono dall’oggi al domani, ma se dopo mesi non vedi alcun impegno o consapevolezza da parte sua, è naturale riflettere su cosa realmente vuoi e meriti in una relazione.

Considera il supporto di un terapeuta di coppia: In alcuni casi, parlare con un professionista può essere di grande aiuto per una coppia che attraversa difficoltà. Un terapeuta può aiutare entrambi a capire i propri schemi comportamentali, a trovare soluzioni e a comunicare in maniera più efficace. Potrebbe aiutarvi a creare uno spazio sicuro dove parlare delle vostre esigenze e paure in modo costruttivo.

Infine, ricordati che una relazione di coppia sana si fonda su rispetto, equilibrio e supporto reciproco. Nessuno dovrebbe sentirsi trascurato, svalutato o rifiutato. Concediti il diritto di sentire ciò che senti e di agire secondo ciò che è giusto per il tuo benessere. Rimanere accanto a una persona in difficoltà va bene, ma non deve mai avvenire al costo della tua salute emotiva.



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