Buongiorno, io e mio marito ci conosciamo da quasi 10 anni e abbiamo 2 bimbi piccoli. Siamo sempre s
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Buongiorno, io e mio marito ci conosciamo da quasi 10 anni e abbiamo 2 bimbi piccoli. Siamo sempre stati una coppia giocosa, in sintonia su certe cose e molto diversi su altre..il problema più grande è che lui ha due genitori molto pressanti; si intromettono su tutto(la madre) vogliono dire la loro opinione anche su cose che non competono o su argomenti in cui NON sono stati coinvolti,sono ossessionati da noi e ogni volta lo chiamano per lamentarsi di me...premetto che noi abbiamo avuto molti problemi in passato essendo loro razzisti e io di origine straniera e hanno palesato spesso il loro disappunto . Mio marito in tutto questo non dice una parola,non mi difende, non si arrabbia mai con loro e gli permette qualsiasi cosa...io sto trovando questa situazione davvero assurda e pesante sopratutto visto che io sono la moglie, la persona che ha scelto per la vita.. in tutto questo, appena esprimono una preferenza o un consiglio per mio marito diventa legge. Pende dalle loro labbra e a parer mio cosi formare una famiglia solida è difficile e.quasi impossibile. Stiamo avendo tanti problemi di comunicazione sopratutto quando vedo come parla con la madre e come si confronta e si confida e vedo che con me non è cosi...Cosa mi consigliate di fare?
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua questione.
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, ogni sintomo, anche una difficoltà relazionale come ci descrive, è collegato e nasce all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Quello che le posso suggerire è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, ogni sintomo, anche una difficoltà relazionale come ci descrive, è collegato e nasce all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Quello che le posso suggerire è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
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Dott.ssa Camilla Ballerini
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Gentile Signora, la situazione che lei porta è fonte di sofferenza per lei e va affrontata nell'interesse suo ma anche dei bambini che hanno il diritto di vivere in una famiglia serena. Lei ha parlato in modo chiaro a suo marito di questo suo disagio? Che risposte ha ricevuto da lui?
In linea generale, sarebbe consigliata una terapia di coppia se suo marito fosse d'accordo; in alternativa, io le suggerisco di non svalutare questo suo disagio e di intraprendere lei un percorso psicologico che la possa aiutare e sostenere in questo momento.
Se lo desidera mi può scrivere
Un caro saluto. Dott.ssa Laura Tavano
In linea generale, sarebbe consigliata una terapia di coppia se suo marito fosse d'accordo; in alternativa, io le suggerisco di non svalutare questo suo disagio e di intraprendere lei un percorso psicologico che la possa aiutare e sostenere in questo momento.
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Un caro saluto. Dott.ssa Laura Tavano
Salve. Comprendo il suo disagio che si presenta quando uno della coppia continua a sentirsi prevalentemente figlio. Ne parli con suo marito, cercando di non utilizzare un tono di pretesa, altrimenti si da la possibilità all'altro di entrare nello scontro e valutate anche la possibilità di una terapia di coppia, se possibile, altrimenti valuti lei di intraprendere un percorso suo che permettendole di cambiare se stessa, può modificare anche la relazione. Distinti saluti
Gentile donna,
lei è portatrice di una istanza di coppia, per tanto è in un setting terapeutico di coppia che potreste affrontare le problematiche qui esposte. In questi casi lo specialista per eccellenza è uno psicoterapeuta sistemico relazionale, vi potrebbe aiutare nel trovare un nuovo equilibrio e una nuova formula per poter stare insieme in totale serenità. Aggiungo inoltre che la psicoterapia di coppia è un luogo protetto nel quale potreste trovare la possibilità di poter esprimere i bisogni reciproci e di attribuire un significato per quanto vi sta accadendo. Potrebbe aiutare entrambe a star meglio insieme!!
Ne parli con suo marito, si dia la possibilità di intraprendere la strada indicata al fine di poter meglio vivere la relazione di coppia.
Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
lei è portatrice di una istanza di coppia, per tanto è in un setting terapeutico di coppia che potreste affrontare le problematiche qui esposte. In questi casi lo specialista per eccellenza è uno psicoterapeuta sistemico relazionale, vi potrebbe aiutare nel trovare un nuovo equilibrio e una nuova formula per poter stare insieme in totale serenità. Aggiungo inoltre che la psicoterapia di coppia è un luogo protetto nel quale potreste trovare la possibilità di poter esprimere i bisogni reciproci e di attribuire un significato per quanto vi sta accadendo. Potrebbe aiutare entrambe a star meglio insieme!!
Ne parli con suo marito, si dia la possibilità di intraprendere la strada indicata al fine di poter meglio vivere la relazione di coppia.
Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Buonasera, comprendo il suo malessere .Dalla sua descrizione sembra che suo marito sia molto dipendente dalle figure genitoriali .Le suggerisco di parlare con lui e esporgli la sua sofferenza ,proponendogli molto diplomaticamente una consulenza psicologica di coppia Se lui non accettasse di rivolga lei ad uno psicoterapeuta per un percorso psicologico individuale Resto a disposizione dottoressa Luciana Harari
Buonasera, ha fatto benissimo a chiedere un parere. Sento tanta difficoltà ad affrontare e comunicare in modo costruttivo con suo marito. Se vuole potrebbe farlo in un contesto terapeutico in modo da riavvicinarsi e ricompattare la coppia. Mi rendo disponibile saluti dott.ssa Maria Lombardo
Salve,
i confini tra un nuovo nucleo familiare e le famiglie di origine spesso sono un tema molto delicato e che ricade sulla sfera di coppia e su aspetti della genitorialità.
Le consiglio di richiedere una consulenza di coppia insieme al marito, perché abbiate uno spazio di riflessione insieme. Dott.ssa Beatrice Bicchi
i confini tra un nuovo nucleo familiare e le famiglie di origine spesso sono un tema molto delicato e che ricade sulla sfera di coppia e su aspetti della genitorialità.
Le consiglio di richiedere una consulenza di coppia insieme al marito, perché abbiate uno spazio di riflessione insieme. Dott.ssa Beatrice Bicchi
Immaginando che suo marito non si sia trasformato improvvisamente, probabilmente ha creduto che la cosa si sarebbe ridotta nel tempo. Difficile entrare in queste situazioni da un solo punto di vista, ecco perchè le sconsiglio di intraprendere un percorso psicologico da solo. Qui il trattamento di elezione sarebbe una terapia di coppia dove poter affrontare e confrontare le vostre istanze e giungere ad una situazione di compromesso. Diversamente se lui non dovesse essere d'accordo dovrà affrontare la situazione da sola, con l'appoggio di una terapia, per capire che direzione prendere.
Buonasera, comprendo il suo disagio ed il suo disappunto, naturalmente sarebbe importante poter parlare di come si sente con suo marito. In caso dovesse riscontrare difficoltà nel farlo da sola potrebbe proporgli un percorso di mediazione o ancora meglio di terapia di coppia per poter lavorare approfonditamente sulle dinamiche familiari sia del vostro nucleo che su quello più allargato relativo alle vostre famiglie d'origine. Cordialmente Dr.ssa Michela Campioli
La vita è ciò che ci succede mentre stiamo facendo altro.
Può sembrare un eufemismo, ma nella sua condivisione trova piena realizzazione sembra. Generalizzare con i consigli in pratica clinica non è mai buona cosa, ma se mi permette vorrei aiutarla. Leggendo le sue riflessioni emergono due temi : la solitudine e il rifiuto.
Mi permetto di partire dal rifiuto, è un meccanismo di difesa di carattere psicologico quando ci si sente incapaci di affrontare una situazione, perchè dolorosa o perchè ci si sente privi di strumenti adeguati. Chi "rifiuta" cerca di minimizzare, semplificare, mettere in dubbio la realtà; il rifiuto fa parte di un preciso comportamento e riguarda generalmente i soggetti che non ascoltano e che tendono a farsi un'idea ego-centrata della realtà. Sono personalità che tendenzialmente rifiutano gli stati critici (evitano le tensioni famigliari di origine).
Esiste poi, una reale situazione di solitudine, diciamo fisica, e riguarda tutte le persone che vivono realmente sole( i single, gli anziani o chi che per lavoro o altro è lontano dalla famiglia). Ma tenga presente che esiste anche la solitudine psicologica che riguarda la perdita di un'idea rassicurante della relazione: riguarda in maniera particolare i soggetti incapaci di gestire la propria autonomia. Ad esempio gli adolescenti, abituati a uscire e a incontrarsi.
In quest'ultimo scenario evolutivo anche l'adulto adolescente trova attraverso il rifiuto il perpetuarsi della propria solitudine psicologica rischiando il caos emotivo di copia.
Consiglio di farsi seguire, per il suo benessere.
A disposizione.
Dott. Mirco Casteller
Può sembrare un eufemismo, ma nella sua condivisione trova piena realizzazione sembra. Generalizzare con i consigli in pratica clinica non è mai buona cosa, ma se mi permette vorrei aiutarla. Leggendo le sue riflessioni emergono due temi : la solitudine e il rifiuto.
Mi permetto di partire dal rifiuto, è un meccanismo di difesa di carattere psicologico quando ci si sente incapaci di affrontare una situazione, perchè dolorosa o perchè ci si sente privi di strumenti adeguati. Chi "rifiuta" cerca di minimizzare, semplificare, mettere in dubbio la realtà; il rifiuto fa parte di un preciso comportamento e riguarda generalmente i soggetti che non ascoltano e che tendono a farsi un'idea ego-centrata della realtà. Sono personalità che tendenzialmente rifiutano gli stati critici (evitano le tensioni famigliari di origine).
Esiste poi, una reale situazione di solitudine, diciamo fisica, e riguarda tutte le persone che vivono realmente sole( i single, gli anziani o chi che per lavoro o altro è lontano dalla famiglia). Ma tenga presente che esiste anche la solitudine psicologica che riguarda la perdita di un'idea rassicurante della relazione: riguarda in maniera particolare i soggetti incapaci di gestire la propria autonomia. Ad esempio gli adolescenti, abituati a uscire e a incontrarsi.
In quest'ultimo scenario evolutivo anche l'adulto adolescente trova attraverso il rifiuto il perpetuarsi della propria solitudine psicologica rischiando il caos emotivo di copia.
Consiglio di farsi seguire, per il suo benessere.
A disposizione.
Dott. Mirco Casteller
Salve, comprendo benissimo il suo stato d'animo e queste conflittualità tra famiglia di provenienza e famiglia di appartenenza sono piuttosto comuni. Tuttavia mi chiedo se l'atteggiamento passivo di suo marito sia motivato da una dipendenza economica nei confronti dei genitori ovvero aiuti che arrivano da loro per la vostra famiglia, da una debolezza caratteriale e immaturità di suo marito oppure da problemi di relazione tra voi due non affrontati. Per questo motivo deve convincere suo marito a iniziare una terapia di coppia che vi consentirà di chiarire definitivamente i problemi di cui ci parla e trovare una strada nuova per la vostra famiglia. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buonasera, da ciò che racconta il suo disagio è forte e si ripercuote sul suo rapporto di coppia; le consiglio di iniziare con suo marito una terapia di coppia, uno spazio dove potervi confrontare autenticamente ed essere accompagnati a condividere i vostri stati d'animo e i vostri vissuti vi consentirà di sciogliere i nodi che sente bloccare il vostro rapporto.
Gentile utente, mi dispiace per questa situazione, immagino che non sia bello non sentirsi considerata nel ruolo di moglie. Da adulti, il rapporto con i propri genitori dovrebbe essere diverso in quanto entrambi adulti. Ciò non è sempre così immediato e per alcune persone può essere difficile far valere la propria posizione di figlio adulto. Molto dipende dalle esperienze precedenti, dal contesto familiare. Proprio perché sia lei sia suo marito avete delle storie familiari diverse, possono nascere delle incomprensioni. In tali casi rivolgersi ad un professionista esterno, obiettivo e con un atteggiamento non giudicante vi sarà d'aiuto per "sciogliere" nodi e dissapori.
Spero di averle dato uno spunto di riflessione, rimango a disposizione anche online.
Buona serata
Dott.ssa Melania Filograna
Spero di averle dato uno spunto di riflessione, rimango a disposizione anche online.
Buona serata
Dott.ssa Melania Filograna
Gentile anima smarrita e tormentata dall'ombra che suo marito inconsapevolmente getta sul suo ruolo di moglie, madre e donna. Purtroppo i legami famigliari con i genitori spesso oscurano ed "inspiegabilmente" bloccano le capacità critiche individuali.
Vi proporrei un percorso di coppia volto verso la costruzione di un rinnovato scambio di vissuti, progetti ed energie tra lei e suo marito. In un secondo tempo lavorerei sulla vostra emancipazione dalla famiglia d'origine, con l'ausilio di concrete strategie per preservare la vostra coppia e famiglia da intrusioni reali e fantasmatiche da parte di chi un tempo aveva potere di "creare o distruggere" i vostri sogni. Con sentita vicinanza la saluto. Dott.ssa Barbara Zaziemski
Vi proporrei un percorso di coppia volto verso la costruzione di un rinnovato scambio di vissuti, progetti ed energie tra lei e suo marito. In un secondo tempo lavorerei sulla vostra emancipazione dalla famiglia d'origine, con l'ausilio di concrete strategie per preservare la vostra coppia e famiglia da intrusioni reali e fantasmatiche da parte di chi un tempo aveva potere di "creare o distruggere" i vostri sogni. Con sentita vicinanza la saluto. Dott.ssa Barbara Zaziemski
Salve,
Da quello che descrive sembra che ci siano problemi di comunicazione tra di voi, che le portano ad una sofferenza personale è oppurtuno fare una terapia psicologica dove esprimere le difficoltà che vive nella relazione.
Da quello che descrive sembra che ci siano problemi di comunicazione tra di voi, che le portano ad una sofferenza personale è oppurtuno fare una terapia psicologica dove esprimere le difficoltà che vive nella relazione.
Buonasera, vista la situazione e la rabbia che sta accumulando, credo sia opportuno parlare chiaramente e pacatamente con suo marito di ciò che prova e di proporgli una terapia di coppia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, il " NOI di coppia" purtroppo non avviene sempre in maniera semplice ed immediata. Condividere i suoi vissuti, le sue aspettative, i suoi valori è certamente un passo fondamentale in tale direzione .
Le consiglio di chiedere aiuto ad un/a terapeuta di coppia poichè intraprendere un percorso di psicoterapia di coppia può essere un valido aiuto nel costruire un Noi più saldo e migliorare la comunicazione.
Le consiglio di chiedere aiuto ad un/a terapeuta di coppia poichè intraprendere un percorso di psicoterapia di coppia può essere un valido aiuto nel costruire un Noi più saldo e migliorare la comunicazione.
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