Buongiorno, in particolare a chi si sofferma a leggere. Cerco di essere sintetica e nello stesso tem

16 risposte
Buongiorno, in particolare a chi si sofferma a leggere. Cerco di essere sintetica e nello stesso tempo spero, esaustiva. Da circa 20 anni sono in cura, per ansia e depressione, vari psichiatri e varie terapie ad ogni significativa ricaduta e sono state davvero tantissime. Questa è devastante...Per anni, anni ed anni, il mio percorso di vita è stato caratterizzato da cadute e rialzate, continue cadute e rialzate. Le mie cadute per inteso, non sono state e non sono del tipo che inciampi e caschi a terra, no, sono burroni, precipizi, vuoto, buio. "Solo alla morte non c'è rimedio " come stile di vita, è già da un bel po' che sono entrata in un processo di torpore mentale e fisico, di auto-distruzione. Il problema vero è che, non muovo un dito per rialzarmi. Ora sono vittima e carnefice di me stessa e Madre Teresa di Calcutta per gli animali. L'unica forma di vita che al momento mi dà emozione. La vita per me è sempre stata una gara ad ostacoli, in alcuni casi però, io per prima non li ho evitati. Mi sono persa.... cosa posso fare?
Signora cara, la sua lettera è profonda, struggente e comunicativa di tanto dolore e fatica. Non è facile risponderle perchè mancano tanti elementi e di fronte a 20 anni così. ti senti quasi impotente. Le esprimo il mio pensiero, un po' alla cieca, ma basandomi su quello che mi arriva. Anche se lei non ha evitato gli ostacoli, ormai è cosa fatta, a che serve pensarci? Una colpevolizzazione non fa tornare il passato nè aiuta il presente. Torpore, autodistruzione, apatia ci stanno con la depressione e le ricadute, tremende, devastanti. Lei ne ha fatto tanto esperienza, e comunque è qui a scrivere una lettera molto bella nella sua tragicità, in un perfetto e colto italiano. Chiede aiuto e quindi qualcosa per sè sta facendo. Ha fatto psicoterapia in questi anni? Cosa ne pensa al riguardo? Com'è la sua vita pratica? Ha parenti, amici? nel finale della sua lettera intravedo un risorsa meravigliosa. Gli animali. Immagino che le daranno tanto, e tanto darà lei a loro. Gli animali non ci giudicano, andiamo bene a loro così come siamo, sono affettuosi, sensibili, fanno un enorme compagnia e ognuno di loro ha la sua personalità, la sua storia e quindi non è mai uguale stare con loro. Coltivi con amore questo rapporto con gli animali, sono salvifici. E si interessi a tutto quello che c'è intorno a loro: posti di ricovero, associazioni, ecc. E' riuscita a salvare se stessa, altrimenti non sarebbe qui, lo potrà fare ancora di più con loro, esserini piccoli e indifesi. La saluto con rispetto, sono a disposizione, dott.ssa Silvia Ragni
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Salve, mi dispiace tanto per la sua situazione. Purtroppo la situazione di estrema sofferenza che descrive non fornisce però molti elementi per poterle dare una restituzione valida. Accade spesso che quando il paziente entrata in uno stato mentale di scoraggiamento poi non si senta più in grado di reagire alle avversità. Se è ancora in cura da professionisti la invito a riferire anche a loro il suo vissuto, magari loro stessi potrebbero indicarle o di cambiare approccio o di rimodulare la terapia farmacologica. In questi momenti l'unico consiglio sensato è quello di non abbandonare i percorsi di cura per non alimentare o incentivare pensieri intrusivi che potrebbero nuocerle.
Buongiorno, nel leggerla colgo la sua sofferenza ma anche la sua esperienza, competenza, conoscenza di sé e sensibilità.
Riconoscendo quindi sia la sofferenza che descrive, ma anche e soprattutto le sue competenze, può imboccare un cammino, forse non così misterioso, verso la comprensione della struttura portante della sua sofferenza.
Anche tollerando, come scrive Eugenio Borgna, che "l'anima non guarisce mai del tutto, le resta sempre accanto un'ombra", sensibilità e fragilità, che descrive così bene, sono premessa di ogni conoscenza, anche intuitiva, e possono generare comprensione delle emozioni, dell'inquietudine del cuore, della tristezza, delle angosce e delle speranze.
Usandole per ricercare quella struttura portante, “si può ritrovare”.
Cordialmente, Manuela Ciambellini
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, purtroppo il disturbo depressivo prevede delle ricadute periodiche, soprattutto a ridosso dei cambi di stagione o in vista di cambiamenti importanti. In queste circostante lo psichiatra può apportare delle variazioni alla terapia ma sono di fondamentale importanza le proprie risorse adattive. Nel suo caso il forte senso dell'ironia che trapela dalle sue parole ritengo sia una valida risorsa . Purtroppo dovrà imparare a convivere con questi scivolamenti e sicuramente in queste fasi può essere un valido aiuto anche il sostegno psicologico.
Lei mi sembra una guerriera le faccio un in bocca al lupo per tutto.
Salve, sembra un messaggio senza speranza, una condizione senza via di uscita. In realtà lei è qui, ha scritto su di sé e sta cercando delle risposte. La voglia di lottare non l'ha abbandonata :)

La sfida di oggi è quella di trovare una strada, un percorso ... giusto per lei.

Comunque vadano le cose le auguro tutto il bene possibile.

Giorgio Carnevale
Buongiorno signora,
aggiungo un mio semplice parere riguardo le sue parole scritte "....vari psichiatri e varie terapie" una storia clinica come la sua così lunga ed importante secondo me necessita di rapporti di fiducia con i professionisti che l'hanno conosciuta, ovviamente quelli più significativi per lei. Per questo mi chiedo come mai non si è mai veramente affidata? Non semplicemente fidata ma affidarsi.....se ci pensa potrebbe essere questo uno dei motivi di fallimento dei percorsi psicoterapeutici e medici intrapresi negli anni. Provi a lavorare sull'affidarsi....la speranza deve essere sempre alimentata. Buon lavoro.
Buongiorno,

Capisco quanto possa essere difficile affrontare una situazione come la tua, soprattutto dopo anni di lotta contro ansia e depressione. È importante riconoscere che il percorso di guarigione non è lineare e che ogni passo, anche il più piccolo, è significativo.

Il fatto che tu trovi conforto e gioia negli animali è un aspetto positivo e può essere un punto di partenza per ritrovare un senso di scopo e connessione. Potrebbe essere utile esplorare ulteriormente questa passione, magari coinvolgendoti in attività legate agli animali che ti permettano di sentirti utile e apprezzata.

La terapia interazionista potrebbe offrirti nuovi strumenti per affrontare le tue difficoltà. Questa forma di terapia si concentra sulle dinamiche relazionali e può aiutarti a comprendere meglio come le tue interazioni influenzano il tuo stato emotivo.

Ricorda, non sei sola in questo percorso. Continuare a cercare supporto e parlare delle tue esperienze è fondamentale. Ogni passo verso la guarigione è un passo importante.

Cordialmente, Dott. Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
Buongiorno, le sue parole sono chiare, di quella chiarezza che arriva dall’esperienza, oserei scrivere dalla saggezza.
Come lei stessa saprà, scrivere una risposta qui ha solo uno scopo orientativo ed è comunque uno strumento parziale, ma ci tenevo a farle sapere che se - nonostante tutti quei burroni - lei è ancora qui a scrivere, può essere che da qualche parte ci sia un paracadute, che lei non ha mai visto ma che nel frattempo le ha impedito di finire nel buio totale.
Guardi come si comportano, appunto, gli animali: il loro istinto di sopravvivenza li rende capaci di imprese titaniche anche quando sembrano essere spacciati. La natura ci insegna sempre, sta a noi riuscire a leggere i messaggi.
Mi fa piacere sapere del suo amore per gli altri esseri viventi, sono certa che saprà trarne forza e speranza.
Forse sarebbe comunque opportuno intraprendere un nuovo percorso psicologico, che la aiuti a liberarsi dal senso di colpa che traspare dal suo racconto e ad abbandonare la vittima e il carnefice, per diventare artefice e scoprire una nuova (o forse antica) forza.

Un caro augurio,
Dott.ssa
Laura Rostiti
cara Amica,

che dispiacere mi dà leggere la sua storia: deve aver attraversato un dolore enorme! E lo ha fatto in modo eroico, visto che è riuscita a rialzarsi e andare avanti.
Talvolta la malattia mentale è incurabile, ossia non si guarisce, non si torna più "sani". Tuttavia non tutto è perduto, perché anche in queste situazioni possiamo sviluppare due atteggiamenti: il primo è coltivare l'equanimità, che ci permette di prendere la giusta distanza da questo andare e venire del dolore, come se imparassimo a contemplare quello che avviene da una riva sicura, dalla riva della nostra consapevolezza. In questo la mindfulness potrebbe aiutarla moltissimo (ha mai pensato di seguire un percorso MBCT?). Il secondo aspetto è coltivare, come sta facendo, i suoi valori. Sono questi che danno significato alla nostra vita - e in fondo, come il filosofo Robert c. Solomon affermava, la felicità non è un sentimento ma un sentimento circa i nostri sentimenti; è osservare la nostra vita e sentire che quello che abbiamo attraversato, bello o brutto, ha un senso.
Le auguro di essere felice!

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Salve, la sua non è una condizione isolata, molte persone si trovano nel suo stato e non si senta sola per questo. Purtroppo le accadrà periodicamente di riaccendere alla condizione che la affligge e per questo motivo le vorrei dare una indicazione che le potrebbe risultare utile. In un periodo di remissione della condizione depressiva, potrebbe accedere ad un corso di mindfulness, di quelli seri però. La mindfulness è una pratica che prende origine dalle delle sagge osservazioni spirituali proprie delle religioni orientali. La mindfulness è stata poi ripulita da ogni attribuzione religiosa ed è diventata una vera e propria modalità di cura. Potrebbe trovare all'interno di questa pratica una vera e propria rivoluzione nell'approccio alla sua stessa vita, imparando a stare sia con l'agio che con il disagio che la vita stessa le propone. Non so dove stia, rimango a disposizione per eventuali invii presso colleghi formati che potrebbero aiutarla. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
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Buongiorno,

nonostante la sua percezione sia quella di non avere rimedi e di trovarsi in un precipizio vuoto e buio, si sente che è alla ricerca di una strada per la guarigione.
L'ansia e la depressione di cui parla avranno un'origine profonda nella sua storia personale, che andrebbero viste più nello specifico. La cura farmacologica andrebbe accompagnata ad un lavoro costante e continuativo con una psicoterapia che le consenta di arrivare ai nodi centrali della sua vita, che l'hanno portata a sperimentare questo stato di sofferenza profonda. Inoltre, dal momento che attualmente gli animali sono l'unica fonte di emozioni, potrebbe esserle molto utile investire parte del suo tempo nell'aiutarli, magari con delle attività di volontariato, in cui sperimentare la sensazione di poter far qualcosa di concreto e importante e per poter trovare un senso, una direzione da cui ripartire. Tenga comunque conto che le ricadute fanno parte del processo naturale di ciascuno, e ogni volta che si ripresentano, sono una preziosa occasione per poter andare a lavorare su quegli aspetti e parti di noi che necessitano di essere visti e trasformati.

Un caro saluto

dott.ssa Eleonora Sibilia
Buon giorno, purtroppo queste cure (e farmaci) decennali non l'hanno aiutata, evidentemente, ma l'hanno portata a identificarsi ancor più con la malattia, e ha la sensazione di non poterne uscire mai più.
L'unico aiuto vero che è riuscita a darsi glielo stanno dando gli animali, ed è merito suo. (E loro). Non voglio banalizzare né minimizzare, i disturbi psichiatrici sono una cosa seria, ma proprio per questo non si dovrebbe dare per scontato e inevitabile che una persona dopo decenni non riesca a uscire da questo tunnel. E comunque non mi riferisco solo ai farmaci ma anche a terapie che forse non le hanno dato strumenti pratici.
Buongiorno! Sono stato molto colpito dal suo messaggio. Nonostante i limiti del contesto e dello strumento, proverò a darle un piccolo contributo di pensiero. Inizia quasi scusandosi, come se desse fastidio, come se non avesse diritto a ricevere qualche minuto di attenzione, come se i suoi potenziali interlocutori non possano essere genuinamente interessati a lei. "Per anni, anni ed anni, il mio percorso di vita è stato caratterizzato da cadute e rialzate, continue cadute e rialzate" e mi sono chiesto se questo non sia stato l'unico movimento che inconsciamente potesse concedersi, rialzarsi solo per cadere, stare giù, al "suo" posto, senza muoversi, senza chiedere, senza... Vittima, carnefice, santa, sono tutte dimensioni che ci privano della dimensione umana e di tutto ciò che le dà valore (vitalità, gioco, piacere, dolore, emozioni calde e fredde). Si fermi e si affidi a qualcuno che possa, intanto, sperare un pochino per lei. In bocca al lupo
Buongiorno cara, ha scritto molte cose che credo meritino la giusta attenzione: ha parlato di vuoto/buio precipizio, cadute per ostacoli che Lei stessa dice di non aver evitato e di una particolare forma di vita che Le fa emozionare, gli animali. Le suggerirei di parlarne con l'attuale psichiatra e/o psicoterapeuta, manifestando il Suo disagio e difficoltà che vanno avanti da anni e che pur cambiando terapia e terapeuta non si risolvono. E poi partirei dagli elementi che ha evidenziato in questo scritto, poiché penso possano essere per Lei i più importanti. Sperando di essere stata di aiuto, Le auguro una buona giornata.
Dott.ssa Michela Dicosta
Buongiorno cara utente, comprendo il tuo dolore e il tuo senso di solitudine ma vedo dal tuo racconto che ci sono diversi spiragli su cui lavorare.
Già gli altri colleghi ti hanno risposto e motivato a prendere di nuovo la strada della psicoterapia.
Sì hai bisogno di ulteriori informazioni puoi contattarmi in qualsiasi momento, sono una psicoterapeuta con approccio fenomenologico. Dai ancora una volta una opportunità in più a te stessa. Sono disponibile anche online, un caro saluto dott.ssa Cristina Sinno

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