Buongiorno, in casa mia c'è mio padre (con età molto avanzata) che è un ludopatico cronico. Nonostan
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Buongiorno, in casa mia c'è mio padre (con età molto avanzata) che è un ludopatico cronico. Nonostante i grandi e gravi danni che ha fatto in passato sta continuando a giocare e non ne vuole sapere di smettere. Come se non bastasse, il suo carattere e il suo livello culturale non sono dei migliori, anzi, e tutto questo influisce negativamente. Ha il conto cointestato con firma congiunta, non c'è più il bancomat ma poco conta, se lui non ha la sua "paghetta quotidiana" che ovviamente finisce tutta nei giochi, in casa c'è la terza guerra mondiale: ci sono scenate isteriche, comportamenti che non farebbe mai nessuno e tutto questo va poi ad aggravare anche la salute di mia madre che, a causa sua, non sta bene da anni. In parole povere, è ingestibile e tenerlo in casa è diventato un problema. Ci sono delle soluzioni a livello terapeutico o addirittura legale o penale? Vi ringrazio per l'attenzione
Buongiorno per quanto riguarda a livello terapeutico ci sono diverse soluzioni sia nel pubblico che nel privato. Innanzitutto sentirei il serd della sua zona se attivano percorsi specifici per giocatori di azzardo. Parlerei con il marito per capire se è disposto a fare un percorso e se soprattutto riconosce la sua problematica. Da lì capire se vuole aiuto... sarebbe opportuno inoltre un sostegno psicologico per lei al fine di supportarla nella gestione della situazione che è molto complessa. A livello legale invece dovrebbe consultare un avvocato per capire cosa è meglio fare al fine di tutelare il vostro patrimonio e le risorse finanziarie. Cordialità
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Gentile Signora, descrive una situazione alquanto comune quando ci si ritrova a convivere con persone affette da una patologia di questo tipo : dipendenza da gioco d azzardo. Giocare diventa la cosa più importante, tutto il resto:famiglia , lavoro, amicizie viene messo in secondo piano; eppure il ruolo dei familiari e di chi sta vicino al 'paziente' è fondamentale per aiutare ad individuare il disagio e costruire una motivazione al cambiamento. Si possono intraprendere diverse strade...nel privato con un lavoro di equipe psicoterapeuta/psichiatra, oppure facendo riferimento al servizio pubblico a voi più vicino.
cordialmente
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Buonasera, è chiara la complessità della situazione, non semplice da affrontare. Sicuramente un approccio integrato psichiatra /terapeuta potrebbe essere d'aiuto. Può trovare specialisti sia privatamente che nel pubblico che valuteranno la situazione anche dal punto di vista medico legale.
Salve, avere a che fare con la dipendenza è sempre molto difficile, sia per chi ha questa patologia che per tutte le persone che gli sono vicine. Esistono diverse possibilità di sostegno per entrambi, di sicuro un percorso psicologico individuale aiuterebbe, se suo padre non è intenzionato, può farlo lei e sua madre, inoltre vorrei segnalarvi la possibilità di gruppi di auto mutuo aiuto, basterà cercarli nella vostra zona e magari suo padre potrà essere aiutato nel riconoscersi in persone che hanno il suo stesso problema, anche questa possibilità c'è anche per i familiari, sono gruppi che nascono sulla scia di alcolisti anonimi e che adesso hanno gruppi specifici per ogni dipendenza. Rimango a sua disposizione per ulteriori delucidazioni
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