Buongiorno, il mio ex, con cui ho una bambina di 3 anni, mi ha lasciata il mese scorso dopo 7 anni d
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Buongiorno, il mio ex, con cui ho una bambina di 3 anni, mi ha lasciata il mese scorso dopo 7 anni di fidanzamento.
Lo ha fatto in modo "ambiguo", nel senso che prima mi ha detto che non sapeva se mi amava ancora, poi, dopo che gli sono stata letteralmente addosso sospettando un tradimento e volendo avere risposte, mi ha lasciata definitivamente.
Siamo rimasti sotto allo stesso tetto iniziando una specie di guerra fra di noi, dove entrambi (io ancora innamorata di lui, nonostante tutto) abbiamo letteralmente dato il peggio di noi, coinvolgendo pure i carabinieri.
Adesso, sentiti gli avvocati di entrambi per definire i termini della separazione e dopo aver fatto sbollire la situazione, siamo di nuovo sotto lo stesso tetto, ma non riesco a decifrare una serie di suoi atteggiamenti:
- Nonostante mi dica che con me vuole solo parlare della bambina e del conto corrente, passiamo molto tempo a chiaccherare e, in quell'occasione, rivanga sempre i motivi per cui mi ha lasciata (mentre io gli dico "ok, ormai non conta più perchè la tua decisione ormai l'hai presa") e abbandona completamente il cellulare con cui teoricamente sente la nuova fiamma e con cui è entrato in rapporto simbiotico.
- Ha lasciato su Facebook solo le foto dei momenti felici trascorsi insieme (su instagram, nella rabbia credo, ha tolto tutte le mie tracce)
- So che guarda i miei stati su Whatsapp
- Anche quando non eravamo insieme, diceva di non farmi sentire e poi, con la scusa di sentire della bambina, mi chiamava tutti i giorni (anche solo per puntualizzare qualcosa o per litigare o ferirmi) tenendomi ore al telefono
- Finalmente ha iniziato a riconoscere qualche sua mancanza e che avrebbe potuto fare diversamente prima di arrivare alla conclusione di lasciarmi
- Vorrebbe non utilizzare gli avvocati ed agire in modo più soft (non si tratta di un problema economico)
- Mi dice che non tornerà MAI sui suoi passi e che non mi ama più, ma a volte fa discorsi ambigui, anche se poi nega.
- Stanotte, lamentando un mal di schiena, ha voluto dormire nel letto matrimoniale con me
- A volte, nella rabbia, ha detto che di me non gli fregava più nulla, ma altre volte mi chiede come sto (spero non sia semplice opportunismo e manipolazione)
- Se gli metto la pulce nell'orecchio che potrei star vedendo un'altra persona, si stizzisce e nota se mi vesto in modo più "provocante"
Per come lo conosco, potrebbe voler mettere alla prova la mia volontà di cambiare quei miei atteggiamenti che ci hanno, a detta sua, allontanato a prescindere dalla nostra relazione, prima di darci un'altra opportunità, ma non sono più sicura di nulla.
Abbiamo messo su casa, avevamo tanti progetti, ma lui non vuole una relazione "di facciata" (sembra non capire che potremmo recuperare, se solo lo volesse; non ha mai voluto fare terapia di coppia)
Temo che abbia dei tratti borderline/narcisistici, ma non sono certo una psicologa per poterne essere certa.
Ho paura che la persona con cui si sta vedendo possa contribuire ad allontanarlo in modo definitivo da me, anche se proprio ieri sera mi ha detto che come lo conosco e comprendo io, non lo fa nessun altro.
Ho deciso di non "stargli addosso" e di comportarmi come la persona che vorrei diventare (più indipendente da lui e più forte, dato che mi sono anche resa ridicola, supplicandolo di non lasciarmi) ma è molto faticoso.
Vorrei un parere esterno, anche se è difficile descrivere tutti i suoi atteggiamenti e le mie sensazioni e, in caso, capire come potermi comportare con lui per provare a "recuperarlo".
Grazie
Lo ha fatto in modo "ambiguo", nel senso che prima mi ha detto che non sapeva se mi amava ancora, poi, dopo che gli sono stata letteralmente addosso sospettando un tradimento e volendo avere risposte, mi ha lasciata definitivamente.
Siamo rimasti sotto allo stesso tetto iniziando una specie di guerra fra di noi, dove entrambi (io ancora innamorata di lui, nonostante tutto) abbiamo letteralmente dato il peggio di noi, coinvolgendo pure i carabinieri.
Adesso, sentiti gli avvocati di entrambi per definire i termini della separazione e dopo aver fatto sbollire la situazione, siamo di nuovo sotto lo stesso tetto, ma non riesco a decifrare una serie di suoi atteggiamenti:
- Nonostante mi dica che con me vuole solo parlare della bambina e del conto corrente, passiamo molto tempo a chiaccherare e, in quell'occasione, rivanga sempre i motivi per cui mi ha lasciata (mentre io gli dico "ok, ormai non conta più perchè la tua decisione ormai l'hai presa") e abbandona completamente il cellulare con cui teoricamente sente la nuova fiamma e con cui è entrato in rapporto simbiotico.
- Ha lasciato su Facebook solo le foto dei momenti felici trascorsi insieme (su instagram, nella rabbia credo, ha tolto tutte le mie tracce)
- So che guarda i miei stati su Whatsapp
- Anche quando non eravamo insieme, diceva di non farmi sentire e poi, con la scusa di sentire della bambina, mi chiamava tutti i giorni (anche solo per puntualizzare qualcosa o per litigare o ferirmi) tenendomi ore al telefono
- Finalmente ha iniziato a riconoscere qualche sua mancanza e che avrebbe potuto fare diversamente prima di arrivare alla conclusione di lasciarmi
- Vorrebbe non utilizzare gli avvocati ed agire in modo più soft (non si tratta di un problema economico)
- Mi dice che non tornerà MAI sui suoi passi e che non mi ama più, ma a volte fa discorsi ambigui, anche se poi nega.
- Stanotte, lamentando un mal di schiena, ha voluto dormire nel letto matrimoniale con me
- A volte, nella rabbia, ha detto che di me non gli fregava più nulla, ma altre volte mi chiede come sto (spero non sia semplice opportunismo e manipolazione)
- Se gli metto la pulce nell'orecchio che potrei star vedendo un'altra persona, si stizzisce e nota se mi vesto in modo più "provocante"
Per come lo conosco, potrebbe voler mettere alla prova la mia volontà di cambiare quei miei atteggiamenti che ci hanno, a detta sua, allontanato a prescindere dalla nostra relazione, prima di darci un'altra opportunità, ma non sono più sicura di nulla.
Abbiamo messo su casa, avevamo tanti progetti, ma lui non vuole una relazione "di facciata" (sembra non capire che potremmo recuperare, se solo lo volesse; non ha mai voluto fare terapia di coppia)
Temo che abbia dei tratti borderline/narcisistici, ma non sono certo una psicologa per poterne essere certa.
Ho paura che la persona con cui si sta vedendo possa contribuire ad allontanarlo in modo definitivo da me, anche se proprio ieri sera mi ha detto che come lo conosco e comprendo io, non lo fa nessun altro.
Ho deciso di non "stargli addosso" e di comportarmi come la persona che vorrei diventare (più indipendente da lui e più forte, dato che mi sono anche resa ridicola, supplicandolo di non lasciarmi) ma è molto faticoso.
Vorrei un parere esterno, anche se è difficile descrivere tutti i suoi atteggiamenti e le mie sensazioni e, in caso, capire come potermi comportare con lui per provare a "recuperarlo".
Grazie
Gentilissima,
Ho letto le sue parole e posso provare ad immaginare il dolore per la separazione e la modalità.
Al di là della diagnosi che il suo ex possa avere (per la quale si rimanda a specifici contesti) mi sembra possibile poter dire che sono rari i rapporti solidi e felici che crollano per l’arrivo di una terza persona ed alla stessa stregua se c’è un sentimento che vi lega non sarà un’altra persona ad allontanarvi. Non ci sono strategie per farsi amare dall’altro (chi prova a fare del marketing sui sentimenti spacciandosi per mentore ha ben poca credibilità)… credo che per sè stessa possa essere importante non l” elemosinare” attenzioni o sentimenti… sono certa che dentro di sè ha le risorse per andare oltre questa persona e ri-prendere in mano la sua vita.
Del futuro nessuno può avere certezza, così della sua relazione, ma lei esiste al di là di lui.
Resto a disposizione anche online,
Cordialmente
Dott. Teresa Colaiacovo
Ho letto le sue parole e posso provare ad immaginare il dolore per la separazione e la modalità.
Al di là della diagnosi che il suo ex possa avere (per la quale si rimanda a specifici contesti) mi sembra possibile poter dire che sono rari i rapporti solidi e felici che crollano per l’arrivo di una terza persona ed alla stessa stregua se c’è un sentimento che vi lega non sarà un’altra persona ad allontanarvi. Non ci sono strategie per farsi amare dall’altro (chi prova a fare del marketing sui sentimenti spacciandosi per mentore ha ben poca credibilità)… credo che per sè stessa possa essere importante non l” elemosinare” attenzioni o sentimenti… sono certa che dentro di sè ha le risorse per andare oltre questa persona e ri-prendere in mano la sua vita.
Del futuro nessuno può avere certezza, così della sua relazione, ma lei esiste al di là di lui.
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive. Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Buonasera,
nel rapporto di coppia e nell'infedeltà sono molto importanti gli stili di attaccamento e le modalità comunicative. Questi due fattori possono predire il successo o l'insuccesso di una relazione e la probabilità di tradimento. Esistono alcune evidenze sul fatto che una terapia di coppia centrata su un buono stile di comunicazione possa portare a un miglior clima di coppia. Tuttavia, le premesse in questo caso sembrano diverse, dato che lui ha già espresso la volontà di chiudere la relazione e di non intraprendere un percorso di coppia. Situazione delicata sicuramente, viste anche le potenziali ricadute sul benessere psicologico della bimba. Quindi c'è da chiedersi: come proteggere al meglio l'equilibrio psicologico di tutte le parti coinvolte? Lascio volutamente aperta questa domanda.
nel rapporto di coppia e nell'infedeltà sono molto importanti gli stili di attaccamento e le modalità comunicative. Questi due fattori possono predire il successo o l'insuccesso di una relazione e la probabilità di tradimento. Esistono alcune evidenze sul fatto che una terapia di coppia centrata su un buono stile di comunicazione possa portare a un miglior clima di coppia. Tuttavia, le premesse in questo caso sembrano diverse, dato che lui ha già espresso la volontà di chiudere la relazione e di non intraprendere un percorso di coppia. Situazione delicata sicuramente, viste anche le potenziali ricadute sul benessere psicologico della bimba. Quindi c'è da chiedersi: come proteggere al meglio l'equilibrio psicologico di tutte le parti coinvolte? Lascio volutamente aperta questa domanda.
Buongiorno, la crisi e la separazione attualmente nella stessa casa sono fonte di sofferenza e confusione, la scelta di riprendere a convivere a mio avviso non aiuta a capire e chiarire. Mi paiono siano in atto comportamenti e dichirazioni contrastanti. Per comprendere se ci sono possibilità di recuperare la relazione di coppia è buona cosa esplicitare le sue intenzioni e chiedere a lui di fare altrettanto. Un supporto da parte di uno psicoterapeuta può aiutarla a elaboarare i vissuti dolorosi attuali e a muoversi verso una situazione di maggiore benessere. Un caro saluto. Dr.ssa Lorena Ferrero
Buonasera, è sicuramente una situazione difficile e per trovare risposte sarebbe necessario approfondire la storia personale di entrambi. Le suggerirei, in vista del benessere della bambina, di chiedere un supporto per la coppia genitoriale che siete e che non smetterete mai di essere. Lasciarsi, se tale è la decisione, sarebbe comunque parziale e metterebbe in moto sentimenti forti di cui è difficile tenere il controllo. Un aiuto professionale sarebbe fondamentale e forse aiuterebbe entrambi a capire cosa volete davvero. Se anche in questo caso, lui si rifiutasse, dovrebbe cercare un supporto per lei stessa per farsi chiarezza, per mantenere un equilibrio nei confronti di sua figlia e per le scelte attuali e future che andrebbero fatte su una conoscenza migliore di sé.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
lei è portatrice di una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Ne parli anche con il suo lui; spesso una buona psicoterapia di coppia può aiutare anche a lasciarsi con serenità.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
lei è portatrice di una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Ne parli anche con il suo lui; spesso una buona psicoterapia di coppia può aiutare anche a lasciarsi con serenità.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Mi dispiace molto per la situazione complicata che sta attraversando. È chiaro che ci siano molte emozioni e dinamiche complesse in gioco. È importante prendere in considerazione diverse sfaccettature della situazione.
Innanzitutto, è fondamentale che si prenda cura di sé stessa e della sua bambina, il vostro benessere emotivo e psicologico è la priorità. Potrebbe essere utile a tal fine consultare un professionista: affrontare una separazione così tumultuosa può essere molto stressante e avere qualcuno con cui parlare può aiutare a elaborare le sue emozioni e capire quale sia la cosa migliore per lei e per sua figlia.
Riguardo al comportamento del suo ex, sembra che ci siano molte contraddizioni e ambiguità. È comprensibile che lei sia confusa e incerta su cosa pensare e su come agire.
Potrebbe essere utile stabilire dei confini chiari e sani nella vostra interazione, specialmente considerando che avete una figlia insieme. Questo potrebbe includere limitare le conversazioni al minimo necessario riguardo alla bambina e alle questioni pratiche legate alla separazione.
Quanto al desiderio di "recuperarlo", è importante considerare se questa sia veramente la cosa migliore per lei e per il suo benessere a lungo termine. Se ci sono tratti di personalità problematici nel comportamento del suo ex, dovrebbe considerare la possibilità di interrompere una dinamica relazionale disfunzionale o potenzialmente dannosa per sé.
Infine, si prenda il tempo e lo spazio per riflettere su ciò che veramente vuole per il suo futuro e per quello di sua figlia. Cerchi di concentrarsi sulle sue esigenze e sui suoi obiettivi personali, e cerchi supporto per affrontare le sfide che potrebbero presentarsi lungo il percorso.
Se ritiene che ci sia la necessità, potrebbe considerare l'opzione di consultare uno psicologo o un consulente di coppia per ottenere un supporto professionale nell'affrontare questa fase difficile della vostra vita
Innanzitutto, è fondamentale che si prenda cura di sé stessa e della sua bambina, il vostro benessere emotivo e psicologico è la priorità. Potrebbe essere utile a tal fine consultare un professionista: affrontare una separazione così tumultuosa può essere molto stressante e avere qualcuno con cui parlare può aiutare a elaborare le sue emozioni e capire quale sia la cosa migliore per lei e per sua figlia.
Riguardo al comportamento del suo ex, sembra che ci siano molte contraddizioni e ambiguità. È comprensibile che lei sia confusa e incerta su cosa pensare e su come agire.
Potrebbe essere utile stabilire dei confini chiari e sani nella vostra interazione, specialmente considerando che avete una figlia insieme. Questo potrebbe includere limitare le conversazioni al minimo necessario riguardo alla bambina e alle questioni pratiche legate alla separazione.
Quanto al desiderio di "recuperarlo", è importante considerare se questa sia veramente la cosa migliore per lei e per il suo benessere a lungo termine. Se ci sono tratti di personalità problematici nel comportamento del suo ex, dovrebbe considerare la possibilità di interrompere una dinamica relazionale disfunzionale o potenzialmente dannosa per sé.
Infine, si prenda il tempo e lo spazio per riflettere su ciò che veramente vuole per il suo futuro e per quello di sua figlia. Cerchi di concentrarsi sulle sue esigenze e sui suoi obiettivi personali, e cerchi supporto per affrontare le sfide che potrebbero presentarsi lungo il percorso.
Se ritiene che ci sia la necessità, potrebbe considerare l'opzione di consultare uno psicologo o un consulente di coppia per ottenere un supporto professionale nell'affrontare questa fase difficile della vostra vita
Buongiorno, non considererei l'opzione di tentare di diventare come vuole lui oppure rispondere con modifiche comportamentali a quello che lui chiede, anche perchè immagino che non sia perfetto quindi se riuscisse ad andargli bene poi dopo cosa farebbe? lui va bene così? Cercate di evitare l'ambiguità ANCHE in questa situazione e se volete davvero riprovarci provate una terapia di coppia in cui investite entrambi.
Buona sera, credo sia una buona idea parlare con lui e rendersi conto se è disposto a fare un percorso insieme per recuperare il rapporto. Per quanto riguarda lei personalmente, continui pure a comportarsi come la persona che vorrebbe essere: in questo modo lo è già. Resto a disposizione per qualsiasi esigenza lei abbia. Dott.ssa Agostini Maria Grazia.
Salve cerchi di convincere il suo ex a fare se non una terapia di coppia una terapia di supporto alla genitorialità. I bambini risentono molto dei litigi tra i genitori e lei potrebbe uscirne con le idee più chiare. Non c'è niente di male a farsi aiutare in certe situazioni. Coraggio.
Buongiorno, mi rendo conto del malessere legato al vivere una situazione così ambigua, nelle parole, nei gesti. È importante che lei sia riuscita a cogliere il carattere confusivo dei messaggi che riceve. Ed è corretto pensare che solo una terapia di coppia possa aiutarvi a comunicare in un modo adeguato. Purtroppo però è necessario che ci sia motivazione da entrambe le parti a ricucire la relazione. Ma da ciò che racconta, il suo ex ha già fatto una scelta ed ha cominciato una relazione. Le consiglio di rivolgersi comunque ad uno psicologo per rielaborare i messaggi, i significati di una relazione che è stata importante.
Un caro saluto
Dott.ssa Cannata
Un caro saluto
Dott.ssa Cannata
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Gentilissima,
in una relazione ambigua come appare la sua, credo sia fondamentale rispettare la propria posizione. Nello specifico le suggerisco di prestare attenzione ai suoi bisogni e al suo benessere. Facendo questo potrà sicuramente svolgere il ruolo di donna e madre nel modo più semplice e legittimo e di conseguenza, se vorrà, anche quello di una moglie che può certamente accogliere ma non subire.
Le suggerisco di chiedere un aiuto professionale per poter svolgere al meglio questa strada
Cordiali saluti
Dott.ssa Aida Faraone
in una relazione ambigua come appare la sua, credo sia fondamentale rispettare la propria posizione. Nello specifico le suggerisco di prestare attenzione ai suoi bisogni e al suo benessere. Facendo questo potrà sicuramente svolgere il ruolo di donna e madre nel modo più semplice e legittimo e di conseguenza, se vorrà, anche quello di una moglie che può certamente accogliere ma non subire.
Le suggerisco di chiedere un aiuto professionale per poter svolgere al meglio questa strada
Cordiali saluti
Dott.ssa Aida Faraone
Buongiorno. Da quanto racconta, sembrerebbe che stia cercando nel quotidiano di interpretare i comportamenti del suo ex compagno per trovare anche il minimo segnale che possa confermare una sua ipotetica volontà di tornare con lei. Tutto ciò ha un costo: si carica di stress emotivo e cognitivo, rimugina, oscilla tra il voler tornare con lui e la rabbia per averla lasciata e avere un altro rapporto. Il punto è quanto ne valga la pena: il benessere e l'equilibrio interiore non dipendono dai comportamenti dell'altro, ma da una rappresentazione di noi stessi come validi, amabili, efficaci e indipendenti. Non possiamo cambiare gli altri in base ai nostri desideri, ma possiamo cambiare la visione che abbiamo di noi stessi e vederci come unici, capaci di vivere una vita sana a prescindere dai comportamenti degli altri. Sia chiaro: tutti noi abbiamo bisogno di accudimento e di essere protetti, ma abbiamo anche bisogno di essere autonomi e liberi di agire. Questi due bisogni devono essere equilibrati. A volte accade che basiamo il nostro benessere in base alla presenza di altre persone. Il punto è che non si tratta di sperare che una persona cambi, perchè non è possibile, ma si tratta di raggiungere la consapevolezza che noi possiamo avere potere su noi stessi. A volte la paura di rimanere soli, di non farcela senza aiuto esterno, può farci rimanere attaccati anche ad una persona che non ci fa stare bene. Il mio consiglio è di provare a concentrarsi su di sè, sulla propria autonomia, ragionando sul fatto che gli eventi negativi ci sono e possono accadere ma non possono attaccare la tua amabilità. Per giungere a ciò, spesso serve una guida terapeutica che permetta di ricostruire i nostri stati interni disfunzionali, in maniera tale da connetterci a una visione di noi stessi autonoma, a prescindere dalla presenza di qualcun altro.
Mi presento all'ultimo: mi chiamo Chiara Lo Re, psicologa e psicoterapeuta. Nel caso fosse interessata a provare un colloquio, ho i miei studi a Torino, ma svolgo anche sedute online. In ogni caso, le auguro un in bocca al lupo.
C.L.
Mi presento all'ultimo: mi chiamo Chiara Lo Re, psicologa e psicoterapeuta. Nel caso fosse interessata a provare un colloquio, ho i miei studi a Torino, ma svolgo anche sedute online. In ogni caso, le auguro un in bocca al lupo.
C.L.
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Buongiorno, ho letto con attenzione le sue parole, comprendo il dolore e la sofferenza della fine di un'amore. Capisco il centrarsi su di lui e come riconquistarlo, ma è necessario, a mio parere, fare prima una passo indietro. Per questo le consiglio un suo percorso di psicoterapia individuale che possa supportarla a comprendere quello che le sta accadendo, sarà un percorso da cui ne trarrà giovamento anche la sua bimba. Resto a disposizione. Dott.ssa Lucia Giammattei
Buongiorno,
Le separazioni sono dolorose e non è semplice attaversarle, soprattutto quando sono alimentate da venti così contrastanti.
É importante possiate avere uno spazio di confronto con un professionista per capire bene la direzione da prendere, considerato anche che vi è un minore da proteggere.
Dr.ssa Damiano Maria
Le separazioni sono dolorose e non è semplice attaversarle, soprattutto quando sono alimentate da venti così contrastanti.
É importante possiate avere uno spazio di confronto con un professionista per capire bene la direzione da prendere, considerato anche che vi è un minore da proteggere.
Dr.ssa Damiano Maria
Ciao, mi spiace molto per quello che stai vivendo, certamente mi sembra di comprendere che tu stessa stia prendendo sempre più coscienza che c'è un certo grado di tossicità nella relazione che stai cercando di continuare a viverti anche se con molto dolore. Nessuno può dirti quello che devi fare, non sarebbe nè giusto ed etico nè servirebbe.... hai bisogno di crescere nella consapevolezza del tutto per arrivare ad una decisione pacificata con te stessa quanto più possibile; per questo, sarebbe opportuno iniziare un cammino almeno di sostegno se non, meglio ancora, di psicoterapia per evitare di ritrovarsi in certe dinamiche. Se vuole può contare su di me. Buon cammino
Salve, leggendo la sua lettera avverto una grande confusione e situazioni ambigue, che tra l'altro non faranno bene neanche alla bambina, che ha solo 3 anni ma è già ben in grado di cogliere l'atmosfera emozionale intorno a lei.Io le posso suggerire di non chiedere più, che a questo punto rischia di essere elemosinare, e se siete separati, allora di esserlo veramente, non vivendo insieme men che meno nello stesso letto. Ne farei un discorso di dignità e maturità. Un percorso psicoterapeutico sarebbe ottimale in questo momento, per sostenerla, aiutarla a chiarirsi le idee e recuperare se stessa. Poi, se ci sono le condizioni, può pensare a cosa fare della relazione. La saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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