Buongiorno, ho una figlia di 25 anni che ieri sera ha avuto un attacco di panico che sono riuscita c

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Buongiorno, ho una figlia di 25 anni che ieri sera ha avuto un attacco di panico che sono riuscita con calma a farle passare. Mi ha confessato poi che ultimamente si sente triste e il fatto che non abbia ancora avuto un fidanzato o un minimo di interesse da parte dei ragazzi la fa sentire triste e insicura. Come ha detto lei "nessuno mi vuole, nessuno mi cerca", nonostante sia una ragazza solare e molto amichevole.
È stata lei la prima a dire che ha bisogno di aiuto da parte di un professionista, per il quale ha come genitori il nostro pieno appoggio. Ma ora la vedo triste e non so come poterla aiutare.
Buongiorno. È comprensibile sentirsi preoccupati per il benessere di vostra figlia, specialmente in un momento in cui sta vivendo emozioni forti come la tristezza e l'ansia. Prima di tutto, voglio sottolineare che il fatto che lei abbia riconosciuto di avere bisogno di aiuto e che si sia aperta con voi è un segno di grande coraggio e consapevolezza.

Ecco alcuni suggerimenti su come potete supportarla in questo momento:

Ascolto Attivo: Create uno spazio sicuro in cui possa esprimere le sue emozioni senza giudizio. Spesso, il semplice atto di ascoltare può fornire un grande sollievo.

Validare i Suoi Sentimenti: È importante farle sapere che i suoi sentimenti sono validi e comprensibili. Potete dirle che è normale sentirsi giù quando ci si sente soli o trascurati in ambito affettivo.

Incoraggiarla a Cercare Aiuto Professionale: Poiché ha espresso il desiderio di ricevere supporto professionale, aiutatela a individuare uno psicologo o un terapeuta con cui si senta a suo agio. Questo potrebbe essere un passo importante per affrontare le sue insicurezze e i suoi attacchi di panico.

Attività Positive: Incoraggiatela a partecipare ad attività che la appassionano o che la fanno sentire bene. Che si tratti di hobby, sport o incontri sociali, il coinvolgimento in attività positive può aiutarla a migliorare il suo stato d'animo.

Promuovere la Socializzazione: Aiutatela a entrare in contatto con nuove persone e a costruire relazioni. Potrebbe essere utile anche considerare gruppi di interesse o attività di volontariato dove può incontrare persone con valori simili.

Rassicurazione: Ricordatele che le relazioni amorose possono arrivare in momenti diversi per ciascuno di noi e che la sua autovalutazione non dovrebbe basarsi esclusivamente sul numero di apprezzamenti che riceve.

Patience and Support: Mostratele che siete lì per lei e che la sostituirete nel suo cammino, continuando a mostrarti disponibili e comprensivi.

Infine, tenere un dialogo aperto con lei sarà fondamentale. È importante che lei sappia di poter contare su di voi, ma ci vorrà tempo e pazienza per affrontare le sue paure. L'aiuto di un professionista sarà determinante per guidarla attraverso questo momento difficile.
Resto a disposizione
Dott.ssa Maria GIugliano

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Buongiorno! Le consiglio di rivolgervi ad uno psicologo psicoterapeuta, non tanto per allarmarvi della situazione anzi, ma per affiancare la vostra attenzione, ascolto, apertura e accettazione verso i sentimenti della ragazza ad una terapia che sia in grado di dare uno spazio d'ascolto individuale e dedicato alla ragazza per capirne i motivi andando a sradicare il disagio dal fondo e non semplicemente facendo rientrare la sintomatologia la quale è fondamentalmente un modo che rende visibile e fa emergere il disagio. Buona giornata, resto a disposizione!
Buongiorno,
è naturale che come madre si senta preoccupata per la tristezza e le insicurezze che sua figlia sta vivendo, soprattutto quando si manifesta con un attacco di panico. È un segnale importante che sua figlia abbia riconosciuto di aver bisogno di aiuto e che voglia rivolgersi a un professionista, e il fatto che voi come genitori siate pronti a sostenerla è un passo molto positivo e fondamentale.

In attesa che inizi un percorso terapeutico, ci sono alcune cose che potrebbe fare per aiutarla. Innanzitutto, ascoltarla con empatia, senza minimizzare i suoi sentimenti. Farle capire che i suoi pensieri e le sue preoccupazioni sono validi e che può prendersi il tempo necessario per affrontarli. Potrebbe essere utile anche sottolineare che ogni persona ha tempi diversi per vivere esperienze relazionali e che non c'è una "scadenza" per trovare l'amore o suscitare l'interesse degli altri.

In questi momenti, il supporto emotivo della famiglia è molto importante. Oltre a darle uno spazio per esprimersi senza giudizio, può cercare di coinvolgerla in attività che le piacciono o la aiutano a distrarsi, sostenendo i suoi interessi e la sua autostima.

Se sente che la situazione richiede un intervento più tempestivo, potrebbe valutare la possibilità di cercare un supporto psicologico che inizi subito, anche attraverso servizi online, se fosse più comodo per sua figlia. In ogni caso, la sua vicinanza affettuosa sarà un conforto importante nel percorso di sua figlia verso il benessere.

Resto a disposizione se dovesse avere ulteriori domande o dubbi.
Cara utente, immagino quanto sia difficile vedere la propria figliola in difficoltà, triste e con poco autostima in sé stessa. Sicuramente è importante per sua figlia poterne parlare in uno spazio sicuro e privo di giudizi, una psicoterapia psicodinamica proprio per questo potrebbe essere il passo giusto. In modo da approfondire le problematiche che ci sono dietro a questa insicurezza, che la ragazza probabilmente cercherà di nascondere, arrivando poi ad avere attacchi di panico, per l'emotività non elaborata. Lo sblocco della situazione non avverrà nell'immediato, ma ci vorrà tempo e pazienza perché sua figlia riesca a contattare quella parte ferita e che non le consente di vivere la vita come più desidera. In questo momento è come se sua figlia fosse su una scogliera pronta a tuffarsi, ma è spaventata perché giù ci sono le emozioni forti, ma anche sentimenti di vergogna o inadeguatezza, per cui lei si sente troppo fragile per affrontare e quindi rimane su quello scoglio a guardarle da lontano, per cercare di rimanere al sicuro, ma ad un certo punto quelle emozioni la richiamano, perché per crescere, prima o poi dovrà affrontarle, così quel rimanere ferma su quello scoglio, non è più una sicurezza ma una deprivazione che sta facendo a sé stessa.
Continuate a sostenerla per il percorso psicologico, da cui sicuramente troverà beneficio.
Io resto a disposizione.
Cordialmente,
Dr.ssa Lucia Marzano
Gentile utente,
capisco la sua preoccupazione, mi sembra però che già il fatto di confidarsi con lei ed esprimerle in modo così chiaro i suoi sentimenti sia un importante segnale della capacità di sua figlia di comprendere le proprie emozioni, anche se ancora deve trovare gli strumenti per imparare a gestirle, e della fiducia che ha nel rapporto con lei che sente come non giudicante e affettivamente sicuro. La ascolti e convalidi suoi sentimenti, non c'è niente di male nell'avere del malessere che può essere invece un'occasione di crescita, cambiamento e comprensione di sé, e le trasmetta la fiducia nella possibilità di affrontare questo momento e nella sua capacità, con il sostegno giusto, di uscirne, dandosi tutto il tempo e i mezzi che questo richiederà. Se il malessere di sua figlia dovesse metterla in difficoltà può sempre richiedere un aiuto professionale per acquisire maggiori strumenti per starle a fianco e per esplorare le sue parti maggiormente sollecitate dall'angoscia di sua figlia
Cari saluti,
Dott.ssa Anna Maria Gioia.
Gentilissima, comprendo la sensazione di difficoltà ed impotenza che sta provando nei confronti di sua figlia e della sua sofferenza. Quella di iniziare un percorso con un professionista, quindi chiedere aiuto in questo momento complicato credo sia una buona soluzione. Probabilmente ha necessità di un percorso psicologico attraverso cui mettere a fuoco le indecisioni e il senso di indefinitezza proprio della sua età e legato forse ad un senso di comparazione e inferiorità nei confronti dei ritmi che la società attuale le impone. Il fatto che lei abbia accolto il dolore di sua figlia e le sia stata accanto è estremamente rassicurante; posso solo consigliarle di continuare a non minimizzare la sua sofferenza ma anzi, offrirle lo spazio d'ascolto e di comprensione che ha messo efficacemente in atto. La saluto, Dott. Marco Squarcini
Cara, innanzitutto, è davvero importante che sua figlia abbia trovato il coraggio di confidarsi con te e riconoscere che ha bisogno di aiuto, questo è un segnale prezioso. Il sentimento di tristezza e insicurezza che sta vivendo, specialmente in relazione alla mancanza di esperienze sentimentali, è qualcosa che molte persone attraversano, anche se in momenti diversi della vita. Il confronto con gli altri può farle sentire che sta "perdendo tempo" o che c'è qualcosa di sbagliato in lei, ma è cruciale aiutarla a capire che ognuno ha il proprio percorso e che non esiste un unico modo di vivere le relazioni o il tempo della propria vita. Ciò che potrebbe davvero aiutarla, oltre al supporto di un professionista, è ricordarle il valore che porta nelle sue relazioni, anche non romantiche. La sua presenza e il suo ascolto le offrono una base sicura da cui partire per esplorare questi sentimenti. Sarebbe molto utile esplorare con un professionista il significato che dà a queste esperienze e come può coltivare un rapporto più profondo e sereno con se stessa, al di là del confronto con gli altri. Un caro saluto!
Buongiorno cara utente, capisco perfettamente la sua preoccupazione e la voglia di aiutare sua figlia. È importante sottolineare che sua figlia ha già fatto un passo importante, riconoscere il problema e chiedere aiuto. È importante a questo punto offrirle il suo sostegno concreto, per esempio accompagnandola da un professionista per iniziare un percorso di psicoterapia. La terapia può fornire a sua figlia gli strumenti necessari per affrontare questi momenti di sconforto e sviluppare una maggiore autostima. Se vuole sono a disposizione, anche per terapie online. Un cordiale saluto, dott.ssa Cristina Sinno
Gentile utente, è importante che inizi un percorso di supporto psicologico per capire le cause di ciò che ha descritto ed eventualmente lavorare sulla gestione delle emozioni.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Buongiorno.
E' comprensibile che questa situazione possa generare preoccupazione e tristezza in voi come genitori. È importante ricordare che il supporto e la comprensione possono fare una grande differenza per vostra figlia in questo momento difficile.
Continuate a offrire uno spazio sicuro dove possa esprimere i suoi sentimenti senza giudizio. A volte, semplicemente ascoltare le sue preoccupazioni può alleviare parte del peso che porta.
È fondamentale riconoscere che ciò che sente è reale e valido. Potete dirle che è normale passare attraverso momenti di incertezza e che molte persone vivono esperienze simili, anche se non sempre ne parlano.
Poiché ha già espresso il desiderio di avere un supporto professionale, incoraggiatela ulteriormente a contattare uno psicologo o un terapeuta. La terapia può fornire strumenti per affrontare l'ansia, la tristezza e l’insicurezza.
Potreste suggerirle di partecipare ad attività o gruppi che la interessano, dove può incontrare nuove persone. Spesso, condividere passioni comuni può portare a nuove amicizie e opportunità di connessione.
Incoraggiate la crescita del suo amore per se stessa, sottolineando le sue qualità positive e i suoi successi. Questo può aiutarla a costruire la sua autostima.
Suggeritele di dedicarsi ad attività fisiche, pratiche di rilassamento o hobby che possano aiutarla a ridurre lo stress e migliorare il suo umore.
Infine, non dimenticate di controllarvi anche voi come genitori.
È importante che vi prendiate cura del vostro benessere emotivo per poterle offrire il supporto necessario. Se sentite di aver bisogno di aiuto anche voi, non esitate a cercarlo.
Spero che queste indicazioni possano esservi utili. Ricordate che essere presenti e disponibili per lei è uno dei migliori modi per sostenerla in questo periodo.
Rimango a completa disposizione. Un caloroso saluto.
Dott. Michele Basigli
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso la tua preoccupazione come genitore e il desiderio di voler aiutare tua figlia in questo momento di difficoltà. È molto positivo che sia riuscita ad aprirsi con te e che abbia già espresso la volontà di cercare un aiuto professionale. Questo è un passo importante che mostra consapevolezza del suo stato emotivo e della necessità di supporto.

Gli attacchi di panico e il senso di insicurezza che sta vivendo possono essere molto destabilizzanti, soprattutto quando riguardano aspetti così personali come le relazioni e l'autostima. È naturale per te voler fare qualcosa di concreto per alleviare la sua sofferenza, ma spesso il supporto più prezioso che un genitore può offrire in situazioni come questa è l'ascolto e la presenza affettuosa, senza necessariamente dover "risolvere" il problema.

Può essere utile continuare a creare uno spazio sicuro in cui tua figlia possa esprimere liberamente ciò che sente, senza giudizi o pressioni. Il fatto che lei abbia riconosciuto il bisogno di aiuto e che voi, come genitori, siate pronti a sostenerla è già un segnale molto positivo.

Se dovesse sentirsi pronta, potrebbe essere utile iniziare il percorso con un professionista, che la aiuterà a esplorare in profondità le sue emozioni, le insicurezze e le paure legate alla mancanza di esperienze relazionali. Essere accanto a lei durante questo percorso, con il tuo appoggio, sarà sicuramente di grande sostegno.
Cordiali saluti, Dottoressa Agne Rumi.
Buonasera, capisco la sua preoccupazione, provi a starle vicino e a sostenerla quando sua figlia ne ha bisogno. Può essere un normale momento di transizione quello di vederla triste, proprio perchè ha necessità di iniziare una terapia, me vedrà che una volta che si farà aiutare a gestire ciò che la tormenta, ritornerà a sorridere. In questi casi ci vuole tempo e pazienza e si ricordi che l'unione fa la forza!
Un caro saluto,
Dott.ssa Matilde Ciaccia.
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Buonasera, comprendo le sue difficoltà e la ringrazio per aver condiviso le sue preoccupazioni. Mi sembra di capire che la ragazza abbia espresso il bisogno di essere aiutata, quindi coglierei il suo bisogno e la supporterei verso questa traiettoria indirizzandola da un professionista. Lei, come genitore, è una base sicura e una risorsa che la ragazza riconosce. Ora sta vivendo un questo momento di difficoltà e non riesce a gestire le sue emozioni. Ci sarebbero tanti aspetti da approfondire insieme. Se volete sono disponibile a studio oppure online.
Dott.ssa Nicolucci Tania.
Buon pomeriggio,
grazie per aver portato qui il Suo vissuto e un pezzetto della vostra vicenda.
Data l'età inviterei Su figli ad intraprendere colloqui individuali Eventualmente il professionista potrà avere anche la Sua opinione in merito all'andamento.
Se la figlia non l desidera si può strutturare un intervento indiretto.
La terapia breve strategica ha strumenti per entrambi i Setting e potete consultare un professionista su tutto il territorio.
Saluti
Gentile utente, la prima cosa che mi sento di dirle è che se sua figlia è riuscita ad aprirsi con lei rispetto al suo malessere, ciò significa che tra di voi c'è una relazione di fiducia e sicurezza. Sua figlia è riuscita a condividere il suo profondo malessere, sapeva che lei ci sarebbe stata e avrebbe accolto. Continui così, continui ad esserci per lei, la supporti nella ricerca di un professionista e si metta in ascolto, come già ha fatto. Ahimè non c'è una cosa in assoluto che si possa fare per risolvere la cosa, anche se comprendo che da genitore lei voglia spazzare via il dolore di sua figlia. Ma non sottovaluti quello che lei sta già facendo, creando un'ambiente sicuro dove il dolore ha spazio per essere accolto e riconosciuto come valido. Sta già facendo tutto quello che può fare. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve, si può essere utile rivolgersi ad una professionista per farsi aiutare ad uscire da questo vissuto doloroso.
Cara, comprendo la sua preoccupazione. Si sente e si percepisce che c'è una relazione di fiducia e di supporto attraverso cui costruire la cura. Alle volte l'unica cosa che possiamo fare è scegliere di stare vicini ai nostri cari e ai nostri figli nei momenti più difficili: immagino che, per sua figlia, sentire il vostro supporto e appoggio anche per un percorso terapeutico possa già essere motivo di movimento. Per quanto riguarda lei, valuti la possibilità, se lo ritenesse necessario, di avere uno spazio suo in cui poter condividere le sue paure e le sue preoccupazioni. Un caro saluto.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso la sua preoccupazione. Da quello che descrive, sua figlia sta vivendo una fase di vulnerabilità emotiva, che si manifesta non solo attraverso gli attacchi di panico, ma anche attraverso sentimenti di insicurezza e tristezza legati alla percezione di sé e al confronto con le esperienze relazionali degli altri. La sua disponibilità e il modo in cui ha gestito la situazione sono molto importanti. A volte, la semplice presenza di un genitore attento e comprensivo può fare una grande differenza. Tuttavia, come lei stessa ha riconosciuto, è altrettanto importante che sua figlia possa ricevere un sostegno più specializzato da un professionista, vista anche la sua apertura in tal senso. Per aiutarla ulteriormente, può cercare di continuare a creare un ambiente sicuro e non giudicante, dove sua figlia possa sentirsi libera di esprimere i propri sentimenti. Le frasi che sua figlia ha pronunciato, come "nessuno mi vuole, nessuno mi cerca", sono segnali di un disagio che va al di là della semplice mancanza di un partner. Probabilmente sta vivendo un conflitto interiore legato alla sua autostima e all'accettazione sociale. È essenziale farle capire che non è il fatto di avere o meno un fidanzato a determinare il suo valore come persona. Un buon primo passo potrebbe essere incoraggiarla a intraprendere un percorso terapeutico, sottolineando che non è un segno di debolezza, ma piuttosto una scelta coraggiosa per prendersi cura del proprio benessere emotivo. Può anche rassicurarla dicendole che il suo percorso è unico e che le esperienze relazionali arriveranno nel tempo giusto per lei. In sintesi, il miglior modo in cui può sostenerla in questo momento è continuare a offrire ascolto, comprensione e appoggio, facendola sentire accolta e incoraggiandola a farsi aiutare da un professionista che possa fornirle gli strumenti per affrontare questi sentimenti in modo costruttivo. Un caro saluto.
Comprendo la sua preoccupazione e il senso di impotenza che sta vivendo. Un attacco di panico può essere estremamente destabilizzante, per chi lo sperimenta in prima persona, sentendosi travolto da una paura incontrollabile, così come per chi, come lei, si trova a osservare senza riuscire a dare sollievo. È tuttavia molto importante che sua figlia abbia scelto di aprirsi con lei: questo dialogo sarà fondamentale per affrontare insieme questo momento difficile. Sua figlia potrà trovare un supporto prezioso nel professionista che la seguirà, e voi, come genitori, potrete eventualmente valutare un sostegno per gestire al meglio questa situazione. Continuate a essere per vostra figlia il porto sicuro che siete stati finora. Un caro saluto, Dott.ssa Francesca Romagnano
Gentile signora,
La preoccupazione di un genitore per il benessere psicofisico dei figli è pienamente comprensibile.
Vedere un figlio/a infelice è causa di preoccupazione per una madre o padre.
Mi rendo conto che vorrebbe alleviare la sua tristezza e vederla felice ma una parte del percorso per stare meglio deve essere fatto da sua figlia.
Ovviamente, il sostegno della famiglia è fondamentale in un periodo buio, per un figlio la certezza di poter tornare in una casa in cui si sente accolto/a e al sicuro è la base da cui partire per riuscire a lavorare su se stesso e stare bene.
In questo momento lei sta facendo ciò che può come genitore, fornire a sua figlia un porto sicuro in cui poter tornare.

Le auguro il meglio e rimango a disposizione,
Dott.ssa Chiara Roselletti.
Buongiorno. Le faccio i complimenti per la sua capacità di ascoltare e accompagnare le emozioni di sua figlia. È molto importante sapere che non si è da soli nel affrontare le emozioni e le difficoltà. La ragazza potrebbe sicuramente beneficiare di un percorso psicoterapeutico per approfondire queste sue difficoltà relazionali e le sue credenze negative riguardo alla sua amabilità. Sono disponibile per un confronto se ne avesse bisogno.

Buongiorno gentile Utente, è comprensibile che, come genitore, si senta preoccupata per il benessere emotivo di sua figlia e desideri offrirle il miglior supporto possibile. È positivo che sua figlia sia riuscita ad aprirsi con lei riguardo alle sue difficoltà e abbia espresso il bisogno di un aiuto professionale. Questo è un passo importante verso la consapevolezza e la cura di sé.

Gli attacchi di panico, come quello che ha avuto, possono essere una manifestazione di un accumulo di stress, insicurezze o difficoltà emotive non espresse. Nel suo caso, sembra che la pressione sociale legata alle relazioni e il sentirsi "non desiderata" stiano pesando molto sul suo stato d’animo e sulla sua autostima.

Per aiutarla in questo momento può essere utile fare in modo che sua figlia si senta apprezzata e amata per ciò che è, indipendentemente dall’essere in una relazione. Come genitore, può sottolineare il suo valore e le sue qualità, ricordandole quanto sia speciale e degna di amore e affetto, anche se al momento non ha una relazione romantica. L’amore non è solo quello di coppia, ma anche quello di amicizia e familiare.

Ha fatto bene a sostenere la sua decisione di rivolgersi a un professionista. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a comprendere meglio le sue insicurezze, a sviluppare una maggiore autostima e a gestire i sentimenti di tristezza o inadeguatezza che sta provando, così come sintomi quali attacchi di panico.

Essere disponibili all’ascolto, senza giudizio, è fondamentale. Sua figlia sta attraversando una fase delicata, e sapere di poter contare su di voi come genitori per sfogarsi, senza essere sottoposta a pressioni o aspettative, può essere di grande conforto. Spesso, il semplice fatto di poter parlare apertamente dei propri sentimenti aiuta a ridurre il carico emotivo.

Un aspetto su cui porre attenzione è che anche se la tentazione di rassicurarla immediatamente è forte, può essere utile permettere a sua figlia di esprimere il proprio dolore senza affrettarsi a trovare soluzioni. Questo le dà lo spazio per elaborare e comprendere meglio ciò che sta provando.

Può anche ricordarle che ogni persona segue il proprio ritmo nella vita, compreso quello delle relazioni. Potrebbe essere utile farle capire che non c’è nulla di sbagliato nel non aver avuto ancora un fidanzato. Le relazioni arrivano quando il momento è giusto, e non c’è un calendario da seguire. La sua esperienza è valida così com’è, e non deve sentirsi indietro rispetto agli altri.

Sull'autostima coinvolgerla in attività che la facciano sentire sicura di sé, come hobby, sport o progetti che le piacciono, può aiutarla a ritrovare fiducia in se stessa.

La decisione di sua figlia di chiedere aiuto è un segnale di grande maturità e forza interiore. Con il giusto supporto da parte vostra e di un professionista, sarà in grado di affrontare e superare questi momenti difficili.

Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o per intraprendere un percorso di supporto psicologico e le auguro il meglio per sua figlia.
Dott. Luca Vocino
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Buongiorno,
Lei ha già fatto molto ascoltandola ed offrendole il suo aiuto. Se sua figlia vuole farsi aiutare la più aiutare nella ricerca di un professionista per lei adeguato.
Dott. Marco Cenci
Salve, mi dispiace per quanto accaduto ma le voglio fare i complimenti per aver accolto a braccia aperte sia le emozioni che le richieste di sua figlia.
Di sicuro ci sarà qualcosa in lei che le sta provocando turbamento e che fa fatica ad individuare.
Vede, a volte ciò che non riusciamo a vedere ci fa ancora più paura di quanta ne abbiamo già; affidarsi ad un professionista affinché possa accompagnarla durante il viaggio alla "scoperta" di sé stessa e di nuove strade non può che migliorare i suoi stati d'animo.
Un caro saluto :)
Buonasera, l'apertura e la richiesta che sua figlia le ha fatto denota già una grande consapevolezza verso i propri sentimenti ed emozioni e, al tempo stesso, è il primo passo verso un possibile cambiamento. Le suggerirei, anche sul bisogno espresso da sua figlia e che lei ha appoggiato, di intraprendere un percorso di supporto psicologico in cui possa trovare spazio per sé stessa ed esplorare maggiormente i suoi vissuti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Savoia
Buongiorno,

comprendo bene la sua preoccupazione per quanto sta vivendo sua figlia. È normale sentirsi un po' disorientati di fronte a una situazione del genere, ma il fatto che lei abbia gestito con calma l'attacco di panico e che sua figlia abbia già espresso il desiderio di cercare un aiuto professionale è un segnale molto positivo. È un primo passo fondamentale, e il vostro pieno appoggio come genitori è altrettanto prezioso in questo momento.

Nel frattempo, ci sono alcune cose che potrebbe fare per aiutarla, anche nel quotidiano. Prima di tutto, il suo ascolto attento sarà di grande supporto. Spesso, per una persona che si sente insicura e triste, avere qualcuno che ascolta senza giudicare, che offre uno spazio sicuro in cui esprimersi, è già un conforto. Riconoscere e validare le sue emozioni è altrettanto importante: farle capire che è comprensibile sentirsi così in determinate situazioni e che le sue emozioni sono legittime, senza sminuirle, la aiuterà a non sentirsi sola nel suo vissuto.

Un altro aspetto da considerare è di evitare di darle consigli immediati o di cercare soluzioni rapide. Capita spesso, per il desiderio di aiutare, di voler risolvere tutto subito, ma in questo caso potrebbe essere più utile accompagnarla nel comprendere meglio se stessa, senza pressioni, lasciandole spazio per esplorare i propri sentimenti. Il fatto che sua figlia si senta triste e insicura per la mancanza di relazioni amorose può essere un tema delicato, e farle capire che il suo valore non dipende dall'attenzione altrui sarà fondamentale per costruire una solida autostima.

Dato che ha già espresso il desiderio di vedere un professionista, potrebbe aiutarla nella ricerca di uno psicologo o psicoterapeuta che possa darle il supporto necessario. È un passo che darà a sua figlia una direzione concreta, aiutandola a sentirsi più sicura nel processo di prendersi cura della propria salute mentale.

Nel caso dovesse notare un peggioramento della situazione, come segni di forte isolamento o una tristezza più profonda, le consiglierei di non esitare a cercare un consulto tempestivo con uno specialista.

Rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o consiglio, anche online

Un cordiale saluto, dott.ssa Camilla Persico
Gentile signora,
è comprensibile la sua preoccupazione di fronte al malessere che sta vivendo sua figlia, ed è positivo che lei abbia reagito con calma durante l'attacco di panico. Il fatto che sua figlia abbia riconosciuto di aver bisogno di aiuto e si sia espressa in tal senso è un segnale importante di consapevolezza e apertura al cambiamento, il che è già un grande passo.
Le emozioni di tristezza e insicurezza che sua figlia sta attraversando possono essere il riflesso di un periodo di riflessione su di sé e sulla propria vita, specie in una fase di transizione come quella dei vent'anni, in cui spesso ci si confronta con le aspettative sociali e personali. Il sentirsi "non desiderata" o "non cercata" potrebbe indicare una difficoltà nell'autostima, una difficoltà comune, specialmente quando si confrontano i propri percorsi con quelli degli altri. È importante, però, ricordare che i legami affettivi e relazionali si costruiscono in modi e tempi diversi per ciascuno.
Come madre, può offrire supporto emotivo a sua figlia ascoltandola e facendole sentire il suo affetto e la sua comprensione. Eviti di minimizzare le sue preoccupazioni, ma allo stesso tempo può rassicurarla sul fatto che i legami significativi si costruiranno nel tempo, senza la necessità di forzare le cose. Il vostro pieno appoggio come genitori è essenziale e già un grande supporto per lei.
Dal momento che sua figlia ha espresso il desiderio di intraprendere un percorso con un professionista, potrebbe essere utile incoraggiarla ad affidarsi a uno psicologo o psicoterapeuta per affrontare insieme queste insicurezze e gestire l'ansia e la tristezza che sta vivendo. Attraverso il percorso terapeutico, potrà esplorare in maniera più profonda le sue emozioni, lavorare sull'autostima e apprendere strategie per gestire situazioni di ansia e attacchi di panico.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Pinella Chionna

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