Buongiorno, ho un problema. Sto con il mio ragazzo da gennaio ,ha una famiglia bellissima ma il "pro

20 risposte
Buongiorno, ho un problema. Sto con il mio ragazzo da gennaio ,ha una famiglia bellissima ma il "problema" è la bimba di quasi 6 anni. Non fa altro che nominare la ex chiamandola ancora zia ,fa paragoni tra me e lei.. non vuole chiamarmi zia ma continua a chiamare zia lei ( non la vede da due anni ) io provo disagio a riguardo ed inizio ad avere come ansia nel passare tempo con lei perché ho paura tiri fuori qualche altra affermazione al riguardo so che è forse sciocco e dovrei ignorare la cosa ma é difficile. Cosa provare a fare ?
Gentile utente, posso immaginare la tua difficoltà.
Potrebbe essere utile parlarne con il tuo compagno per stabilire insieme una più facile comunicazione e, nel frattempo, creare un legame naturale con la bambina senza forzarla a cambiare il modo in cui si riferisce a te.
Qualora vorrai approfondire , resto a disposizione.
Dott.ssa Maraio Francesca




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Capisco che la situazione possa essere difficile e scomoda. Ecco alcuni suggerimenti su come affrontarla in modo più naturale:

Innanzitutto, è importante riconoscere che la bambina ha solo sei anni e sta ancora elaborando i cambiamenti nella sua vita. La figura della ex può rappresentare per lei un punto di riferimento del passato che non ha ancora completamente superato. Provi a vedere la situazione dal suo punto di vista: potrebbe non capire ancora completamente chi è lei nella sua vita e come si inserisce nella sua famiglia.

Potrebbe essere utile parlare con il suo ragazzo riguardo a come si sente. È importante che lui sappia delle sue preoccupazioni e che insieme possiate trovare un modo per gestire la situazione. Magari potrebbe essere lui a spiegare alla bambina in modo delicato chi è lei e il ruolo che svolge nella sua vita.

Anche la pazienza è fondamentale. La bambina ha bisogno di tempo per adattarsi a una nuova figura nella sua vita. Cerchi di essere presente e affettuosa, senza forzare la situazione. La bambina si sentirà gradualmente più a suo agio e inizierà a vederla come una parte importante della sua vita.

Infine, cerchi di non prendere personalmente i paragoni con la ex. I bambini spesso non comprendono pienamente l'impatto delle loro parole. Con il tempo e la pazienza, la bambina si abituerà alla sua presenza e i paragoni diminuiranno.

Se ha bisogno di ulteriori consigli o supporto, sono qui per aiutarla.
Buonasera, grazie per aver condiviso il suo problema.
Da quanto scrive comprendo che l'ex compagna del suo ragazzo alla quale si riferisce non è la mamma della bambina e questo sarebbe un aspetto da approfondire.
Qualsiasi bimbo auspica di essere parte di una famiglia felice, con un papà e una mamma che vanno d'amore e d'accordo,
ma mi sembra di capire che vicino al papà ora ci sono delle "zie". Probabilmente ha sofferto per la rottura del rapporto tra il papà e la sua ex, teme che anche lei sia una "zia" di passaggio e ha paura di attaccarsi affettivamente. Quello che le consiglio di fare è provare a mettersi nei panni della bambina e di portare un po' di pazienza. Sono sicuro che se riuscirà col tempo a costruire un buon rapporto con il suo compagno, anche la visione che la bimba avrà di lei assumerà una connotazione positiva.
Rimango a disposizione per qualsiasi approfondimento.
Salve, la sua richiesta è molto interessante, perché tocca molti argomenti e mi verrebbe di sintetizzarli in un'unica riflessione: Il problema più grande non è certamente rappresentato dalle parole innocenti (e perciò dolorose), della piccina. La difficoltà a cui spesso non si pensa, ha a che fare con l'ingresso in una famiglia dove ancora aleggiano i fantasmi di un amore precedente E questo svela le insicurezze (comuni a tutti, più o meno), di essere all'altezza, di essere amati, accettati in famiglia. Questo parla di bisogno di amore, che, ripeto, è comune a tutti noi umani.
E in fondo state insieme da relativamente poco tempo, circa sei mesi, ed è un tempo che, sebbene sia poco, già permette di sognare, avere speranze, sogni per il futuro. E' il tempo dell'attecchimento dell'amore, per così dire.. forse potrebbe essere strategico godervi un po'di più il vostro amore così giovane e delicato al di fuori delle famiglie di origine? E poi perché insistere a farsi chiamare zia? "Zia", in fondo, è un nome qualunque.. le insegni il suo vero nome, certamente più bello di questo. E tante benedizioni per la vostra relazione!
Buongiorno, Comprendo le difficoltà che non le consentono di sentirsi pienamente a suo agio nella costruzione della relazione con la bambina. In questo caso pensare ai rapporti passati crea dei fantasmi e degli ostacoli nella costruzione di nuovi rapporti. Le consiglio di provare ad esprimersi con le sue modalità e la sua personalità. Provi a condividere con la bambina le sue passione e ciò che più le piace senza cercare di emulare o identificarsi con persone del passato.
Buongiorno, ha affrontato la questione con il suo ragazzo? Credo che potrebbe essere utile, per evitare di inquinare il rapporto. Penso.che dovrebbe dirgli come si sente, senza per questo condannare la bambina, ha evidentemente sofferto la.perdita dell'altra.persona.
In questi casi entrano in gioco tante dinamiche psicologiche interne, un confronto.con un professionista.le.sarebne di aiuto.
Resto disponibile.
Un.saluto
Claudia m
Perché vuole farsi chiamare zia anche Lei. Si faccia chiamare per nome.
Buongiorno, comprendo il suo malessere. Si tende giustamente a fare difficoltà a tollerare di non essere considerati in modo adeguato. Ciò che possiamo dire è che la bambina è ancora piccola e difficilmente in grado di controllare il significato e le implicazioni delle sue frasi, ed è possibile che si sia legata alla precedente compagna, sì, ma questo non impedisce che possa legarsi anche a lei. Che cosa ne pensa? Inoltre, può essere utile parlarne con il suo compagno, non solo al fine di trovare con lui eventualmente il modo migliore per spiegare alla bambina la nuova situazione, ma anche al fine di condividere e affrontare con lui il suo disagio. Per qualsiasi necessità, sono qui, dott.ssa Sharon Bocca
Salve, non può sostituirsi ad una figura, ma prendersi un significato diverso, questo si!
Tata per esempio od altro ancora, questo non metterà la bambina nell’imbarazzo della scelta e potrà accontentare anche lei.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Comprendo il suo disagio e la sua ansia, e mi rendo conto di quanto possa essere difficile affrontare una situazione di questo tipo. Innanzitutto, è importante riconoscere che la bambina sta elaborando i suoi sentimenti e le sue esperienze a modo suo. Per lei, la figura della ex è ancora presente perché rappresenta una parte significativa del suo passato e della sua stabilità emotiva.

Provi a vedere la situazione attraverso gli occhi della bambina. A quasi sei anni, è ancora molto legata alle sue esperienze precedenti e potrebbe non capire completamente il cambiamento. Chiamare "zia" la ex è il suo modo di mantenere un legame con qualcosa che le era familiare e rassicurante.
Le situzioni famigliari complesse ci sottopongono a forte stress, per questo è fondamentale avere pazienza mantenendo un buon equilibrio emotivo magari con l'aiuto di un professionista. Resto a disposizione, Cordialmente.
Salve, delegittimare e svalutare i suoi sentimenti, provando ad ignorarli, non la porterà alla risoluzione del problema. Mi sembra di intuire che lei voglia farsi chiamare "zia" come la precedente partner del suo ragazzo e che la bambina non voglia chiamarla così. Penso che di fronte alla sua richiesta la bambina forse abbia percepito come se lei volesse sostituirsi a quella donna, dunque suppongo che vi troviate in un fraintendimento implicito: lei vorrebbe far capire alla bambina che adesso il suo ruolo nella vita del padre è lo stesso della precedente partner ma la bambina non riesce a distinguere la differenza tra ruolo e persona. Se volesse proseguire con questo ragionamento e approfondirlo, può usufruire della mia consulenza, spero di averle dato già qualche suggerimento. Le auguro di instaurare un rapporto unico con la bambina e di viverlo senza ostacoli. Cordiali saluti
Buongiorno e grazie per la condivisione.
Dovrebbe utilizzare questo "problema" per capire quali suoi meccanismi (al momento inconsci e automatici) si celano dietro e dunque per conoscersi meglio e potersi migliorare: provi a sentire davvero quali sentimenti ed emozioni le suscita questo episodio, banale magari agli occhi degli altri, ma non per lei. Ogni situazione, persona, comportamento può far vibrare in noi delle corde della nostra personalità che occorre portare alla nostra consapevolezza.

Cordialmente
Dott.ssa Riggi
Buongiorno, ho letto con attenzione la sua richiesta in cui si coglie il suo inizio di disagio situazionale. Dalla sua descrizione emergono tanti aspetti importanti legati all’insicurezza, al confronto, al giudizio che andrebbero indagati in lei a prescindere dalla situazione attuale che è solo una opportunità di crescita interiore, se desidera possiamo approfondire iniziando da una prima consulenza online o in studio.Grazie per la ricchezza della sua condivisione. Dott.ssa Valentina Zoccali
Buongiorno, capisco che è una situazione frustrante questa e comprendo bene la sua ansia nel condividere del tempo con lei.
Purtroppo i bambini soprattutto a quell'età sono molto ancorati ai ricordi e alle immagini che si costruiscono, se queste sono positive ancor di più, inoltre bisogna anche capire come quella vecchia relazione sia terminata e cosa la bambina sa, i bambini sono come delle spugne assorbono tantissimo le emozioni degli adulti e anche se non sembra non restano mai indifferenti agli eventi.
Credo che sia utile parlare di questa situazione e di come la fa sentire al suo partner e capire meglio le dinamiche.
Resto a disposizione.
Le auguro una buona giornata
Salve,
capisco il disagio che possa provare in questa situazione.
È importante considerare che la bambina potrebbe sentire confusione e stress nel doversi abituare a una nuova figura femminile accanto al padre, soprattutto dopo la perdita di quella precedente. E forse reagisce a questa situazione manifestando sentimenti di rabbia e sfogo nei suoi confronti, facendola sentire indesiderata.
Sarebbe consigliabile avere molta pazienza in questo contesto, considerando che sono trascorsi solo pochi mesi dal suo ingresso nella famiglia. La bambina ha bisogno di tempo per abituarsi a lei e, nel frattempo, potrebbe esserle d'aiuto trascorrere più tempo insieme, dedicandosi ad attività che la coinvolgano e cercando di creare un legame più sereno gradualmente, rispettando i suoi tempi e ritmi. Senza pretendere niente, nemmeno che la chiami zia a tutti i costi: se non lo fa spontaneamente, evidentemente questa "sostituzione" di zia le crea un conflitto che la fa soffrire. Si ricordi che in questa situazione è la bambina a dover essere maggiormente protetta.
Mi auguro che questo possa esserle d'aiuto e rimango a disposizione per ulteriori consigli.
Un caro saluto.
Dott.ssa Simona Di Napoli
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Esattamente quello che stai facendo: tieni duro, ci vuole tempo per queste cose. Non arrabbiarti o innervosirti se la bimba non ti chiama "zia". Se proprio non riesci a sopportare, riduci il tempo che passi con lei. In modo tale da riuscir a rimanere positiva nei suoi confronti e darle il tempo di fare lo switch mentale. Capisco perfettamente che dia fastidio, ma devi riuscire a non farti soggiogare da una bambina! Sono sicura riuscirai!!! Dott.ssa Francesca Gottofredi
Salve. Mettiamoci un attimo nei panni di una bambina di SEI anni. Cerchiamo di non vederla più grande dell'età che ha: sei anni. E poi perché le compagne del suo papà vengono identificate come "zie" ? Ai bambini va sempre detta la verità, adeguata in base alla loro età. Non dicendo la verità si crea solo confusione e non si permette alla bambina di capire quello che succede nella sua vita. Se con la precedente partner del suo papà aveva instaurato un legame stretto, non smetterà di pensarla o nominarla solo perché non la vede più. Bisognerebbe capire anche in che modo è avvenuta la separazione di questa persona dalla bambina. Più che soffermarsi sulla bambina, si soffermi su di lei: da dove deriva il disagio nello stare con la bambina? Se la chiamasse "zia" la farebbe sentire accettata? Provate a costruire una routine o a fare delle attività insieme, provi a creare un rapporto con la bambina - nonostante le difficoltà - senza focalizzarsi troppo su un precedente rapporto.
Buongiorno, immagino il disagio. Anche per la nipotina sicuramente non è facile affrontare questa separazione. E' importante dare tempo alla bambina senza forzarla e magari parlarne con il suo ragazzo per capire come poter creare un legame con la nipotina.
Ciao,
innanzitutto concentrati sul fatto che la bambina ha 6 anni e per partito preso, ad ora sei la "sostituta" sgradita e mi sembra non perda occasione per fartelo notare, anche perché ha capito benissimo che ti da fastidio. Cerca di trovare un interesse diverso, un punto vostro e riparti da li.
Per il resto potresti andare a capire in terapia come mai una bimba ti metta così sotto scacco.
Un caro saluto
Lavinia
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