Buongiorno ho un grosso problema che mi affligge. Ho papà 93 anni e mamma 91 abitano in Sardegna, io

20 risposte
Buongiorno ho un grosso problema che mi affligge. Ho papà 93 anni e mamma 91 abitano in Sardegna, io abito al nord Italia con mio marito, mia sorella fuori Italia con il compagno. I miei genitori sono sempre voluti rimanere soli senza aiuti (mio cugino con la moglie abitano nello stesso quartiere quindi sono sempre stati di aiuto nel caso ci fosse stato bisogno) in quanto autonomi io comunque ogni 2 mesi partivo da loro e dove non arrivavo io subentrava mia sorella. Ad agosto mamma si è rotta il femore , con grande forza di volontà si è rimessa in piedi ma ovviamente non è più la stessa e non potrà più occuparsi di lei e di papà che psicologicamente ha risentito di questa situazione. Io ovviamente sono fissa qui da agosto. Loro qui da soli non potranno più stare. Mettere una badante non se ne parla perché non ci siamo per controllare. Mia mamma ha accettato di venire a casa mia (se poi sarà una casa in affitto si vedrà) mio padre non si vuole muovere. Sono disperata! la mia vita è con mio marito ho bisogno di tornare a casa però loro hanno bisogno di stare con me. Come fare a convincere papà? Sono in un vicolo cieco e psicologicamente sto cedendo
Grazie
Salve,
Capisco quanto questa situazione sia emotivamente complessa e difficile da gestire. Il dover scegliere tra il benessere dei suoi genitori e la sua vita personale è certamente fonte di grande stress, ed è del tutto naturale sentirsi sopraffatti in circostanze simili.

Il rifiuto di suo padre di lasciare la propria casa è comprensibile, considerando la sua età e il legame profondo con l’ambiente che conosce da tempo. Lasciare una casa piena di ricordi e abitudini può essere una prospettiva spaventosa per una persona anziana, e il cambiamento può essere percepito come una perdita di controllo sulla propria vita. Tuttavia, è chiaro che questa situazione richiede una soluzione per garantire la sicurezza e il benessere di entrambi i suoi genitori.

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarla a gestire la situazione:

Dialogo empatico: Provare a parlare con suo padre in un momento tranquillo, cercando di comprendere le sue paure e preoccupazioni. Potrebbe essere utile rassicurarlo sul fatto che il trasferimento è una decisione volta a garantirgli maggiore cura e sicurezza, e non una perdita di indipendenza. Ascoltarlo con pazienza potrebbe aiutarla a trovare un punto di incontro.

Proposta temporanea: Una possibile soluzione potrebbe essere presentare il trasferimento come temporaneo, magari per un periodo di prova, così che suo padre non si senta obbligato a prendere una decisione definitiva subito. Questo potrebbe ridurre la sua resistenza al cambiamento.

Consulenza professionale: Coinvolgere una figura professionale, come un medico di fiducia o un assistente sociale, potrebbe essere utile per spiegare a suo padre l’importanza di trasferirsi, offrendo un punto di vista autorevole e obiettivo. Spesso, ascoltare queste informazioni da una persona esterna può avere un impatto maggiore.

Sostegno per lei: È fondamentale che lei stessa riceva supporto in questo momento. Prendersi cura dei genitori anziani è un impegno gravoso, e il suo benessere emotivo non deve essere trascurato. Valutare un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarla a gestire lo stress e a trovare soluzioni che le permettano di equilibrare le sue esigenze personali con quelle familiari.

Se desidera esplorare insieme a me strategie più approfondite per affrontare questa situazione o per trovare sostegno emotivo in questo momento difficile, sono a sua disposizione. È importante che lei si senta supportata e non affronti tutto da sola.

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Gentile Signora, le possibili soluzioni lei le ha già trovate e tra queste non vi è certo quella di sospendere la sua vita di coppia, relazionale e lavorativa a tempo indeterminato. Se suo padre non si vuole muovere l'alternativa è trovare una badante da monitorare direttamente, attraverso telecamere alloggiate nelle varie stanze e gestendole anche sul piano economico. Poi potreste fare videochiamate quotidiane per capire come vanno le cose. Se poi lei sente il bisogno di un sostegno, prenda in esame la possibilità di farsi aiutare da un professionista. Se non avverte l'esigenza di intraprendere un percorso psicoterapeutico, qualche consulto potrebbe comunque esserle d'aiuto. Buone cose.
Dott.ssa Marina Bonadeni
Prenota subito una visita online: Consulenza online - 70 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Gentile utente, mi dispiace tanto per quanto ha raccontato. Credo che un percorso di supporto psicologico, potrebbe esserle molto utile in questo momento.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Buongiorno, la cura e l'assistenza dei genitori che diventano anziani è un problema che accomuna molte persone e le decisioni sono sempre molto difficili da prendere in quanto è necessario mettere insieme gli aspetti pratici con il timore di prendere decisioni che possono sembrarci 'egoistiche'. E' chiaro che lei non può interrompere la sua quotidianità per assistere i suoi cari. Mi sembra che in ogni caso stia vagliando le varie soluzioni e certamente troverà ciò che potrà rispettare le necessità di tutti. Per riuscire a trovare una strada che possa mettere insieme l'affetto che prova per i suoi genitori e le sue esigenze consiglio di rivolgersi ad un professionista psicoterapeuta, un ciclo di colloqui psicologici potrà aiutarla a sostenere questo difficile periodo nel quale profonde emozioni contrastanti possono convivere dentro di lei.
Resto a disposizione anche online, cordialmente dott.ssa Gabriella Pringigallo
La situazione che descrivi sembra racchiudere in sé una tensione tra il desiderio di proteggere e la resistenza a lasciare ciò che si conosce. La casa, per tuo padre, è probabilmente molto più di uno spazio fisico. Forse rappresenta un luogo in cui ha radicato la sua autonomia, la sua identità e, soprattutto, un senso di controllo che il passare del tempo inevitabilmente minaccia.

Questo attaccamento può rivelare non solo la difficoltà di accettare il cambiamento, ma anche il timore di affrontare un futuro che appare incerto. Come è possibile, allora, muoversi in questo terreno senza alimentare ulteriore resistenza?

Ci si potrebbe chiedere se il dialogo tra di voi è riuscito a toccare questi temi, o se il rifiuto ha preso il posto delle parole. Forse ciò che lui vive come un “trasferimento” è percepito come una perdita definitiva, una rinuncia a se stesso. Potrebbe essere importante esplorare, insieme, cosa significhi per lui questa casa, quali sentimenti siano legati a quei muri e a quella quotidianità che difende con forza. Non si tratta solo di trovare una soluzione pratica, ma di entrare in un ascolto profondo del suo mondo interiore.

Chissà, forse esiste uno spazio in cui si può esplorare il cambiamento in modo più graduale, senza presentarlo subito come una rottura definitiva. Cosa potrebbe cambiare se si proponesse un’esperienza temporanea, un tempo limitato da vivere altrove, che non implichi ancora l’addio alla sua casa? A volte, la possibilità di non chiudere tutte le porte lascia spazio a una maggiore apertura e accettazione.

Nel frattempo, è essenziale che anche tu riesca a ritagliarti uno spazio di respiro, dove le tue emozioni trovino voce. Il senso di responsabilità verso i genitori può essere molto forte, ma altrettanto importante è ricordare che il tuo benessere è parte della cura che puoi offrire a chi ti sta vicino.
Cari saluti.
A.D.
Gentilissima, comprendo bene la sua situazione perché lavoro quotidianamente con figli di genitori anziani non più autosufficienti ma che caparbiamente vogliono ancora decidere come vivere. Lei non deve assolutamente trascurare la sua vita personale e familiare. I suoi genitori sono arrivati a più di 90 anni vivendo come volevano ed è giusto anche lei che pensi alla sua vita, senza ovviamente abbandonarli. Fatta questa premessa, non è né facile né immediato darle dei suggerimenti. La situazione va studiata un po’ più a fondo ed immaginate varie possibilità.
Non escluderei l’introduzione della badante o il trasferimento al nord da lei. Sta facendo rete con sua sorella? Comunque non separerei i coniugi che stanno insieme da decenni e poi non le risolverebbe il problema. Consideri che in queste situazioni essere seguiti da uno psicologo del settore aiuta il familiare a diventare più esperto nella gestione e sostenuto psicologicamente. Se vuole sono disponibile per una consulenza. Non si abbatta, le soluzioni si trovano. Cordiali saluti
Dott.ssa Silvia Ragni
Prenota subito una visita online: Consulenza online - 70 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno,

Comprendo la complessità della sua situazione e l'emozione che ne deriva. Le consiglio vivamente di prendere in considerazione una seduta di terapia familiare, che potrebbe aiutarvi a esplorare le diverse opzioni disponibili e a facilitare un dialogo più aperto e costruttivo con i suoi genitori. Questo potrebbe anche aiutarla a trovare un equilibrio tra le sue necessità e quelle di suo padre e sua madre. È importante prendersi cura di sé in questo momento difficile.

Resto a disposizione per ulteriori informazioni, un caro saluto
Buongiorno, la situazione che descrive è estremamente delicata e comprensibile, poiché si trova a dover affrontare una scelta complessa, divisa tra il bisogno di prendersi cura dei suoi genitori anziani e il desiderio legittimo di tornare alla sua vita con suo marito. È del tutto normale sentirsi sotto pressione e provare un senso di disperazione in queste circostanze.

Innanzitutto, mi permetta di dirle che sta facendo tutto il possibile per prendersi cura dei suoi genitori, ed è importante riconoscere il peso emotivo e fisico di questa responsabilità. Il fatto che sua mamma abbia accettato di trasferirsi con lei è già un passo avanti, ma comprendo che il rifiuto di suo padre a spostarsi crei un enorme ostacolo.

Le difficoltà che sta incontrando con suo papà, che a 93 anni può essere molto legato alle sue abitudini e alla casa dove ha vissuto per tanto tempo, sono comprensibili. Per una persona anziana, il cambiamento può risultare estremamente destabilizzante, soprattutto se lo vede come una perdita di autonomia o identità. Spesso, il rifiuto di accettare aiuti o di spostarsi è legato a una resistenza emotiva, piuttosto che a una mancanza di comprensione della situazione.

Sicuramente le suggerirei di considerare di coinvolgere suo padre nelle decisioni: cercare di parlare con lui in un momento di tranquillità, spiegandogli che questa decisione non significa che perderà il suo senso di indipendenza. Potrebbe essere utile coinvolgerlo in alcune delle scelte, ad esempio se preferisce vivere con lei o considerare un'altra soluzione, come trovare un aiuto locale che possa supervisionarlo più da vicino. Sentirsi parte della decisione potrebbe renderlo più disposto a considerare altre opzioni.

Se il trasferimento sembra troppo drastico per lui, potrebbe esplorare soluzioni intermedie, come fargli passare del tempo a casa sua per periodi più brevi, permettendogli di adattarsi gradualmente all'idea del cambiamento. Magari iniziare con una visita più lunga e vedere come si adatta a stare con lei e sua madre.

Potrebbe anche essere utile parlare con qualcuno di cui suo padre si fida, come il suo medico, un familiare stretto o magari un amico. A volte, ascoltare consigli da una terza persona può avere un impatto diverso rispetto a quanto potrebbe avere il dialogo con i familiari più stretti.

Può considerare che anche se non desiderasse avere una badante fissa, esistono servizi di assistenza domiciliare che potrebbero garantire una presenza regolare a casa sua, offrendole maggiore tranquillità. In alternativa, potrebbe anche verificare con suo cugino se ci sia la possibilità di intensificare il supporto locale, sebbene comprenda che non voglia gravare troppo su di loro.

Infine, non dimentichi di prendersi cura di sé. La situazione è emotivamente e fisicamente logorante, e cercare supporto esterno, magari da un professionista o in un gruppo di supporto per familiari di anziani, potrebbe aiutarla a gestire lo stress. Essere presente per i suoi genitori non significa sacrificare completamente il suo benessere o la sua vita con suo marito; trovare un equilibrio è essenziale per mantenere le energie necessarie a lungo termine.

Mi auguro che possa trovare una soluzione che le consenta di sentirsi meno oppressa e di gestire al meglio questa situazione. Le sono vicino in questo percorso difficile.
Dott. Luca Vocino
Prenota subito una visita online: Consulenza psicologica - 75 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Buonasera, grazie per aver condiviso una situazione così complessa e difficile. È perfettamente comprensibile che si senta sopraffatta, dato che sta affrontando delle decisioni emotivamente impegnative riguardanti la cura dei suoi genitori e il mantenimento del suo benessere e della sua vita coniugale. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, è utile partire dal riconoscere e accettare i propri sentimenti. È normale provare frustrazione, ansia e senso di colpa in una situazione come la sua, dove si sente il peso di dover scegliere tra il prendersi cura dei propri genitori e il rispetto della propria vita. Riconoscere queste emozioni è il primo passo per non esserne sopraffatti. Uno degli aspetti chiave su cui lavorare potrebbe essere quello delle convinzioni e dei pensieri che stanno alimentando il senso di disperazione e impotenza. Ad esempio, potrebbe esserci un pensiero di responsabilità assoluta (“Devo essere io a gestire tutto”) o l’idea che qualsiasi altra soluzione, come l’aiuto di una badante, non sia adeguata senza il controllo diretto. È utile esplorare come questi pensieri influiscano sul suo stress e considerare alternative che, anche se non ideali, possano alleviare la situazione. In secondo luogo, la situazione con suo padre sembra particolarmente complessa perché rifiuta di trasferirsi. In queste circostanze, è importante cercare di comprendere quali siano le paure o le resistenze che lo spingono a rimanere dov’è. Spesso, in età avanzata, il cambiamento può essere vissuto come una minaccia alla propria autonomia o un senso di perdita delle radici. Piuttosto che cercare di "convincerlo" subito, può essere utile coinvolgerlo in un dialogo aperto, cercando di capire le sue preoccupazioni e mostrandogli che la decisione di trasferirsi può essere vista come un modo per migliorare la qualità della vita e mantenere una vicinanza affettiva con lei, senza che perda il suo senso di dignità. Nel frattempo, sarebbe utile lavorare su soluzioni intermedie che possano alleviare il suo carico mentale ed emotivo. Se l’opzione di avere una badante sembra problematica per il fatto che non può essere sempre presente per controllare, ci sono alternative come badanti a tempo parziale o servizi di assistenza domiciliare integrata che potrebbero offrire un compromesso. Anche il coinvolgimento di professionisti locali per monitorare la situazione può aiutarla a non sentirsi sola nella gestione. È inoltre fondamentale che lei prenda del tempo per sé stessa e per il suo benessere. Il rischio di "sindrome del caregiver" (forma di burnout che colpisce coloro che si prendono cura di familiari non autosufficienti) è reale, specialmente in situazioni di caregiving prolungato. Dedicarsi del tempo e costruire un sistema di supporto, che potrebbe includere anche uno spazio di ascolto con uno psicologo, può aiutarla a mantenere un equilibrio tra i suoi vari ruoli. Lavorare su una ristrutturazione dei pensieri, esplorare le emozioni e cercare soluzioni concrete e graduali potrebbe aiutarla a gestire meglio questa difficile fase della vita. Le auguro di trovare serenità nella gestione della situazione. Un caro saluto le auguro ogni bene. Dott. Andrea Boggero
Buonasera. Prendersi cura di genitori anziani ha un forte impatto emotivo sulla propria salute psicologica.
E' comprensibile il suo desiderio di volersene prendere cura in prima persona.
L'idea di assumere una badante e farle un breve periodo di affiancamento? Inoltre potrebbe essere un'idea trovare delle modalità tale per cui tenersi quotidianamente in contatto con la badante o chiamare direttamente i suoi genitori per avere dei feedback al riguardo.
Fidarsi di una persona estranea non è facile.
Escludere la possibilità a priori per il tema del controllo forse potrebbe essere esplorata meglio anche in uno spazio di supporto.
Soprattutto perchè immagino che stare diverso tempo lontano da casa e dal proprio compagno non sia affatto semplice.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Buonasera, la situazione che stai vivendo è estremamente difficile e comprensibile, soprattutto perché si tratta di un equilibrio delicato tra il prendersi cura dei propri genitori e il mantenere la propria vita e il proprio benessere. Convincere suo padre a lasciare la sua casa potrebbe essere complesso, soprattutto considerando la sua età e il forte legame con il luogo in cui ha sempre vissuto.
Potrebbe essere molto utile cercare un supporto psicologico vista la situazione che sta mettendo a dura prova il suo equilibrio psicologico e, giustamente, si sente sopraffatta. Parlare con un terapeuta potrebbe aiutarla a elaborare meglio le emozioni e lo stress che sta vivendo, fornendole degli strumenti pratici per affrontare questo periodo difficile senza cedere.
Non c'è una soluzione facile in queste situazioni, ma fare piccoli passi, cercare alleanze e sostenersi emotivamente potrebbe aiutare a rendere il percorso più gestibile.
Spero che queste indicazioni possano essere utili.
Gentile Signora, esistono diverse soluzioni da vagliare, se non vi fidate a prendere una badante senza che possa essere controllata la situazione, ci sono altre forme di sostegno come l'assistenza domiciliare tramite agenzia, che forse possono fare al caso vostro. In ogni caso, mi sembra che abbia già fatto una efficace valutazione, soprattutto in merito alla sua necessità di non abbandonare il suo percorso lavorativo e la sua famiglia. Se non dovesse venirne a capo e la sua situazione psicologica dovesse per qualche motivo aggravarsi può sempre optare per un percorso breve di sostegno psicologico e/o orientamento che la aiuti a capire che cosa è meglio per lei in questo momento in base alle sue necessità. Un caro saluto, dott.ssa Giulia Pelini
Buongiorno. Quella che ci descrive è una situazione molto delicata per lei e posso immaginare il disagio che le causa. Il consiglio che posso darle è quello di rivolgersi ad un professionista, psicologo o psicoterapeuta che sia, al fine di provare a lavorare su questo disagio e trovare lei una risposta alla domanda che ci porta. Purtroppo e per fortuna non esiste una risposta univoca o la cosa oggettivamente giusta da fare, ma il lavorare con un professionista per migliorare questo vissuto ed esplorare con esso come si sia instaurato e poi sviluppato le permetterà di vivere meglio, o almeno questo è l'obiettivo. Spero che prenderà in considerazione il mio consiglio e le auguro un imbocca al lupo per tutto.
Cordialmente, dottor Moraschini
Buongiorno,
Purtroppo non ci sono tecniche o strategie per convincere suo padre se non provare a convincerlo. Provi a comprendere i suoi dubbi e cerchi di farsi aiutare anche dalle altre persone a lui vicine.
Dott. Marco Cenci
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione difficile che sta affrontando. È comprensibile sentirsi sopraffatti quando si deve gestire la salute e il benessere dei propri genitori, specialmente in una fase così delicata della loro vita. Il legame affettivo che ha con loro è profondo e la tua preoccupazione è assolutamente legittima.
Il fatto che sua madre abbia accettato di venire da te un passo importante, e questo potrebbe essere un modo per iniziare a creare un ambiente più sicuro per entrambi. Per quanto riguarda suo padre, capisco che possa essere resistente al cambiamento. Potrebbe considerare di affrontare la questione con lui in modo delicato, ascoltando le sue paure e le sue preoccupazioni riguardo al trasloco. Potrebbe sentirsi spaventato all'idea di lasciare il luogo che conosce, e parlarne apertamente potrebbe aiutarlo a sentirsi più compreso.
Un approccio potrebbe essere quello di evidenziare i benefici che potrebbe avere stando con lei, come avere un supporto più diretto, la compagnia e la possibilità di vivere momenti insieme.
In ogni caso, è importante prendersi cura di se stessa in questo processo. La sua salute mentale è fondamentale, e trovare modi per bilanciare le sue esigenze con quelle dei suoi genitori sarà essenziale. Se possibile, cerchi di coinvolgere altri familiari o amici in modo da non sentirsi sola in questo, e consideri la possibilità di parlare con un professionista per avere un supporto extra in questo momento difficile.
Le auguro forza e chiarezza in questo momento.
Un saluto dott.ssa Ruggeri
Buonasera, grazie per la sua condivisione.
Comprendo la complessità e la delicatezza della situazione che sta vivendo e come questa possa essere emotivamente molto difficile per lei. È normale sentirsi sopraffatti quando si cerca di trovare un equilibrio tra le esigenze dei propri cari e le proprie esigenze personali, familiari e lavorative.
In queste situazioni così complesse, non ci sono soluzioni giuste o sbagliate, ma è bene ricercare quella soluzione che possa adattarsi al meglio alla sua famiglia. Posso comprende che questo percorso può risultare difficile ed estenuante, ma osservo che lei sta già considerando diverse possibilità.
Per tale ragione, il consiglio che le posso dare è quello di rivolgersi ad un professionista, psicologo o psicoterapeuta, che la possa aiutare in questo percorso di scelta così complesso ma che, allo stesso tempo, possa aiutarla e sostenerla emotivamente (è importante prendersi cura anche di sé stessi!).
Le auguro di trovare serenità e tranquillità.
Se desidera sono disponibile per una consulenza, anche online.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valsecchi
Gentile utente, in tale circostanza il contesto socio-culturale di appartenenza gioca un'influenza notevole sulle persone strettamente legati alla propria terra d'origine. Per una persona anziana, nate e cresciute nella propria terra, diventa difficile abbandonare le proprie radici, specie se deve trasferirsi da un ambiente rurale ad un ambiente urbano. Pressarlo innalzerebbe ancor di più le sue difese e aumenterebbe il suo rifiuto al trasferimento. D'altro canto, alcune persone anziane faticano ad accettare il progressivo declino cognitivo e motorio. Suo padre si renderà conto col tempo che certe autonomie vengono naturalmente perse e, dunque, necessita di un sostegno.
Saluti,
Ludovico Libardi
Cara Signora come non capirla! la situazione è complicata e necessita di grande sostegno da parte di professionisti locali, medico, assistente sociale. Da parte sua forse l'accettazione di un aiuto esterno come una badante nonostante le resistenze. Sostenere i genitori anziani è molto impegnativo e fonte di grande stress. Le gioverebbe un sostegno psicologico per prendersi cura di sè, dei suoi bisogni e cercare insieme soluzioni pratiche per affrontare questo momento delicato. Resto a sua disposizione Dott. Raffaella Rocca
Buongiorno,
è comprensibile che ti senti sopraffatta da questa situazione complessa e delicata. Gestire l’assistenza dei genitori anziani, specialmente in circostanze come queste, può essere estremamente difficile, sia emotivamente che logisticamente.
È importante ricordare che quello che stai vivendo è un tema comune a molte famiglie e che ci sono strade da percorrere per affrontarlo.
Il primo passo potrebbe essere quello di avviare un dialogo aperto con tuo padre. È fondamentale ascoltare le sue preoccupazioni e i suoi timori riguardo al cambiamento di vita. Chiedigli quali sono le sue paure e cerca di comprenderle. Potresti anche coinvolgere tua madre in questa conversazione, per capire come si sente riguardo alla situazione e se ha idee che potrebbero aiutarvi a trovare una soluzione.
Potreste esplorare insieme quali siano le opzioni più adatte alle esigenze di entrambi. Forse ci sono soluzioni alternative alla badante, come un'assistenza domiciliare temporanea che possa supportare i tuoi genitori nella loro casa per un periodo, mentre cercate di valutare la possibilità di un trasferimento.
Poiché tua sorella vive all'estero, potrebbe essere utile cercare il suo coinvolgimento, magari programmando una videochiamata in cui possiate tutti e tre discutere la situazione. Magari lei ha posizioni o idee che tuo padre potrebbe prendere in considerazione.
Considera l’opzione di contattare un servizio di assistenza geriatrica che possa fornirti un supporto professionale. Questi esperti possono spesso aiutare a facilitare le conversazioni con gli anziani e offrire soluzioni pratiche per la gestione della loro assistenza.
È essenziale cercare di trovare un equilibrio tra il tuo bisogno di tornare alla tua vita e l’esigenza di tuo padre di rimanere nel suo ambiente familiare. Potresti considerare di proporre un periodo di prova in cui tua madre si trasferisca da te e tuo padre possa visitarla, per vedere come si sente con questa nuova disposizione.
Infine, non dimenticare di prenderti cura di te stessa. È normale sentirsi sopraffatti, e potresti beneficiare di un supporto psicologico per affrontare questo stress. Parlarne con qualcuno che può offrirti un punto di vista obiettivo potrebbe aiutarti a chiarire i tuoi pensieri.
Questo è sicuramente un momento di transizione e le difficoltà sono reali, ma con la giusta comunicazione e pianificazione, puoi lavorare per trovare una soluzione che funzioni per tutti. Ricorda che non sei sola in questo; ci sono risorse e persone che possono supportarti.
Rimango a completa disposizione. Un caloroso saluto.
Dott. Michele Basigli

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.