Buongiorno Ho letto la domanda della ragazza che soffre di ipotiroidismo, lo sta curando e sta fac

14 risposte
Buongiorno
Ho letto la domanda della ragazza che soffre di ipotiroidismo, lo sta curando e sta facendo la chetohenica senza fare alcuno sgarro eppure non è riuscita ad entrare in chetosi.
Sto riscontrando lo stesso problema.
Ho praticamente finito la terza settimana e il mio peso è rimasto invariato e il test dà esito negativo. Anche io sto curando la tiroide con Eutirox, sono al terzo mese in quanto dopo la prima cura i valori erano diminuiti ma ancora sballati. In mezzo a tutto questo c'è anche un problema intestinale che mi trascino da 13 anni. Ho scoperto negli anni di soffrire di colite nervosa, curata ma ancora non ne esco. Dal 10 gennaio ho spasmi addominali, delle volte anche forti da urlare e provocarmi il vomito, il tutto accompagnato da scariche quotidiane, anche due volte al giorno, quando più acquose e quando poco meno ma persistenti. Ma anche qui il peso non cambio. Premetto che mi alleno come ho sempre fatto ma non ho mai pesato come ora. Ho fatto due giorni fa una colonscopia e l'intestino è regolare, attendo l'esame delle biopsie coliche. Due anni fa ho anche fatto un test delle intolleranze tramite DNA seguendo una precisa dieta ma la situazione non è mai cambiata. Sono almeno 3 anni che non riesco a tornare nel mio equilibrio fisico. Sto provando di tutto ma inizio a perdere le speranze. Forse ci penso troppo è vero ma è qualcosa che non riesco ad accettare. Sono Calabrese, amo il cibo e la buona cucina ma da anni ormai mi pongo continue restrizioni. Da piccola avevo sviluppato un brutto rapporto con il cibo a causa di trasferimenti continui, cambi di casa, città, amici che mi hanno portato a trovare come unico amico il cibo e quindi ad ingrassare. A 14 anni, maggio, smisi quasi di mangiare, una dieta secondo me giusta ma sbagliata in realtà, mi fece perdere 9,5 kg in un mese. Tempo dopo capii, trovai il mio equilibrio ma dal primo incidente stradale a 17 anni tutto è cambiato. Nel 2020 ne ho fatto un altro da sola, dove mi sono accappottata e anche lì, che stavo tornando in forma, il declino totale. Dove dovrei sbattere la testa ?
Gentile paziente, Il consiglio che mi sento di darle è di affidarsi ad un nutrizionista e non fare dieta fai da tè.
La chetogenica al momento non è la dieta giusta per lei. Deve fare una dieta fodmap per il colon irritabile per poi attuare altre strategie nutrizionali che le consentano di iniziare nuovamente a prendere peso.
Per qualsiasi chiarimento resto a disposizione
Saluti

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Buonasera, un ipotiroidismo non compensato perché in fase iniziale di terapia può rallentare il dimagrimento durante una dieta chetogenica, ma il mancato ingresso in chetosi è dovuto ad altro, ad esempio una gestione non corretta delle quote di carboidrati o di proteine e molti altri fattori. Si rivolga a un professionista che la aiuti in primo luogo a gestire i disturbi intestinali, vedrà che con gradualità anche il peso riprenderà a scendere. Sconsiglio una dieta chetogenica ad alto contenuto di grassi, potrebbe essere invece più adatta ( ma da testare in tolleranza a livello intestinale) una keto VLCKD. Cordialmente, SG
Buonasera, la colite, fatta qualche eccezione, è sempre di origine nervosa. Gli stress continuati provocano una situazione di "alert" a livello del Sistema nervoso intestinale che, tramite il nervo vago, trasmette il "nervoso" al cervello della teca cranica il quale, a sua volta, ritrasmette all'intestino la situazione di disequilibrio - in breve si parlano-.
il risultato è la selezione di un microbiota intestinale disbiotico, responsabile della colite e di seguito, il sistema immunitario si guarda intorno cercando l'antigene responsabile della colite; non trovandolo, spara a zero dappertutto, nel suo caso, contro la tiroide - malattia autoimmune-. Noi studiamo per capitoli, sì, ma funzioniamo tutt'insieme.
Mi occupo di microbiota, mi contatti se vuole, curare la colite è curare la tiroide. Sembra un assurdo, ma è la stessa malattia, non come sintomi, ma come causa iniziale.
Buona serata
Ciao, l'errore di fondo è associare il dimagrimento alla chetosi (complice purtroppo la disinformazione che viene fatta sulle Diete Chetogeniche). Vero che la chetosi "brucia i grassi", ma questo non necessariamente comporta un dimagrimento. Inoltre, la misurazione della chetosi mediante test urinario è una tipologia di misurazione indiretta che può dare dei falsi negativi o una cattiva interpretazione del paziente, che associa un basso grado di chetosi misurato dallo stick come completa assenza di chetosi. Se non stai dimagrendo l'intoppo si trova altrove, non nella chetosi. Visto che sei calabrese puoi passare a trovarmi in studio a Cosenza, sono specializzato in Diete Chetogeniche e sono fondatore del brand Vita Chetogenica.
Gentile paziente, prima di tutto mi sentirei di consigliarle di evitare diete fai da te, sopratutto se si tratta di una dieta chetogenica. Quindi il mio consiglio è di rivolgersi ad un professionista della nutrizione e contemporaneamente anche ad un professionista che la possa seguire in ambito psicologico: avere un brutto rapporto con il cibo è la prima cosa che va sistemata per poter ottenere dei risultati anche a livello fisico.
Resto a disposizione.
Cordialmente
Dott.ssa Giorgia Colciago
Buongiorno, in accordo con i miei colleghi le sconsiglio "diete fai da te" per non incorrere in situazioni spiacevoli; purtroppo le cause per la mancata chetosi e di conseguenza la mancata perdita di peso possono essere molteplici, tra cui un errata gestione della dose giornaliera di carboidrati o un eccesso proteico. Le consiglio invece di farsi seguire da un nutrizionista che possa elaborare un piano personalizzato non con il solo obiettivo della perdita di peso ma anche per ridurre la sintomatologia legata alla colite nervosa. La sua salute mentale e fisica è importante tanto quanto la sua voglia di perdere peso, è fondamentale non trascurare questo particolare. Resto a disposizione, un saluto Dott.ssa Federica Mostardi.
Gentile paziente, le restrizioni a cui continua a sottoporsi molto probabilmente le stanno facendo più male che bene, sia a livello fisico che psicologico. Ha bisogno di un professionista del settore che, pur tenendo conto delle sue patologie, la aiuti a (ri)trovare il suo equilibrio con il cibo. Se ogni volta che ha provato una dieta, è tornata al punto di partenza, c'è qualcosa di molto più profondo su cui indagare.
Resto a disposizione. Saluti.
Buongiorno, il consiglio che posso darle in primis è quello di non improvvisare diete e restrizioni caloriche inappropriate ma si affidi sempre a dei professionisti del settore che possano aiutarla e seguirla al meglio, affiancando anche la figura di uno psicologo o psicoterapeuta che possa aiutarla a migliorare il suo approccio al cibo e a darle la giusta serenità di cui ha bisogno.
Dott.ssa Giulia Guerrieri
Salve, le consiglio una consulenza nutrizionale in modo da avere un'anamnesi completa.
Sicuramente la dieta chetogenica in questo momento non è la soluzione migliore per perdere peso. L'approccio più utile è una dieta lowfodmap in modo da riequilibrare il microbiota intestinale che tenga conto dell' ipotiroismo. Anche per quest ultimo ci sono degli alimenti da limitare definiti gozzigeni.
Resto a sua disposizione
Saluti
Dott Marrese
Gentile paziente, le emozioni e il cibo sono strettamente legate. La dieta chetogenica al momento non è l'approccio migliore da seguire per lei, troppo restrittiva. Non le consiglierei di continuarla, né di farne un'altra da sola. Questo causa solo più stress e peggiora la sua condizione (fisica e mentale), ne risente anche il colon. Consiglio una dieta strutturata da un professionista, che tenga conto del suo background e delle sue patologie, senza però restrizioni. Dieta bilanciata, educazione alimentare e terapia psicologica sono le 3 chiavi per il suo benessere. Spero di esserle stata utile. A disposizione, un forte abbraccio.
Gentile paziente, concordo con i miei colleghi. La dieta chetogenica porta benefici meravigliosi anche per la salute, non solo per il dimagrimento, ma non è adatta a tutti. Il mio consiglio è di rivolgersi sempre ad un professionista della nutrizione che valuti le sue esigenze, uniche e personali. Se la tiroide è scompensata, la chetogenica (o comunque un approccio lowcarb) sarebbe controindicato. Molto meglio concentrarsi sull'intestino, lavorandoci sia dal punto di vista nutrizionali con protocolli specifici (sempre sotto controllo di un professionista della nutrizione) sia psicologico, perchè questo tipo di problematiche hanno spessissimo unorigine psicosomatica. Risolvendo un problema per volta vedrà che tutto si metterà al suo posto. Spero di esserle stata d'aiuto. Cordiali saluti, Dott.ssa Lara Perrotta
Buonasera, oltre a ricordarle che le intolleranze tramite DNA non hanno validazione scientifica unanime e che quindi non vengono utilizzate dagli specialisti per fare diagnosi, capirà che la sua situazione multifattoriale e complessa non può essere esaurita in una risposta spot su di un forum, ma richiede una visita approfondita.
Cordialità
Salve, ho notevole esperienza con la famiglia delle diete chetogeniche, di fatto nono esiste un unica dieta bensì è una famiglia di diete con numerosi varianti che possono essere utilizzate o meno per vari stati patologici. innanzitutto bisogna capire che tipo di dieta chetogenica sta facendo perchè l'assenza di corpi chetonici a distanza di così tanti giorni è sintomo di una dieta non corretta o di non compliance da parte del paziente. Come prima cosa bisogna sistemare il suo intestino e la chetogenica non è il modo migliore, sistemato questo aspetto fondamentale si affronta la questione tiroide e peso corporeo. Bisogna procedere per step ed allo stesso tempo programmare un percorso di media/lunga durata, anche per farle tornare il piacere di mangiare senza particolari restrizioni. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti. Saluti.
Il percorso che stai affrontando è complesso e capisco quanto possa risultare frustrante. Con l’Eutirox, ottenere un livello di stabilità ormonale richiede tempo, e potrebbe influenzare anche la capacità di entrare in chetosi. Considerato il lungo periodo di difficoltà intestinale, sarebbe utile confrontarti con un nutrizionista esperto in alimentazione per disturbi gastrointestinali e intolleranze, per rivedere l’approccio alimentare e assicurare l’adeguato apporto di nutrienti. Un supporto psicologico per gestire lo stress legato all'alimentazione e ai disturbi potrebbe affiancare bene il percorso nutrizionale.

Distinti saluti,
Dr Luca Agostini

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