Buongiorno Ho la depressione perché ho la malattia di Huntington, la mia ex mi ha cacciato di casa,
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Buongiorno
Ho la depressione perché ho la malattia di Huntington, la mia ex mi ha cacciato di casa, i miei figli sono indifferenti.
L avv. mi ha consigliato caldamente di farmi aiutare, soprattutto per gestire il rapporto con i figli, e ho deciso di seguire il consiglio ma ho bisogno di aiuto perché non riesco a instradare la richiesta.
Avendo una malattia neurodegenerativa, mi chiedo se devo cercare uno psicoterapeuta, uno psichiatra oppure prendermi la pasticca di antidepressivo che mi ha prescritto il neurologo e buonanotte.
Vi ringrazio caldamente.
Ho la depressione perché ho la malattia di Huntington, la mia ex mi ha cacciato di casa, i miei figli sono indifferenti.
L avv. mi ha consigliato caldamente di farmi aiutare, soprattutto per gestire il rapporto con i figli, e ho deciso di seguire il consiglio ma ho bisogno di aiuto perché non riesco a instradare la richiesta.
Avendo una malattia neurodegenerativa, mi chiedo se devo cercare uno psicoterapeuta, uno psichiatra oppure prendermi la pasticca di antidepressivo che mi ha prescritto il neurologo e buonanotte.
Vi ringrazio caldamente.
Salve, mi dispiace moltissimo per la situazione e posso solo immaginare il disagio ed il dispiacere connessi alla situazione. Ritengo sicuramente fondamentale un aiuto psicologico che possa essere utile per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione riportata e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Per quanto riguarda il farmaco, credo che possa essere utile valutare l’assunzione insieme allo psicoterapeuta ed allo psichiatra: tenga presente che le due cose, comunque, non si escludono a vicenda.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Per quanto riguarda il farmaco, credo che possa essere utile valutare l’assunzione insieme allo psicoterapeuta ed allo psichiatra: tenga presente che le due cose, comunque, non si escludono a vicenda.
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Buonasera! Una cosa non esclude l'altra, potrebbe fare una visita con uno psichiatra e iniziare un percorso psicoterapeutico.
Un abbraccio
Un abbraccio
Caro utente, affrontare una patologia neurodegenerativa non è affatto semplice. Sicuramente un percorso terapeutico per trovare un nuovo modo per affrontare la sua vita è fondamentale. Il supporto farmacologico può essere, si certo un valido aiuto, ma credo che per lei sia importante trovare un nuovo modo per affrontare la sua vita sia da solo con la sua malattia, sia nel rapporto con i sui figli. Un lavoro psichiatrico e psicoterapeutico è la combinazione migliore. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno. Mi dispiace sentire delle difficoltà che sta attraversando. È importante cercare aiuto per gestire la depressione e la malattia di Huntington. Le suggerirei di consultare uno psicoterapeuta specializzato in terapia breve strategica. Questo approccio terapeutico potrebbe aiutarla a gestire meglio la situazione emotiva e le relazioni familiari. Cerchi anche il sostegno di associazioni e gruppi di supporto per la malattia di Huntington, potrebbero aiutarla a connettersi con altre persone che affrontano sfide simili. Non esiti a cercare assistenza, il suo benessere è importante. Rimango a disposizione se volesse iniziare anche un percorso online.
Buonasera mi dispiace per la situazione che sta vivendo, oltre al farmaco che il neurologo le ha prescritto può rivolgersi ad uno/a psicoterapeuta e insieme decidere se le può giovare un percorso psicoterapeutico.
Cordiali saluti .
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Cordiali saluti .
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Nulla vieta che chieda un consulto psichiatrico (finalizzato ad un confronto con il collega neurologo), in merito alla valutazione della terapia farmacologica prescrittale. Come suggerito dai miei colleghi, l’integrazione con una psicoterapia potrebbe rivelarsi non solo utile, ma fondamentale.
Gentile utente, segua le indicazioni del medico che le ha prescritto il farmaco che - intanto - può aiutarla dal punto di vista neurochimico. Contemporaneamente, si guardi intorno e scelga uno/una psicoterapeuta, che svolga anche terapie online se questo può metterla più a suo agio rispetto ad alcune eventuali limitazioni che potrebbe riscontrare. Per quanto riguarda l’“instradare la richiesta” sarà lo psicoterapeuta stesso ad aiutarla a farlo, non pensi a questo adesso, piuttosto: si affidi, si appoggi a qualcuno e accolga quanto di positivo può ottenere da questo percorso. Le auguro ogni bene, cordialmente
Buonasera, la sua è una situazione delicata. Personalmente le consiglio di affiancare alla terapia farmacologica un adeguato supporto psicoterapeutico. Cordiali saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Salve, mi spiace molto la sua situazione. Sicuramente in questa fase della sua vita in cui tutto è cambiato è fondamentale un sostegno psicologico per farsi aiutare nell'elaborazione di tutti questi cambiamenti, compreso il trauma della malattia e tutte le conseguenze. La terapia Emdr è molto consigliata nell'elaborazione dei traumi. Sono disponibile anche on line se decidesse di farsi aiutare. In bocca al lupo!
Buongiorno può richiedere una consulenza ed insieme al/alla professionista valutare se ci siano i presupposti per una terapia, per un percorso di sostegno, per sedute una tantum o nessuna delle precedenti.
Buongiorno,
Potrebbe fare sia un percorso psicologico che farmacologico.
Nel frattempo si chieda come vorrebbe che fosse il rapporto con i figli.
Potrebbe fare sia un percorso psicologico che farmacologico.
Nel frattempo si chieda come vorrebbe che fosse il rapporto con i figli.
Buongiorno, io le direi di intraprendere un percorso psicoterapeutico e a seguito di una valutazione iniziale da parte dello psicoterapeuta, se necessario le indicherà lui stesso di contattare uno psichiatra. Un percorso non esclude l'altro, anzi, spesso sono paralleli in quanto uno fa da supporto all'altro soprattutto nelle fasi iniziali. Saluti Dott.ssa Angela Correggia
Mi dispiace molto per questa sua condizione e la difficoltà a gestire il rapporto con i figli. Sicuramente un approccio non esclude l'altro. L'aiuto farmacologico che può essere prescritto da uno psichiatra, può essere accompagnato da un percorso di psicoterapia che può aiutare ad elaborare il "lutto" che sta attraversando. Le auguro il meglio.
Buongiorno,
il suo vissuto molto probabilmente risulta essere reattivo alla patologia da cui è accompagnato. La mia indicazione sarebbe quella di intraprendere un percorso di psicoterapia affiancandolo magari ad un trattamento farmacologico. Le due cose insieme potrebbero restituirle la serenità che cerca.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
il suo vissuto molto probabilmente risulta essere reattivo alla patologia da cui è accompagnato. La mia indicazione sarebbe quella di intraprendere un percorso di psicoterapia affiancandolo magari ad un trattamento farmacologico. Le due cose insieme potrebbero restituirle la serenità che cerca.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, mi dispiace leggere della sua sofferenza ma credo sia importante vedere uno psichiatra per la terapia farmacologica e affiancare un percorso con uno psicoterapeuta. Le sole pastiglie aiutano i sintomi ma non risolvono possibili modalità relazionali che le procurano sofferenza.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buon pomeriggio.
La parte farmacologica è già soddisfatta attraverso le compresse date dal neurologo.
Un supporto psicologico con uno psicologo potrebbe esserle d'aiuto per l'impatto psicologico, emotivo e per tutto ciò che ne consegue dalla sua malattia.
Dottoressa Teresita Forlano
La parte farmacologica è già soddisfatta attraverso le compresse date dal neurologo.
Un supporto psicologico con uno psicologo potrebbe esserle d'aiuto per l'impatto psicologico, emotivo e per tutto ciò che ne consegue dalla sua malattia.
Dottoressa Teresita Forlano
Gentilissimo, grazie per la condivisione. Credo che, data la sua drammatica situazione un supporto psicologico oltre a quello farmacologico potrebbe aiutarla ad elaborare quanto sta accadendo.
Cordiali saluti
AV
Cordiali saluti
AV
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