Buongiorno. Ho iniziato la cura per attacchi di panico e ansia generalizzata da 6 giorni con Daparox
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Buongiorno. Ho iniziato la cura per attacchi di panico e ansia generalizzata da 6 giorni con Daparox 20mg. Su prescrizione ho iniziato con mezza compressa ma sono stata male tutto il giorno tra forte nausea,capogiri, tachicardia, dolore al petto. Così i giorni successivi ho ridotto la dose ad 1/4 ma ho sempre nausea di sottofondo, occhi fondi e neri e avverto un dolore al petto. Inoltre non mi sembra di essere migliorata, anzi, ho ancora più ansia ad uscire mentre prima riuscivo benissimo. Che sia il farmaco sbagliato? È meglio interrompere ?
Buonasera, la questione terapia psicofarmacologica è molto delicata. Certo gli effetti indesiderati che elenca sono numerosi e invalidanti ma non credo sia saggia l’ipotesi di interrompere l’assunzione piuttosto può essere utile ricontattare lo specialista che gliel’ha prescritta e valutare un’alternativa. Tuttavia, dal momento che ansia e attacchi di panico possono essere espressione sintomatologica di disagio emotivo, può essere utile esplorare attraverso un percorso di psicoterapia l’origine di tali disagi.
Porgo i miei saluti
Dott.ssa Elisa Taverniti
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La reazione ai farmaci è molto soggettiva e quando c'è l'ansia di mezzo le cose si complicano ancora di più.
Ogni modifica deve essere fatta sempre sotto il controllo del medico specialmente con gli psicofarmaci .
Certe reazioni si attenuano col tempo e con un po di pazienza. È importante però associare un percorso di psicoterapia per comprendere il significato dell'ansia e per attenuare quella preoccupazione che aggrava di più la sua condizione attuale. Cordialmente Enza Marangella
Ogni modifica deve essere fatta sempre sotto il controllo del medico specialmente con gli psicofarmaci .
Certe reazioni si attenuano col tempo e con un po di pazienza. È importante però associare un percorso di psicoterapia per comprendere il significato dell'ansia e per attenuare quella preoccupazione che aggrava di più la sua condizione attuale. Cordialmente Enza Marangella
Buongiorno. Credo che 6 giorni siano veramente pochi per poter fare un bilancio. Capisco il suo desiderio di liberarsi al più presto della fastidiosa sintomatologia, ma nn è possibile anticipare i tempi fisiologici dell'azione del farmaco. Consulti il medico che le ha prescritto il Daparox e segua le indicazioni. Concordo che se riuscisse ad abbinare la psicoterapia avrebbe un risultato più veloce ed efficace nel lungo periodo
Salve, sarebbe utile che lei ci scrivesse più notizie su di lei, che età ha e che cosa stava succedendo in quel periodo nella sua vita per provare tali sintomi. Cmq dato che sicuramente il farmco le è stato prescritto da uno psichiatra o dal suo medico curante, dovrebbe contattarli e comunicare le controindicazioni che sta provando. I psicofarmaci non si sospendono all'improvviso senza consultarsi con chi gliel'ha prescritti. Inoltre esegua un lavoro psicologico, perchè bisogna capire che cosa nascondono tali sintomi, xchè nel momento in cui sospenderà il farmaco i sintomi potrebbero tornare, xchè non ha lavorato psicologicamente su di sè. La saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Dei sintomi causati dai farmaci, ne parli con il medico che glieli ha prescritti. Lui ha la visione di insieme.
A latere le consiglio vivamente un supporto psicologico, così da diventare anche più forte del problema.
A latere le consiglio vivamente un supporto psicologico, così da diventare anche più forte del problema.
Concordo con i colleghi, soprattutto per quanto riguarda il sentire il suo medico che la conosce e sa come sostenerla in questo momento!
Buonasera, le consiglio di non prendere decisioni da sola, ma di chiedere sempre al medico che le ha prescritto il farmaco. Inoltre, dato il suo disagio, le consiglio se non l'ha ancora fatto di rivolgersi a uno psicoterapeutica per arrivare alla causa del suo disagio. Infatti il farmaco cura solo il sintomo.
Un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Salve,
In qualità di psicoterapeuta, non posso permettermi di risponderle riguardo al farmaco, perché è un campo che non mi compete. Perciò le dico che tutto ciò che concerne il farmaco deve rivolgersi al medico che glielo ha prescritto.
Posso tuttavia invitarla a consultare un terapeuta al quale poter chiedere un sostegno per il suo malessere.
Un cordiale saluto
MF
In qualità di psicoterapeuta, non posso permettermi di risponderle riguardo al farmaco, perché è un campo che non mi compete. Perciò le dico che tutto ciò che concerne il farmaco deve rivolgersi al medico che glielo ha prescritto.
Posso tuttavia invitarla a consultare un terapeuta al quale poter chiedere un sostegno per il suo malessere.
Un cordiale saluto
MF
Gentile, sei giorni sono pochi per valutare effettivamente la bontà di tale terapia. Parli dei suoi disagi con chi le ha prescritto il farmaco, inoltre associ una terapia psicologica per migliorare il suo benessere generale. i farmaci da soli non bastano, il miglior effetto è con la psicoterapia.
Gentile utente, la terapia farmacologica va prescritta, dosata e modificata a cura dello psichiatra di riferimento. Eventuali sospensioni, modifiche del dosaggio o della posologia non condivise con il medico possono esitare in effetti collaterali anche gravi. Se sta sperimentando effetti indesiderati, contatti subito chi Le ha prescritto la terapia e si confronti in merito alla possibilità che siano ad essa dovuti e a come muoversi di conseguenza. Anche una eventuale modifica del tipo di farmaco potrebbe dover passare da un decalage di sicurezza. Tenga anche in considerazione di iniziare una eventuale terapia psicologica in associazione a quella farmacologica al fine di massimizzare l'effetto del farmaco ma, soprattutto, di agire sul motivo dei sintomi anziché solo sulla loro manifestazione. In bocca al lupo! DMP
Buonasera, concordo con i colleghi che le consigliano di aspettare che la terapia cominci a stabilizzarsi nel suo organismo. Allo stesso tempo se gli effetti collaterali sono molto invasivi è bene che il medico che le ha prescritto la terapia lo sappia in modo da, eventualmente, poterla modificare in modo più funzionale per il suo specifico caso. Rispetto alla patologia, sappia che attacchi di panico e ansia generalizzata sono sintomatologie trattabili in maniera funzionale con un percorso di psicoterapia cognitiva, che può benissimo associarsi a un trattamento di tipo farmacologico. E' sicuramente utile gestire il sintomo con un intervento farmacologico, ma scoprendone le cause con un intervento psicologico e agendo su di esse si ottengono risultati più duraturi.
Cordiali saluti
Dott. Matteo Masi
Cordiali saluti
Dott. Matteo Masi
Buongiorno, prima di interrompere la terapia farmacologica le consiglierei di confrontarsi con lo specialista che le ha prescritto il farmaco, in modo che possa aiutarla per eventuale riduzione graduale della posologia. Le consiglio, comunque di intraprendere un percorso psicologico in modo da individuare l'origine del sintomo e che possa aiutarla a ridurre la sintomatologia ansiosa.
Cordiali saluti
Dr.ssa Condina Maria
Cordiali saluti
Dr.ssa Condina Maria
Salve!
Per valutare l'efficacia di una terapia farmacologica occorrono almeno 15 giorni, quindi è un po' prematuro dire se è meglio interrompere o meno.
Consiglio vivamente l'affiancamento ad un percorso di psicoterapia di supporto per risolvere la problematica ansiogena.
Purtroppo è convinzione comune che solo il farmaco possa bastare.
In realtà non è cosi'.
Spesso è più risolutiva la solo psicoterapia che il farmaco.
in bocca al lupo.
Distinti Saluti.
Paola Pagano
Per valutare l'efficacia di una terapia farmacologica occorrono almeno 15 giorni, quindi è un po' prematuro dire se è meglio interrompere o meno.
Consiglio vivamente l'affiancamento ad un percorso di psicoterapia di supporto per risolvere la problematica ansiogena.
Purtroppo è convinzione comune che solo il farmaco possa bastare.
In realtà non è cosi'.
Spesso è più risolutiva la solo psicoterapia che il farmaco.
in bocca al lupo.
Distinti Saluti.
Paola Pagano
Buongiorno, provi a chiedere anche una consulenza psicologica per valutare la possibilità di intraprendere un percorso (psicologico) da abbinare ai farmaci.
In bocca al lupo, dott.Andrea De Simone
In bocca al lupo, dott.Andrea De Simone
Buongiorno,
qualunque variazione o domanda sulla farmacologia dev'essere discussa e concordata con chi le ha prescritto le medicine.
Detto questo, gli attacchi di panico si risolvono con la psicoterapia cognitivo comportamentale. Le consiglio pertanto di contattare uno psicologo e superare questo brutto momento.
dott Tealdi
qualunque variazione o domanda sulla farmacologia dev'essere discussa e concordata con chi le ha prescritto le medicine.
Detto questo, gli attacchi di panico si risolvono con la psicoterapia cognitivo comportamentale. Le consiglio pertanto di contattare uno psicologo e superare questo brutto momento.
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Salve. Dovrebbe parlarne con il medico che le ha prescritto la cura per avere maggiori delucidazioni sugli effetti nel breve periodo dell'assunzione di psicofarmaci. Molto probabilmente potrebbe anche trattarsi di una fase di assestamento. In fondo sei giorni sono pochi per poter percepire dei benefici
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli
La valutazione della terapia farmacologica è compito del medico che lo ha prescritto, anche se la cura farmacologica ha bisogno del tempo necessario per poter agire. In seguito potrebbe chiedere l'aiuto di uno psicoterapeuta per poter imparare a gestire meglio il suo stato di ansia e regolare le sue emozioni. Cordiali saluti
Buonasera, la questione della terapia farmacologica è prettamente di competenza medica, pertanto il mio consiglio è di rivolgersi direttamente al medico di base o allo psichiatra che le ha prescritto il farmaco, il quale anche alla luce della sua anamnesi clinica e personale saprà sicuramente chiarirle qualunque dubbio ed eventualmente valutare la sostituzione con un altro farmaco. Inoltre io le consiglio di intraprendere un percorso psicologico che l'aiuti ad acquisire più sicurezza in sé, a aiutarla a "sentire" e "comprendere" i messaggi che il suo corpo le invia e a diminuire conseguentemente la sua ansia, anche in parallelo al trattamento farmacologico prescritto dal/dalla collega. Per qualunque cosa resto a disposizione. Un caro saluto Dott.ssa Elisa Zonelli
Salve, le consiglio di rivolgersi al suo medico di fiducia, al fine di avere le risposte che cerca.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, è importante parlarne con il medico che le ha prescritto la cura.
Un saluto,
MMM
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Alessandro D'Agostini
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