Buongiorno , ho gia' raccontato di me in passato. Ma volevo un vostro parere. Due anni fa ho conosci
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Buongiorno , ho gia' raccontato di me in passato. Ma volevo un vostro parere. Due anni fa ho conosciuto questa ragazza a lavoro. Entrambe sposate con figli piccoli. Ma tra di noi e' scattata subito una magia, quella sensazione mai avuta prima , di conoscerla da sempre come se ci appartenevamo da sempre. Tra di noi e' nata questa storia bellissima, da sogno per il primo anno con l' intenzione di tenere cmq la famiglia ma di non rinunciare a noi. Ma con il tempo ho cominciato a capire i nostri caratteri molto diversi. Io molto riflessiva e razionale ... Lei totalmente impulsiva e fa tutto d' impulso senza poi gestire le conseguenze. Io ho una situazione familiare completamente diversa dalla sua...lei una famiglia amorevole e molto aperta, io Sono vissuta sempre in gabbia da una madre opprimente che non mi ha lasciata mai vivere e una suocera idem, oltre che persone totalmente bigotte e chiuse. Ma avevo/ho bisogno di loro x le bimbe quindi non mi sono mai ribellata. Be' dopo un anno questa ragazza ha cominciato a parlare con ossessione di una quotidianità con me.... Che mi amava più dei suoi figli...passava il tempo a piangere e il tempo con me non le bastava mai, mentre io anche se so che forse e' sbagliato, ma quella doppia vita mi faceva stare bene perché da fuori la vivevo come un'amica e le ho sempre detto dall' inizio che ora non sarei riuscita a fare questo passo perché mi si sarebbe scatenato un inferno che non sarei riuscita a gestire.Ma che l'amavo da morire. Solo che avevo bisogno di tempo. Sono sempre stata sincera. E che volevo aspettare per sentirmi pronta psicologicamente per affrontare nel modo migliore la situazione . Lei comincia a stare sempre più male, comincia a diventare sempre più insistente e io continuo a ripeterle le stesse cose. Febbraio scorso la situazione degenera suo marito comincia a lamentarsi , lei sta sempre peggio e decidono di andare dalla psicologa insieme. Li e' uscito fuori di tutto, lui sapeva tutto della nostra storia e a casa e' successo un casino. Lei e' andata completamente fuori di testa, ha cominciato a rinfacciarmi di aver rovinato tutto, che io non ho fatto la stessa cosa sua e decide di non sentirmi più. Le poche volte che ci sentivamo erano solo sfoghi contro di me e accuse. Dopo qualche mese si rifa' sentire e mi fa pressioni di ogni tipo. Il nostro rapporto diventa un inferno, io che comincio a darmi colpe su colpe ecc. Dopo un mese mentre stavo lavorando lei mi scrive dicendo che il marito aveva trovato le mie lettere. Le lettere le aveva trovate pochi giorni prima che andassero dalla psicologa la prima volta, lui sapeva già tutto, le aveva anche salvate nel cellulare per usarle contro di me e lei. Be' io saputa questa notizia delle lettere sono rimasta sconvolta....e mi sono arrabbiata tantissimo e lei e' stata capace di farmi sentire in colpa anche per essermi arrabbiata. Ha cominciato a scrivermi anche il marito incolpandomi di aver rovinato la loro famiglia e aver fatto diventare lesbica la moglie. Ho dovuto cancellarmi dai social. Ho cominciato ad avere attacchi di panico e bruciori di stomaco. Passano mesi brutti e ricominciamo a vederci perché io l'amavo troppo e non potevo stare senza di lei. Ma lei continuava a mettermi pressioni di ogni tipo e io continuavo con le lacrime a dirle che io devo fare le cose quando me la sento e non perché sono costretta e non ho colpa di tutto il casino che ha fatto lei. Mi ha chiesto altre pause dove non ci siamo viste e poi ritornava. Il marito le ha fatto una guerra infinita facendole passare momenti tremendi e lei trascinava giù anche me. Continuavo a vederla ma nel frattempo io stavo sempre più male perché mi sentivo in trappola , scorretta , con timer sempre puntato in testa perché sapevo che lei aveva deciso di aspettarmi .... Poi la settimana scorsa finalmente ho avuto l'illuminazione . Ero completamente plagiata da lei...manipolata....in una relazione tossica da parte sua. Mentre io l'ho sempre amata in modo sano. La settimana scorsa dopo l'ennesima discussione ho detto BASTA.... Non posso andare avanti in una storia così. Io non sono prigioniera di nessuno e riesco a sistemare tutti i miei casini. Non posso fare passi che mi rovinerebbero definitivamente la vita solo perché lei ha agito di impulso, senza testa e si è messa nei casini. Non riesco a perdonare tutto quello che mi ha fatto in questo anno e ho deciso di allontanarla. Li le e' caduto il mondo addosso . Continui insistenze a non lasciarla. E ho dovuto spiegarle per la milionesima volta le stesse cose. Lei fa entrare solo quello che le fa comodo. Tutto quello che non vuole sentire lo elimina. Non ne posso più. Preferisco soffrire x non averla più e vederla con un altra ma sarebbe un dolore sano per una mia scelta che continuare a vivere un inferno dove lei mi ha trascinata.Lei non se ne fa una ragione e ho paura che possa farmela pagare..... Da quando ho preso questa decisione mi manca e mi dispiace che lei soffre ma io mi sento molto meglio ...senza ansia....bruciori ecc. Preferisco rimanere in un matrimonio infelice dove non ho ansia che stare con una persona come lei....che finché sta bene stai in paradiso e quando ha momenti neri ti trascina negli abissi. Non avrebbe senso stare con una donna che non mi ascolta...o ascolta solo quello che le fa comodo. Tanto vale rimanere dove sto. Sto cambiando, e sto diventando giorno per giorno sempre più forte grazie all' aiuto di psicologa e altro e sono sicura che se un giorno riuscirò a lasciare la mia zona confort sarò anche in grado di stare da sola. Mentre lei né e' totalmente incapace. Mi scuso per il poema. HO sintetizzato molto...ci sono tante altre cose brutte che ho vissuto a causa sua ma non finirei più di raccontare.... Ma mi serve un parere esterno su questa situazione. E' stata una relazione tossica? Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
È stata sicuramente una storia complessa e complicata nella quale non avete avuto paura comunque di esprimere i vostri sentimenti.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli ed elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
È stata sicuramente una storia complessa e complicata nella quale non avete avuto paura comunque di esprimere i vostri sentimenti.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli ed elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
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Salve, essendo lei in cura con una psicologa dovrebbe rivolgere a lei questo dubbio. Quello che le posso dire è che dare un'etichetta ad una relazione non cambierà le cose. Aver vissuto una relazione complessa e turbolenta è un dato di fatto. Riappropriasi di sé, di ciò che si prova e cercare di mettere in pratica ciò che si sente è sicuramente la via migliore per andare avanti.
Dott.ssa Camila Ballerini
Dott.ssa Camila Ballerini
Le consiglio di parlare di questo con la psicologa che la sta seguendo.
Dott. Michele Arnaboldi
Per quanto riguarda la relazione con suo marito che in questo momento non la rende felice sicuramente troverà modi e tempi eventualmente per uscirne.
Le consiglio di parlare di questo con la psicologa che lo sta seguendo.Sicuramente non è stata una relazione positiva perché per quanto lei è stata chiara fin da subito sulle sue intenzioni e sulle sue tempistiche e modalità di gestire questa relazione dall’altra parte questa cosa non è stata rispettata.
È come se dall’altra parte non sono state minimamente considerate le sue esigenze, per poi farla sentire in colpa e darle la responsabilità di tutto.
Personalmente penso che abbia fatto bene ad allontanare questa persona dalla sua vita.
Per quanto riguarda la sera con suo marito che in questo momento non la rende felice sicuramente troverà modi e tempi eventualmente per uscirne.
Buongiorno
Sicuramente non è stata una relazione positiva perché per quanto lei è stata chiara fin da subito sul su intenzioni e sulle sue tempistiche dall’altra parte questa cosa non è stata rispettata.
Dott. Michele Arnaboldi
Per quanto riguarda la relazione con suo marito che in questo momento non la rende felice sicuramente troverà modi e tempi eventualmente per uscirne.
Le consiglio di parlare di questo con la psicologa che lo sta seguendo.Sicuramente non è stata una relazione positiva perché per quanto lei è stata chiara fin da subito sulle sue intenzioni e sulle sue tempistiche e modalità di gestire questa relazione dall’altra parte questa cosa non è stata rispettata.
È come se dall’altra parte non sono state minimamente considerate le sue esigenze, per poi farla sentire in colpa e darle la responsabilità di tutto.
Personalmente penso che abbia fatto bene ad allontanare questa persona dalla sua vita.
Per quanto riguarda la sera con suo marito che in questo momento non la rende felice sicuramente troverà modi e tempi eventualmente per uscirne.
Buongiorno
Sicuramente non è stata una relazione positiva perché per quanto lei è stata chiara fin da subito sul su intenzioni e sulle sue tempistiche dall’altra parte questa cosa non è stata rispettata.
Buongiorno. Ho letto con interesse la sua storia, e nel farlo ho provato quella sensazione che potrà ricordare, di essere sulle montagne russe. Emozioni forti ed intense che oscillano da un polo fortemente positivo al suo opposto. Ho però avuto delle difficoltà ad immedesimarmi nel momento in cui ha detto di vivere dall'esterno la sua ex partner come un’amica, mentre poco dopo di esserne invece fortemente innamorata.
Nel suo racconto descrive la famiglia della sua ex partner come amorevole ed aperta, al contrario della sua che sente opprimente ed asfissiante. Lungo tutto ciò che racconta della vostra storia, questi due estremi si intrecciano. Il desiderio della sua ex partner di una quotidianità che veda vicinanza ed aperture concrete, anche a discapito delle rispettive famiglie, contro il suo desiderio che quella distanza esistente fin dall'inizio, pur nel crescente coinvolgimento rimanga immutata.
Ha però scelto di continuare a vivere la relazione anche in fasi critiche e per lei pericolose, motivata dal fatto che l'amava troppo e non voleva stare senza di lei.
Il modo in cui parliamo della nostra realtà, non descrive per lo più i fatti in sé quanto indizi di chi siamo e del modo in cui la interpretiamo e viviamo.
Il concetto di relazione tossica è spesso un'approssimazione pericolosa, in cui possiamo vedere qualunque significato vicino alla nostra esperienza. Ha il vantaggio apparente e rassicurante di portare del tutto fuori da sé la responsabilità di un nostro vissuto, che abbiamo tuttavia in più modi scelto.
E' quindi a volte poco utile intendersi come persone plagiabili o manipolabili, perché non ci riconosce alcun ruolo attivo. Preclude lo sguardo verso parti di noi che è importante conoscere. Ci impedisce di spiegare davvero perché abbiamo scelto di appartenere a persone ed eventi per noi così importanti, potercene separare se lo vogliamo, e non ricadere in modo automatico in dinamiche che consapevolmente non avremmo mai scelto.
Nel suo racconto descrive la famiglia della sua ex partner come amorevole ed aperta, al contrario della sua che sente opprimente ed asfissiante. Lungo tutto ciò che racconta della vostra storia, questi due estremi si intrecciano. Il desiderio della sua ex partner di una quotidianità che veda vicinanza ed aperture concrete, anche a discapito delle rispettive famiglie, contro il suo desiderio che quella distanza esistente fin dall'inizio, pur nel crescente coinvolgimento rimanga immutata.
Ha però scelto di continuare a vivere la relazione anche in fasi critiche e per lei pericolose, motivata dal fatto che l'amava troppo e non voleva stare senza di lei.
Il modo in cui parliamo della nostra realtà, non descrive per lo più i fatti in sé quanto indizi di chi siamo e del modo in cui la interpretiamo e viviamo.
Il concetto di relazione tossica è spesso un'approssimazione pericolosa, in cui possiamo vedere qualunque significato vicino alla nostra esperienza. Ha il vantaggio apparente e rassicurante di portare del tutto fuori da sé la responsabilità di un nostro vissuto, che abbiamo tuttavia in più modi scelto.
E' quindi a volte poco utile intendersi come persone plagiabili o manipolabili, perché non ci riconosce alcun ruolo attivo. Preclude lo sguardo verso parti di noi che è importante conoscere. Ci impedisce di spiegare davvero perché abbiamo scelto di appartenere a persone ed eventi per noi così importanti, potercene separare se lo vogliamo, e non ricadere in modo automatico in dinamiche che consapevolmente non avremmo mai scelto.
Salve sicuramente lo psicologo con cui lavora avrà molti più elementi di quelli che lei ha condiviso nella sua nota pertanto la cosa migliore per lei è parlare con lui di questi temi nonché del suo bisogno di condividerli qui su questo sito. Sicuramente parlare con lui di questi fatti sarà molto utile al vostro lavoro. Un cordiale saluto
Gentilissima,
possiamo parlare di una relazione tossica, invischiante o in altro modo...quello che conta è che lei abbia preso coscienza degli atteggiamenti manipolatori e di quanto potessero recarle danno.
Mi sorprende il fatto che pur avendo un supporto psicologico lei senta la necessità di ulteriori pareri, come se avesse bisogno di ulteriori conferme rispetto alla disfunzionalità dlella relazione con questa donna; probabilmente la scelta che lei ha deciso di intraprendere è stata elaborata razionalmente ma deve ancora essere digerita sul piano emotivo, deve separarsi davvero da questa donna, e convivere con l'idea di non averla più al proprio fianco. E' come un lutto, e per questo richiede tempo e tanto lavoro psicologico!
Cordiali saluti
Marianna Pasello
possiamo parlare di una relazione tossica, invischiante o in altro modo...quello che conta è che lei abbia preso coscienza degli atteggiamenti manipolatori e di quanto potessero recarle danno.
Mi sorprende il fatto che pur avendo un supporto psicologico lei senta la necessità di ulteriori pareri, come se avesse bisogno di ulteriori conferme rispetto alla disfunzionalità dlella relazione con questa donna; probabilmente la scelta che lei ha deciso di intraprendere è stata elaborata razionalmente ma deve ancora essere digerita sul piano emotivo, deve separarsi davvero da questa donna, e convivere con l'idea di non averla più al proprio fianco. E' come un lutto, e per questo richiede tempo e tanto lavoro psicologico!
Cordiali saluti
Marianna Pasello
Salve, credo che la persona più adatta a darle una risposta sia senza dubbio la sua psicologa che ben conosce la sua storia. Tuttavia la scelta di interrompere una relazione che a suo dire è malsana è condivisibile ma rimanere nel guscio sicuro del matrimonio se pur " infelice " come da lei definito non è la soluzione. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno,
rispondo alla sua domanda con un'altra domanda: cosa ne pensa la sua psicologa?
Le posso dare il mio parere, ma la persona che ha più elementi per aiutarla è quella a cui si è rivolta per un aiuto.
Lei è riuscita a venir fuori da una situazione difficile e di questo bisogna renderle merito, è stata molto brava.
Il prossimo passo, dopo aver riacquistato un po' di stabilità rispetto al 'terremoto' che c'è stato, sarà quello di iniziare a cambiare anche la situazione del "matrimonio infelice" nel quale non viene ascoltata.
Relazione tossica? E' probabile. A queste situazioni bisogna dare degli stop netti, fino ad arrivare, nel momento in cui ci fossero i presupposti, ad attenzionarle alle autorità preposte.
Le auguro una buona giornata
Gianpaolo Bocci
rispondo alla sua domanda con un'altra domanda: cosa ne pensa la sua psicologa?
Le posso dare il mio parere, ma la persona che ha più elementi per aiutarla è quella a cui si è rivolta per un aiuto.
Lei è riuscita a venir fuori da una situazione difficile e di questo bisogna renderle merito, è stata molto brava.
Il prossimo passo, dopo aver riacquistato un po' di stabilità rispetto al 'terremoto' che c'è stato, sarà quello di iniziare a cambiare anche la situazione del "matrimonio infelice" nel quale non viene ascoltata.
Relazione tossica? E' probabile. A queste situazioni bisogna dare degli stop netti, fino ad arrivare, nel momento in cui ci fossero i presupposti, ad attenzionarle alle autorità preposte.
Le auguro una buona giornata
Gianpaolo Bocci
Gentile Utente, arriva in modo chiaro quante e quali emozioni lei abbia attraversato nel corso di questa storia. Oggi sente di aver preso la giusta direzione, non solo per sé stessa ma per entrambe, ma nonostante ciò è come se tale scelta si giustificasse solo a fronte della comprovata tossicità della relazione tra voi. In altre parole, l'impressione è che (comprensibilmente aggiungo) ci siano momenti in cui vacilla nella dolorosa scelta che ha fatto, e in questo nasce la domanda che ci pone. E' secondario che la relazione fosse oggettivamente tossica, ma è fondamentale che lei la stesse vivendo come tale, e che abbia negoziato lo spazio che sentiva più giusto. Porti questi dubbi nella propria terapia, sarà un'occasione per legittimarsi in una spinta che ha saputo ascoltare e assecondare. Un caro saluto
Buongiorno gentile utente di mio dottore, grazie per aver condiviso con noi questa sua esperienza e il suo vissuto.
E' molto interessante questa sua domanda, mi verrebbe da chiederle se ne ha già parlato con la sua psicologa, ma quasi sicuramente credo che l'abbia già fatto. Credo che affidandosi alla sua psicologa potrà "trovare" ciò di cui ne ha bisogno per sciogliere quei nodi che la fanno rimanere a volte "ferma"nel passato.
Cordiali saluti d.ssa Giakoumi Alexandra
E' molto interessante questa sua domanda, mi verrebbe da chiederle se ne ha già parlato con la sua psicologa, ma quasi sicuramente credo che l'abbia già fatto. Credo che affidandosi alla sua psicologa potrà "trovare" ciò di cui ne ha bisogno per sciogliere quei nodi che la fanno rimanere a volte "ferma"nel passato.
Cordiali saluti d.ssa Giakoumi Alexandra
Gentile utente, ho immaginato la sua difficoltà nel gestire una relazione di questo tipo ed è comprensibile la sua scelta di non rischiare una relazione con una persona, che le genera instabilità a fronte invece di una relazione meno felice, ma più stabile come quella con suo marito. Nel raccontare di sé ha toccato vari tipi di relazione: quella con suo marito, quella con sua madre, quella con sua suocera e infine quella con la sua ex amante, per cui ho immaginato quanto meriti un posto l’espressione dei suoi vissuti nei confronti di ognuna di questa figure. In merito all’aspetto della relazione “tossica”, di cui ha parlato, allargherei leggermente il focus: ho immaginato che con la sua ex amante si sia trovata a rivivere una situazione “in gabbia” e “opprimente” come quelle che ha vissuto con sua madre e sua suocera; tuttavia qui ha scelto di uscire dalla gabbia e di fare qualcosa di diverso per il suo benessere. La invito a riflettere e a esplorare tali dinamiche con la psicologa, che la segue già, in modo che possiate affrontare tali dimensioni in modo più approfondito e capire ciò che è buono per lei in questo momento.
Le mando il mio in bocca al lupo per il percorso che sta affrontando,
Dott.ssa Martina A. Cerelli
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Buongiorno, mi sembra importante possa condividere con il collega che la segue, queste considerazioni.
Buona giornata
MT
Buona giornata
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Buonasera, sarebbe importante parlare con lo psicologo che la segue di questi dubbi e pensieri che l'assalgono. Ciò che posso dirle è che per andare avanti il primo passo è prendere consapevolezza di ciò che si desidera, si prova, si sente. Lavori su se stessa, su ciò che la fa stare bene, non deve per forza vivere infelice.
Un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Buonasera, vorrei essere la sua psicologa per poterla supportare e darle uno spazio come ha fatto nel suo "poema". Seppure la definissi una relazione tossica, termine va molto di moda, è bene che lei ripercorra il suo vissuto. Fondamentale è ricreare armonia intorno. La saluto e buon percorso. Dott.ssa Maria Lombardo
Gentile utente di mio dottore,
parli degli aspetti qui condivisi con lo psicoterapeuta che la segue, e approfondisca questi dubbi e questi pensieri che l'assalgono. Continui questo lavoro su se stessa, vedrà che con il tempo ritroverà la serenità che merita.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
parli degli aspetti qui condivisi con lo psicoterapeuta che la segue, e approfondisca questi dubbi e questi pensieri che l'assalgono. Continui questo lavoro su se stessa, vedrà che con il tempo ritroverà la serenità che merita.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, la ringrazio per aver condiviso qua la sua storia. Quello che le consiglio è di rivolgere questa domanda, al clinico con cui ha intrapreso il percorso.. questo le darà la possibilità di esplorare dubbi e perplessità rispetto alla storia che ha vissuto, sperimentando una nuova fase della terapia e sicuramente vagliando ed affrontando altre parti di Sè.
Per qualsiasi dubbio o chiarimento, rimango a sua disposizione.
Saluti,
Dott.ssa Angela Peronace.
Per qualsiasi dubbio o chiarimento, rimango a sua disposizione.
Saluti,
Dott.ssa Angela Peronace.
Buonasera
Mi permetto di consigliale un percorso psicoterapico a stampo psicoanalitico per iniziare a capire le sue dinamiche interne e potersi rapportare con gli altri in maniera più' consapevole.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Mi permetto di consigliale un percorso psicoterapico a stampo psicoanalitico per iniziare a capire le sue dinamiche interne e potersi rapportare con gli altri in maniera più' consapevole.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
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Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Buonasera, grazie per aver condiviso la sua storia, intrisa di emozioni profonde e situazioni che si sono rivelate dolorose. Comprendere e mettere ordine in una relazione così intensa e complessa, soprattutto quando emergono sentimenti di colpa, rabbia e senso di intrappolamento, è tutt'altro che semplice. È evidente che tra voi ci sia stato qualcosa di autentico, che ha suscitato emozioni forti, e la connessione iniziale è stata come una boccata d'aria fresca per entrambe. Spesso, però, le relazioni che partono in questo modo possono, con il tempo, sviluppare un equilibrio che ci mette alla prova e richiede una continua rinegoziazione dei nostri confini, bisogni e valori. Dal suo racconto emerge come lei abbia cercato di costruire e mantenere dei confini chiari, esprimendo più volte la necessità di vivere questo legame senza sconvolgere la propria vita familiare. Tuttavia, è altrettanto chiaro che, per l’altra persona, questa relazione ha assunto una dimensione quasi totalizzante. Questo suo bisogno di esclusività, questa insistenza a chiedere una vicinanza costante e un coinvolgimento sempre più profondo, ha finito per mettere una pressione enorme su di lei, quasi soffocandola. In contesti così forti, può accadere che il partner, nella sua sofferenza e nel suo desiderio di condivisione, non riesca a considerare a fondo le conseguenze dei propri gesti, generando un vortice emotivo in cui il dolore di entrambi si alimenta a vicenda. È comprensibile come lei possa aver provato un senso di colpa, anche per aver cercato di difendere i suoi spazi, sentendosi in qualche modo “incastrata” tra l’amore per questa persona e il bisogno di proteggere la sua serenità. Si tratta di una tensione difficile da sciogliere, che spesso porta a sensazioni di ansia, sintomi fisici e attacchi di panico, proprio come ha descritto. Questa pressione costante, unita alla percezione di dover continuamente rassicurare e gestire le emozioni dell’altro, può portare a sentirsi in trappola e inadeguata, come se qualsiasi decisione fosse destinata a generare sofferenza. È un segno di grande consapevolezza il fatto che lei sia riuscita a prendere le distanze da una relazione che, pur essendo stata significativa, è diventata fonte di angoscia e disagio. Ammettere di non poter sostenere una tale intensità, senza sacrificare se stessa e la propria serenità, è un atto di profondo rispetto per il suo benessere. Ha scelto di interrompere qualcosa che amava, ma che non le permetteva di sentirsi libera, ed è un atto di coraggio molto significativo. È del tutto normale sentire la mancanza di quella persona, perché i legami autentici lasciano sempre un’impronta emotiva, e la consapevolezza che lei prova a riguardo parla della profondità di quello che ha vissuto. Questa esperienza, per quanto dolorosa, può diventare una risorsa preziosa per lei, un’occasione per continuare a conoscersi, a lavorare sui propri limiti e bisogni e a costruire relazioni future che siano fonte di arricchimento e serenità. La strada che ha intrapreso con il supporto di una psicologa è un passo nella direzione della cura di sé, per riuscire a riscoprire una vita in cui il suo benessere e i suoi desideri possano trovare uno spazio rispettato e sicuro. La ringrazio ancora per la fiducia nel condividere la sua esperienza, e le auguro di proseguire in questo cammino verso una maggiore consapevolezza e serenità. È in grado di affrontare le difficoltà e di costruire la propria felicità, un passo alla volta. Dott. Andrea Boggero
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