Buongiorno, ho da poco superato i 50 anni, sono venuto a contatto con la perdita di alcune persone,
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Buongiorno, ho da poco superato i 50 anni, sono venuto a contatto con la perdita di alcune persone, e sto affrontando la malattia di mia madre, malata recentemente di Alzheimer.
Sono sposato, ho una sorella più grande, ma non ho figli, e il problema è che sto avvertendo forte la paura della solitudine e del vuoto che si potrebbe creare intorno a me.
Ho avuto una prima metà di vita densa di affetti e relazioni, ma la paura che tutto si possa spegnere intorno a me mi sta rendendo la vita difficile e triste. Tanto che anche, per fare un esempio, l'acquisto di una bicicletta, mi fa pensare "tanto per quanto tempo ancora potrò utilizzarla".
Sono sposato, ho una sorella più grande, ma non ho figli, e il problema è che sto avvertendo forte la paura della solitudine e del vuoto che si potrebbe creare intorno a me.
Ho avuto una prima metà di vita densa di affetti e relazioni, ma la paura che tutto si possa spegnere intorno a me mi sta rendendo la vita difficile e triste. Tanto che anche, per fare un esempio, l'acquisto di una bicicletta, mi fa pensare "tanto per quanto tempo ancora potrò utilizzarla".
Buongiorno, le persone che ha perso e la grave patologia di sua madre, purtroppo, la pongono inevitabilmente in una situazione difficile da affrontare. Intervenga prima che il suo stato melancolico si trasformi in qualcosa di più serio.
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Buongiorno, grazie per il suo messaggio. Lei riporta dei vissuti legati alla sua fase di vita che meriterebbero di essere esplorati per il grande carico emotivo che si portano dietro. Per fare questo vedo la consultazione psicologica come una grande possibilità per vivere più leggermente il suo quotidiano. Ci tenga aggiornat*. Grazie
Gentile utente,
Il vissuto di solitudine di cui ci parla necessita di uno spazio adeguato e sicuro per essere esplorato ed elaborato. A fronte delle difficili esperienze che sta affrontando, le consiglio di prendere in considerazione l’idea di rivolgersi ad un professionista, che possa sostenerla in questo momento di fragilità.
Un caro saluto
Il vissuto di solitudine di cui ci parla necessita di uno spazio adeguato e sicuro per essere esplorato ed elaborato. A fronte delle difficili esperienze che sta affrontando, le consiglio di prendere in considerazione l’idea di rivolgersi ad un professionista, che possa sostenerla in questo momento di fragilità.
Un caro saluto
Buongiorno, immagino stia passando un periodo molto stressante tra i recenti lutti e la malattia di sua madre. Per quanto riguarda la tristezza e la paura sono delle reazioni normali attraverso cui si può passare nell'elaborare sia la perdita di persone care, sia le brutte notizie, come nel suo caso la diagnosi di sua mamma. In questo momento probabilmente i recenti avvenimenti le fanno porre l'attenzione su quanto ha perso e su quanto ha da perdere. Per tornare a stare meglio potrebbe esserle utile ritagliarsi del tempo per godersi le cose che ha, come dedicarsi ai suoi hobby e/o stare con le persone che la fanno stare bene. Potrebbe anche esserle utile un percorso di psicoterapia per aiutarla a guardare al futuro da prospettive diverse, che lo rendano meno minaccioso.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentilissimo, la vita ci può colpire molto duramente. Poi lo dica a me, che sono vicino ai 60 anni. Il problema che colpisce tanti di noi è che la società attuale continua a rifiutare e nascondere la sofferenza. Tanto che un grande maestro della psicoterapia ha parlato di "starbenismo". Invece le grandi tradizioni religiose da sempre hanno ben presente che la sofferenza è una componente non evitabile dell'esperienza umana del vivere. Direi che è già più fortunato di molti avendo una moglie ed una sorella. Ad ogni modo potrebbe esserle utile una terapia con il modello ACT, "acceptance and commitment therapy" cioè terapia dell'accettazione (di ciò che non si può cambiare) e dell'impegno ad attivarsi per cambiare ciò che è possibile. Il consiglio spicciolo è di riflettere come può migliorare la sua rete sociale di sostegno. Un cordiale saluto. Dr. Tacchini
Buongiorno, grazie per aver condiviso una parte così intima della sua vita. Le sue parole trasmettono un vissuto di grande intensità, segnato da eventi che, comprensibilmente, stanno sollevando paure profonde e riflessioni sul tempo che passa, sulla perdita e sulla solitudine. Voglio subito dirle che ciò che sta provando è umano e naturale di fronte a esperienze così significative e difficili. Affrontare la malattia di una persona cara come sua madre, insieme alla perdita di altri affetti, è un evento che può scuotere profondamente i nostri punti di riferimento e far emergere timori legati non solo alla solitudine, ma anche alla fragilità della vita stessa. Il pensiero che "tutto possa spegnersi" può diventare ricorrente e alimentare una sensazione di tristezza che sembra togliere significato alle cose che ci circondano, come nel caso dell’esempio che ha fatto sull’acquisto della bicicletta. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, ciò che sta vivendo potrebbe essere interpretato come una tendenza a proiettare scenari futuri difficili o privi di prospettiva, che rischiano di influenzare negativamente il suo presente. Non perché questi scenari siano inevitabilmente veri, ma perché la nostra mente, quando è in uno stato di sofferenza, tende a focalizzarsi su ciò che temiamo di più, lasciando meno spazio a ciò che ancora ci dà valore e significato. Una strada da esplorare potrebbe essere quella di provare a riconoscere questi pensieri quando si presentano, osservandoli non come verità assolute, ma come espressioni del suo stato d’animo attuale. Ad esempio, quando emerge il pensiero "per quanto tempo potrò ancora utilizzare questa bicicletta?", potrebbe chiedersi: sto osservando questa situazione con una lente influenzata dalla mia paura del futuro? Potrei invece concentrarmi sul piacere e sulla libertà che l’andare in bicicletta mi dà oggi, indipendentemente da quanto durerà? Non significa ignorare la paura, ma darle uno spazio limitato, senza lasciare che prenda il controllo sul resto della sua vita. Allo stesso tempo, potrebbe essere utile riflettere su come ricostruire un senso di connessione con ciò che conta per lei, oggi: ci sono attività, relazioni o passioni che potrebbero aiutarla a coltivare un senso di significato nel presente? Anche piccoli passi in questa direzione possono fare una grande differenza. La invito a considerare che la sua capacità di affrontare il dolore e le difficoltà è già testimoniata dalla forza con cui sta cercando di dare voce alle sue emozioni. Questo è un atto di grande valore. Se sente che il peso della solitudine e della tristezza diventa troppo difficile da gestire da solo, potrebbe trarre beneficio da uno spazio di supporto, come un percorso psicologico, per elaborare queste paure e ritrovare uno sguardo più sereno verso il futuro. Voglio ricordarle che non è solo: anche nell’incertezza, ci sono possibilità di ritrovare il significato e la connessione con ciò che le sta a cuore. Cari saluti, Dott. Andrea Boggero
Buongiorno,
Comprendendo profondamente la difficoltà e il peso emotivo che sta affrontando in questo momento delicato della sua vita. La perdita di persone care e la malattia di un genitore, in particolare l'Alzheimer, possono suscitare sentimenti di vuoto, paura e solitudine. È naturale che, di fronte a questi eventi, emergano riflessioni sul futuro e sul senso delle cose, come descritto nel suo esempio con l'acquisto della bicicletta.
La paura della solitudine è un tema umano e comune, specialmente quando si attraversano transizioni importanti nella vita. È significativo riconoscere queste emozioni e non trascurarle, poiché rappresentano una parte autentica del suo vissuto interiore. Le relazioni affettive passate e presenti restano un patrimonio prezioso, che può continuare a nutrire il suo percorso, anche se il modo in cui le vive potrebbe evolvere.
Questi momenti di crisi possono trasformarsi in opportunità per esplorare nuovi significati, trovare modalità per arricchire la propria esistenza e costruire nuove connessioni. Lavorare su se stessi per comprendere e affrontare le emozioni legate alla paura della perdita e del futuro può aiutare a ritrovare serenità e fiducia.
Sarebbe utile e consigliato approfondire questi temi con l'aiuto di uno specialista, che può offrirle supporto e strumenti per attraversare questo periodo con maggiore consapevolezza e forza interiore.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Comprendendo profondamente la difficoltà e il peso emotivo che sta affrontando in questo momento delicato della sua vita. La perdita di persone care e la malattia di un genitore, in particolare l'Alzheimer, possono suscitare sentimenti di vuoto, paura e solitudine. È naturale che, di fronte a questi eventi, emergano riflessioni sul futuro e sul senso delle cose, come descritto nel suo esempio con l'acquisto della bicicletta.
La paura della solitudine è un tema umano e comune, specialmente quando si attraversano transizioni importanti nella vita. È significativo riconoscere queste emozioni e non trascurarle, poiché rappresentano una parte autentica del suo vissuto interiore. Le relazioni affettive passate e presenti restano un patrimonio prezioso, che può continuare a nutrire il suo percorso, anche se il modo in cui le vive potrebbe evolvere.
Questi momenti di crisi possono trasformarsi in opportunità per esplorare nuovi significati, trovare modalità per arricchire la propria esistenza e costruire nuove connessioni. Lavorare su se stessi per comprendere e affrontare le emozioni legate alla paura della perdita e del futuro può aiutare a ritrovare serenità e fiducia.
Sarebbe utile e consigliato approfondire questi temi con l'aiuto di uno specialista, che può offrirle supporto e strumenti per attraversare questo periodo con maggiore consapevolezza e forza interiore.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buongiorno,
Momenti come la perdita o la diagnosi di malattie degenerativa ai nostri familiari possono creare momenti di sconforto. Le consiglio di intraprendere un percorso di sostegno con l'aiuto di un collega.
Dott. Marco Cenci
Momenti come la perdita o la diagnosi di malattie degenerativa ai nostri familiari possono creare momenti di sconforto. Le consiglio di intraprendere un percorso di sostegno con l'aiuto di un collega.
Dott. Marco Cenci
Buongiorno, capisco benissimo come si sente. Venire a contatto con la morte e con la malattia di persone care, ci pone di fronte alle nostre fragilità e alla concreta, nonchè reale, possibilità che un giorno anche noi non ci saremo più. Tutto questo, di conseguenza, genera ansia e paura che vanno quindi ridimensionate per riuscire a vivere il "qui e ora". Cordiali saluti
Buon pomeriggio,
spiacente per il vissuto che presenta.
Al momento scrive di alcuni eventi, come la malattia di AD della madre e le "perdite", che possono far risuonare maggiormente le corde della "solitudine" e questi timori.
Le consiglio uno spazio di confronto individuale in cui approfondire la Sua prospettiva sugli eventi, comprendere quali strategie stia utilizzando per cercare di gestirli ecc. con l'obiettivo di poter riacquistare maggior "densità" ed evitare il circolo della resa-spegnersi che spesso accumula un ulteriore fatica al momento.
Un saluto
spiacente per il vissuto che presenta.
Al momento scrive di alcuni eventi, come la malattia di AD della madre e le "perdite", che possono far risuonare maggiormente le corde della "solitudine" e questi timori.
Le consiglio uno spazio di confronto individuale in cui approfondire la Sua prospettiva sugli eventi, comprendere quali strategie stia utilizzando per cercare di gestirli ecc. con l'obiettivo di poter riacquistare maggior "densità" ed evitare il circolo della resa-spegnersi che spesso accumula un ulteriore fatica al momento.
Un saluto
Buonasera, lei porta un tema molto denso e condivisibile, una questione esistenziale. L'argomento della morte ci riguarda tutti ma lo sentiamo in modo diverso a seconda della fase di vita. Subire delle perdite, avere genitori anziani e non aver figli paiono rendere tutto più vero e inevitabile. La mia esperienza mi insegna che parlare della paura della morte è utile e conduce sempre a parlare della vita, del modo in cui viviamo. Non si senta dunque "strano" ad avere pensieri relativi alla morte al tempo che le resta. Quel che conta è che possano condurla ad un'esistenza più consapevole, non più depressa. Le suggerisco di trovare persone con cui parlarne, di leggere libri sull'argomento e vedere film... Apre la mente. Buona vita!
Buongiorno gentile Utente, la sua riflessione è molto toccante e porta con sé una profondità che merita attenzione e rispetto. È naturale che il contatto con la malattia di una persona cara, come sua madre, e con la perdita di altre figure significative nella sua vita, accenda paure legate alla solitudine e al vuoto. Questi timori si intrecciano con il trascorrere del tempo, che inevitabilmente ci invita a confrontarci con il significato della nostra esistenza e con il futuro.
La paura che descrive è condivisa da molte persone, anche se spesso non se ne parla apertamente. È come se le perdite che ha vissuto avessero risvegliato in lei una consapevolezza acuta della fragilità della vita, portandola a interrogarsi su quanto tempo resti e su come riempire questo spazio. Tuttavia, è importante distinguere tra ciò che percepiamo come una minaccia imminente e il valore delle esperienze che possiamo ancora vivere, nonostante l’incertezza del futuro.
La tristezza che prova, anche di fronte a gesti semplici come l’acquisto di una bicicletta, sembra legata al timore che il tempo a disposizione sia limitato. Ma proprio questo pensiero, se affrontato in un modo diverso, potrebbe diventare una spinta a vivere più pienamente. Anziché focalizzarsi su "quanto tempo ancora", potrebbe provare a chiedersi: "Come voglio vivere il tempo che ho ora?" È una sfida che non richiede grandi imprese o cambiamenti radicali, ma può iniziare dal trovare momenti di gioia e connessione nel quotidiano.
La malattia di sua madre è certamente un evento doloroso, che può accentuare il senso di perdita e di precarietà. Tuttavia, la relazione con lei può ancora offrirle delle opportunità di scambio, anche se in forme diverse rispetto al passato. Nel prendersi cura di lei, potrebbe scoprire nuove modalità di vicinanza e affetto, che potrebbero aiutarla a sentirsi meno solo. Allo stesso tempo, non deve dimenticare di prendersi cura anche di sé, cercando spazi e attività che le diano serenità e sollievo.
La paura della solitudine è una paura antica, che affiora soprattutto nei momenti di transizione o di perdita. È importante ricordare che non è mai troppo tardi per costruire o rafforzare legami, che siano amicizie, relazioni familiari o comunità. Anche se il futuro può apparire incerto, ciò che conta è ciò che può fare oggi per coltivare quelle connessioni che le danno un senso di appartenenza e calore.
Infine, le suggerisco di considerare il supporto di uno psicologo o di un counselor. Un confronto con un professionista potrebbe aiutarla a esplorare queste paure in un ambiente sicuro, offrendole strumenti per affrontarle e trovare nuove prospettive.
Il fatto che stia mettendo in parole il suo disagio è un segnale positivo: sta cercando di comprendere meglio ciò che prova e di non lasciare che la tristezza abbia la meglio su di lei. Questo è già un primo passo importante verso una maggiore serenità.
Dott. Luca Vocino
La paura che descrive è condivisa da molte persone, anche se spesso non se ne parla apertamente. È come se le perdite che ha vissuto avessero risvegliato in lei una consapevolezza acuta della fragilità della vita, portandola a interrogarsi su quanto tempo resti e su come riempire questo spazio. Tuttavia, è importante distinguere tra ciò che percepiamo come una minaccia imminente e il valore delle esperienze che possiamo ancora vivere, nonostante l’incertezza del futuro.
La tristezza che prova, anche di fronte a gesti semplici come l’acquisto di una bicicletta, sembra legata al timore che il tempo a disposizione sia limitato. Ma proprio questo pensiero, se affrontato in un modo diverso, potrebbe diventare una spinta a vivere più pienamente. Anziché focalizzarsi su "quanto tempo ancora", potrebbe provare a chiedersi: "Come voglio vivere il tempo che ho ora?" È una sfida che non richiede grandi imprese o cambiamenti radicali, ma può iniziare dal trovare momenti di gioia e connessione nel quotidiano.
La malattia di sua madre è certamente un evento doloroso, che può accentuare il senso di perdita e di precarietà. Tuttavia, la relazione con lei può ancora offrirle delle opportunità di scambio, anche se in forme diverse rispetto al passato. Nel prendersi cura di lei, potrebbe scoprire nuove modalità di vicinanza e affetto, che potrebbero aiutarla a sentirsi meno solo. Allo stesso tempo, non deve dimenticare di prendersi cura anche di sé, cercando spazi e attività che le diano serenità e sollievo.
La paura della solitudine è una paura antica, che affiora soprattutto nei momenti di transizione o di perdita. È importante ricordare che non è mai troppo tardi per costruire o rafforzare legami, che siano amicizie, relazioni familiari o comunità. Anche se il futuro può apparire incerto, ciò che conta è ciò che può fare oggi per coltivare quelle connessioni che le danno un senso di appartenenza e calore.
Infine, le suggerisco di considerare il supporto di uno psicologo o di un counselor. Un confronto con un professionista potrebbe aiutarla a esplorare queste paure in un ambiente sicuro, offrendole strumenti per affrontarle e trovare nuove prospettive.
Il fatto che stia mettendo in parole il suo disagio è un segnale positivo: sta cercando di comprendere meglio ciò che prova e di non lasciare che la tristezza abbia la meglio su di lei. Questo è già un primo passo importante verso una maggiore serenità.
Dott. Luca Vocino
Buonasera, si trova in una fase di vita delicata, esposto ad eventi dolorosi e ineluttabili dal momento che appartengono al fisiologico fluire della vita. L'umore deflesso e i pensieri che descrive potrebbero essere considerati come reattivi a quanto sta vivendo e a quanto intravede nel suo futuro. Intraprendere un percorso di supporto psicologico potrebbe offrirle un valido e tempestivo aiuto, in questo momento che avverte particolarmente faticoso.
Un cordiale saluto
Un cordiale saluto
Gentile Utente,
grazie per aver condiviso una parte così intima della sua vita e delle sue emozioni. Da quanto descrive, sembra che stia affrontando un periodo di grandi cambiamenti e perdite, che possono portare a riflessioni profonde sul significato della vita e sul tempo che abbiamo a disposizione. Questi pensieri sono comuni, specialmente in momenti in cui ci si trova di fronte alla fragilità della condizione umana, come la malattia di una persona cara o la perdita di relazioni significative.
La paura della solitudine e del vuoto che descrive è naturale e comprensibile, ma può anche diventare un’opportunità per riscoprire nuove modalità per vivere con pienezza e significato. È importante concedersi il tempo per elaborare queste emozioni, senza giudicarle, ma accogliendole come parte del percorso umano.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a esplorare questi vissuti, a trovare modi per affrontare la paura della solitudine e a riscoprire la gioia nelle piccole cose della quotidianità, come l’acquisto della bicicletta, che potrebbe essere vissuto non come un pensiero legato alla fine, ma come un’opportunità di vivere il momento presente.
Le sono vicino in questo momento di difficoltà e, se lo desidera, sono disponibile per lavorare insieme su questi aspetti per aiutarla a ritrovare serenità e equilibrio.
Un caro saluto,
Raffaello Pinelli
grazie per aver condiviso una parte così intima della sua vita e delle sue emozioni. Da quanto descrive, sembra che stia affrontando un periodo di grandi cambiamenti e perdite, che possono portare a riflessioni profonde sul significato della vita e sul tempo che abbiamo a disposizione. Questi pensieri sono comuni, specialmente in momenti in cui ci si trova di fronte alla fragilità della condizione umana, come la malattia di una persona cara o la perdita di relazioni significative.
La paura della solitudine e del vuoto che descrive è naturale e comprensibile, ma può anche diventare un’opportunità per riscoprire nuove modalità per vivere con pienezza e significato. È importante concedersi il tempo per elaborare queste emozioni, senza giudicarle, ma accogliendole come parte del percorso umano.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a esplorare questi vissuti, a trovare modi per affrontare la paura della solitudine e a riscoprire la gioia nelle piccole cose della quotidianità, come l’acquisto della bicicletta, che potrebbe essere vissuto non come un pensiero legato alla fine, ma come un’opportunità di vivere il momento presente.
Le sono vicino in questo momento di difficoltà e, se lo desidera, sono disponibile per lavorare insieme su questi aspetti per aiutarla a ritrovare serenità e equilibrio.
Un caro saluto,
Raffaello Pinelli
Buongiorno caro utente e tanti auguri di buon Natale. Il periodo che sta attraversando è un po’ comune a tutti noi nel senso che ognuno tende a ripensare al passato, alle esperienze vissute, alle persone perse negli anni e ci si proietta nel futuro con grande fatica. Ma è pur vero che la vita va vissuta giorno per giorno e non bisognerebbe angosciarsi pensando che un giorno tutto finirà..la vita è un dono prezioso e va curato e rispettato nel tempo. Comprendo benissimo le sue paure e la sua tristezza e sopratutto il periodo che sta vivendo oggi con la sua mamma. Se avrà bisogno di un sostegno per cercare di superare questa tristezza e paura , sono a sua completa disposizione. Auguro a lei ed ai suoi cari un sereno Natale
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. Il vissuto che descrive è comprensibile e tocca aspetti profondi della condizione umana, legati alla paura della perdita e al senso di finitezza della vita. L'affrontare la malattia di una persona cara, come sua madre, e il confronto con la scomparsa di altri affetti, può amplificare questi timori, portando a una percezione di vuoto e a pensieri negativi anche su esperienze che un tempo avrebbero potuto portarle piacere.
Questa paura della solitudine e del vuoto che sente è qualcosa su cui è possibile lavorare. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a esplorare le sue emozioni, a trovare nuovi significati e risorse interiori per affrontare questo momento di vita e a riscoprire il valore del presente, nonostante le difficoltà e le incertezze del futuro.
Le consiglio di rivolgersi a uno psicologo. Il sostegno di un professionista potrà offrirle uno spazio sicuro in cui riflettere, elaborare le sue paure e ritrovare una maggiore serenità.
Riconoscere queste difficoltà è già un passo importante verso il cambiamento. Non esiti a chiedere aiuto.
Questa paura della solitudine e del vuoto che sente è qualcosa su cui è possibile lavorare. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a esplorare le sue emozioni, a trovare nuovi significati e risorse interiori per affrontare questo momento di vita e a riscoprire il valore del presente, nonostante le difficoltà e le incertezze del futuro.
Le consiglio di rivolgersi a uno psicologo. Il sostegno di un professionista potrà offrirle uno spazio sicuro in cui riflettere, elaborare le sue paure e ritrovare una maggiore serenità.
Riconoscere queste difficoltà è già un passo importante verso il cambiamento. Non esiti a chiedere aiuto.
Buongiorno,
grazie per aver condiviso con noi il suo vissuto. Le sue preoccupazioni e il senso di vuoto che sta avvertendo sono comprensibili, soprattutto in un momento in cui la malattia di sua madre e le perdite subite in passato sembrano aver risvegliato emozioni profonde.
Può darsi che il legame con sua madre sia ancora molto forte e che l’idea di perderla, o di vederla cambiata dalla malattia, le stia facendo emergere sentimenti di insicurezza e di solitudine. È possibile che, per vari motivi, alcune parti del processo di “svincolo” – quel passaggio naturale nella vita in cui ci si distacca emotivamente dai genitori pur mantenendo un legame affettivo sano – non si siano completamente concluse.
Ora, trovarsi a fare i conti con la fragilità di questo rapporto può essere particolarmente difficile e doloroso.
Elaborare questa fase potrebbe richiedere uno spazio in cui sentirsi ascoltato e supportato. Parlarne con uno psicologo potrebbe aiutarla a esplorare questi sentimenti, a comprendere meglio il loro significato e a trovare un equilibrio tra il rispetto del legame con sua madre e la necessità di costruire una sicurezza emotiva più autonoma.
Inoltre, coinvolgere sua moglie e sua sorella nel condividere questi timori potrebbe essere un altro passo importante. La loro presenza e il loro supporto potrebbero offrirle conforto e sostegno in questo momento così delicato.
Si ricordi che chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma un gesto di cura verso se stesso e verso le relazioni che le sono più care. Se desidera approfondire questo percorso, sono qui per offrirle supporto e accompagnarla in questa fase della sua vita.
Un caro saluto.
grazie per aver condiviso con noi il suo vissuto. Le sue preoccupazioni e il senso di vuoto che sta avvertendo sono comprensibili, soprattutto in un momento in cui la malattia di sua madre e le perdite subite in passato sembrano aver risvegliato emozioni profonde.
Può darsi che il legame con sua madre sia ancora molto forte e che l’idea di perderla, o di vederla cambiata dalla malattia, le stia facendo emergere sentimenti di insicurezza e di solitudine. È possibile che, per vari motivi, alcune parti del processo di “svincolo” – quel passaggio naturale nella vita in cui ci si distacca emotivamente dai genitori pur mantenendo un legame affettivo sano – non si siano completamente concluse.
Ora, trovarsi a fare i conti con la fragilità di questo rapporto può essere particolarmente difficile e doloroso.
Elaborare questa fase potrebbe richiedere uno spazio in cui sentirsi ascoltato e supportato. Parlarne con uno psicologo potrebbe aiutarla a esplorare questi sentimenti, a comprendere meglio il loro significato e a trovare un equilibrio tra il rispetto del legame con sua madre e la necessità di costruire una sicurezza emotiva più autonoma.
Inoltre, coinvolgere sua moglie e sua sorella nel condividere questi timori potrebbe essere un altro passo importante. La loro presenza e il loro supporto potrebbero offrirle conforto e sostegno in questo momento così delicato.
Si ricordi che chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma un gesto di cura verso se stesso e verso le relazioni che le sono più care. Se desidera approfondire questo percorso, sono qui per offrirle supporto e accompagnarla in questa fase della sua vita.
Un caro saluto.
Buongiorno, grazie per la sua condivisione
Immagino la sua sofferenza in questo momento della sua vita, in qui sente forte la solitudine e l'angoscia e paura di cosa potrebbe accadere in futuro.
La paura che tutto intorno a lei si possa spegnere può essere esplorata in un percorso di sostegno psicologico. Nell'approccio integrato che utilizzo, ad esempio, attraverso un atteggiamento di accettazione incondizionata e di ascolto attivo rispetto alla sua situazione, è possibile sia trovare uno spazio per accogliere questa angoscia che trovare strumenti pratici per affrontare la quotidianità.
A presto
VB
Immagino la sua sofferenza in questo momento della sua vita, in qui sente forte la solitudine e l'angoscia e paura di cosa potrebbe accadere in futuro.
La paura che tutto intorno a lei si possa spegnere può essere esplorata in un percorso di sostegno psicologico. Nell'approccio integrato che utilizzo, ad esempio, attraverso un atteggiamento di accettazione incondizionata e di ascolto attivo rispetto alla sua situazione, è possibile sia trovare uno spazio per accogliere questa angoscia che trovare strumenti pratici per affrontare la quotidianità.
A presto
VB
Gentile, c che questo periodo della sua vita stia portando con sé emozioni molto forti e una sensazione di incertezza riguardo al futuro. La paura della solitudine è naturale in momenti di cambiamento, soprattutto quando si affrontano perdite e si è testimoni di malattie che alterano la vita di persone care. Tuttavia, è importante che lei non si senta isolato in questo processo. Le consiglio di considerare un percorso di supporto psicologico, che le possa aiutare a gestire il dolore e la paura, ma anche a esplorare nuovi modi per costruire relazioni e creare una rete sociale che le dia sostegno. In particolare, potrebbe essere utile lavorare su attività che stimolino nuove connessioni, come gruppi di interesse, volontariato o attività che la mettano in contatto con persone che condividono esperienze simili. La solitudine può sembrare opprimente, ma con il giusto supporto e le giuste opportunità, è possibile trasformare questa fase in un'occasione per ricostruire e ampliare il proprio cerchio sociale.
Resto a disposizione qualora lo desiderasse, un caro saluto
Resto a disposizione qualora lo desiderasse, un caro saluto
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