Buongiorno ho commesso un errore sul lavoro. Un errore seppur importante, in un campo però molto com

12 risposte
Buongiorno ho commesso un errore sul lavoro. Un errore seppur importante, in un campo però molto complesso e che può trarre in errore. Il problema che mi fa stare peggio però è che l'errore l'ha commesso una mia collega che tra l'altro ha cambiato ufficio da poco tempo, io avrei dovuto controllare ma mi sono fidato forse con superficialità. Ora tutti sanno che l'errore l'ho fatto io ma per mia etica non mi sognerei mai di accollare o condividere l'errore con un'altra persona. Quindi mi sto prendendo questo carico che è molto pesante E mi fa stare davvero male. È come se mi sentissi tutti gli occhi puntati addosso e che tutti hanno perso la fiducia in me. Cosa mi consigliate?
Gentile utente. Grazie per aver condiviso la sua situazione. Errori sul lavoro si commettono e a maggior ragione le commette chi ricopre un ruolo di responsabilità o di controllo. E' estremamente corretto non addossare la responsabilità a persone che non lavorano più nell'ufficio e che, comunque, avevamo la responsabilità di controllare. Ammettere i propri sbagli è importante e non necessariamente si tramuta in una cattiva "pubblicità". Ora sta male, l'errore le pesa perché avrebbe voluto non accadesse. Parli con il suo superiore gerarchico e, come si dice in gergo, "alzi la mano ammettendo le sue responsabilità e scusandosi", continui a lavorare con la disciplina e la responsabilità che, da quello che scrive, mi sembra che la contraddistingua e vedrà che il peso che sente ora sarà sempre più leggero. Tutti sbagliano ed io dico sempre che bisogna diffidare di chi dice di aver sempre fatto tutto bene ed aver collezionato solo successi. Spero di esserle stato di aiuto. La ringrazio. Un caro saluto. Dott. Stefano Recchia

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Buongiorno,

Capisco lo stress correlato alla situazione d'errore solo in parte imputabile a lei e per cui avverte che gli altri abbiano perso fiducia nei suoi confronti. Le suggerisco di essere più clemente con se stesso, anche perché autocolpevolizzarsi eccessivamente sarebbe solo oltremodo distruttivo. Pur se difficoltoso, non scarti di parlare dell'accaduto con il suo responsabile, evidenziando suggerimenti per poter lavorare più efficacemente, ad esempio fornendo maggiori informazioni e occasioni d'integrazione nel gruppo di lavoro; definisca infine che la sua parte sta solo nel non aver individuato l'errore. Tenga a mente che sbagliare fa parte della vita e che può essere un'occasione di miglioramento.

Saluti
Gentile utente,
capisco quanto possa essere difficile affrontare questa situazione e quanto possa pesare su di lei. È naturale sentirsi sopraffatti e preoccupati quando si commette un errore, specialmente in un ambiente di lavoro complesso.
Innanzitutto, è importante riconoscere che gli errori fanno parte del percorso di crescita professionale e personale. Nessuno è immune dagli sbagli, soprattutto in campi complessi dove le variabili in gioco sono molteplici. Si prenda un momento per riflettere su cosa è andato storto e perché, e cerchi di identificare quali lezioni può trarre da questa esperienza. Questo le aiuterà a evitare errori simili in futuro e a migliorare costantemente.
La sua decisione di non attribuire la colpa alla sua collega dimostra una grande integrità e senso di responsabilità. È una qualità molto apprezzabile e, a lungo termine, può rafforzare la fiducia che gli altri ripongono in lei. Tuttavia, è altrettanto importante comunicare apertamente e onestamente con il suo superiore. Spieghi la situazione, ammettendo il suo errore ma anche descrivendo le circostanze e il contesto in cui è avvenuto. Questo approccio dimostrerà che è consapevole della sua responsabilità e desideroso di imparare e migliorare.
Parlare con la sua collega può essere un passo utile per entrambe. Non si tratta di incolparla, ma di discutere insieme l'errore e trovare modi per supportarvi reciprocamente. Una comunicazione aperta può prevenire futuri malintesi e creare un ambiente di lavoro più collaborativo.
È anche una buona idea proporre un piano di miglioramento. Può includere una revisione dei processi di controllo, una formazione aggiuntiva o l'adozione di nuove pratiche che riducano la possibilità di errori. Questo dimostrerà ai suoi superiori e colleghi che è proattiva e impegnata a fare del suo meglio.
Infine, non dimentichi di prendersi cura di sé stessa. Lo stress e il senso di colpa possono influire negativamente sul suo benessere e sulla sua performance lavorativa.
Ricordi, gli errori sono opportunità di crescita. Affrontare questa situazione con onestà e determinazione può portare a una maggiore fiducia in sé stessa e a una crescita professionale significativa.
Un caro saluto,
Dott.ssa Pinella Chionna
Buongiorno e grazie per la condivisione.
Sono assolutamente normali e comprensibili le sue emozioni correlate alla sua situazione d'errore sul lavoro, solo in parte imputabili a lei.
Tutte le persone hanno bisogno di sentirsi parte di un gruppo (in questo caso il gruppo di lavoro) da cui sentirsi apprezzati e stimati. Senza il soddisfacimento di questi bisogni (Piramide di Maslow) non si potrà facilmente raggiungere l'autorealizzazione.
Le suggerirei di aprirsi coi suoi superiori ed avere una comunicazione chiara e trasparente. parlando dell'accaduto.
Rivolgendosi a uno psicologo le suggerirebbe di essere ora più clemente con se stesso, autocolpevolizzarsi ancora diventerebbe solamente distruttivo. Tenga a mente che sbagliare fa parte della vita e che può essere un'occasione di miglioramento. Cordiali saluti.
Dott.ssa Monia Michelini
Buongiorno,
l'errore ormai è
stato commesso. Inutile rimuginare sul fatto. Potrebbe comunque parlare con un suo supervisore in presenza della collega anche per avere consigli per capire come procedere. Fare rete, veicolare info molto utile nelle aziende. Le consiglio di non soffermarsi molto con il pensiero. Semmai chiedersi qual è l'utilità di continuare a pensare a questa cosa. D'altro canto non sarà mai il pensiero a risolvere l'errore quanto un'azione!
Capisco perfettamente il suo stato d'animo ma si ricordi che gli errori ci servono per crescere e per fare esperienza. Le consiglierei di essere più gentile nei suoi confronti e ammettere che si è stato fatto un errore ma che da esso si può imparare come comportarsi per le prossime volte. Le consiglio di non autopunirsi o sentirsi in colpa per questo perchè tale comportamento le farebbe vivere male il lavoro e il rapporto coi colleghi. Parli con un supervisore ammetta l'errore che ripeto capita a tutti e da esso può trarne beneficio. Non si soffermi tanto sull'errore in se ma su ciò che può fare ora che l'errore è stato commesso per trovare una soluzione. Non si preoccupi..lei è forte riuscirà a risolvere questo problema.
Primo sbagliare è umano, via i sensi di colpa, e invecedi concentrarsi sul DOLORE, concentrati su" cosa posso fare per rimediare"? e altra domanda che nelle sedute di Coaching della relazioni preciso " cosa volgio rimediare?"
posso prendere 7 goccine di un rimedio vibrazionale dei fiori Australiani come stress stop o relatioship che sono aiutiVibrazionali capaci di sciogliere il ricordo di un danno/ di una paura e far prendere più consapevolezza all'individuo, la floriterapia ha questo di bello e non crea dipendenza. Ma quando faccio domande da Coach arriva anche un NUOVO COMPORTAMENTO più funzionale al comportamento che la persona,il cliente, in questo caso "tu" all'interno del tuo posto di lavoro deve avere.
Se vuoi che la persona si prenda la sua RESPONSABILITA E CRESCA chiedili di dire essa stessa cosa è successo e se , dopo aver parlato con lei, capisci che non è il caso , ti devi accordare per fare capire ai colleghi che hai agito Tu in buona fede e anche se non sei il diretto responsabile vuoi aiutare a sciogliere il probabile danno( ovviamente mantenendo in anonimato il nome della collega a cui hai fatto i favore). Vedi...o è un dire la verità e basta è mostrare "l'intento di creare valore". Questo fa la differenza. Ed è ciò che tutti poi si ricorderanno. Se ti trovi a metà strada di un percorso decisionale anche dopo queste indicazioni per una " comunicazione più efficace" mi puoi sempre contattare. Life coach Lucherini M
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Buongiorno, mi dispiace molto per quello che sta passando e la ringrazio per la sua condivisione.
Mentre la leggo quello che le chiederei e su cui la invito a riflettere è
Come mai si sta prendendo questo carico?
Chi è che ha perso fiducia in sé e che si tiene gli occhi puntati addosso? Gli altri o sé stesso?
Gli errori nella vita possiamo farli, in questo caso l'errore non è stato nemmeno il suo, che cosa può o vuole fare per andare avanti?
Un caro saluto
Elisabetta

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Gentile utente, mi spiace molto per il disagio che sta vivendo. Il mio consiglio è di provare a capire il motivo per cui per lei è così importante lo sguardo degli altri e perchè sente di non essere più degno della loro fiducia. Le capita anche in altri momenti? Quanto riesce a permettersi di sbagliare? Un consulto psicologico potrebbe aiutarla ad approfondire il tema e sollevare il pesa che sente.
Resto a disposizione, anche online, in caso fosse interessato a discuterne insieme.
Cordiali saluti, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Mi dispiace molto che Lei stia attraversando questo momento difficile.
Ecco alcune informazioni che potrebbero aiutarla a decidere come gestire la situazione.
Apprendere dagli errori è una parte fondamentale del processo di crescita personale e professionale. È importante accettare l'errore e assumersi la responsabilità, ma senza essere troppo duri con sé stessi. Se ha capito bene cosa è andato storto e cosa ha portato all'errore, come nel caso che ha descritto, con l’esperienza che ha fatto, potrà evitare che si ripeta in futuro. Parli con il suo supervisore, spieghi la situazione con onestà, senza necessariamente incolpare nessuno. La trasparenza può aiutare a ricostruire la fiducia.
Rispetto al carico emotivo che sta vivendo, non esiti a cercare supporto da amici, familiari o un professionista. Parlare dei suoi sentimenti, può aiutarla ad alleviare il peso emotivo ed evitare un accumulo di tensione. Spesso, una lettura dei fatti visti da una prospettiva esterna, può offrire intuizioni preziose ed alleggerire il senso di colpa o di rabbia per qualcosa che involontariamente si è subito.
Tutti commettono errori e ciò non definisce il valore di una persona o di un professionista. Sbagliare è umano! Gli errori fanno parte del processo di apprendimento e crescita. Pensare delle soluzioni per rimediare all'errore e prevenire che accada di nuovo in futuro, è una strada da seguire.!
Il vero problema è quando gli errori sono vissuti come esperienze molto frustranti e sentirsi tutti gli occhi puntati addosso, sentirsi osservati e giudicati, può essere davvero molto stressante. Lo stress a lungo andare, può alimentare pensieri negativi, problemi di salute fisica, portare all’isolamento, ecc.
Alcuni suggerimenti quindi che potrebbero aiutarla a gestire la situazione:
Focalizzarsi su sé stesso: Cerchi di spostare l'attenzione dalle persone intorno a sé alle proprie azioni e pensieri. “Si concentri su ciò che sta facendo e non su come pensa che gli altri la vedano”.
Parlare con qualcuno di fiducia: Condividere i propri sentimenti con un amico o un collega di fiducia può aiutare a sentirti meno isolato e più supportato.
Ricordarsi di essere gentile con te stesso.
Focus sul miglioramento: Usi questa esperienza, come un'opportunità per potenziare la sua capacità di concentrazione e rafforzare la sua etica professionale.
Spero che questi suggerimenti possano aiutarla a superare questo momento difficile. Se ha bisogno di supporto psicologico, non esiti a rivolgersi ad un professionista.
Gentilissimo, grazie molte per la sua condivisione. Mi permetto di chiederle...nell'ambiente lavorativo in cui esercita non c'è nessuno con il quale, con la quale è particolarmente in sintonia e confidenza al quale, alla quale poter confidare il suo stato d'animo attuale, senza entrare subito nel dettaglio della questione? Magari la persona con cui sente questo rapporto di confidenza, che opera insieme a lei in questa azienda può darle dei consigli utili. Non conosco le dimensioni dell'azienda, ma nel caso fosse grande, questo suo amico, amica, magari conosce altri colleghi, altre persone di fiducia che conoscono meglio l'azienda e che possono consigliarle sul da farsi, o su come comportarsi. Oppure, mi viene in mente che in alcuni ambienti lavorativi la figura dell'HR e/o dell'amministrazione (poiché la figura dello psicologo in azienda in Italia è per lo più assente) spesso è anche colui, colei che occupa anche un ruolo particolare in contatto diretto con i superiori, ovvero è spesso una figura alla quale confidare disagi o difficoltà che si incontrano sul lavoro o con i colleghi. Non conosco le dinamiche della sua azienda, però spesso l'HR conoscendo più da vicino bisogni ed esigenze dei capi, potrebbe indirizzarla e consigliarla, anche perché il gesto che lei ha fatto di coprire una sua collega è molto nobile. Invece se lei (sto solo ipotizzando) dovesse avere un bel rapporto di confidenza, o semplicemente di fiducia con il suo diretto superiore provi a ipotizzare un colloquio con lui, con lei, spiegando le motivazioni che l'hanno spinta a coprire una sua collega, ma soprattutto chiedendo consigli su come riappropriarsi la fiducia degli altri che ora le tengono, come dice lei, gli occhi puntati addosso. Ovviamente la situazione dovrebbe essere analizzata meglio e nel dettaglio, tramite messaggio risulta un po' difficile, però non disperi, una soluzione si trova. Ad esempio se lei vede e si sta forse accorgendo ora che questo carico per lei sta diventando troppo pesante, ma che soprattutto le sta impedendo di continuare a lavorare serenamente, provi ad immaginare di contattare questa collega che lei ha coperto, che non esercita più presso la sua azienda, e di parlarle a cuore aperto. Nella vita parlare, condividere gioie ma anche problematiche con altri simili aiuta a trovare la soluzione, magari insieme. In ogni caso mi raccomando non si tenga tutto dentro ma lo condivida come ha fatto qui su questo portale, confidandosi, condividendo, parlandone, sarà lei stesso a trovare come meglio agire nel suo contesto lavorativo.
concordo sul fatto che sia distintivo di etica professionale non segnalare l'errore della collega , e questa è una cosa bella , ma ha il suo prezzo. Il carico di cui qui scrive, è il disagio che questo errore causa dentro di lei oltre che alla sua immagine. Il sapere che ha fatto una cosa giusta potrebbe aiutarla a sentire meno gravoso il peso che descrive , continui a lavorare bene , questo sarà il suo riscatto . Gli occhi puntati se li lasci scivolare addosso e punti i suoi sull'impegno e sulle soddisfazioni future che certo raccoglierà. in bocca al lupo. Maria Teresa Fiorentino

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