Buongiorno, Ho bisogno di aiuto a gestire una situazione complessa. Mio marito se ne è andato di cas

22 risposte
Buongiorno, Ho bisogno di aiuto a gestire una situazione complessa. Mio marito se ne è andato di casa e sto trovando il mio modo di gestire la perdita senza far soffrire mio figlio. Allo stesso modo, prima di lasciarci stavamo cercando di avere un secondo figlio, che purtroppo non siamo riusciti ad avere per via di ripetuti aborti. Il mio problema è che riesco ad accettare e convivere con l'idea di aver perso il mio compagno, se è ciò che vuole non lo voglio/posso costringere a restare, ma non riesco ad accettare di perdere anche il progetto di un secondo figlio che avevo accarezzato così da vicino. Sto quindi pensando nel breve futuro di diventare madre single, e dare al nostro piccolo un fratellino/sorellina che completi il disegno idealizzato di famiglia che avrei desiderato per me e per lui. Allo stesso tempo, sono combattuta su quanto egoista sia questa scelta per l'ipotetico figlio che crescerebbe senza un padre mentre il fratello uno se pur separato ce l'ha e per il figlio che già c'è. Come mettere ordine a questa confusione? Quale scelta è giusto far prevalere? Quanto traumatico può essere per un figlio nascere da madre single con un fratellino avente un padre (separato e quindi non convivente)?
Gentile Signora,

La sua situazione è indubbiamente complessa e comprendo le emozioni contrastanti che sta vivendo. Le consiglio di intraprendere un percorso di riflessione e approfondimento attraverso la consulenza psicologica. Un professionista potrebbe aiutarla a esplorare le sue emozioni riguardo alla perdita del suo compagno, alla gestione del suo desiderio di un secondo figlio e alle implicazioni di diventare madre single.

Parallelamente, potrebbe essere utile discutere con qualcuno che possa assisterla nella pianificazione familiare per chiarire le sue priorità e le sue paure. La riflessione su cosa sia meglio sia per lei che per i suoi figli potrà aiutarla a fare ordine nella confusione attuale.
Rimango a disposizione qualora desiderasse approfondire ulteriormente questi temi.
Un caro saluto

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Gentile utente, dalle sue parole le domande che fa mi sembrano meno prioritarie rispetto alla sua attuale esperienza di spaesamento e dolore. Sicuramente con la sua separazione è venuto meno un oriente che aveva individuato e anche desiderato. La progettualità è senza dubbio una colonna portante della nostra esistenza ma non può essere un progetto ideale e non contestuale a guidare la nostra vita. L'ordine che sente di dover mettere alla sua confusione credo che dipenda innanzitutto dal suo quotidiano e quindi dalla ricostruzione di una traiettoria sganciata dagli orienti precedenti. Questo significa anche capire quanto quella progettualità fosse contestuale alla sua famiglia di allora e se quindi risulti o meno ancora attuale e sua. Solo alla luce di queste nuove consapevolezze si potrà effettivamente riflettere sui nuovi progetti e su come questi possano essere attuabili o meno. Per far questo potrebbe sicuramente aiutarla avviare un percorso di supporto psicologico. Qualora lo desiderasse io sono disponibile anche online per un primo colloquio. Cordialmente, Dott.ssa Sara Torregrossa
Buona sera gentile utente, la ringrazio per aver condiviso con noi questa parte della sua vita.
Le domande che si pone riguardo alla paternità di un ipotetico secondo figlio sono più che legittime, ma io mi focalizzerei proprio su questo suo desiderio di diventare madre. Sapendo che non ha più un compagno accanto, quello che mi arriva è unicamente il dispiacere immenso per non poter avere un secondo figlio, a prescindere che fosse con il suo compagno o meno. Come si sente dopo quello che le accaduto, sapendo che quest'uomo non fosse semplicemente il padre di suo figlio, ma anche un compagno di vita? Dopo aver analizzato insieme queste aree, indagherei il motivo per cui sente questo desiderio di maternità così forte, in un momento di difficoltà come questo.
Resto a disposizione per ogni informazione.
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione. Il suo pensiero di poter avere un secondo figlio da sola è un pensiero che va sicuramente approfondito. Tutte le domande che pone sono pertinenti ed è necessario approfondirle. Non è facile dire quale sia la scelta "giusta" da fare e come "mettere ordine". Ci sono altri elementi che andrebbero presi in considerazione tra cui anche la condivisione di questa, eventuale, scelta con il suo figlio attuale. Le suggerisco di iniziare un percorso psicologico che la aiuti ad approfondire questi temi. Non è semplice dare risposta alle sue domande e per questo le consiglio di rivolgersi ad un professionista che sappia aiutarla ed indirizzarla. Spero di esserle stato d'aiuto. Un caro saluto. Dott. Stefano Recchia
Buongiorno, la sua riflessione è molto importante e altrettanto lo sono le domande che si pone.
Le propongo un colloquio online per verificare insieme se un contesto come un colloquio psicologico possa esserle di aiuto.
Grazie per aver raccontando la tua esperienza così complessa. Credo sia bello potersi concentrare su una nuova vita, su una nuova possibilità, su una nuova strada. E molto probabilmente sarà possibile per te più avanti esplorare nuovi orizzonti. Ora però è il momento dell’ascolto e dell’elaborazione della perdita. E saltare questo passaggio potrebbe rendere troppo difficile i momenti successivi. Hai avuto degli aborti e in tutte le donne che ho incontrato nella mia esperienza professionale e che hanno vissuto ciò che hai vissuto tu nell’utero, è stato sempre importante prendersi cura dei vissuti connessi a questa esperienza. Prima di qualsiasi nuovo arrivo. Ognuno di noi ha un disegno idealizzato. Di famiglia, di lavoro, di rapporto con se stesse. Gli ideali sono idee con le ali che ci possono indicare ciò che ha valore per noi e che possono darci l’ispirazione. A patto però di riconoscerli come tali. Datti prima il giusto tempo per integrare tutto ciò che hai vissuto. Questo ti porterà ad avere dei nuovi “super poteri” che poi saranno a disposizione per la nuova te e per le nuove scelte che andrai a fare. E sono certa che, dopo aver elaborato ciò che è stato, avrai le risorse per comprendere da sola che tipo di esperienza nuova vorrai far nascere nella tua vita e in quella di tuo figlio. Se vuoi approfondire, sono disponibile anche con sessioni online. Un caro saluto. Dott.ssa Simona Vanetti
Buongiorno,

comprendo bene quanto possa essere difficile affrontare e metabolizzare la fine di una relazione importante, specie quando coinvolge anche il progetto di una famiglia in crescita. È naturale che lei stia provando un senso di perdita profonda non solo verso il suo compagno, ma anche per il sogno che aveva costruito di una famiglia con due figli.

La riflessione che sta facendo è molto lucida e attenta sia verso il benessere del figlio che ha, sia verso l’ipotetico nuovo bambino. È assolutamente normale desiderare di completare quel progetto di famiglia che ha immaginato, ma è altrettanto sano prendere in considerazione anche gli aspetti emotivi e pratici che questa scelta comporterebbe.

Per quanto riguarda il figlio già presente, è possibile aiutarlo a vivere il cambiamento con il supporto di una comunicazione chiara e sincera, tenendo presente che ciò che conta maggiormente è l’amore e la serenità che si riesce a garantire, anche in una configurazione familiare diversa. I bambini hanno una grande capacità di adattamento quando si sentono accuditi e accolti in un ambiente sereno e stabile.

Un figlio cresciuto da una madre single può svilupparsi in modo sano e felice se circondato da amore e accoglienza, senza necessariamente patire la mancanza di una figura paterna tradizionale. La vera sfida, forse, è più nella gestione del suo desiderio e delle sue aspettative rispetto al modello di famiglia che avrebbe desiderato, e nel bilanciare queste con il benessere dei figli.

Rifletta su ciò che le permette di sentirsi serena come madre, e magari si dia tempo per confrontarsi con queste emozioni con il supporto di un terapeuta, se lo desidera. Questo percorso potrebbe aiutarla a scegliere con più sicurezza la strada che rispecchia i suoi valori e il benessere che vuole costruire per sé e per i suoi figli.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, i temi di cui parla sono veramente tutti molto intensi e parimenti importanti, che ruotano a mio parere su un tema principale, ovvero quello della perdita: gli aborti, la perdita di suo marito come compagno di vita, l'idea di avere un secondo figlio che è al momento è venuta meno. Credo che la cosa più importante al momento da fare sia quella di mettere ordine a questa confusione che sente e che la conseguenza di tutti questi eventi. Credo inoltre che dovrebbe provare a capire, possibilmente tramite un aiuto psicologico, da che parte rifarsi per non aggiungere confusione alla confusione, mettendo avanti se stessa e suo figlio, che è già per lei una famiglia e che sicuramente sta già mettendo al primo posto, altrimenti non si porrebbe tutte queste domande. Un passo alla volta e cercare di metabolizzare tutte queste perdite, questo credo sia giusto fare. Spero di esserle stata un po' di aiuto.
Gentile paziente, il momento che si trova a vivere è molto delicato e complesso; non ci sono risposte giuste o sbagliate, ma proprio perché si pone degli interrogativi così profondi e importanti, un percorso psicologico la potrebbe aiutare per venirne a capo
Buongiorno, e grazie per aver condiviso una situazione così intima e delicata. Comprendo la complessità dei sentimenti che stai vivendo: il desiderio di dare al tuo bambino un fratellino o una sorellina, il sogno di una famiglia più completa e, insieme, la paura di fare una scelta che possa avere delle conseguenze emotive per lui o per un futuro figlio. Sono questioni profonde e dolorose, che richiedono molta riflessione, ma ci sono anche prospettive che possono aiutarti a fare chiarezza.

1. Riconoscere i tuoi desideri e il tuo dolore
Il desiderio di avere un secondo figlio e di offrire una figura fraterna al tuo primogenito è comprensibile, e non è di per sé egoista. È normale avere bisogno di dare forma a una famiglia che rispecchi l’ideale che ti eri prefissata e che ancora senti vivo. La delusione per non aver potuto portare avanti la gravidanza e la perdita del tuo compagno sono lutti significativi, che hanno bisogno di tempo e di spazio per essere elaborati. Questo desiderio può infatti rappresentare un modo per affrontare e lenire il vuoto e il dolore, ma è importante che non si trasformi in una pressione su te stessa o su un futuro figlio.

2. Valutare l’effetto sul bambino che già c’è
Il tuo bambino sta già vivendo la separazione dei genitori, e questo richiede stabilità e sicurezza emotiva. Inserire un nuovo fratellino in questo contesto può avere effetti sia positivi che difficili. Per molti bambini, avere un fratello o una sorella può essere una fonte di gioia e di legame. Tuttavia, l’età e la personalità del tuo bambino sono fattori che incidono: un bambino piccolo può essere più adattabile, mentre uno più grande potrebbe essere più consapevole della situazione e potrebbe fare confronti tra il legame con il padre e quello del futuro fratello.

Dare spazio ai suoi sentimenti e monitorare le sue reazioni in questa fase potrebbe aiutarti a capire meglio come accogliere eventualmente un nuovo membro della famiglia senza che lui si senta trascurato o confuso.

3. Riflessione sul significato di una famiglia “ideale”
Forse il progetto di una famiglia con due bambini e due genitori è il quadro che ti eri prefissata, ma è anche possibile dare una nuova forma a questa idea, che rispetti la realtà presente e i bisogni di tutti. Oggi ci sono famiglie di ogni tipo, e anche i bambini crescono in contesti diversi, sviluppando legami forti e soddisfacenti con i loro genitori e fratelli nonostante non siano legati da strutture tradizionali. L'importante è che il bambino percepisca un ambiente sereno, amorevole e di sostegno, dove sia libero di esprimere ciò che sente.

4. Quanto può essere traumatico per un bambino avere una figura paterna separata e un fratello senza padre
La presenza di due figure paterne diverse o l'assenza di una figura paterna diretta per un secondo figlio non è di per sé un elemento traumatico. La serenità dei bambini dipende soprattutto da quanto si sentono amati, accuditi e accettati per ciò che sono. Un bambino nato in una famiglia monoparentale può crescere in modo sano e sicuro se percepisce che il contesto in cui vive è stabile e che ha una rete di affetti che lo sostiene.

È fondamentale essere sinceri e trasparenti con i bambini, rispondendo alle loro domande man mano che crescono, adeguando il livello di dettaglio alla loro età e capacità di comprensione. In questo modo, il bambino che già c’è (e che eventualmente ci sarà) non crescerà con una sensazione di vuoto o di esclusione, ma con la consapevolezza di essere accettato e supportato nella sua unicità.

5. Scegliere con consapevolezza e libertà
Fare spazio per riflettere su questa decisione in un momento di grande cambiamento come quello attuale è comprensibile e anche importante. Non devi sentirti costretta a decidere tutto in questo momento. Dare al tuo bambino una famiglia in cui si senta sicuro e accudito è sicuramente la priorità, e tu puoi gradualmente chiarire cosa desideri e cosa ritieni sia fattibile con un po' di pazienza e ascoltando anche il tuo stesso percorso di guarigione.

Se senti che la confusione è forte, confrontarti con un terapeuta può essere d'aiuto per fare ordine tra questi sentimenti complessi e capire con maggiore chiarezza come procedere. Uno spazio sicuro di ascolto ti permetterà di esplorare meglio i tuoi desideri, le tue paure e le motivazioni più profonde, senza la pressione di dover scegliere immediatamente.

In sintesi, non c’è una risposta assoluta su cosa sia “giusto” fare, ma trovare un equilibrio tra il tuo desiderio di maternità e il benessere dei tuoi figli è possibile. Qualsiasi scelta farai, assicurati di sentirti pronta e libera di farla; questo ti darà la forza di offrire il meglio ai tuoi figli, qualunque sia la forma della vostra famiglia.
Buongiorno,
E' una scelta che va ponderata e che rischia di non essere "lucida" in un momento di transizione come una separazione. Le consiglio di fare prima un lavoro su sè stessa insieme ad un collega.
Dott. Marco Cenci
Buongiorno sig.ra, la ringrazio per aver condiviso una situazione così delicata, complessa e intima sul portale. Le domande che si pone sono molte e tutte degne di una profonda analisi e attenzione. Capisco la sua sofferenza e di quanto possa soffrire anche suo figlio 8dipende dall'età), l'importante è dire al bambino sempre la verità senza colpevolizzare nessuno, lei non dovrà parlar male del padre e sottolineare che anche se i suoi genitori sono separati questo non cambierà l'amore che voi avete per vostro figlio. Rispetto al desiderio di avere un secondo figlio senza un padre questa è una scelta che spetta a lei ed è giusto che ci pensi e la valuti su tutti i punti di vista e in modo profondo. Sicuramente un giorno dovrà rispondere alla domanda di suo figlio: perchè non ho un padre?
Le consiglio di parlarne con un professionista per dare risposta nel tempo alle sue domande.
Mi rendo disponibile per qualsiasi confronto
Cordiali saluti
dr.ssa Bellavia
Buongiorno. Mi rendo conto sia una questione spinosa... Personalmente credo che ai bambini prima di due figure genitoriali serva l'amore per crescere bene ed in sicurezza. Risposta giusta non c'è, è sempre un equilibrio tra situazioni ed eventi (che cambia da persona a persona). Data la complessità di emozioni che sento da questa domanda mi viene di consigliarle l'inizio di un percorso, così da comprendere al massimo le necessità sue e dei suoi bambini. Spero in qualche modo di esserle stata utile, e le auguro tanta serenità.

Cordialmente,
BN
Buongiorno, comprendo la profondità della sua riflessione e le difficoltà legate alla situazione che sta vivendo. Si tratta di una serie di perdite dolorose, dalla separazione con suo marito alle difficoltà di avere un secondo figlio, che la stanno portando a riconsiderare la sua visione di famiglia e a esplorare il desiderio di diventare madre single. Questo desiderio, che nasce da un progetto familiare inizialmente condiviso con il suo ex compagno, è ora un aspetto intimo e complesso, ed è del tutto comprensibile che lei si chieda quale sia la scelta migliore per sé e per suo figlio.

La decisione di avere un altro figlio come madre single tocca infatti diverse sfere emotive, sia per lei, che per il figlio che ha già e per il futuro figlio che desidera. Non c’è una “scelta giusta” in assoluto; piuttosto, è importante che lei si chieda cosa la renda serena e cosa senta di poter gestire, anche a lungo termine, per creare un contesto di amore e stabilità. Una delle domande più centrali che pone riguarda l’idea di “egoismo”, ossia il timore che questa scelta possa risultare difficile per l’ipotetico secondo figlio, che crescerebbe senza la figura paterna, o per il figlio che ha già, che potrebbe vivere questa differenza.

È utile considerare che ciò che influisce maggiormente sulla serenità dei bambini non è necessariamente l’assetto familiare, ma la qualità dei rapporti, la stabilità emotiva e l’amore che ricevono. I bambini riescono a sviluppare un forte equilibrio e resilienza anche in famiglie che non rispecchiano la configurazione tradizionale, a condizione che siano accolti in un ambiente sicuro, stabile e amorevole. Un eventuale trauma o disagio non deriva tanto dall’assenza della figura paterna in sé, ma dalla gestione della situazione familiare e della chiarezza emotiva e relazionale con cui vengono affrontati i cambiamenti. Lei è chiaramente consapevole di questi aspetti e, in quanto tale, ha già una sensibilità che può aiutarla a sostenere entrambi i bambini nel processo di adattamento, qualora decidesse di intraprendere questo percorso.

Inoltre, non bisogna trascurare l’importanza di prendersi del tempo per elaborare le perdite recenti e valutare cosa realmente desideri per sé e per il futuro della sua famiglia. Valutare una terapia o un supporto psicologico, se non ne ha già uno, potrebbe offrirle uno spazio per esplorare e dare un ordine a queste emozioni. Un terapeuta potrebbe anche aiutarla a esaminare le possibili implicazioni emotive e pratiche di un progetto di maternità in solitaria, aiutandola a capire meglio se questa scelta rappresenti una risposta alla sua sofferenza attuale o un desiderio autentico e autonomo.

Alla fine, la scelta migliore sarà quella che lei stessa sentirà di poter portare avanti con serenità e determinazione. Accogliere un figlio è un atto di grande amore, e la sua consapevolezza e il suo desiderio di fare ciò che è meglio per i suoi figli sono già un’indicazione del suo profondo impegno verso il loro benessere.
Credo sia normale porsi tutte queste domande e cercare di trovare la scelta "giusta". Spesso cerchiamo di esplorare soluzioni che si muovono solo su due binari, proprio come quando ci si trova dinanzi ad un bivio.
Ciascuno di noi, professionisti o no, potremmo dirle cosa sceglieremmo per noi stessi. Ma ciò che funziona per me, non funziona per lei (e gli altri). E' ciò che si configura come "giusto" per me, magari non lo è per tantissime altre persone.
Ha valutato quali altre domande porsi? Quanto amorevole può essere accudire un bambino nato dal grande coraggio di una mamma piena di un desiderio di vita? In che modo si può crescere una famiglia in cui l'impegno, la serenità e l'affetto sono vivi a discapito dei ruoli sociali prefissati?
Un trauma diventa tale a secondo degli occhi che lo vedono.
Qualsiasi scelta prenda, sarà sicuramente fatta in direzione di ciò che per lei è importante.
In bocca al lupo per tutto.
Salve. Comprendo che la situazione da lei espressa sia complessa, quindi purtroppo per avere la risposta alle sue domande occorre valutare la sua situazione nel dettaglio. Sento in lei la paura di far la scelta sbagliata, ma una decisione come questa non è ne giusta ne sbagliata a priori. Valuti di intraprendere un percorso che possa aiutarla a valutare cosa è più giusto per lei. In bocca al lupo!
Buona sera Signora, sono una psicologa e un'educatrice e mi occupo in modo particolare d'età evolutiva e infanzia.
La sua è una situazione complessa e i suoi dubbi sono naturali in un momento delicato come quello della perdita/separazione da un compagno di vita che equivale a un "lutto" da elaborare. Così come può essere un lutto da metabolizzare la possibilità di non poter, eventualmente, avere un altro figlio.
Aveva dei progetti di vita e questa separazione le sta precludendo un desiderio importante. Le consiglierei di prendersi del tempo per elaborare questa separazione, rivolgersi se ne sente la necessità a uno specialista che possa aiutarla ad attraversare questo periodo intenso e carico di preoccupazioni.
Attraversata questa fase di transizione, si interroghi sul suo desiderio di maternità; se sia ancora così forte, se sia qualcosa che desiderava perché connesso al suo ex compagno, se sia invece collegato alle preoccupazioni inerenti al "rimanere figlio unico" del suo primogenito o se sia un desiderio legato a questioni assolutamente personali e intime.
Se la risposta dovesse essere positiva, e cioè il suo desiderio di maternità fosse ancora presente, sappia che il suo desiderio non è egoismo ma semplicemente un desiderio e come tale può essere realizzato o meno.
Nessuno le impedirà magari di incontrare un nuovo partner con cui costruire e/o ampliare una famiglia, così come oggi giorno sono molte le persone single che fanno una scelta di genitorialità pur non avendo un compagno/a. Il suo secondo figlio crescerà insieme a lei e al fratello sapendo di essere amato e voluto a prescindere dal fatto che suo fratello maggiore abbia un padre separato e non convivente.
Crescere in una famiglia allargata o senza un genitore o con un fratellastro che ha un genitore diverso non sono di per sé situazioni traumatiche. Quello che conta è come lei lo farà crescere, la cura, l'affetto, uno sviluppo sereno e armonioso, e al momento giusto le spiegazioni che gli verranno fornite, come per esempio il fatto che la sua nascita sia stata fortemente desiderata e voluta dalla madre e dal fratello.

Saluti
Buonasera, prima di tutto grazie per aver condiviso una situazione così intima e carica di emozioni. È comprensibile che tu senta il bisogno di fare ordine tra queste esperienze e progetti di vita che si intrecciano. Prendere delle decisioni in un momento come questo, in cui si sovrappongono tante cose che ti stanno succedendo. L’esperienza della separazione, combinata con il dolore per le gravidanze non andate a termine, porta un peso emotivo significativo ed è naturale cercare di riprendere il controllo e dare continuità a un progetto di vita, soprattutto quando questo progetto è stato così centrale. La tua preoccupazione per i figli denota la tua sensibilità e il fatto che vuoi creare una famiglia stabile, serena e affettuosa per il tuo bambino/i ma questa idea di famiglia che hai, però, merita di essere esplorata in profondità, ad esempio prova a chiederti cosa significhi davvero per te avere una famiglia, come questa immagine potrebbe evolversi rispetto alla realtà che vivi oggi e come potresti costruirla anche in altre forme, sempre con il benessere dei tuoi figli in primo piano. Diventare madre single è una scelta che richiede molta forza e preparazione, sia emotiva che pratica, e potresti chiederti come immagini il futuro e cosa ti aspetti da questa scelta. Una buona strada per mettere ordine in questa confusione potrebbe essere quella di indagare la tua motivazione più profonda anche chiedendoti cosa rappresenta per te questo secondo figlio. Ti potrebbe essere utile anche immaginare le varie possibilità per il futuro e visualizzare le sfide e le soddisfazioni che ciascuna comporta. Spero di esserti stata utile.
Buonasera, grazie per aver condiviso questo suo momento doloroso.
Mi sento di soffermarmi su un aspetto molto importante che riguarda la separazione e l'abbandono di un progetto di secondo figlio: in entrambi in casi è come se stesse gestendo un "lutto", non nel senso proprio del termine (mancanza di persona cara) quanto in senso figurato: un qualcosa che prima c'era e che ora non esiste più e un qualcos'altro che va costruito all'interno di questo vuoto lasciato. Non parlerei oggi di scelta "giusta" o "sbagliata" in assoluto, piuttosto di quello che sente "giusto" o "sbagliato" per lei e per suo figlio. Resto a disposizione se volesse approfondire. Grazie.
Dott.ssa G.M
Gentile utente, innanzitutto è chiaro che quello che stai vivendo è davvero complesso, e il fatto che tu stia cercando di affrontarlo con consapevolezza e attenzione verso tuo figlio e il tuo benessere dimostra una grande forza interiore. È naturale sentirsi travolta e confusa quando ci si trova in una situazione così complessa, dove il cuore è diviso tra diversi desideri e preoccupazioni. Il dolore che stai vivendo non riguarda solo la fine di una relazione, ma anche la perdita di un sogno che avevi a cuore, quello di costruire una famiglia con più figli. Questa è una sofferenza profonda, che non solo riguarda la separazione, ma anche il dolore del “progetto ideale” che non si realizza.
La tua riflessione sul diventare madre single è molto legittima. La tua speranza di offrire un fratello o una sorella al tuo bambino è un desiderio che nasce dal cuore e che ha una sua bellezza, ma al tempo stesso comprendo che ti stai chiedendo se sia giusto, se non sia egoista, e quali siano le implicazioni per tutti i coinvolti. Il fatto che tu abbia il coraggio di porti queste domande, di interrogarti su come la tua scelta possa influenzare il benessere di tuo figlio e il tuo, è segno di grande responsabilità.
Per quanto riguarda il tuo dubbio principale, se sia “egoista” o meno cercare di diventare madre single, ti invito a riflettere su un aspetto importante: la tua scelta non è egoista. Essere una madre single non significa necessariamente privare un figlio di qualcosa di essenziale. Ogni famiglia ha le proprie dinamiche, e la presenza di un padre non è l'unico fattore che determina il benessere di un bambino. Quello che conta più di tutto è l’amore, la sicurezza, la stabilità emotiva e le risorse che una madre può offrire. Se tu sentirai che sei pronta e in grado di dare al tuo bambino l'affetto, il supporto e le opportunità di crescita di cui ha bisogno, questo potrà essere per lui una risorsa preziosa, indipendentemente dal fatto che il padre biologico sia presente o meno nella sua vita quotidiana.
Le paure legate alla “differenza” tra i tuoi figli sono comprensibili, ma voglio darti uno spunto di riflessione: la sensazione di “incompletezza” che temi, potrebbe non essere avvertita dai tuoi figli come pensi. I bambini sono straordinariamente resilienti, e ciò che importa per loro è il legame emotivo, l'amore e la continuità nella cura. Un figlio cresciuto con una madre presente e amorevole può avere un'esperienza altrettanto sana e piena, anche se manca l'altro genitore. Inoltre, la consapevolezza che il fratellino ha un padre non necessariamente implica che ci sia una “mancanza” per l’altro. I bambini sono bravi a comprendere le realtà complesse e si adattano in modo sorprendente, quando si sentono sicuri e amati.
Mi permetto di suggerirti un percorso di riflessione che potrebbe aiutarti a prendere una decisione più serena: prima di tutto, prova a guardare in profondità dentro di te, senza giudizio. Qual è la motivazione più sincera dietro il desiderio di avere un altro bambino? È un desiderio di completare il tuo progetto familiare, o è il bisogno di dare una nuova vita a un desiderio che non si è potuto realizzare con il tuo compagno? Una volta che avrai chiaro questo, potrai capire meglio se questa scelta è dettata da una necessità interiore di crescita e realizzazione, o se invece è il frutto di un dolore ancora irrisolto.
Inoltre, sarebbe utile esplorare, se non l’hai già fatto, la possibilità di un supporto psicologico o di un confronto con altri genitori single che hanno fatto scelte simili. Ciò ti permetterà di raccogliere più punti di vista, risorse pratiche ed emotive per affrontare la tua situazione in modo consapevole e sereno.
Questa confusione che senti è normale, è il segno di un cuore che sta cercando di orientarsi verso la migliore decisione, non solo per te, ma anche per il benessere di altri. Non c’è una risposta univoca e definitiva, ma ti incoraggio a seguire ciò che ti parla più profondamente, sapendo che una scelta consapevole e attenta ti porterà a costruire il futuro che tu e i tuoi figli meritate.
Sii gentile con te stessa in questo processo e non temere di chiedere supporto, sia emotivo che pratico, per navigare questo momento così delicato. È possibile che il percorso non sia facile, ma coltivando la consapevolezza e con il tempo troverai una nuova strada che ti darà pace.
Buona giornata.
Dott. Paolo Cavallin
Buongiorno gentile Utente, grazie per aver condiviso la sua situazione così delicata. Mi rendo conto che si trovi di fronte a una scelta molto difficile, che coinvolge sia le sue emozioni personali che il benessere di suo figlio. Quello che descrive è un momento di grande confusione e sofferenza, e cercherò di darle alcuni spunti per affrontare il tutto con maggiore chiarezza.
Innanzitutto, va riconosciuto che il dolore della separazione e la difficoltà nel gestire la perdita di una relazione affettiva sono esperienze molto complesse. La sua consapevolezza di voler rispettare la decisione di suo marito, pur accettando la fine della relazione, è già un passo importante per il suo equilibrio emotivo. Allo stesso tempo, il desiderio di realizzare il sogno di avere un secondo figlio è del tutto comprensibile, specialmente dopo le difficoltà e le perdite che ha vissuto. Il desiderio di dare a suo figlio un fratello o una sorella è un sentimento che molte persone provano in situazioni simili, e le sue intenzioni sono mosse dal desiderio di completare una famiglia che lei aveva idealizzato.
Tuttavia, la sua riflessione sull'ipotetico futuro del bambino che potrebbe crescere senza la presenza di un padre convivente è altrettanto importante. La sua preoccupazione riguardo all’"egoismo" di una scelta del genere mostra una grande attenzione al benessere dei suoi figli. In effetti, crescere senza un padre può essere una situazione difficile, ma non è necessariamente traumatica. Ciò che conta di più è la qualità dell'affetto, dell'attenzione e del sostegno che il bambino riceve, piuttosto che la sua composizione familiare. Molti bambini crescono felicemente in famiglie monoparentali, sostenuti da una madre che li ama e li guida, anche se la loro situazione familiare è diversa da quella che ci si potrebbe aspettare.
Per quanto riguarda il figlio che già ha, il fatto che abbia un padre presente, anche se separato, può essere un elemento positivo, ma è importante considerare anche come verrà gestito l’impatto di una nuova gravidanza e la situazione complessiva della famiglia. La presenza di un secondo figlio, che non ha il padre convivente, potrebbe suscitare delle domande nel suo primo bambino, e per questo sarà importante parlargli con sincerità e prepararlo a questa eventuale novità. L’importante sarà garantire che il legame affettivo con entrambi i genitori sia forte e stabile, anche se i genitori non vivono più insieme.
Nel mettere ordine in questa confusione, potrebbe essere utile prendersi del tempo per riflettere su cosa sia meglio per il suo benessere emotivo, oltre che per quello di suo figlio. La sua decisione di diventare madre single potrebbe rivelarsi una scelta valida, se sente che è il passo giusto per lei, ma potrebbe anche considerare altre opzioni, come il supporto psicologico o il confronto con altre persone che hanno vissuto esperienze simili. Consultarsi con un professionista potrebbe aiutarla a fare chiarezza, a capire le sue motivazioni più profonde e a gestire le sue preoccupazioni, nonché a esplorare soluzioni che la facciano sentire in pace con se stessa.
Non esistono risposte facili o una "scelta giusta" universale. Ogni situazione familiare è unica e dipende dalle persone coinvolte, dalle dinamiche emotive e dal contesto di vita. L’importante è che lei si senta in grado di prendere una decisione che tenga conto sia dei suoi desideri che delle esigenze dei suoi figli, creando un ambiente di affetto, sicurezza e amore per tutti.
Non dimentichi che nessuna decisione viene presa in modo isolato: ogni passo che compirà avrà implicazioni a lungo termine, quindi è giusto che si prenda tutto il tempo necessario per riflettere. E infine, non si giudichi troppo severamente: la sua preoccupazione per l’effetto che la sua scelta avrà su suo figlio dimostra già una grande capacità di prendersi cura di lui e di riflettere sul futuro in modo responsabile.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.