Buongiorno ho 63 anni e dall’età di 32 anni dopo la morte dei miei genitori (esattamente due anni do
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Buongiorno ho 63 anni e dall’età di 32 anni dopo la morte dei miei genitori (esattamente due anni dopo) e dopo essermi trasferita in un’altra città per motivi di lavoro di mio marito, ho iniziato a soffrire di attacchi di pani e agarofobia. Nonostante vari tentativi con psicologi, psicoterapeuti e psichiatri che mi hanno dato antidepressivi che purtroppo hanno aumentato il mio disagio, finalmente a 35 anni mi è stato dato lo Xanax che prendo ancora oggi ma che se all’inizio mi aveva aiutato, oggi non fa più niente. Dopo il Covid poi la situazione è peggiorata in maniera esponenziale. Non riesco quasi ad uscire di casa e purtroppo vivendo in un luogo isolato senza negozi né strutture mediche, devo ogni volta chiamare un taxi perché non riesco più a prendere gli autobus. Ho avuto un figlio che per 10 anni mi ha fatto vedere i sorci verdi: urla, insulti, paure poi nel 2018 e’ andato via di casa augurando a mio marito e a me la morte e ora parla solo col padre perché fonte di soldi e non dice mai di no. Per fortuna mio marito non lo incontra più perchè si è spaventato l’ultima volta avendo tentato di spaccargli la macchina, averlo minacciato. Tuttavia continua a dargli soldi. Io non ho nessuno con cui parlare e sono sola tutta la settimana tranne sabato e domenica. Mio marito sarebbe in pensione ma è diventato consulente aziendale 4 giorni su 7 e in più fa altre 4 consulenze il venerdì e sabato mattina. La mia situazione è molto grave e adesso ho lasciato la psicologa dalla quale andavo dal 2016 perché ogni volta che vado da lei mi dice che io non voglio sforzarmi ed è colpa mia se mi trovo così. Potreste darmi qualche consiglio perché sono alla disperazione più totale e in più mio marito mi continua a dire che se gli succede qual cosa io cosa faccio? Grazie se mi aiuterete
Buona sera.
La farmacoterapia con benzodiazepine, tra cui lo Xanax, ha intrinsecamente la caratteristica della cosiddetta "tolleranza", cioè nel tempo i recettori "si abituano" e per ottenere la stessa risposta in termini di riduzione dei sintomi è necessario aumentare il dosaggio del farmaco. Questo rende ragione del fatto che lo Xanax in genere non viene prescritto in prima istanza e le indicazioni sono quelle di cercare di ridurlo e sospenderlo entro poche settimane dall'inizio del trattamento, mentre il trattamento cronico dei disturbi d'ansia e da attacchi di panico è altro e ogni farmaco va assunto per un congruo periodo di tempo prima di sospenderlo o cambiarlo. Inoltre spesso questi disturbi sono strettamente connessi al nostro personalissimo modo di stare in relazione con noi stessi, con gli altri (vicini e lontani) e con la vita, sostanzialmente col nostro carattere e la nostra personalità, aspetti che sviluppiamo nel tempo e a cui a fatica rinunciamo, essendoci stati d'aiuto in circostanze in cui erano forse l'unico modo possibile per relazionarci. I percorsi psicoterapeutici servono a sviluppare la consapevolezza di quelle che sono le nostre possibilità per affrontare queste difficoltà, per scoprire le nostre risorse e metterle in campo, per cambiare i nostri comportamenti che sembrano l'unica alternativa, ma spesso non lo sono e possiamo invece sperimentare alternative meno dolorose e meno costose in termini di sintomi.
Spero possa trovare persone di fiducia a cui rivolgersi, per trovare la motivazione adatta a riprendere un percorso che l'aiuti a scoprire e mettere in campo le sue risorse.
Cordialmente,
Dott.ssa Micaela Bozzetti
La farmacoterapia con benzodiazepine, tra cui lo Xanax, ha intrinsecamente la caratteristica della cosiddetta "tolleranza", cioè nel tempo i recettori "si abituano" e per ottenere la stessa risposta in termini di riduzione dei sintomi è necessario aumentare il dosaggio del farmaco. Questo rende ragione del fatto che lo Xanax in genere non viene prescritto in prima istanza e le indicazioni sono quelle di cercare di ridurlo e sospenderlo entro poche settimane dall'inizio del trattamento, mentre il trattamento cronico dei disturbi d'ansia e da attacchi di panico è altro e ogni farmaco va assunto per un congruo periodo di tempo prima di sospenderlo o cambiarlo. Inoltre spesso questi disturbi sono strettamente connessi al nostro personalissimo modo di stare in relazione con noi stessi, con gli altri (vicini e lontani) e con la vita, sostanzialmente col nostro carattere e la nostra personalità, aspetti che sviluppiamo nel tempo e a cui a fatica rinunciamo, essendoci stati d'aiuto in circostanze in cui erano forse l'unico modo possibile per relazionarci. I percorsi psicoterapeutici servono a sviluppare la consapevolezza di quelle che sono le nostre possibilità per affrontare queste difficoltà, per scoprire le nostre risorse e metterle in campo, per cambiare i nostri comportamenti che sembrano l'unica alternativa, ma spesso non lo sono e possiamo invece sperimentare alternative meno dolorose e meno costose in termini di sintomi.
Spero possa trovare persone di fiducia a cui rivolgersi, per trovare la motivazione adatta a riprendere un percorso che l'aiuti a scoprire e mettere in campo le sue risorse.
Cordialmente,
Dott.ssa Micaela Bozzetti
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buona sera, penso che il suo vissuto necessiti ancora di un sostegno psicologico, nonché di un percorso per elaborare le perdite che ha avuto nella sua vita. Se con la psicoterapeuta che l'ha seguita fino ad oggi pensa di aver esaurito il percorso, sarebbe importante non darsi per vinta ed iniziarne uno nuovo con nuove tecniche e approcci. Lo può fare anche online. Nel caso le do la mia disponibilità. Un cordiale saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Buonasera, lo Xanax viene usato sempre meno perché da assuefazione e si eattualmente orientati verso altri tipi di farmaci. Senza dimenticare che l'apporto farmacologico agisce da tampone dei sintomi, ma non risolve il problema. Un percorso psicoterapeutico è complementare, ma per essere veramente utile al paziente presuppone da parte sua un atteggiamento collaborativo e teso al cambiamento, altrimenti anche il terapeuta più abile non ein grado di ottenere risultati apprezzabili. Cordiali saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buonasera, riporta una lunga storia di sofferenza, che le ha fatto perdere la speranza nel cambiamento: Varrebbe la penna di rivalutare la terapia farmacologica con uno psichiatra e nel contempo riprendere un percorso con uno psicoterapeuta lavorando su obiettivi condivisi. Un caro saluto. Dr.ssa Lorena Ferrero
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. Sarebbe bene che cercasse un/una nuovo/a collega psicoterapeuta che possa sostenerla in questa complessa situazione. Magari non sarà il trattamento definitivo, ma solo l'ennesimo. Certamente, essere seguiti e supportati, migliora la qualità della vita. Un caro saluto
Buonasera e grazie per la sua domanda. Per questo tipo di disturbi funziona molto bene lavorare direttamente sulla sua psiche inconscia con un metodo semplice e fruibile. Molto probabilmente la sua psiche inconscia sta cercando di proteggere il suo benessere psicologico con modalità disfunzionali che possono essere corrette. Il metodo di lavoro che utilizzo è una terapia breve, artigianale, semplice e fruibile da tutti. La invito a contattarmi per ulteriori informazioni e per fissare un appuntamento senza impegno da parte sua. Grazie. Saluti, dott. Alessandro Gambugiati
Ben trovata Signora,
avrà capito, purtroppo, che le benzodiazepine come lo Xanax portano con il tempo alla dipendenza e di conseguenza i benefici scompaiono. Aumentare il dosaggio non è una buona pratica poiché il problema si ripropone dopo un po' di tempo aumentando, tra l'altro, la tossicità del farmaco stesso.
Le benzodiazepine non sono indicate per terapie a lungo termine. Esistono ovviamente altri farmaci ma penso che dovrebbe fare un ulteriore sforzo e cercare uno Psicologo con cui affrontare la sua situazione. Capisco dei fallimenti pregressi ma non è detto che quello che non ha funzionato ieri non possa funzionare oggi. La cosa che le consiglio vivamente e trovare uno Psicoterapeuta che le risulti convincente nell'approccio nei confronti al problema che porta. E' fondamentale, in linea generale ma ancora di più nel suo caso, che sia lei a scegliere.
Spero di esserle stato utile
Dott. Giorgio Carnevale
avrà capito, purtroppo, che le benzodiazepine come lo Xanax portano con il tempo alla dipendenza e di conseguenza i benefici scompaiono. Aumentare il dosaggio non è una buona pratica poiché il problema si ripropone dopo un po' di tempo aumentando, tra l'altro, la tossicità del farmaco stesso.
Le benzodiazepine non sono indicate per terapie a lungo termine. Esistono ovviamente altri farmaci ma penso che dovrebbe fare un ulteriore sforzo e cercare uno Psicologo con cui affrontare la sua situazione. Capisco dei fallimenti pregressi ma non è detto che quello che non ha funzionato ieri non possa funzionare oggi. La cosa che le consiglio vivamente e trovare uno Psicoterapeuta che le risulti convincente nell'approccio nei confronti al problema che porta. E' fondamentale, in linea generale ma ancora di più nel suo caso, che sia lei a scegliere.
Spero di esserle stato utile
Dott. Giorgio Carnevale
Buona sera. Vista la sua complessa situazione, le consiglio di affiancarsi ad uno psichiatra che si occupi della terapia farmacologica e ad un psicoterapeuta cognitivo comportamentale che tratti specificamente disturbi d'ansia. Queste due figure insieme possono aiutarla ad uscire dal suo importante disaggio. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. un saluto. Dott.ssa Agostini Maria Grazia
Buonasera,
Sento che la Sua situazione è molto grave. Capisco le Sue difficoltà.
Mi piacerebbe sapere cosa cerca Lei in una psicoterapeuta per potersi fidare veramente.
Sono a disposizione per qualsiasi chiarimento
Dott.ssa Monika Elisabeth Ronge
Sento che la Sua situazione è molto grave. Capisco le Sue difficoltà.
Mi piacerebbe sapere cosa cerca Lei in una psicoterapeuta per potersi fidare veramente.
Sono a disposizione per qualsiasi chiarimento
Dott.ssa Monika Elisabeth Ronge
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Salve,
credo sia necessario che continui la psicoterapia. Inoltre vorrei dirle che dai disturbi d’ansia é possibile guarire attraverso l’ausilio integrato di psicoterapia e farmacoterapia. Non lasci i percorsi avviati, si affidi e vedrà che con il tempo uscirà dalla morsa dei suoi sintomi.
Cordialmente
Dott. Diego Ferrara
credo sia necessario che continui la psicoterapia. Inoltre vorrei dirle che dai disturbi d’ansia é possibile guarire attraverso l’ausilio integrato di psicoterapia e farmacoterapia. Non lasci i percorsi avviati, si affidi e vedrà che con il tempo uscirà dalla morsa dei suoi sintomi.
Cordialmente
Dott. Diego Ferrara
Salve , credo che lei abbia ancora bisogno di sostegno psicologico per elaborare i suoi vissuti e per non pesare troppo su suo marito. Cerchi con calma la persona adatta e intraprenda un nuovo percorso, con la fiducia che ne trarrà benefici.
Buongiorno gentile utente, mi dispiace per la situazione difficile che sta vivendo. È importante sottolineare che la sua situazione non è dovuta a una sua mancanza di volontà perché questi disturbi richiedono un approccio terapeutico personalizzato. Quindi è importante che lei trovi un professionista che comprenda la sua storia e le sue esigenze. Si dia la possibilità di cercare un nuovo supporto psicologico con cui instaurare una nuova sintonia. Con l’impegno e il tempo potrà migliorare la sua qualità di vita e imparare a gestire i sintomi. Se lo ritiene opportuno può prenotare con me un colloquio conoscitivo, sono disponibile anche per terapie online. Un cordiale saluto, D.ssa Cristina Sinno
Buon pomeriggio,
spiacente di quanto racconta e vive. Riporta più fragilità che a mio avviso sarebbe necessario indagare meglio e accordare una priorità di intervento.
Rispetto agli attacchi di panico la terapia strategica lavora nel qui ed ora (anche con strategia concrete) per ristrutturare la percezione di ciò che è temuto e agire diversamente nel proprio quotidiano.
A disposizione.
Saluti
spiacente di quanto racconta e vive. Riporta più fragilità che a mio avviso sarebbe necessario indagare meglio e accordare una priorità di intervento.
Rispetto agli attacchi di panico la terapia strategica lavora nel qui ed ora (anche con strategia concrete) per ristrutturare la percezione di ciò che è temuto e agire diversamente nel proprio quotidiano.
A disposizione.
Saluti
Buongiorno, la sua è una situazione complessa, ma con un buon lavoro psicologico potrà trovare una condizione di benessere accettabile e uno stato di serenità. Si tratta di andare in fondo ai significati del suo malessere che, in questo caso, interessa a vario modo tutta la famiglia. Lei al momento, come ha detto, sta assumendo un farmaco. I farmaci psicoattivi devono essere monitorati e nel caso sospesi in accordo allo specialista con cui è in cura. E' sempre importante seguire le istruzioni del medico quando si è sotto trattamento farmacologico. Io le consiglio quindi un'attenta valutazione del suo trattamento farmacologico e congiuntamente un lavoro psicologico con un altro/a specialista. E' evidente in questo caso, per i rapporti che lei ha con suo marito ed i conflitti con suo figlio, che il trattamento psicologico più idoneo è quello sistemico-familiare Grazie
Buonasera, non si scoraggi se è necessario provare a ripensare a un nuovo percorso di psicoterapia. Non si scoraggi se il suo terapeuta le chiede di tornare da un bravo psichiatra e rivedere la terapia farmacologica. Noi esseri umani siamo tutti all’interno di un processo di guarigione che dura finché siamo in vita.
Non si scoraggi. Provi. Provi ancora. Le auguro ogni bene.
Dott. S. L.
Non si scoraggi. Provi. Provi ancora. Le auguro ogni bene.
Dott. S. L.
Buongiorno Signora, mi dispiace molto per il suo disagio e comprendo quanto possa essere difficile reagire, soprattutto se si sono tentate varie strade che, evidentemente, non erano quelle giuste per lei. Intanto, banalmente, mi chiedevo come mai non avete deciso di cambiare casa e di andare in un luogo a lei più comodo. Inoltre un'assicurazione potrebbe tutelarla in caso di morte improvvisa di suo marito. In merito alle cure, lo xanax è il medicinale che si dà quasi da prassi a chi soffre di ansia. Non mi pare che sia utile sottolinearle che lei non ha le forze per reagire, quelle possono essere trovate quando si ha chiaro cosa ha generato tutto ciò in lei. I lutti hanno un forte impatto sulla vita di una persona. Detto ciò le suggerisco di rivolgersi ad uno psichiatra per trovare una terapia farmacologica adeguata. Dovrete concordarla insieme, monitorando come procede la cura prescritta. Inoltre è utile che lei trovi un professionista adeguato. Lo scelga tenendo conto di come si sente in seduta, deve sentirsi a suo agio e protetta. Non demorda. Cordiali saluti Dott.ssa Valeria Randisi
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